Capitolo
5
I’m
kissing you
Molti danno agli
altri ciò di cui avrebbero
maggiormente
bisogno per se stessi.
- Il
ritratto di
Dorian Gray, O. Wilde.
Io
ho bisogno
che qualcuno abbia bisogno di me,
ecco cosa. Ho
bisogno di qualcuno per cui
essere
indispensabile.
Di una persona
che si divori tutto il mio tempo libero,
la
mia attenzione. Qualcuno che dipenda da me.
Una dipendenza
reciproca.
Come una
medicina,
che
può farti
bene e male al tempo stesso.
-
Chuck
Palahniuk.
Era passata una
settimana. Un'intera settimana e di
Lorenzo nemmeno l'ombra. Non l'avevo più visto dopo quella
sera a casa sua.
Ogni volta che doveva vedersi con mio fratello, citofonava per
avvertirlo di
essere arrivato e dopo andava ad aspettarlo in macchina. Io in compenso
ero
sempre più confusa. Non riuscivo a capire ancora se
fossi...innamorata di lui.
Questa distanza che aveva messo tra di noi era insopportabile, ma
questo non
significava che ne fossi innamorata. Uffa! Ma perchè mi ero
cacciata in un simile
problema? Tutte a me dovevano capitare. Se non altro era finalmente
giunto
l'ultimo giorno di scuola e il preside aveva deciso di organizzare
un'uscita
didattica al cinema. Io non avevo assolutamente voglia di sedermi e
vedere un
noiosissimo film di tre ore, ma mia madre aveva invitato mia zia e i
miei
"adorabili" cugini a casa nostra e persino
passare la mattinata
chiusa in una stanza di tre centimetri per tre centimetri a studiare mi
sembrava più allettante che stare a casa a sentire mia madre
e mia zia
spettegolare mentre io dovevo stare a guardare i miei cugini
distruggere la mia
povera casetta. Se non altro avevo chiuso la mia adorabile stanza a
chiave.
Eravamo in fila da almeno quaranta minuti, aspettando che aprisse il
cinema.
Non era ancora iniziato il film e io già non vedevo l'ora di
uscire da lì per
andare a farmi un giro per negozi insieme a Marco e Arianna
-Che palle. Si gela, ma tra quanto ci fanno entrare?- Sbuffai
muovendomi da un
piede all'altro per cercare di non andare in ipotermia. Era assurdo che
ci
facessero rimanere fuori al freddo per quasi un'ora
-N-n-non ne ho i-idea- Mi rispose Arianna balbettando per il freddo.
L'abbracciai per cercare di dar sollievo sia a lei, sia a me. Le mani
ormai non
le sentivo neanche più
-Posso unirmi anche io?- Mi chiese Marco sorridendomi.
Aprìì le braccia pronta
ad accogliere anche lui, ma Arianna mi afferrò un braccio
per allacciarlo
nuovamente attorno alla sua vita
-N-n-non az-z-zzardarti nemmeno ad avvicinarti a n-n-noi- Disse
guardando
minacciosamente Marco. Lui assottigliò gli occhi e
sbuffò, cominciando a
soffiare sulle sue mani per avere almeno un po' di sollievo
-Sei una...- Arianna lo guardò nuovamente con aria
minacciosa, facendolo
zittire
-Ora basta, non litigate. Anche perchè se doveste prendervi
a pugni le vostre
ossa si sgretolerebbero con questo freddo. Cercate di controllarvi-
Dissi io
continuando a saltellare. Il freddo era ufficialmente arrivato e non
vedevo
l'ora di partire con i miei amici per andare a sciare. La sorella
maggiore di
Arianna, Margherita, aveva
accettato di
accompagnarci in un fantastico chalet di montagna che si trovava in
Valle D'aosta.
Arianna, Margherita, Marco ed io saremmo partiti il giorno dopo
Capodanno, vale
a dire il due gennaio, e saremmo tornati l'otto gennaio, vale a dire
l'ultimo
giorno di vacanza prima di tronare a scuola.
-Oh, finalmente hanno aperto- Disse Arianna lasciandomi andare. Il
freddo mi
invase nuovamente e rabbrividìì stringendomi nel
cappotto
-Se vuoi ti abbraccio, così ti riscaldi?- Disse una voce
alle mie spalle.
Sobbalzai per lo spavento, dopodiché quasi
svenìì rendendomi conto che si
trattava di Leonardo. Mi limitai a sorridere, incapace di parlare.
Anche lui mi
sorrise e si fece più vicino a me.
Deglutìì imbarazzata al massimo
-Dopo il cinema hai da fare? Vorrei parlarti?- Mi chiese allacciandomi
le
braccia attorno alla vita. Sussultai per quel contatto e per
chissà quale
stranissima ragione mi tornò alla mente il volto arrabbiato
e serio di Lorenzo.
Abbassai lo sguardo e mi allontanai dalla sua presa come scottata. Ma
che
diavolo mi succedeva?
-Che succede?- Mi chiese lui confuso dal mio atteggiamento.
Deglutìì a disagio,
scuotendo la testa
-N-niente. Sarà meglio entrare e...- Mi interruppe
avvicinandosi nuovamente e
arrivando ad un centimetro dalle mie labbra
-Mi prometti che dopo il film ci vediamo?- Mi chiese. Sentivo il suo
alito
fresco di caramella alla menta infrangersi contro la mia pelle,
così mi venne
spontaneo chiudere gli occhi. Dopodiché
annuìì e mi allontanai di nuovo da lui
-Ci vediamo all'uscita posteriore del cinema, appena finisce il film-
Mi disse
lui precedendomi ad entrare e raggiungendo i suoi amici idioti. Io
rimasi lì,
ferma per almeno due minuti. Ma perchè? Perchè
dovevo avere sempre in mente
Lorenzo? Avrei dovuto essere arrabbiata con lui, visto
che non si faceva vivo da una settimana appositamente per evitare me.
Era
chiaro visto ciò che mi aveva detto quella maledettissima
mattina...
"-E' semplice. Io abito da solo e preferisco venire io da voi
perchè...mi
manca avere delle persone intorno-"...
Sbuffai e mi sistemai meglio la sciarpa, dopodiché mi
affrettai ad entrare per
evitare di trasformarmi in un ghiacciolo. Avevo deciso ormai. Sarei
uscita con
Leonardo. E al diavolo Lorenzo!
Dopo un'ora e
mezza ci fu finalmente la pausa tra
una parte e l'altra del film. Mi alzai stirandomi scompostamente. Se
mia madre
mi avesse vista mi avrebbe di sicuro rotto le scatole per un mese.
Sbadigliai
mettendomi una mano davanti alla bocca, dopodiché tornai a
sedermi. In quel
preciso istante mi vibrò il cellulare. Lo presi con le mani
che tremavano. Che
idiota che ero! Per un secondo avevo sperato che fosse Lorenzo, ma
perchè
avrebbe dovuto chiamarmi? Non ce ne era motivo. Probabilmente era con
qualche
ochetta dell'università. Magari proprio con quella del
messaggio da dodicenne
innamorata sul computer. Sbuffai leggendo con noia cosa mi chiedeva
quell'altro
cretino di mio fratello. Tse, questo era il colmo. Diceva che avevo
preso per
sbaglio anche il suo mazzo di chiavi e che dovevo portargliele non
appena
uscivo dal cinema. Figuriamoci se io avevo le sue chiavi. Frugai nella
borsa e
quando riconobbi la forma quadrata del suo portachiavi della Roma,
sbuffai
estremamente irritata
"Ho da fare con un amico dopo il cinema, arrangiati!"
Mi affrettai a rispondere quando vidi Marco tornare a sedersi accanto a
me. Non
volevo dirgli che davo buca a lui e ad Arianna per uscire con Leonardo.
Ero sicura
che non me lo avrebbe mai perdonato. Infatti avevo inventato di
sentirmi poco
bene e che preferivo tornare a casa per non rischiare di ammalarmi e
non poter
festeggiare come si deve il Natale. Appena venti secondi dopo il mio
cellulare
vibrò nuovamente
"Secondo te a me importa qualcosa di quello che devi fare? Portami le
chiavi e poi vai dove ti pare e con "chi" ti pare"
Spalancai la bocca, basita per le sue parole. Non lo sopportavo
più. Ma quand'è
che finalmente avrebbe deciso a spiccare il volo e a lasciare il nido
famigliare?
"Se vuoi le tue maledettissime chiavi, vieni tu a prenderle. Vado al
centro commerciale vicino scuola. Fammi uno squillo e te le porto
fuori.
Prendere o lasciare"
Scrissi il più in fretta possibile. Io di certo non avrei
mai rinunciato al mio
appuntamento con Leonardo perchè il signorino era troppo
pigro per venire a
prendere lui le sue chiavi. Per quanto mi riguardava si sarebbe
arrangiato.
"Che stronza che sei. Non ti farò mai più un
favore. Ci vediamo lì fuori,
fammi uno squillo quando arrivi al centro commerciale così
ti raggiungo"
Sorrisi soddisfatta. Dopodiché riposi il cellulare in borsa
giusto in tempo
prima che si spegnessero di nuovo le luci in sala.
Sbadigliai annoiata, mentre nel film un uomo aveva preso una pistola
dal
cassetto e la stava puntando verso quello che doveva essere suo
fratello
maggiore. Pensandoci bene era una buona idea. Avrei dovuto provare a
farlo
anche io con Alessandro. Sorrisi per quel pensiero,
dopodiché poggiai il mento
sulla mia mano destra e chiusi gli occhi. Avevo un gran voglia di
dormire, ma
non potevo. Se la Torri mi avesse vista mi avrebbe di sicuro sospesa.
Sbuffai
chiudendo nuovamente gli occhi. In fin dei conti chiuderli per cinque
secondi
non poteva che darmi sollievo
-Guarda che ti vibra il cellulare- Mi disse Marco, che era seduto alla
mia
sinistra, sospirando. Riaprìì gli occhi sbuffando
per l'interruzione del mio
pisolino. Presi il cellulare dalla borsa e guardai il mittente del
messaggio:
Sconosciuto.
Decisi di aprirlo lo stesso
"Quando dormi sei ancora più bella"
Aggrottai la fronte confusa. Dopodiché, con il cellulare
ancora in mano iniziai
a guardarmi intorno. Poi lo vidi.
Leonardo era seduto alle file alla mia sinistra e mi fissava. Sorrisi
imbarazzata e abbassai lo sguardo sul display del cellulare.
Chissà come faceva
ad avere il mio numero. Decisi di chiederglielo. Qualsiasi cosa
risultava più
interessante che guardare quel film
"Come fai ad avere il mio numero?"
Dopo qualche secondo la risposta non tardò ad arrivare
"Me l' ha dato una tua compagna di classe. Perchè, ti da
fastidio?"
Mi voltai nuovamente verso la sua direzione e scossi la testa, mentre
lui si
aprì in un sorriso. Ero pronta a mandargli l'ennesimo
messaggio, ma Marco mi
strappò il cellulare dalle mani e se lo mise nella tasca del
cappotto. Lo
guardai perplessa
-Ma che...?-
-Shh, la vecchia cornacchia ti stava guardando- Mi sussurrò
in un orecchio. Mi
voltai con studiata indifferenza verso la Torri e mi accorsi che Marco
aveva
ragione. Mi stava fissando
-Se vuoi parlare con il tuo Romeo, è meglio che non ti siedi
vicino a me. Lo
sai che quella vecchia strega mi tiene d'occhio ogni volta che ne ha
l'occasione- Sorrisi dandogli una pacca di consolazione sulla spalla
-Già, hai ragione. Però preferisco decisamente
rimanere accanto al mio migliore
amico, piuttosto che parlare con il "mio"...Romeo-
Risposi
appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui sorrise impercettibilmente,
dopodiché incrociò le braccia al petto e
continuò a guardare il film più noioso
della storia.
Senza farmi accorgere dalla Torri, cercai di guardare oltre la testa di
Marco.
Notai che Leonardo continuava a fissarmi. Chi li capisce i ragazzi.
Dopo due ore, le
due ore più noiose della mia vita,
mi avvolsi meglio nel cappotto e finsi di stare male davanti a Marco
per non
farlo insospettire
-Vado anche io a casa- Mi disse alalcciandosi la lampo del cappotto ed
infilando le mani in tasca. Merda! Questo era il brutto di abitare
vicini
-Io non vado a casa. Cioè, non vado a casa mia. Vado da mia
nonna- Dissi la prima
cosa che mi venne in mente
-Ok, allora ti accompagno a casa da tua nonna e poi me ne...-
-No!- Dissi un po' troppo scocciata. La sua espressione si fece ad un
tratto
delusa -Mi dispiace, non volevo dire no. Mi andrebbe molto di fare il
viaggio
fino a casa con te. Ma...c'è mio fratello che mi aspetta
perchè ha bisogno
delle chiavi di casa. Perciò torno con lui- Continuai
aprendomi in un sorriso
-Ok. Allora ci vediamo domani?- Mi chiese lui ricambiando il sorriso.
Annuì
scoccandogli un bacio sulla guancia.
Non appena rimasi sola, corsi immediatamente verso l'uscita posteriore
del
cinema. Di Leonardo nemmeno l'ombra. Mi strinsi di più nel
cappotto e mi
incamminai per una viuzzola deserta, a parte qualche eccezione per dei
venditori ambulanti che occupavano i marciapiedi. E se ci avesse
ripensato?
Magari non voleva più uscire con me. In fin dei conti la
reputazione di
Leonardo parlava chiara. Magari mi stava solo prendendo in giro. Magari
voleva
vedere se abboccavo ai suoi stupidi giochetti per poi ridere di me con
i suoi
amici. Oppure...
-Scusami. E' da tanto che mi aspetti?- Due braccia forti mi
circondarono la
vita, facendomi provare all'improvviso un insolito caldo
-No, sono appena arrivata- Risposi voltandomi verso di lui. Mi sorrise
facendomi perdere almeno venti battiti cardiaci. Dio, com'era bello
-Andiamo?- Mi chiese indicandomi la sua BMW, parcheggiata dall'altra
parte
della strada. Annuìì come una cretina. Davo
l'impressione di saper
fare solo quello. Dopodiché lo seguìì
verso la macchina e dopo essere saliti a
bordo ci diriggemmo verso il centro commerciale.
Un quarto d'ora
dopo eravamo lì davanti. Ero tesa.
Tesa e curiosa. Chissà di cosa voleva parlarmii Leonardo.
-Tu comincia pure ad entrare. Io ti raggiungo subito- Dissi fermandomi
davanti
le porte a vetro del centro commerciale. Leonardo tornò
indietro di qualche
passo
-Sicura? Se vuoi ti aspetto e...- Scossi la testa sorridendogli
-No, tranquillo. Arrivo tra un attimo- Alle mie parole, si
aprì anche lui in un
sorriso e mi prese una mano tra le sue
-Va bene, ti aspetto dentro. Così intanto ordino da
mangiare- Annuìì di nuovo e
quando si chinò a baciarmi la guancia
sentìì lo stomaco girare su se stesso ad
una velocità impressionante.
Mi sedetti su una panchina gelida, guardando di tanto in tanto l'ora
sul
cellulare. Gli avevo fatto uno squillo per avvertirlo di essere
arrivata già da
dieci minuti. Possibile che ancora non fosse arrivato?
Mi strinsi di più nel cappotto, facendo arrivare la lampo
fino al naso. Se
continuavo così sarei diventata un pupazzo di neve. Mi
guardai intorno per
cercare di far passare un po' il tempo, ma soprattutto per non pensare
al
freddo che sentivo. La mia intenzione sembrò funzionare
quando vidi una cosa
che mi fece raggelare sì, ma non per il freddo. Mi alzai in
piedi
immediatamente, con l'intenzione di entrare nel centro commerciale e
raggiungere Leonardo. Poco prima di entrare però,
sentìì una voce, quella
voce chiamare il mio nome. Affrettai il passo senza voltarmi
-Ilaria! Ilaria, cazzo ti fermi?- Cominciai a correre, mentre la
distanza tra
me e le porte a vetro del centro commerciale si riducevano sempre di
più.
Arrivata a tre centimetri di distanza da quelle maledettissime porte,
una mano
fredda mi avvolse il polso ancora più freddo, costringendomi
a fermarmi. Mi
voltai scuotendo la testa
-Lasciami!- Gridai cercando di togliermi le sue mani di dosso. Lorenzo
sembrava
non aver sentito nemmeno minimamente le mie proteste
-Coraggio, vieni- Disse tirandomi verso una panchina. Puntai i piedi
per terra,
opponendomi con tutte le mie forze
-La pianti di fare la ragazzina?- Mi chiese trascinandomi, sotto gli
occhi
confusi e sorpresi della gente
-Ti ho detto di lasciarmi! Ma che vuoi?- Gridai riuscendo finalmente a
liberarmi dalla sua stretta e, a ricominciare a camminare verso le
porte a
vetri
-Aspetta!- Disse lui alzando la voce
-Mi spieghi che vuoi?- Gli chiesi quando mi afferrò di nuovo
per un polso
-Chiarire- Mi rispose continuando a tenermi, nonostante le mie continue
proteste
-Bhè io non ho voglia di chiarire. Vattene da quella
cretina- Provai a muovere
un passo, ma niente. Continuava a tenermi e a guardarmi con quello
sguardo
freddo più del ghiaccio
-Invece chiariamo. A costo di rimanere fuori da questo cazzo di centro
commerciale per tutto il giorno- Disse alzando la voce e aumentando la
presa
sul mio polso
-Certo! Adesso che ti fa comodo vuoi chiarire. Hai passato una
settimana,
un'intera settimana ad evitarmi, senza motivo tra l'altro e ora vuoi
chiarire?
Va bene, chiariamo- Dissi alzando la voce. Ero davvero stufa di quel
suo
comportamento
-Io non volevo evitarti! Dannazione! Non posso, capisci? Non posso!- Lo
guardai
perplessa. Si teneva le mani davanti al viso e aveva i muscoli
più tesi di una
corda di violino
-No! Io non capisco. Se provassi a spiegarti ogni tanto, invece
dì...- Mi
interruppe prendendomi le mani e avvicinandomi a se in modo brusco
-Non posso spiegarti. E' proprio questo il problema- Ormai mi limitavo
a
guardarlo confusa per le sue parole enigmatiche. La vicinanza a lui mi
stava
mandando fuori di testa e in quel preciso istante mi resi conto di
quanta
voglia avessi di baciarlo. Morivo dalla voglia di sentire le sue labbra
a
contatto con le mie. Morivo dalla voglia di sentire il suo sapore. Era
una
voglia indescrivibile, che non provavo neanche per Leonardo. Chiusi gli
occhi
istintivamente e li riaprìì solo quando
sentìì la sua voce allontanarsi
-Forse...è meglio che alla festa ti accompagni
qualcun'altro- Mi disse
voltandosi -Quasi dimenticavo. Le chiavi di tuo fratello. Lui non
è potuto
venire, per questo ho...- Lo interruppi lanciandogliele. Avevo voglia
di
prenderlo a schiaffi per quanto stavo mal in quel momento.
Dopodiché mi
ringraziò e raggiunse quell'ochetta che stava abbracciando
appena due secondi
prima. Sospirai chiudendo gli occhi...
"-Forse...è meglio che alla festa ti accompagni qualcun
altro-"...
La faceva facile lui. Se avessi avuto qualcun altro a cui chiedere lo
avrei
fatto, invece di rivolgermi a lui. Probabilmente a quest'ora sarei
stata molto
meglio.
Diedi un'ultima occhiata a quei due, mentre andavano via.
Dopodiché mi voltai
ed entrai finalmente nel centro commerciale.
Non appena
entrai fui invasa dall'aria calda del
riscaldamento. Chiusi gli occhi provando sollievo. Mi veniva da
piangere, ma
non valeva nemmeno la pena. Lorenzo era solo un immaturo, codardo,
incapace di
risolversi i problemi da solo. Salìì con la scala
mobile al piano superiore ed
entrai nel Mc Donald's. Individuai subito Leonardo, dalla parte opposta rispetto a dove mi trovavo
io. Sorrisi e mi
avvicinai, sedendomi accanto a lui
-Eccomi. Scusa se c'ho messo tanto- Dissi arrotolandomi una ciocca di
capelli
attorno al dito. Gesto che facevo sempre quando ero nervosa o in
imbarazzo
-Tranquilla. Ho ordinato un Cheesburger per tutti e due. Ti va bene o
vuoi
qualcos'altro? Se vuoi vado a...- Scossi la testa afferrando il panino
-Va benissimo il Cheesburger, grazie- Dissi scartandolo.
Dopo mangiato finalmente Leonardo si decise a parlare
-Devo dirti una cosa- Io annuìì mordendomi le
labbra, dopodiché bevvi un sorso
di coca cola dal momento che avevo la gola più secca di un
deserto
-Penso che avrai capito che mi piaci- Se ne uscì lui
all'improvviso, facendomi
risputare l'intero sorso di coca cola. Gli chiesi scusa asciugandomi la
bocca
con un fazzolettino
-I-io n-non so che dire-
-E' tutta la settimana che avrei voluto chiederti di venire alla festa
con me,
dopodomani. Purtroppo però... non posso farlo- Disse
guardandomi negli occhi.
Io nel frattempo, per l'agitazione avevo afferrato un fazzoletto di
carta e avevo
iniziato a farlo a pezzetti
-Per Erica. Mi ha praticamente costretto ad accompagnarla. Ma ti
assicuro che
io e lei abbiamo rotto- Disse vedendo che avevo assunto un'espressione
piuttosto irritata
-Davvero? Sò che non sono fatti miei, però...la
scorsa settimana, ho visto te e
Erica...baciarvi fuori scuola e...- Lui sospirò,
afferrandomi la mano
-E' vero. Ci siamo baciati. Erica mi aveva pregato di tornare insieme e
io
avevo accettato, però poi le ho detto che non me la sentivo
più di stare con
lei e a parte quel bacio, ti assicuro che non c'è stato
nient'altro- Era tutto
così...inverosimile. Non fosse stato per il fastidio che
provavo allo stomaco
da quando avevo discusso con Lorenzo, avrei pensato che si trattava di
un
sogno. Di nuovo
-Volevo semplicemente dirti che mi piaci e che mi piacerebbe davvero
tanto se
accettassi un vero appuntamento...con me. Dopo il ballo- Me lo stava
chiedendo
davvero? Dopo quattro anni in cui non avevo fatto altro che sbavargli
dietro,
Leonardo mi stava davvero chiedendo di uscire con lui...per un vero
appuntamento? Avrei dovuto fare i salti di gioia, gridare come una
matta, fare
le capriole e via dicendo, ma mi sentivo così
estremamente...satura. Non sapevo
cosa mi prendeva. Non avevo forza neanche di rispondere e non
perchè fossi
troppo felice per farlo. Tutto il contrario. In realtà mi
sentivo da schifo
perchè credevo che quello fosse il mio più grande
desiderio. Credevo che il mio
più grande desiderio fosse il fatto che il ragazzo dei miei
sogni mi chiedeva
di uscire e mi diceva di essere interessato a me. Invece mi ritrovavo
ad
immagnare un altro volto al posto del suo. Un'altra voce al posto della
sua.
Altre magnifiche labbra che mi parlavano al posto delle sue. Ero una
persona
orribile, lo so, ma non potevo far altro che immaginare Lorenzo al
posto di
Leonardo e mi odiavo per questo. Mi odiavo perchè lui non se
lo meritava e per
colpa sua stavo per sprecare l'opportunità della mia vita
-Sì...per...per me va bene- Dissi stringendogli la mano che
ancora era avvolta
alla mia. Lui si aprì in un sorriso e mi fece capire che
stavo facendo la cosa
giusta. Dopodiché si avvicinò di più a
me ed eliminò la distanza tra le nostre
labbra. Rimasi per un attimo sorpresa. Non riuscivo a muovere un
muscolo. Dio
solo sapeva quanto avessi aspettato quel momento e non me lo sarei di
certo
lasciato rovinare da un cretino che odiavo. Chiusi gli occhi e
dischiusi le
labbra, per permettergli di approfondire il bacio. La sua lingua non
impegò
molto a trovare la mia. Istintivamente mi aggrappai di più a
lui, mentre lui mi
cinse la vita avvicinandomi di più a sè. In fin
dei conti, non avevo affatto
bisogno di Lorenzo. Ma allora perchè continuavo a pensare a
lui?
Il ventiquattro Dicembre
arrivò inesorabile e io
desiderai con tutta me stessa di emigrare ai tropici, o in qualsiasi
altro
paese lontano. Arianna mi aveva trascinata dal parrucchiere e subito
dopo a
casa sua, dove aveva ingaggiato una truccatrice professionista. Tutto
per
quell'insulsa festa. Non le avevo ancora raccontato nulla di quanto era
successo con Leonardo. A dire la verità non riuscivo ancora
a credere a quanto
fosse successo. Leonardo si era dichiarato e mi aveva anche baciata.
C'era da
ammettere che il bacio che mi aveva dato Leonardo, non era neanche
paragonabile
a quello che avevo ricevuto da Bruno, il cugino di Arianna. Roba da far
accapponare
la pelle. Sbuffai mentre la truccatrice di Arianna mi passava uno
strato di
mascara sugli occhi
-Potevo truccarmi benissimo da sola- Dissi agitandomi sulla sedia
leopardata
che si trovava in camera di Arianna
-Sì come no. Mettersi un filo di lucidalabbra trasparente,
uno strato di matita
quasi invisibile e arricciarsi un po' i capelli, secondo te
è truccarsi?- Mi
rispose lei mordendo un fazzoletto per alleggerire un po' il rossetto
che
aveva. Sbuffai di nuovo e presi a mordicchiarmi l'unghia fresca di
smalto
-Ilaria! Togli subito quella povera unghia dalla tua boccaccia!- Le
lanciai
un'occhiataccia e feci come voleva lei. Dovevo dirle la
verità. Dovevo dirle
che io non sarei andata al ballo. Avevo deciso di far finta di stare
male
all'ultimo minuto, ma Arianna mi conosceva meglio di chiunque altro e
non mi
avrebbe creduto
-Ari senti....- Iniziai con lo sguardo rivolto altrove
-Dimmi- Mi rispose lei sistemandosi i capelli con una molletta a forma
di cuore
-Io non vengo. Alla festa intendo- Arianna cominciò a
tossire, evidentemente le
era andata della saliva per traverso. Dopodiché
puntò il suo sguardo sorpreso
sulla truccatrice
-Scusami Olive, potresti lasciarci un secondo da sole?- La ragazza
annuì senza
dire una parola, dopodiché aprì la porta e
uscì dalla stanza
-Ora tu mi spieghi cos'è questa storia che non vieni- Disse
sedendosi di fronte
a me
-Non ho un accompagnatore. Erica è stata chiara. Se non vai
accompagnata non
entri- Dissi giocherellando con il tappo del mascara
-Ma scusa, cosa ne è stato dell'amico di tuo fratello? Non
avevi chiesto a lui
di...- Si interruppe quando la guardai scuotendo la testa
-Abbiamo litigato- Dissi abbassando lo sguardo nel ricordarlo
-Ma perchè?- Scrollai le spalle puntando nuovamente lo
sguardo su di lei
-A dire la verità...non lo so nemmeno io- Dissi alzandomi in
piedi e
avvicinandomi alla finestra. Se ripensavo a ciò che era
successo non riuscivo a
capire quale fosse stato il motivo del nostro litigio
-Oh.Mio.Dio. Ti piace?- La guardai confusa. Ma di cosa stava parlando?
-Chi?- Lei mi sorrise, avvicinandosi
-Non mi inganni tesoro. A te piace l'amico di tuo fratello- Sgranai gli
occhi e
aprìì la bocca per negare, ma le parole
sembravano non voler uscire. Che
diavolo mi succedeva? Perchè non riuscivo a replicare? A me
non piaceva
Lorenzo, giusto?
Mi sedetti sulla sedia di nuovo e mi presi la testa tra le mani. Cosa
mi stava
succedendo? Avevo il ragazzo che avevo sempre desiderato e pensavo al
ragazzo
che avevo sempre odiato? Quì c'era qualcosa che non quadrava
-E' così, non è vero?- Mi chiese Arianna
inginocchiandosi davanti a me. Rialzai
il viso e solo allora mi resi conto di aver iniziato a piangere
-Non lo so Ari. Io non ci capisco niente- Dissi gettandole le braccia
attorno al
collo -Sto male. E' inutile che lo nego. Forse hai ragione tu. Forse
provo
qualcosa per lui ma...- Mi interruppi ricordandomi improvvisamente di
Leonardo
-Ma cosa?- Mi chiese lei asciugandomi una lacrima dalla guancia
-A lui di me non importa nulla. L'altro ieri stava abbracciando una
ragazza che
sembrava appena uscita da un film vietato ai minori e quando mi ha
vista mi è
corso incontro e mi ha chiaramente detto di cercarmi un altro
accompagnatore
per la festa- Dissi torturandomi il labbro
-Che stronzo- Sorrisi per quella sua esclamazione e
annuìì d'accordo con lei
-Non è tutto- Dissi puntando il mio sguardo su di lei -Credo
che...bhè...penso
di essere diventata la ragazza di Leonardo- Arianna cominciò
a tossire
nuovamente e dovette sventolare la mano davanti al suo viso per farsi
aria
-C-cosa? Ma che cavolo dici?- Sorrisi mordendomi nuovamente le labbra
-Già, è stata la stessa reazione che ho avuto io
quando lui mi ha detto che gli
piaccio- Dissi sdraiandomi sul suo letto. Avrei tanto voluto
sprofondarci in
quel letto, almeno mi sarei risparmiata l'umiliazione per non essere
andata a
quella festa
-L-lui ti ha detto che gli piaci e non mi hai detto niente? Forza,
racconta!-
Disse gettandosi letteralmente sul letto accanto a me
-Mi ha anche baciata- Aggiunsi chiudendo gli occhi, pronta ad una sua
imminente
reazione
-Ahhhh! Che bello! La mia migliore amica ha fatto colpo-
Iniziò a canticchiare.
Mi misi a sedere sul letto e le tappai la bocca con la mano
-Shh, smettila adesso- Le intimai minacciosa
-Non ci credo Ila! Hai rubato il ragazzo alla Barbie- Ci pensai un
attimo su.
Era vero. Avevo battuto la strega. Sorrisi lievemente anche io
-Ma non capisco. Se sei la sua ragazza, perchè non vai con
lui alla festa?- Mi
chiese lei sistemandosi i capelli -Non vorrà mica tenere la
vostra relazione
segreta?-
Sospirai, scuotendo la testa
-No. La Barbie l'ha costretto ad accompagnarla alla festa. Lui mi ha
chiaramente detto che dopo questa sera lei cesserà di
esistere nella sua vita-
Dissi arrotolandomi una ciocca di capelli attorno al dito
-Senti, io ti conosco. Forse ti conosco meglio di chiunque altro. Sono
la tua
migliore amica e ti voglio bene, lo sai. Secondo me dovresti cercare di
toglierti dalla testa quell'idiota di Lorenzo e concentrarti su
Leonardo. Sei
innamorata di lui da una vita e adesso che anche lui ha detto di
provare le
stesse cose per te...dovresti cogliere quest'occasione. Sono sicura che
ciò che
provi per Lorenzo passerà. Pensaci un attimo, dopo quello
che ha fatto potrai
fidarti ancora di lui?- Ci pensai per un istante, dopodiché
scossi la testa
-No...io non mi fido più- Dissi
-Bene. Ora per quanto riguarda la festa, chiama l'idiota e digli di
accompagnarti- Disse lei tornando davanti allo specchio e ritoccandosi
il
lucidalabbra
-Quale idiota, scusa?- Le chiesi perplessa
-Ma come chi? Marco chiaramente- Scoppiai a ridere e corsi ad
abbracciarla
-Grazie Ari- Le dissi scoccandole un bacio sulla guancia,
dopodiché afferrai il
cellulare e chiamai l'idiota, volevo dire Marco e gli chiesi di
accompagnarmi
alla festa. Lui accettò immediatamente e aggiunse che
sarebbe passato a
prendermi a casa di Arianna dopo un'oretta. Quando riattaccai, la
truccatrice
era già rientrata in camera e mi afferrò per un
polso facendomi sedere
nuovamente per continuare la tortura. Se non altro Lorenzo non si era
fatto nè
sentire nè tantomeno vedere. Almeno dimenticarlo sarebbe
stato più facile. O
almeno speravo.
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Salve!!!
Scusate il ritardo, sò che avrei dovuto postare già da qualche giorno e vi chiedo scusa.
Capitolo parecchio movimentato e scommetto che a nessuna avrà fatto piacere il fatto
che Leonardo abbia baciato Ilaria.
C'è da dire che Lorenzo continua ad essere parecchio strano ed enigmatico,
inoltre non è che si sia comportato proprio tanto bene con lei.
Nel prossimo capitolo ci sarà chiaramente la festa e succederanno parecchie cose :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Cercherò di postare l'altro il prima possibile.
Grazie ancora a tutti!!!!
Vorrei consigliarvi di leggere
Chi l'avrebbe mai detto di _Renesmee Cullen_
Inoltre ringrazio come sempre
_Renesmee Cullen_ FedeKiryu e saketta
per le splendide recensioni :D
Alla prossima!!!