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Autore: swiebers    28/01/2012    0 recensioni
Danielle ha due passioni: il canto e Alex, di cui si è innamorata dal primo momento in cui ha guardato nei suoi occhi verdi.
Alex diventerà poco a poco sempre più importante, fino a diventare il centro del suo mondo.
Ma sarà quello che lei vuole davvero?
Questa è la mia seconda FanFiction: l'inizio può risultare noioso, ma prometto che farò di tutto per renderla più emozionante.
Sarei contenta se lasciaste qualche recensione, giusto per sapere cosa devo cambiare e cosa invece vi piace :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel giorno le lezioni durarono più del solito; in effetti, non staccavo gli occhi dall'orologio, forse per questo sembravano interminabili. Per la prima volta sentivo il bisogno di vedere qualcuno, e quella persona era Alex, con cui avevo scambiato sì e no quattro parole. Colpo di fulmine? Impossibile.


Quando finalmente la campanella suonò l'inizio dell'intervallo, stranamente fui la prima ad alzarmi, precedendo persino Martha, che al “driiin” scattava come un soldato.

- Dà aspetta!
- Che c'è?
- Ho visto come guardavi quello lì, sai? Ti piace!
- Chi, Alex? Ma che dici!
- Seh, guarda che a me non la dai a bere. Ti conosco da quasi quindici anni, non credi che mi sia fatta una cultura su di te?
- Ma è impossibile, cioè, l'hai visto?
- Sì, e devo dire che non è niente male!
- Ma a te piace?
- Sì e credo di volerci uscire insieme.
- Ah.
- Ma dai, scherzo! So che ti piace, non negare!
- Ma no!

Dopo quella conversazione uscii dalla classe con la speranza di vederlo. Perché mentire a Samantha, la mia migliore amica, su qualcosa di così palese? Era chiaro che c'era interesse, ma forse volevo convincermi del contrario.
Scesi nel cortile della scuola, dove spesso si riunivano i vip e dove noi comuni mortali eravamo strattonati e spinti qua e là, perché nessuno faceva caso a noi. Come avevo potuto decidere di oltrepassare il confine senza neanche la mia migliore amica?
Camminavo da sola tra quella massa di studenti, chi mangiava, chi fumava, sembrava non essere più in una scuola ma a uno skate park.
Tra la folla riuscii a distinguere il maglione blu di Alex; feci per avvicinarmi, ma mi fermai: lui faceva parte dell' élite del liceo, era uno di quei figli di papà tutti uguali che giudicavano una persona da come si vestiva, se indossasse o meno le griffes. Eppure non mi era sembrato così.
Presi la decisione che mi sembrava più giusta e tornai in classe; sentii una strana sensazione, qualcosa misto tra delusione e tristezza, forse perché sapevo che tra me e lui non sarebbe nato mai niente: lui era un vip, e io una ragazza del dimenticatoio.


La campanella suonò nuovamente e tutti si riversarono nelle proprie classi, tutti meno il gruppetto di Alex: riuscii a intravedere dalla finestra che si erano trattenuti nel cortile ancora un po', per poi sparire nella porta d'emergenza da cui sarebbero entrati nel corridoio che portava alle classi.
Samantha notò il mio umore insolito e cercò di distrarmi lamentandosi di quanto fosse noiosa la lezione e odiosa la prof., ma io mi limitai a sorridere come se fossi in soggezione. Quella scoperta mi aveva turbata: un attimo prima avevo incontrato un ragazzo come me, un attimo dopo avevo scoperto che di comune avevamo solo il fatto di respirare; lui apparteneva a un mondo di cui non avrei mai fatto parte, un po' per mia volontà, un po' perché non mi avrebbero mai accettata, strana com'ero.
Quando tornai a casa, nonostante la fame, mangiai pochissimo, suscitando la preoccupazione di mia mamma, sempre però troppo impegnata per chiedermi cosa fosse successo.
Tipico.
Molte mie amiche dicevano di invidiarmi, di volere anche loro una vita perfetta come la mia, ma io di perfetto in quella vita ci vedevo ben poco: genitori poco presenti, un carattere troppo chiuso per esprimermi e una voragine in petto causatami da un ragazzo di cui conoscevo sì e no il nome.

Prima di cominciare a studiare mi connessi a Facebook e notai che Alex mi aveva aggiunta come amica. Wow, si era degnato di prendermi in considerazione. Non sapevo perché, ma da quando avevo scoperto a che “mondo” apparteneva era nato in me un sentimento di odio nei suoi confronti. Con quel comportamento, però, dimostravo di non essere diversa dai suoi frivoli amici.
Accettai, del resto, non avevo motivo di rifiutare. 
Dopo un po' mi contattò Samantha:
- Ehi, Alex ha aggiunto anche te?
- Già.
Come credevo, aveva aggiunto anche lei. Come potevo essere gelosa della mia migliore amica? Quel ragazzo aveva una brutta influenza su di me. 
Senza neanche salutarla, mi disconnessi e aprii il libro di Storia.
“Alessandro Magno...” Coincidenza? Ah, non sapevo neanche se “Alex” fosse il diminutivo di “Alessio” o “Alessandro”: cominciavamo bene.
- Non posso studiare con questa distrazione. Cosa faccio? - ero al culmine dell'esasperazione, cominciavo anche a parlare da sola.
Non c'era alcun dubbio: Alex aveva mandato in tilt i miei neuroni, del resto, l'amore distrugge il cuore e qualche volta anche il cervello, ma non ero convinta che quello fosse amore. Infatuazione forse, ma amore no.
Mi faceva passare persino la voglia di cantare, la cosa che più amavo, così decisi di ascoltare qualche canzone dall' I-Pod.
Wonderwall - Oasis. Ero in fissa con quella canzone, le parole ripetute come una cantilena mi aiutavano a rilassarmi e a distogliere l'attenzione dai brutti pensieri.
E infatti finii per addormentarmi accompagnata da Liam Gallagher che cantava le strofe.
Stavo diventando sempre più negligente verso la scuola, menefreghista e fredda, e tutto per Alex. Come poteva un ragazzo farmi tutto ciò?
  
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