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Autore: fila    28/01/2012    9 recensioni
Questa storia ha partecipato al contest "Di pasticci e capricci"
Piccole disavventure di una nonna babbana baby sitter della piccola Hermione. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Nickname : fila (Efp), FilaFra

Titolo: La torre di Londra

Titolo del contest: Di pasticci e capricci – HP Contest!

Personaggi: Hermione Granger

Genere: Commedia

Tipologia : One Shot

Warning: Prequel

 

 

 

 

La torre di Londra

 

 

 

Heather stava leggendo perplessa il Times, mentre beveva la sua tazza di the mattutina.

La fine della Monarchia è vicina” era il titolo dell'articolo della quinta pagina. Poco più sotto, una foto ritraeva uno dei famosi corvi della Torre di Londra.

«Non può essere, la magia non esiste» pensò. «È solo una spiacevole coincidenza, nulla di più.»

 

*****

 

Tutto era cominciato un mese prima, con una richiesta assolutamente normale.

«Mi racconti una fiaba nuova, nonna?» le aveva domandato la piccola Hermione.

«Che storia vuoi, tesoro? Biancaneve, il Gatto con gli Stivali, Cenerentola o la Bella Addormentata nel Bosco?»

«No, nonna. Queste le ho già sentite tutte, ne voglio una nuova.»

«Ma, piccola mia, non ne conosco altre. Aspetta, vieni, andiamo a cercare un libro che ti piaccia» propose.

Andarono nella biblioteca dei genitori e Heather cominciò a mostrare tutti i libri per bambini che trovava. La bimba li scartò uno dopo l'altro.

«Già letto, già visto, lo conosco già.»

La nonna era disperata.

«Cosa vuoi allora, piccolina mia?»

Hermione cominciò a camminare con passo incerto per la stanza, rimirando ogni singolo libro della libreria.

«Quello!» disse alla fine, e indicò un tomo dalla copertina consunta.

«Storia della Monarchia in Inghilterra» lesse la nonna. «Sei sicura? Non mi sembra adatta a una bambina di tre anni. Che ne dici del Brutto Anatroccolo?» chiese e mostrò un bellissimo libro pop up che Babbo Natale aveva portato cinque giorni prima.

Hermione scosse la testa e pestò i piedini a terra.

«Quello!» ripeté.

Heather sospirò, sconfitta.

«Ha il caratterino del nonno, che Dio abbia pietà di colui che la sposerà» pensò e prese il libro dallo scaffale. Portò la nipotina nella sua cameretta, la mise a letto, le rimboccò le coperte e si sedette sulla sedia a dondolo lì vicino.

«Se i corvi della Torre di Londra verranno dispersi o voleranno via, la Corona cadrà e con essa l'intera Britannia. Questa curiosa profezia viene fatta risalire a Charles II (1660-1685), il “Merry Monarch”. È probabile che questa stessa leggenda derivi da altre leggende popolari e superstizioni sui corvi, legate anche al mito delle streghe» cominciò a leggere.

«Nonna, esistono le streghe, vero?» domandò Hermione.

«No, bambina. Sono solo superstizioni.»

«Cosa sono le superstinzioni?» chiese incespicando sull'ultima parola.

«Le superstizioni sono storie finte che la gente crede siano vere. Una volta i dottori o i dentisti, come il tuo papà e la tua mamma, sarebbero stati considerati degli stregoni solo perché in grado di curare. Ma non è magia, quella non esiste. Le streghe erano solo povere donne che la gente trattava male.»

«Oh, la magia non esiste? E le fate?» domandò Hermione delusa.

«Certo che no, vuoi che continui a leggere?» rispose la nonna.

La bimba annuì con gli occhi lucidi.

«Ma se i corvi andranno via la Britannia scomparirà?» domandò però poco dopo.

«Così dice la leggenda. Ma puoi stare tranquilla, i nostri amici volatili non si allontaneranno mai dalla torre» la rassicurò Heather.

«Come fai ad esserne così sicura?»

«Hanno le ali tarpate, piccolina mia» disse la nonna sorridendo.

«Cosa vuol dire carpate?» domandò incuriosita Hermione.

«Con la “T”, tarpate. Vuol dire che ai corvi hanno tagliato le penne remiganti, in questo modo possono fare solo brevi voli e non quelli lunghi»

 

 

Due ore dopo, quando Emily tornò a casa dal lavoro, trovò sua figlia Hermione che singhiozzava inconsolabile.

«Mamma, cosa è successo?» chiese a Heather che non sapeva più cosa fare.

«Ma cosa ti è saltato in mente di dirle che non esiste la magia?» domandò alla fine del racconto Emily.

«Ai bambini non bisogna raccontare bugie! L'ho sempre sostenuto.»

«Ha solo tre anni, mamma» sospirò esasperata Emily. «Non ho capito perché Hermione parlasse di poveri esserini neri...»

«Dice che gli inglesi sono dei mostri crudeli, perché imprigionano dei poveri uccellini solo per mantenere la monarchia» disse Heather.

 

 

«Papà, come mai devo prendere le vitamine?» chiese Hermione il giorno dopo a colazione.

«Perché tu possa crescere sana e forte» rispose il papà.

«Servono per far crescere le ossa?»

«Certo, amore»

«Anche i capelli?»

«Amore, le vitamine fanno crescere tutti i pezzi del tuo corpicino. Per questo devi prenderle tutti i giorni»

«Quindi sono magiche, vero papà?» domandò seria Hermione

Il papà la guardò perplesso e posò la tazza del caffè. Alle spalle della figlia Emily annuì vigorosamente.

«Ma certo, tesoro mio» confermò l'uomo.

Hermione sorrise contenta.

 

 

Hermione cominciò, quindi, a nascondere le vitamine nella “scatola magica dei segreti” che teneva sotto il letto. Quando fu certa di averne accumulate abbastanza, cominciò a chiedere ripetutamente alla mamma e alla nonna di andare a vedere la Torre di Londra.

 

 

Stremata dalla testardaggine della nipote, un pomeriggio di metà febbraio, Heather portò Hermione a visitare la capitale e il castello medievale edificato sulle rive del Tamigi.

 

 

Hermione girò tutto il museo mostrando grande interesse e infine chiese di vedere i famosi corvi. Il Ravenmaster, colpito dalla curiosità della piccola turista, decise di portarla a conoscere un paio dei suoi protetti.

«Posso provare a dargli la pappa?» chiese Hermione guardando l'uomo con sguardo speranzoso.

«Certo, piccola» rispose il custode.

«Non sarà pericoloso?» Hermione sentì domandare dalla nonna.

«Non si preoccupi, signora. I miei piccoli sono bene educati e se la bimba terrà del mangime sul palmo della mano senza muoversi, non ci sarà nulla da temere» fu la risposta.

Hermione raccolse una manciata di mangime a cui, di nascosto, aggiunse le sue vitamine.

«Mangiate e volate via liberi» disse e guardò negli occhi i due corvidi che si erano avvicinati.

Nessuno notò che il mangime era stranamente brillante e che, subito dopo averlo ingerito, le penne dei corvi avevano cominciato a ricrescere velocemente. I due uccelli si alzarono in volo e volteggiarono in alto, fino a scomparire alla vista. Il Ravenmaster li guardò allontanarsi stupito, poi fu preso dal panico. Urlò e richiamò le guardie della torre. In breve fu il caos assoluto e nessuno fece caso a una piccola bambina di tre anni che saltellava canticchiando «Ora sono liberi, ora sono liberi».

 

 

Heather guardò sconvolta la baraonda che la circondava, poi, prima che qualcuno potesse ricordarsi di loro, prese in braccio la nipote e corse via.

 

*****

 

«Mamma ti vedo pallida, stai bene?» chiese Emily a Heather.

«Tutto bene, cara» rispose sorridendo «Sono solo stanca. La gita di ieri con Hermione mi ha un po' provato.»

«Mi spiace, riposati oggi. Ci penserò io a badare alla piccola»

«No, cara. Vai pure al lavoro» disse Heather. «Tanto la magia non esiste» pensò e accartocciò il giornale.

 

 

Note: questa storia ha partecipato al contest «Di pasticci e capricci» classificandosi seconda.

Grazie mille per aver indetto questo bellissimo contest che mi ha permesso di cimentarmi in un fandom per me nuovo (pur essendo una grande fan di Harry Potter).

 

  
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