Quel mattino invernale sembrò a Kirino uno dei migliori:gli uccellini cinguettavano,il pallido sole era appena sorto e si prospettava un bella giornata frizzante.
Dopo aver fatto colazione,essersi lavato,sistemato e preparato la cartella si diresse verso la scuola.
Naturalmente come tutte le mattine passava per il suo amato campo da calcio semplicemente per il fatto che adorava ammirare la lucentezza delle sue foglioline verdi imbrinate.
:-Shindou!!- esclamò non appena lo intravise accasciato al suolo:era svenuto o più probabilmente si stava solo riposando, il volto segnato dalla fatica gli fece realizzare che era arrivato presto quella mattina esclusivamente per allenarsi.
Tipico di quel ragazzo.

Doveva ammettere che la sua camera era veramente immensa:oltre al letto a baldacchino e i muri candidi vi erano tre armadi ad ante del medesimo colore,una scrivania e persino un pianoforte vicino alla vetrata che faceva da finestra.
Quella casa la conosceva ormai come le sue tasche,ma ogni volta si stupiva della sua regale imponenza che gli faceva provare costantemente invidia,dopo aver adagiato il suo compagno sul materasso,decise che era meglio andare anche se il suo cuore non era molto d’accordo.
Era ancora preoccupato;si sedette ai piedi del letto dove riposava Shindou Takuto,il suo migliore amico provando a formulare un rimprovero convincente da somministrargli non appena si fosse svegliato.
“Oggi non ci sarà niente di particolare,la scuola può aspettare” pensato questo, liquidò l’idea di tornarsene a studiare tanto quel giorno non si sarebbe perso sicuramente niente, e prese a ideare una buona ramanzina sul significato della salute,che non doveva affaticarsi così eccetera,eccetera …
Quei due erano sempre stati complici sin da piccoli quando i loro unici problemi erano se mangiare una mela o un gelato.
Takuto sempre la mela sceglieva perché gli era stato insegnato  che le mele sono indispensabili,il gelato invece è un suo nemico perché faceva male alla pancia.
Con Kirino invece col tempo si era lasciato andare cominciando da delle cucchiaiate ad arrivare a coni di una o due palline,anche se voleva fare il maturo prendeva sempre cioccolato o i suoi derivati,gusti obbiettivamente da bambini.
Il ragazzo si era sempre chiesto se la loro amicizia fosse giusta:tutti volevano essere amici di Shindou sia ragazzi che ragazze,del ricco e famoso Takuto Shindou e della sua famiglia,ma perché proprio lui,Ranmaru Kirino??
Dal loro incontro la vita dell’ultimo fu cambiata e si era sempre chiesto se ne sarebbe stato degno …
Tipico del ragazzo.
Si perse un po’ nel suo mondo di idee e sogni ritornando alla realtà quando sentì agitarsi il suo amico nel sonno:-Ne sarò mai all’altezza .. Della tua amicizia,Shindou?!- la testa cominciò a diventare pesante e si appoggiò sul bordo del letto,era stanco di pensare a quelle cose e gli faceva male la testa,eppure non poteva farne a meno.
Lo guardò per un bel po’ da quella posizione alquanto scomoda soffermandosi sul profilo dai lineamenti dolci e curvi,sui capelli mossi, dal colore della terra;quella sua aria fiera,intelligente ma fragile,era quel particolare inconfondibile  che lo affascinava di più del suo amico.
Quel ragazzo era capace di creare strategie complesse in un millesimo di secondo,ma aveva la lacrima facile,non era freddo e calcolatore.
:-Perché non dovresti esserlo?- Kirino scattò in piedi mentre l’altro si sedette a gambe incrociate appoggiandosi al muro.
Quel maledetto da quanto tempo era sveglio?
Una paura insensata lo assalì:che Shindou gli avesse letto nel pensiero? Spesso si ritrovava a pensare un cosa talmente tanto intensamente che gli sembrava di averla urlata e questo lo spaventava non poco.
:-E-eri sveglio?- balbettò imbarazzato sbarrando gli occhi smeraldini e prendendo una postura contenuta,Shindou annuì con il suo sorrisetto enigmatico:-Ho fatto in tempo a sentirti .. Perché ti poni queste domande amico mio?!- domandò grave sbattendo le palpebre.
:-Tu,sei sempre gentile con me .. Ci conosciamo da tanto e ormai ho imparato a comprenderti almeno in parte ..- fece una pausa per riordinare le idee poche e confuse:-Vedevo che tutti ti venivano dietro che ti bramavano,volevano tutti essere al tuo livello … mi sono accorto che tu non li degnavi mai di uno sguardo,allora perché me? Lo sai perfettamente com’ero prima di conoscerti,la mia famiglia non aveva casa perché ci eravamo appena trasferiti …. Perché mi hai aiutato?- guardò il moro che non rispose,si maledisse perché non avrebbe mai voluto parlarne con lui,ma tanto ormai il latte era stato versato e non aveva voglia di piangere così continuò:-Per interesse ho pensato di no,almeno ci ho sperato ..- lo guardò supplichevole di una risposta:-Forse perché nella tua classe ero l’unico che ti faceva pietà? Una volta delle ragazze mi hanno chiesto se i tuoi genitori mi avevano pagato per seguirti come un cagnolino,visto che da fuori ti vedevano così irresistibile e fragile.Ma quello fragile sono io vero Shindou,forse noi … non possiamo essere …..- si bloccò nel vedere tremare l’altro e stringere i pugni:-Dannazione Kirino!!!- esplose lasciando ammutolito Ranmaru:-Perché ti fai queste paranoie ..  Allora credi anche tu che io sfrutti solo la gente,io non ho nessun interesse nello sfruttarti perché non possiamo avere un’amicizia sincera?Perché ho soldi?- fece un sorriso amaro che il difensore scoprì di odiare:-Non c’è stato un motivo, io ti ho visto e ho pensato “Ecco!Lui sarà il mio migliore amico!” mi hai trattato come una persona non come una fonte di soldi!Maledizione Kirino mi sembra di essere in un film tragicomico americano! Devi sempre rendere le cose più difficili del previsto- queste considerazioni fecero riflettere tutti e due.
:-Forse perché non ti ho mai potuto manipolare come fa un direttore con l’orchestra,perché non ero più io ma a  dirigere eravamo in due.- concluse sospirando e guardando fuori dalla finestra,i suoi paragoni erano stati alquanto strani.
Se da fuori Shindou poteva sembrare una persona ferma,acuta e calcolatrice in realtà era un ragazzo come tutti gli altri con alcune responsabilità in più forse,ma rimaneva sempre il capitano della squadra dell’istituto:una persona serena,sorridente,giocosa e …
Illogica.Tremendamente illogica.
Forse sembrava tutto il contrario ma per Kirino i suoi ragionamenti erano senza senso,frutto di pensieri passeggeri, di breve durata e si ritrovava a stupirsi continuamente di come quelle cose assurde che Takuto ideava venissero apprezzate talmente tanto dagli atri.
:-P-posso suonare un po’ il piano?- riuscì solo a balbettare,tanto per smorzare un po’ l‘atmosfera pesante;quando gli fu concesso,dopo una breve pausa le sue dita cominciarono a scorrere secondo la partitura:suonava un brano dei loro preferiti,cominciò a pensare e ad  essere colto da mille emozioni contrastanti.
Alcune lacrime cominciarono a rotolargli sulle guance quando fu circondato da un abbraccio familiare.
Una voce calda e rassicurante gli si insinuò nella mente:-Continua pure,stà tranquillo mi piaci molto di più quando suoni che quando pensi a sciocchezze del genere,Kirino.-
Si lasciarono cullare dalle note della loro amicizia per un po’ di tempo finchè non finì tutto e cominciarono loro a scrivere la melodia secondo un nuovo sentimento ancora sconosciuto a loro.


*Sono ancora qui*
Tra poco ho una partita importantissima e sono emozionatissssima !!!
Dovevo postare queta cosa per non avere rimpianti in campo e poi la nascondo da troppo tempo :)
Se dovessero esserci centinaia di migliaia di critiche penso proprio che la toglierò.
Ora devo andare a prepararmi psicologicamente ascoltando a volume altissimo Last call plaine whitet's almeno 500 volte,ho scoperto che funziona!!
A presto,forse.
Leggete e pensatemi per le prossime tre ore :)

Hana*