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Autore: FanficwriterGHC    28/01/2012    5 recensioni
AU- Recandosi a Barnes and Noble per farsi autografare un libro da Richard Castle, Kate Beckett non avrebbe mai immaginato di incontrare sua figlia e di farle da babysitter per il resto del pomeriggio. Quello che accadde in seguito fu qualcosa che non aveva vissuto nemmeno nei suoi sogni più incredibili.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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CHAPTER 2

Kate sospirò. Madison si sarebbe divertita un mondo con questa storia.

Li ho incontrati fuori dal bagno. Lunga storia. Ti chiamo dopo.

Scrisse goffamente il messaggio, non ancora abituata a cercare le parole già memorizzate, e premette 'invio'. Poi si rilassò, togliendo il libro dalle mani di Alexis. Lo posò su uno scaffale vicino e fece scivolare il cellulare nella borsa. Madison sarebbe stata insopportabile, e Will.. oh, wow. Come l'avrebbe spiegato a Will? Batteva già abbastanza sul fatto che lei leggesse quei libri, e l'aveva punzecchiata spietatamente per giorni quando aveva saputo che anche lei voleva farsi autografare il libro.

In realtà, in retrospettiva, da un po' di tempo ormai stava prendendo le distanze. Kate si stava preparando per diventare Detective, riusciva a cogliere al volo i dettagli. Royce le aveva sempre detto che lei era la migliore che avesse mai addestrato in queste cose. Mordicchiò una delle sue cuticole.

Royce.

Scosse la testa. Royce era finito chiuso in un cassetto con sua madre – quel cassetto a cui lei cercava di non pensare.

Un'ombra si avvicinò. Kate alzò gli occhi e vide Rick lì in piedi che sorrideva; pareva stanco ma stranamente compiaciuto della visione che gli era capitata davanti. E questo non aveva forse causato una strana sensazione nello stomaco di Kate?

“Finalmente è crollata eh?”

“Si, siamo quasi arrivate a metà di Where the Sidewalk Ends e si è appisolata” ridacchiò Kate, muovendosi leggermente così da poter parlare con lui senza disturbare Alexis.

Lui si sedette e appoggiò la schiena contro uno scaffale, passandosi una mano tra i capelli. “Non so come ringraziarti” mormorò.

“Non è stato affatto un problema. E' una bambina fantastica, C-.. Rick” rispose lei incespicandosi sul suo nome, e lui sorrise. Ma cos'altro poteva aspettarsi? Lui era il suo scrittore preferito. Grazie al cielo non era necessario che lo venisse a sapere.

“Non è stata la giornata degli autografi che ti eri immaginata, suppongo?” chiese.

Lei scosse la testa. Nemmeno lontanamente. “No, decisamente no. Ma ho trascorso un buon giorno libero”

“Quindi.. sei un agente di polizia?”

“Mi sto preparando a diventare Detective, in realtà” lo corresse lei con un pizzico d'orgoglio.

“E' incredibile. Non sei giovane per diventare Detective? Estremamente, estremamente giovane?”

Arrossì. Lo era. Ma Roy Montgomery aveva visto qualcosa di particolare in lei e le aveva offerto il posto la settimana prima. Ci sarebbero voluti altri due anni prima di diventarlo ufficialmente, ma tutti già ne parlavano alla Omicidi -la ragazza che avrebbe lasciato tutti stupefatti. Sperava di poter essere all'altezza delle aspettative.

“Si, sono giovane, ma il Capitano è convinto che io sia brava” rispose con un'alzata di spalle, un po' imbarazzata per averglielo detto e per il fatto che lui la stesse osservando con così tanta curiosità.

“Ti ci vedo nei panni di Detective” disse lui prendendola in considerazione “Probabilmente saresti brava anche negli interrogatori”

“Pensi questo solo guardandomi mentre tengo in braccio tua figlia? Santo cielo, voi scrittori siete strani”

Lui rise. Aveva una bella risata. “Touché. A proposito della bambina, devi.. non posso chiederti di..”

“Posso rimanere qui ancora per un po'” lo interruppe lei. Era comoda e rilassata, molto più di quanto era riuscita ad ottenere dopo aver trascorso settimane camminando e costringendosi a dormire più del dovuto. “Ho il tuo libro. Farei lo stesso a casa, ma senza la coperta”

Lui le fece un timido sorriso. “Non avevo intenzione di portarla qui”

“Sembra che tu non abbia avuto molta scelta. Alexis ha detto che la nonna era impegnata..?”. Che cosa c'era di così speciale in quei due da convincerla a fare domande? Non intratteneva mai una conversazione a meno che non fosse costretta; non era una persona loquace ma si sentiva a proprio agio con lui. Perché?

“Mia madre è un'attrice e ora è ad uno spettacolo pomeridiano”

“Martha Rodgers, giusto?”

Lui incontrò i suoi occhi. “Giusto”

“Ha ricevuto delle recensioni positive”. Lei e suo padre seguivano il teatro, e lui aveva sempre ammirato il lavoro di Martha Rodgers. Ma ora.. no, quel giorno non era il giorno adatto per pensarci.

Rick sorrise. “Si, sta andando bene”

“Ottimo” disse lei piano.

“Già..”. Calò il silenzio, e lui lanciò un'occhiata all'orologio. “Ancora cinque minuti”.

“Sembri esausto” osservò lei, anche se ciò che l'aveva fatta parlare andava oltre il suo controllo.

“Ha! Grazie” rise lui “Mi fa piacere sapere che sono presentabile oggi”

Lei scosse la testa. “No, non... in senso negativo, solo.. senza quel sorriso e il talento artistico, sembri un padre che ha trascinato la sua bambina in giro per il paese e ha speso metà del suo tempo lavorando”. Perché quello non era per niente inappropriato..

“Detective, eh?” chiese con calma, sorridendo. “Però si, sono sfinito. Voglio solo andare a casa, darle da mangiare e andarmene a dormire per sempre”

“Ne hai altri questa settimana?”

“Quattro” sospirò lui “In tutte le librerie più grandi della città”

“Lo sai, per quello che ho letto su di te.. non ne sembri molto entusiasta”. Le feste, il fascino – Richard Castle era apparentemente uno scapolo in cerca di una preda. Ma quest'uomo non pareva assolutamente come il playboy che il 'Ledger' presentava. Pareva soltanto Rick, un uomo con una figlia e molto a cui pensare.

“Abbiamo trascorso alcuni mesi difficili..” disse a bassa voce, guardando Alexis.

Kate annuì con apprensione. Ma questa volta non avrebbe curiosato. Non importava quanto si sentisse a suo agio con lui in quel momento.. non poteva chiedergli del suo divorzio o di complicate procedure legali. “Forse dovresti andare” disse lei qualche minuto dopo, dando un'occhiata al suo orologio.

Fece un breve cenno col capo. “Grazie davvero, non hai idea di quanto tu mi stia aiutando”

Kate si limitò a sorridere. “Non c'è problema. Torna quando hai finito”

“Soltanto quarantacinque minuti, lo prometto”. Lei poteva persino vederlo rimettersi la maschera da spavaldo.

Intrigante.

Non avrebbe dovuto pensarlo.

“Io sono a posto. Vai ad autografare”.

Lui le strinse il piede e poi si alzò, si passò le mani sulla giacca sistemandola e uscì a grandi passi dalla sezione per bambini. Kate lo osservò camminare, incerta su cosa pensare. Ecco quest'uomo, dipinto come il playboy tra gli scrittori di gialli; era solo un uomo normale con una figlia, che cercava di fare del suo meglio come genitore single. Il suo piede era ancora caldo nel punto in cui lui l'aveva toccata, sulla caviglia, e un sorrisetto le apparve sul volto. Non era un playboy -o almeno non era uno stronzo-, ma era.. qualcosa che non poteva definire con precisione.

Kate si strinse nelle spalle ed estrasse dalla borsa Storm Season, aprendolo sul retro della copertina per leggere la sua dedica:



A Kate,

Sorridi. Il mondo dovrebbe vederlo. E ridi, hai una risata bellissima.

Rick



Sorrise e si mordicchiò il labbro inferiore, le guance in fiamme. Avrebbe conservato quel libro per sempre. Alexis si mosse leggermente su di lei e sospirò, girando la testa. Kate voltò pagina, reimmergendosi nuovamente nella storia. Quei libri l'avevano salvata tre anni prima, quando la situazione era diventata così negativa che pensava non ne sarebbe mai uscita. Quegli omicidi che venivano risolti, che avevano una motivazione e che ottenevano giustizia.. le davano speranza.

E ora, presto, avrebbe potuto aiutare altre persone a sperare di nuovo. E aveva la figlia del suo scrittore preferito addormentata in braccio a lei. La vita era strana.

Scosse la testa e si perse nell'ultima avventura di Derrick non accorgendosi nemmeno del tempo che era passato, fino a quando un'ombra si avvicinò di nuovo a loro. Sbatté le palpebre e alzò lo sguardo, ritrovandosi faccia a faccia con Richard Castle.

Hey” mormorò lei, piegando la copertina all'interno del libro e lasciandolo scivolare rapidamente dentro la borsa.

Hey” rispose lui sorridendo “La prendo io”.

Forse dovresti svegliarla così può andare di nuovo al bagno” suggerì Kate mentre lui si chinava “Ci vorrà molto per arrivare a casa con questo traffico”. La prospettiva di ciò non la entusiasmava. Una delle parti migliori dell'essere un poliziotto era sfilare in mezzo al traffico, e non le importava quanto questo la rendesse infantile. Ma non poteva farlo per alcun motivo; aveva degli obblighi morali.

Lui annuì. “Hai ragione. Hey, Lex..” disse lentamente, accarezzando il volto della bambina “Alexis, tesoro, svegliati”

Papà?”

Hey, dormigliona..” sorrise lui, mentre lei sbatteva le palpebre e si stropicciava gli occhi.

Io e Kate stavamo leggendo una storia..” gli disse lei, la voce incerta a causa del sonno.

L'ho notato. Pronta per andare a casa?”

Devo andare al bagno..” mormorò.

Te l'avevo detto” sorrise Kate.

Rick scoppiò in una risata fragorosa. “Si, sei veramente brillante! Andiamo tesoro”. Si alzò e le tese una mano tirandola verso di sé, mentre Kate la sostenne per la schiena fino a quando non fu in piedi.

Kate si alzò a sua volta e raccolse la sua borsa, seguendoli fuori dalla sezione per bambini. Erano proprio vicino ai bagni; vide Rick dare ad Alexis una pacca sul sedere e mandarla in bagno.

Sono qui fuori, chiamami se hai bisogno”.

Si papà” sospirò Alexis.

Entrò in bagno, e lui si voltò verso Kate. “Non mi permette più di portarla nel bagno degli uomini”.

La dolce età dell'indipendenza, eh? Come fa a lavarsi le mani da sola?”. Kate cercò di immaginarselo ma non ci riuscì. Come aveva fatto lei da piccola?

Lui spalancò gli occhi. “Immagino salti sul ripiano del lavandino”. Esattamente così. E le piaceva.

Vuoi che vada a controllare?” chiese lei; perché -anche se Kate si era divertita a lottare per l'indipendenza nel lavarsi le mani- Rick non sembrava molto entusiasta all'idea.

Sospirò. “No, no. Devo lasciarle spiccare il volo, giusto?”

Se la caverà”

Lui annuì. “Raramente mi dà problemi”.

E' una bambina deliziosa, Rick” gli disse, spostando il peso da un piede all'altro.

Lui le sorrise. Un sorriso diverso, questa volta. Invece del sorriso a trentadue denti che riservava alle sue fan questo era più calmo ed esprimeva gratitudine, e lei non sapeva cosa pensare, soprattutto perché aveva un ragazzo e quelle farfalle nello stomaco non ci sarebbero dovute essere..

Grazie. Sembra più felice.. voglio dire.. quasi non ci conosciamo ma.. è solo.. questa settimana è stata particolarmente dura, ed è fantastico vederla sorridere”

Kate allungò una mano e strinse il braccio di lui. Lei cosa? “Andrà tutto bene”.

Lui sospirò e le prese la mano quando lei la lasciò cadere. “Ti ringrazio”.

Rimasero lì per un interminabile momento, fissandosi a vicenda. Kate non avrebbe potuto descrivere quello che stava succedendo, ma significava qualcosa. Quella mano era grande, calda, accogliente. Teneva la sua in modo familiare, ma non romantico. Erano solo.. due amici? Lo erano, dopotutto? Conoscenti che si prendevano cura a vicenda dei loro -o meglio, di sua- figlia? Alexis spuntò fuori dal bagno, interrompendo quella lunga serie di domande confuse.

Fatto, papà” cinguettò.

Fantastico, pumpkin” disse Rick lasciando cadere la mano di Kate per accovacciarsi. “Salta sulle mie spalle, scimmietta!”

Alexis ridacchiò e si arrampicò sulle sue spalle, ridendo quando Rick emise un grugnito e si alzò.

Non sono pesante papà!”

Se lo dici tu” sbuffò lui drammaticamente “Pronta per andare?”

Viene anche Kate?”

Kate sgranò gli occhi e l'espressione sorpresa di Rick incontrò la sua. “Io.. ah.. non lo so, tesoro”

Aveva dei piani con Will quella sera. “Non posso Alexis, ma ti ringrazio” sorrise lei. Cos'era quel senso di delusione che percepiva nello stomaco? Per cosa? Per non poter seguire quella graziosa bambina a casa e continuare a parlare con il suo misterioso padre?

Okay, ma.. presto?”

Kate spostò lo sguardo da Alexis, che era speranzosa, a Rick, che pareva confuso. “Io..”

Ecco”. Cercò qualcosa nella tasca ed estrasse due foglietti di carta e un pennarello. “Mi lasci il tuo numero e io ti lascio il mio?”

Era passata da ottenere il suo autografo ad ottenere il suo numero di telefono. La giornata aveva preso una direzione totalmente diversa da quella che lei si era immaginata. Afferrò il foglio e buttò giù il suo numero, porgendoglielo insieme al pennarello ed intascando il suo. Santo cielo.

Così possiamo invitarti a cena?” chiese Alexis felice.

Aveva il numero personale di Richard Castle e sua figlia voleva che andasse a cena da loro. E lei voleva andarci. “Si” annuì Kate sorprendendo persino sé stessa “Mi piacerebbe, Alexis”. Le sarebbe veramente piaciuto.

Una voce che ambiguamente pareva quella di Madison rideva a crepapelle dentro la sua testa.

Faremo in modo che accada allora” sorrise Rick. “Oh..” il suo sorriso svanì all'improvviso “Sono fuori tutte le sere questa settimana per firmare autografi e per i gala della stampa”

Vuoi dire che non sarai a casa per portarmi a letto?” chiese Alexis, la voce cadendo insieme al suo sorriso.

Oh, pumpkin..” sospirò Rick “Solo per qualche notte questa settimana. Ma la prossima sarò tutto tuo”

Okay papà..”

Kate sorrise ad entrambi e fu colta di sorpresa dal suono del suo cellulare. “Scusatemi” disse cercandolo nella borsa. “Pronto?”

Kate, baby! Dove sei?”

Giusto. Will. Il suo ragazzo. Dovrebbe tornare a casa da lui. “Sono ancora in libreria, sarò a casa tra poco, okay?”. Ci fu un sospiro dall'altra parte. “D'accordo. Sarà meglio che tu sia riuscita ad avere quell'autografo..”

Oh, non ne hai idea” ridacchiò lei “A dopo”. Riagganciò il telefono e alzò la testa incontrando i loro occhi. “Scusate”

Nessun problema” sorrise Rick “Quindi.. magari la settimana prossima..?”

E' perfetto” rispose lei mentre camminavano verso l'uscita della libreria.

Hai giorni di preferenza?”

Kate alzò le spalle. “Fammi sapere quando va bene per te, e vedrò cosa posso fare”. Lui aveva la bambina e lei lavorava decisamente troppo; o almeno, era quello che pensavano tutti.

Fino alla settimana prossima?” chiese Alexis impaziente, e indugiarono sulla porta.

Mi dispiace Lex” replicò il padre “Ma non è poi tanto lontano”

E' tantissimo invece..” sospirò lei “Prometti che verrai da me la settimana prossima?”

Kate annuì. Non avrebbe potuto deludere questa bambina. Non l'avrebbe sopportato. Come si poteva abbandonarla? “Te lo prometto Alexis”.

Piacere di averti incontrata, Kate Beckett” disse Rick, porgendole la mano. Lei la strinse, e le loro mani rimasero unite probabilmente più a lungo di quanto fosse socialmente accettabile. “La nostra macchina è qui fuori Alexis”.

Ciao Kate!” sorrise la bambina “E' stato un piacere conoscerti”

Anche per me Alexis” rispose Kate sorridendo a sua volta.

Altrettanto” aggiunse Rick.

A presto” disse lei. Un attimo dopo si erano lanciati sotto la pioggia. Stava piovendo?

Li guardò salire in macchina, il volto di Alexis che spuntava dal finestrino per salutarla mentre l'auto si allontanava.

Respirò profondamente. Il libro pesava dentro la sua borsa e il pezzo di carta con il suo numero premeva contro la gamba di Kate. Aveva davvero trascorso la giornata con Alexis Castle? Si, l'aveva fatto.

Lasciò la libreria e attese sotto la tenda, sorridendo mentre chiamava un taxi. Diede all'autista il suo indirizzo e si sedette sul sedile posteriore, guardando attraverso il finestrino la città che le passava accanto. Si sentiva libera da qualunque preoccupazione. Si sentiva felice per la prima volta da molto tempo. L'improvviso rimorso che sembrava sempre voler smorzare la sua felicità o la sua risata non arrivò mai. Si sentiva invece soltanto leggera e speranzosa. Era strano.

Arrivarono al suo palazzo, e pagò l'autista prima di salire le scale. Fece un cenno al portiere quando entrò e si infilò nell'ascensore, asciugandosi i capelli bagnati. Stavano diventando lunghi. Doveva forse tagliarli?

Giunse alla porta d'ingresso e la aprì, sorridendo non appena percepì l'aroma di cibo cinese che riempiva l'appartamento.

Hey” esclamò, appendendo la giacca.

Hey” la accolse Will avvicinandosi a lei con la spatola tra le mani. “Sto facendo riscaldare gli spaghetti e cucinando la mia salsa”

Mmm..” rispose lei sporgendosi per baciarlo. “Ha un profumo delizioso”

Lui alzò le spalle. “Niente di speciale” rispose con un piccolo sorriso. Gli piaceva così, a proprio agio nella sua cucina.

Lo è comunque”. Lo seguì in salotto e si fermò per estrarre Storm Season dalla borsa. Passò le dita sopra la copertina del libro. Che giornata..

Hai avuto l'autografo, quindi?” chiese Will guardandola mentre riponeva il libro sullo scaffale.

Si” rispose lei passandosi una mano sulla schiena. L'aveva fatto autografare, aveva trovato una piccola amica e incontrato un uomo che era riuscito a calmarla, che aveva placato la confusione nella sua testa..

Ci sei rimasta a lungo. Cosa ti ha trattenuta? Non mi dire che sei rimasta in fila per più di quattro ore!”. La voce di Will la riportò alla realtà. Anche lui riusciva a calmarla, ma in maniera diversa. Il suo sorriso era scherzoso e lei scosse la testa; riusciva a calmarla con i suoi sguardi e le sue labbra.

Kate alzò gli occhi al cielo e si avvicinò alla bacheca vicino alla cucina, senza la minima intenzione di venire stuzzicata. Estrasse il foglio di carta di Rick e lo appese. “L'ho conosciuto, in realtà”.

Intendi che hai avuto l'autografo?” chiese Will voltandosi di nuovo verso la salsa che cuoceva sul fornello, lanciando un'occhiata inquisitoria al foglio.

No, mi sono imbattuta in lui e sua figlia dopo essere uscita dal bagno. Anzi, lei si è imbattuta in me” si corresse Kate posando i piatti sulla tavola e cominciando ad aprire i contenitori del cibo.

Sul serio?”

Sul serio” ripeté lei con una risata di fronte alla sua espressione incredula.

Quindi.. hai incontrato questa bambina, e poi che hai fatto? Dato un'occhiata in giro?”

No, io.. heh, qui arriva la parte divertente.. diciamo che.. le ho fatto da babysitter per il pomeriggio..?”. Giusto. Si era dimenticata quanto sarebbe stato imbarazzante spiegare questo.

Doveva andare al bagno e lui doveva tornare al tavolo per autografare i libri, quindi l'ho presa io, no? Cercavo di essere gentile. E poi, lui e la sua.. Paula? Non ho idea di quale sia il suo ruolo. Ma comunque, stavano litigando per lei ed era così triste, ed era il mio giorno libero.. quindi, per dirla tutta, si è addormentata in braccio a me su una beanbag e sono rimasta lì fino alla fine”.

Già, quella spiegazione a ruota libera non le avrebbe fatto ottenere alcun punto. Doveva vincere punti? Quanto era strano? Kate si concentrò sul riso nel suo piatto, mentre Will ripensava a tutto ancora una volta. Sentire se stessa spiegarlo.. era stato davvero così strano come pensava sarebbe stato.

Fammi capire” esordì Will, guardandola da sopra la propria birra “Hai trascorso l'intera giornata con una bambina che non hai mai conosciuto prima che per caso è proprio la figlia di uno scrittore di cui dovrei probabilmente essere geloso?”

Will..” rise Kate.

Oh, andiamo. Vai a letto con i suoi libri più di quanto tu non faccia con me”

Ora, questo non è corretto” ridacchiò lei “Tu sei qui decisamente meno di loro!”

Anche lui rise. “Sul serio, Kate.. era suo il foglio che hai appeso?”

Lei annuì, all'improvviso divenuta molto più timida. “Mi hanno invitato a cena da loro la prossima settimana”.

Lui era confuso. “Cosa?”

Non è difficile da capire, Mr. FBI” scherzò lei.

Vai a cena da loro?”

Si, quindi?” chiese, trangugiando anche la seconda metà del suo egg roll. “Alexis mi ha invitata”.

Decise che non c'era nulla di strano. Era un innocuo invito di una bambina. E anche se Rick era attraente e in un certo modo affascinante, lei aveva Will e lo amava. E il tradimento, anche solo provare qualcosa per qualcun altro, non era quello che lei aveva in mente.

Alexis è la bambina?”

Si”

Non.. sto cercando di immaginarmi tu, legata così tanto ad una ragazzina in meno di un giorno, che sei persino disposta ad andare a cena a casa di un uomo qualsiasi..”

Kate roteò gli occhi. “Non è un uomo qualsiasi, Will. E' Richard Castle, e sua figlia è la creatura più dolce del pianeta”. Tra tutte le cose a cui poteva pensare..

Kate, tu non cammini nemmeno per strada guardando avanti”

Kate era adirata. Era la verità ma.. doveva proprio sollevare la questione in quel momento?

Will andiamo, non è la stessa cosa”.

Lo so. Sono solo sorpreso che tu voglia fare questo”.

Will..” sospirò lei, stanca ed irritata, e lo era sempre quando gli altri cercavano di intromettersi nei suoi problemi. Lui aveva cercato di essere diretto all'inizio, ma poi, con il tempo, avevano sviluppato questa sorta di danza e qualcosa di ciò la sfiniva sempre.

Davvero Kate. Anzi, lo vuoi sapere?” bevve un sorso e le sorrise. “E' una cosa buona”

Cosa?”. Aveva cambiato atteggiamento.

Sembra che tu stia meglio, lo sai?”

Will, il cambiamento improvviso d'umore? Non è divertente”.

Lui rise e lei si accigliò. “Niente cambiamenti d'umore, solo.. sembri più contenta oggi, Kate. Magari la bambina ti fa davvero bene”.

Kate annuì e tornò a concentrarsi sul suo piatto, troppo frustrata dalla giornata e dal suo comportamento per preoccuparsi di discutere. Anche lui non aveva lavorato tutta la settimana. E a proposito di questo.. “Hey, Will..”

Si?”

Perché mangiamo qui?”

Hmm?”

Perché stiamo mangiando qui, invece di andare fuori? Pensavo volessi uscire”. Lei alzò lo sguardo ed incontrò i suoi occhi. Oh. Oh no. Conosceva quello sguardo e non voleva vederlo, perché non prometteva nulla di buono e a lei piacevano loro due.

Kate, ho ricevuto quell'offerta oggi”.

L'hai avuta” ripeté lei piatta.

Già. Dai, Boston sarebbe magnifica, lo sai”.

Will..”

Lui posò la forchetta. “Sarebbe perfetto per te a Boston, Kate. E chi lo sa, forse ti promuoverebbero Detective anche lì”.

Will”. Lo sapeva. Sapeva che se accettato l'offerta, lei avrebbe detto di no. Lo sapeva. Ed erano lì, proprio dove lei sapeva che prima o poi sarebbero finiti. Ma aveva sperato così tanto, forse egoisticamente, che quel momento non arrivasse.

Per favore? So che hai detto che ci avresti pensato. Dimmi che l'hai fatto” la pregò lui, con gli occhi spalancati, cercando i suoi.

Kate annuì lentamente. Ma sapeva quale sarebbe stata la sua decisione sin dalla prima volta che avevano toccato l'argomento. “Ci ho pensato”.

E?”

Scosse la testa. “No, Will. Non.. io ho la mia vita qui. E sono appena entrata nel Dodicesimo Distretto. Mi piace lì. Mi piace Montgomery. E ancora.. Will, non posso”. E sua madre, e suo padre, e il totale caos che c'era nella sua vita. Non poteva alzarsi ed andarsene. Non poteva.

Kate” la implorò lui, alzandosi e muovendosi intorno al tavolo verso di lei. “Per favore. Io.. devo farlo, per la mia carriera”.

Pensavo ti piacesse il lavoro che avevi” mormorò Kate “Pensavo ti piacesse il tuo partner e New York. Perché hai bisogno di cambiare?”. Stupide, futili, egoistiche ragioni: ecco tutto quello che lei aveva.

Questa è un'enorme opportunità Kate”

Lo so” sospirò lei.

E sarebbe importantissimo per la mia carriera”

Lo so” annuì, e le mani di lui si posarono sulle sue guance “Lo so benissimo”.

Quindi devo andare. Ma Katie, potresti venire con me”.

Non posso”. E le spezzò il cuore, e anche quello di lui, giudicando dal suo tono di voce. Ma sapevano che lei non avrebbe mai accettato. Lei sperava che, essendone cosciente, avrebbe sofferto di meno. Non era successo. L'aveva colpita dritta al cuore.

Per favore, Kate?” sussurrò lui.

Lei fece un grande respiro e incontrò di nuovo i suoi occhi, che erano stati il suo rifugio per sei mesi. “No”.

Lui lasciò cadere le mani e rimase lì fermo, le ginocchia contro le gambe di lei, la testa piegata.

Questo.. è tutto?”

Potremmo tentare una relazione a distanza” mormorò Kate.

E odiarci a vicenda ancora di più per questo?”

Hai ragione”. Lo sguardo di lei percorse il suo volto, il suo torace, le sue gambe. Era l'uomo che aveva amato più di chiunque altro avesse mai incontrato. E stavano così bene insieme. Lui era accogliente e forte, e sapeva quando insistere e quando concedere spazio. E non erano perfetti, e non trascorrevano tutto il tempo insieme, ma lui c'era stato. E lei sapeva che le sarebbe mancato terribilmente una volta andato via.

Non voglio che le cose finiscano tra noi Kate”

Nemmeno io”. Posò una mano sulla sua gamba. “Nemmeno io”.

Allora?”

Non posso andarmene, Will. E non ti posso chiedere di rimanere per me”.

La prese per mano e la fece alzare, attirandola a sé. “Ti amo” sussurrò lui.

Ti amo anch'io” mormorò lei appoggiata alla sua spalla, respirando il suo profumo.

Mi mancherai da morire”.

Lo so”.

Kate, io..” si staccò da lei “Io non.. voglio che tu sappia.. che io non voglio andare, non voglio lasciarti”.

Will” sorrise lei passando una mano sui suoi capelli “Tu vuoi questo più di qualunque altra cosa, più di me. Va bene. Lo capisco. Vorrei che tu mi avessi chiesto veramente cosa intendessi fare, invece di dirmi che te ne saresti andato. Ma è così”. I suoi occhi divennero più tristi e lei si alzò sulle punte dei piedi per baciarlo dolcemente sulle labbra. Non l'avrebbe invidiato. E avrebbe fatto lo stesso se la sua carriera fosse giunta a quel bivio.

Kate” sospirò lui tirandosi indietro. Il dolore nella sua voce era troppo da sopportare.

Quando parti?” chiese lei.

Tra una settimana”.

Lei respirò profondamente ed inspirò lentamente, reprimendo le lacrime che sentiva già nei suoi occhi. “Divertiti. Mi scriverai?” chiese lei cercando di sorridere, perché non voleva rendere le cose più dolorose.

Quindi.. è finita?”. Sembrava sconfitto.

Will, io.. io non posso trascorrere una settimana così lunga, non posso darti l'addio interminabile. Facciamolo subito, okay?” mormorò lei.

Lui annuì e si sporse in avanti per baciarla, attirandola completamente contro di sé e avvolgendo le sue braccia attorno a lei. Kate sentì la tristezza e il rimorso in quel bacio, e strinse tra le mani la sua maglietta. Quando si staccarono per riprendere aria, lui appoggiò la propria fronte sulla sua.

Sei fantastica, Katherine Beckett”

Anche tu, Sorenson”. Si scambiarono un sorriso triste. Erano stati amici prima di tutto, veramente- due persone che capivano le necessità della vita al servizio degli altri e che si divertivano insieme anche dopo molte ore.

Ci terremo in contatto?”

Dipende da te. Io sarò qui” disse Kate lentamente. Lui la stava lasciando, e per quanto lei cercasse di accettarlo, faceva male.

Kate..”

No, Will. Non sono.. non sono arrabbiata”. Era una menzogna?

Lo prometti?”

No. “Si”.

Lui fece un profondo respiro. “Dovrei.. dovrei andare. Mi spedisci le mie cose?”

Si..” annuì lei, mentre lui faceva un passo indietro e infilava una mano in tasca. Ne estrasse il suo portachiavi e entrambi osservarono le sue dita togliere la chiave.

Lei tese la mano e lui gliela porse.

Pareva pesante sul palmo della sua mano.

Aveva pensato, stupidamente, che forse lui l'avrebbe tenuta per sempre.

Ci vediamo allora”.

Sarò qui” sussurrò lei, e sentì il dolore nei suoi occhi diventare sempre più forte.

Lui afferrò la sua giacca e andò verso la porta.

Ciao Kate”

Ciao Will”.

E se ne andò. La porta si chiuse e lei rimase lì da sola in cucina, ferma, a fissarla.


--Note dell'autore (FanficwriterGHC)---

Link della storia in lingua originale:  http://www.fanfiction.net/s/7176396/1/

Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie.
L'indirizzo email della traduttrice è
 sara.bresciani@aol.com
Se vuoi pubblicare su questo sito una traduzione di questo autore, e hai il suo permesso, inviami almeno il primo capitolo della traduzione completa (nel caso di fanfic one-shot, tutta la one-shot tradotta). Allora ti fornirò la password per accedere a questo account'

--Note della traduttrice (SaraIzzie)---

Eccomi con il secondo capitolo, spero la traduzione vi sia piaciuta! E, per quelli di voi che leggono questa storia per la prima volta, ovviamente spero di essere all'altezza delle aspettative :)
Devo dire che, nonostante io abbia vissuto per un anno intero negli States, molte espressioni risultano comunque parecchio difficili da rendere in italiano, e richiedono una buona dose di pazienza e creatività, ovviamente senza storpiare il significato originale della frase.
Il terzo capitolo è già in fase di traduzione; questa settimana sarà un po' impegnativa quindi non sono sicura di riuscire a postarlo nel prossimo weekend, ma sicuramente lo avrete entro un paio di settimane!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e come al solito fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Bye guys!

Sara


  
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