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Autore: ShinyDarkF    29/01/2012    1 recensioni
Bill e Tom credevano di avercela fatta, di aver vinto anche se il prezzo era stato decisamente troppo altro.
Ma si erano illusi.
Nuove avventure li aspettano e questa volta dovranno stare attenti, perché a gareggiare ci saranno forze più grandi di loro.
Nonostante i due gemelli siano potenti vampiri.
(Seguito di This dark, bloody love story, se non avete letto il primo capitolo non fa niente, siete sempre bene accetti come lettori!)
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella stessa sera era tutto pronto.
Sue e Tom dormivano profondamente, ignari del fatto che poche ore prima Bill aveva messo un sonnifero nei loro cocktails. Intanto il vampiro stava per attuare il suo piano.
Era una cosa rischiosa, una cosa che nessuna persona con un po’ di sale in zucca avrebbe fatto, una cosa che di certo avrebbe sconvolto tutte le forze della natura.
Stava per violare il limite, come già avevano fatto in passato Frankenstein e Doctor Faustus nelle opere letterarie inglesi.
Che entrambi alla fine morivano e che il secondo era condannato ad un’eternità di fuoco e fiamme nell’Inferno a Bill non era estraneo.
Ma non lo considerava neanche importante.
La sua felicità era la cosa più importante.
Ma anche lei sarebbe stata felice? Questo non lo sapeva ma di certo anche Tom aveva fatto lo stesso gesto e Bill all’inizio era stato molto, molto triste, ma dopo un pò si era rassegnato.
Anche lei avrebbe fatto lo stesso.
Sempre se ancora lo amava.
Si, lei lo amava e non aveva mai smesso di amarlo, o non avrebbe mai fatto quello che aveva fatto.
Il vampiro moro prese il cristallo argenteo che Tom aveva usato per evocarlo e lo puntò su un foglio bianco, non su una cartina, perché non aveva la minima idea di dove lei fosse finita.
Lei, la sua ragazza angelica, Christina.
Non usò lo stesso incantesimo, ma uno ancora più potente, uno di quelli che si devono usare solo in occasioni drastiche.
La sua strafottenza aveva superato il limite.
Preferiva che il mondo cadesse o fosse distrutto, preferiva rinunciare al Paradiso e alla vita beata che era in serbo per lui piuttosto che rinunciare a lei e a tornare alla sua vuota vita di prima.
Cominciò a pronunciare più volte parole latine che neanche conosceva e di cui non voleva scoprire il significato.
Prima non avrebbe mai immaginato tutto ciò.
Credeva che Christina fosse felice e che fosse stato orribile farla tornare.
E in più non conosceva nessun incantesimo, non che non avesse cercato su vari libri. Aveva anche torturato e ucciso diversi maghi pur di scoprire una verità del genere, ma non aveva ricevuto soluzioni.
Certa gente era disposta a morire pur di non rivelare un segreto.
Ma prima della sua morte Bill aveva assistito ad un sortilegio per convocare un demone, qualcosa di oscuro, di cui non sapeva niente.
E la ragazza, con un altro corpo, era presente.
Forse quello era un segno, forse la sua presenza gli voleva indicare di usare quell’incantesimo.
Ma poi, ecco la rivelazione.
Tom, nonostante non fosse un grande stregone, non al suo livello almeno, aveva usato un incantesimo di collocamento per ricercare Bill.
Uno per trovare e uno per chiamare.
Ecco la soluzione.
E non importava che Christina non fosse un demone, era pur sempre una creatura sovrannaturale e avrebbe risposto al suo appello.
Prese un cuore umano, lo stesso che aveva strappato alla ragazza che poco fa aveva ucciso e che aveva trasporto a casa nella sua borsetta firmata senza che nessuno se ne accorgesse.
Aveva fatto tutto nei minimi dettagli, anche se questo gli aveva anche causato una sofferenza immensa.
Bill non voleva essere cattivo, era un omicida, certo, ma non per sua volontà.
Lui avrebbe solo voluto condurre una spensierata giovinezza e invece questo gli era stato negato e ora era costretto a compiere atti scellerati.
Posò il cuore sul foglio di carta e continuò a parlare in quello strano linguaggio muovendo il cristallo.
Sembrava funzionare.
Sul foglio apparvero linee di sangue che prima non c’erano e che di certo non erano venute dal cuore e disegnarono una strada.
Sembrava quasi la via che conduceva dalla casa di Tom al cimitero.
Poi le linee divennero più dense prima di cambiare colore e assunsero una tonalità tra il bianco e l’azzurro.
Un colore bellissimo, che aveva già visto in Paradiso.
Quello probabilmente era il colore del sangue di un angelo e in questo caso di Christina.
Lo strano liquido uscì dal foglio e si sparse sul pavimento, senza mai toccare il suolo.
Sembrava che stesse galleggiando.
Il liquido cominciò a muoversi, prima in modo confuso, poi creando forme sempre più definite.
Bill sarebbe rimasto meravigliato da tutto ciò, se non avesse saputo con certezza quello che stava accadendo.
Cominciava a vedersi un braccio, e poi una gamba e infine il volto familiare della cugina della cacciatrice.
Christina era tornata.
La ragazza giaceva a terra, con le braccia strette al petto e gli occhi socchiusi, sembrava stesse dormendo.
Bill non aveva nessuna intenzione di svegliarla, dopotutto sapeva che, una volta aperti gli occhi, avrebbe dovuto affrontare un trauma, e non voleva rovinare quelle poche ore di pace che le restavano.
Era bellissima, come forse non lo era mai stata.
Aveva lo stesso aspetto che ormai il vampiro conosceva a memoria, ma c’era qualcosa che la rendeva ancora più bella.
Sembrava beata, serena, felice.
Bill cominciò a farsi dei dubbi ma alla fine risolve che quella era la cosa giusta.
Si avvicinò.
La ragazza indossava solo una semplice veste bianca.
Le controllò il battito, giusto per sicurezza e vide che era viva.
Il suo cuore, lo stesso che era sparito dal foglio di carta, batteva fieramente nel suo petto.
Sembrava proprio un angelo, si disse Bill sorridendo.
Quello che però notò girandosi non gli piacque per niente.
Il liquido non era sparito dal pavimento ma stava diventando sempre più scuro, prima rosso porpora, poi addirittura nero.
Sembrava dotato di vita propria.
Si mosse verso la porta, che si aprì da sola, e un secondo dopo era sparito, come risucchiato da un portale immaginario.
Il liquido, ormai estraneo alla vista di Bill, comparve in un luogo scuro e buio, forse un castello e cominciò ad estendersi formando un’altra figura.
Questa, al contrario di Christina, si svegliò subito, per niente addolorata o preoccupata, anzi quasi felice.
La donna si alzò e si guardò al grande specchio di fronte a lei.
Quella era la sua casa e non era cambiata per niente, neanche dopo la sua morte.
Lì era sempre vissuta circondata da servi fedeli pronti a morire per lei, non per fedeltà ma per paura.
E lì era anche morta.
Guardò la sua immagine, quella non la tradiva mai.
Scostò una ciocca di capelli rosso fuoco e vide gli occhi, dello stesso colore, di un rosso vermiglio.
Gli occhi tipici dei vampiri.
E, un po’ per istinto, un po’ per la felicità, gettò la testa indietro e rise a gran voce, tanto che qualche uccello, dopo averla sentita, scappò ed un lampo di freddo acuto fu sentito da tutti i vampiri nella zona di Los Angeles.
E così, anche lei era tornata.

Qualcosa, o qualcuno, al di sopra di tutto ciò guardò la scena con orrore, chiedendosi il perché di tutto ciò.
Eppure, quando l’aveva incontrato, aveva pensato a Bill come ad un bravo ragazzo.
Ma, qualunque cosa fosse successa, quello era solo l’inizio.
L’inizio della loro missione.











   
 
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