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Autore: vul95    28/01/2012    3 recensioni
Era noto a tutti i ragazzi del Sun Garden quanto Suzuno Fuusuke non andasse a genio a Sumeragi Maki.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era noto a tutti i ragazzi del Sun Garden quanto Suzuno Fuusuke non andasse a genio a Sumeragi Maki

.Tutta Colpa dei Ventilatori

 

Erano gli ultimi giorni di Gennaio, e Suzuno, nella sua magliettina a maniche corte di cotone, stava crepando di caldo. Se ne andava a zonzo per l’orfanotrofio in cerca di qualsiasi fonte d’aria che potesse dargli refrigerio, escluso ovviamente l’esterno, visto che la signorina Hitomiko gli aveva severamente proibito di uscire perché “sennò ti prendi l’influenza e bla bla bla”.

L’idea gli era venuta quando si era accorto che la porta del ripostiglio al primo piano era aperta. Su un tavolino anonimo in fondo alla stanzetta, aveva scorto uno di quei ventilatori da tavolo né troppo piccoli né troppo grandi, che un bimbo come lui, aveva valutato, poteva trasportare benissimo.
Si era dunque guardato attorno e, accertatosi che nessuno potesse vederlo, era sgattaiolato dentro, si era avvicinato al tavolino e aveva preso con il sorriso sulle labbra tra le manine l’apparecchio. Pesava più di quanto pensasse, quindi gli era toccato fare un po’ di fatica, ma alla fine era riuscito a portarlo in camera. Entusiasta, aveva attaccato la spina, l’aveva acceso e ci si era seduto davanti, la faccia a qualche centimetro dalla ventola e la bocca semiaperta per la piacevole sensazione di fresco che tanto aveva cercato.
Caso aveva voluto, però, che proprio in quel momento, quel simpaticone di Nagumo passasse da quelle parti.
Inizialmente aveva tirato dritto per il corridoio, il simpaticone, il tulipano fiammante sulla testa che faceva su e giù al ritmo dei suoi passi, ma poi era tornato indietro e si era affacciato alla porta, le sopracciglia aggrottate –Ehi, che stai facendo?- aveva chiesto, assottigliando lo sguardo, fissando il ventilatore di Suzuno come se avesse voluto distruggerlo da un momento all’altro.
L’albino aveva spostato appena gli occhi chiari, poi era tornato a farsi gli affari suoi e a prendersi l’aria in faccia, ignorandolo. Non voleva che quel meraviglioso momento gli venisse rovinato.
-Ehi.- aveva continuato imperterrito l’altro, entrando nella stanza e portandosi le mani ai fianchi –Dove l’hai preso quello?- ed indicò l’oggetto incriminato –Lo sai che non si può fare?- lo aveva rimproverato, mentre un ghignetto sadico gli si apriva sul viso.
Suzuno nemmeno aveva fatto in tempo ad aprire bocca per dirgli di alzare i tacchi, che Haruya era corso fuori dalla stanza urlando il nome di Hitomiko, che trenta secondi dopo era nella camera ben decisa a togliere di mezzo il suo ventilatore. E non c’era stata preghiera o supplica che fosse riuscita a farla desistere. Che donna dal cuore di pietra. Dopo averlo rimproverato, aveva preso la sua unica salvezza dal caldo e se ne era andata, sbattendo i piedi a terra con autorità.

Dannato Nagumo. Traditore. Voltagabbana.
Ooh, come era forte la voglia di strappargli a morsi quel dannato tulipano che si ritrovava in testa. Ma Fuusuke, che sapeva di essere un bimbo intelligente, aveva continuato ad ignorare il rosso e, gonfiando il petto ed alzando il mento con alterigia, era uscito dalla propria stanza, lasciandolo insoddisfatto e con un palmo di naso.
In ogni caso, vittoria o sconfitta che avesse subito contro Haruya, il problema del caldo sussisteva, e visto che, oltre ad essere intelligente, aveva anche un certo senso del pudore, aveva escluso l’idea di togliersi quella roba pesante che portava addosso e rimanere nudo.
Quindi doveva trovare qualcos’altro. Qualcosa che facesse aria.
... C’erano altri ventilatori, lì al Sun Garden?
Un sorriso si era allargato sulle labbra di Suzuno. Oh, si, si che c’erano altri ventilatori.
Al settimo cielo, aveva cominciato a correre per i corridoi dell’orfanotrofio, salendo fino al secondo piano, alle stanze femminili.
-Sumeragi!- aveva chiamato, entrando nella camera della bimba, che si stava dando da fare per acconciare i capelli delle sue bambole assieme ad una contrariata Reina.
Maki si era voltata, negli occhi azzurri una punta di sorpresa -… Suzuno?- aveva mormorato, la spazzola a mezz’aria. Quale non era stata la sua sorpresa quando l’albino l’aveva afferrata per un polso e aveva preso a trascinarla fuori dalla sua camera, giù per le scale (liberando senza saperlo Reina da quel gioco noioso)! La sua fervida immaginazione di bambina aveva passato in rassegna ogni possibile (e non) motivo per cui quel bambino che di solito se ne stava zitto e per i fatti suoi avesse di punto in bianco fatto una cosa del genere.
Oddio. Che volesse dichiararle il suo amore?
Mentre la fantasia della bimba lavorava a mille, Fuusuke l’aveva condotta al centro della propria stanza, le aveva poggiato le mani sulle spalle e, con espressione grave, l’aveva fatta sedere a terra, di fronte a lui. Con un mezzo sorrisetto si era avvicinato al suo volto e l’aveva fissata per qualche secondo. Lei era arrossita, e si era aspettata una dichiarazione in grande stile.

Suzuno aveva quindi rilassato le spalle, facendo sparire il sorrisino dal volto. Aveva poi puntato un dito verso Maki e, con voce piatta, se ne era uscito con un –Falli girare.-

-… Come?- l’altra aveva sbattuto un paio di volte le palpebre, non capendo.
-Falli girare.- aveva ribadito l’albino, il dito ancora a mezz’aria –Ho caldo.- aveva aggiunto secco.
-Suzuno, di che parli?- non riusciva proprio a capire.
-Dei ventilatori che hai in testa.-
-…-
Una cappa di gelo era scesa nella stanza. Fuusuke era convinto che fosse per merito di quei ventilatori, che altro non erano che i suoi capelli, che la bimba dai capelli azzurri aveva in testa, dunque si era autocomplimentato per il piano geniale a cui aveva pensato; Maki, dal canto suo, non riusciva a credere alle sue orecchie –Puoi ripetere?-
L’altro aveva sbuffato –Ho caldo, e tu hai i ventilatori. Fammi aria.- aveva ordinato, incrociando le braccia al petto.
E il rumore dello schiaffo che la bambina diede in quell’occasione a Suzuno diventò storia.


Era noto a tutti i ragazzi del Sun Garden quanto Suzuno Fuusuke non andasse a genio a Sumeragi Maki. Non che i due avessero spesso occasione di scambiare qualche parola ma, nonostante la maggior parte delle volte si ignorassero reciprocamente, quando erano costretti dalle circostanze, capitava spesso che la ragazza dai capelli azzurri gli scoccasse occhiate poco carine, mettendolo in difficoltà.

In realtà, il motivo di tutto quell’astio (di cui Suzuno mai si era spiegato il perché, visto e considerato che lui, con quella matta, non aveva mai avuto niente a che fare, se si escludono le partite ad acchiapparella) risaliva a molto tempo prima, quando i due avevano ancora cinque anni.

Fuusuke, a distanza d tempo, non ricordava assolutamente la cosa, mentre Maki pareva proprio essersela legata al dito. Non c’era volta in cui lo guardasse in faccia senza ricordare il senso d’umiliazione che quell’essere spregevole le aveva fatto provare.
I suoi capelli erano morbidi, lucenti e perfetti. Erano tremendamente alla moda e non avevano assolutamente forme che ricordassero ventilatori.

Erano gli ultimi giorni di Gennaio, e alla Sun Garden erano appena terminate le lezioni.

-Si crepa di caldo.- constatò l’albino, impassibile, sventolando appena una mano davanti al viso.
-Suzuno, è inverno, datti una regolata.- Heat alzò gli occhi al cielo, allargando platealmente le braccia.
L’altro, per tutta risposta, rimase in silenzio. Un paio di minuti dopo si voltò –Ehi, Maki…- chiamò.

Quella, anticipandolo e privandolo della possibilità di dire qualsiasi cosa, gli mollò un ceffone in piena faccia, stringendo le labbra -… Cafone!- sbottò, stringendo i pugni. Si voltò, altezzosa, e se ne andò, lasciandolo come un cretino a massaggiarsi la guancia.
Eppure credeva avesse imparato la lezione.
-… Volevo solo dirti che ti è caduta la gomma.- mosse la mascella dolorante, basito, per poi scrollare le spalle. Quella era veramente fuori di testa.

No, a Sumeragi Maki, Suzuno Fuusuke non andava proprio a genio.
E ora sappiamo tutti il perché.

*

Ok. Ok, cos’è questa cosa?
Bella domanda. Mi è venuta in mente mentre mi giravo la Wikia di Inazuma. E’ capitata la pagina di Maki, e lo sguardo è subito andato ai suoi capelli. Li ho fissati così intensamente, tentando di capire come riesca a tenerli su in quel modo, che è scattata la scintilla.
A pensarci bene, Suzuno e Maki non c’azzeccano niente l’uno con l’altra, però come input suonava bene. Spero che suoni bene anche a voi e che la shot vi sia piaciuta *w*!
Detto ciò, vorrei ringraziare tantissimo tutti coloro che hanno letto, recensito e messo tra i preferiti/ ricordate la mia precedente fic Di Pinguini e Preparazione Psicologica. Ne sono stata davvero contenta, grazie mille *A*!!
Bon, alla prossima! *sparisce nella solita nuvola di fumo*

Greta.




  
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