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Autore: Cleppy_Ds    29/01/2012    7 recensioni
Roma.
Il sogno di ogni ragazza? Ovviamente quello di incontrare l'amore.
Ad eccezione di Ilaria. Lei l'amore l'ha già trovato ed è Leonardo, il Play Boy della scuola che apparentemente sembra non ricambiarla.
Il sogno di Ilaria è quello di riuscire a non uccidere Lorenzo, migliore amico di suo fratello maggiore. Sia lei, sia lui sono dell'opinione di non poter coesistere e cercano di evitarsi il più possibile.
Ma sì sà, il destino è imprevedibile e può cambiare le carte in tavola quando vuole, complice una festa che arriva al momento giusto. Così ad Ilaria non resta che rimboccarsi le maniche e fare i conti con ciò che prova. Soprattutto perchè il suo peggior "nemico" la attrae come nessun altro.
Perchè, come si dice: Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono di dimenticare l’odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.
Dal prologo: Gli devo molte cose. Gli devo la conoscenza dell'amore. Del primo amore. Gli devo la felicità di alcuni, seppure brevi, attimi della mia vita. Gli devo l'illusione di qualcosa che non c'è mai stato. Gli devo ogni ora, minuto, secondo passato in sua presenza...Gli devo anche il fatto di avermi aiutata a non aver più paura del buio. Ora grazie a lui...ho paura dell'amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

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Capitolo 5

I’m kissing you

 

 

Molti danno agli altri ciò di cui avrebbero

maggiormente bisogno per se stessi.

- Il ritratto di Dorian Gray, O. Wilde.

 

 

Io ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me,

ecco cosa. Ho bisogno di qualcuno per cui

essere indispensabile.

Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero,

 la mia attenzione. Qualcuno che dipenda da me.

Una dipendenza reciproca.

Come una medicina,

che può farti bene e male al tempo stesso.  

- Chuck Palahniuk.

 

 

 

Era passata una settimana. Un'intera settimana e di Lorenzo nemmeno l'ombra. Non l'avevo più visto dopo quella sera a casa sua. Ogni volta che doveva vedersi con mio fratello, citofonava per avvertirlo di essere arrivato e dopo andava ad aspettarlo in macchina. Io in compenso ero sempre più confusa. Non riuscivo a capire ancora se fossi...innamorata di lui. Questa distanza che aveva messo tra di noi era insopportabile, ma questo non significava che ne fossi innamorata. Uffa! Ma perchè mi ero cacciata in un simile problema? Tutte a me dovevano capitare. Se non altro era finalmente giunto l'ultimo giorno di scuola e il preside aveva deciso di organizzare un'uscita didattica al cinema. Io non avevo assolutamente voglia di sedermi e vedere un noiosissimo film di tre ore, ma mia madre aveva invitato mia zia e i miei "adorabili" cugini a casa nostra e persino passare la mattinata chiusa in una stanza di tre centimetri per tre centimetri a studiare mi sembrava più allettante che stare a casa a sentire mia madre e mia zia spettegolare mentre io dovevo stare a guardare i miei cugini distruggere la mia povera casetta. Se non altro avevo chiuso la mia adorabile stanza a chiave.
Eravamo in fila da almeno quaranta minuti, aspettando che aprisse il cinema. Non era ancora iniziato il film e io già non vedevo l'ora di uscire da lì per andare a farmi un giro per negozi insieme a Marco e Arianna
-Che palle. Si gela, ma tra quanto ci fanno entrare?- Sbuffai muovendomi da un piede all'altro per cercare di non andare in ipotermia. Era assurdo che ci facessero rimanere fuori al freddo per quasi un'ora
-N-n-non ne ho i-idea- Mi rispose Arianna balbettando per il freddo. L'abbracciai per cercare di dar sollievo sia a lei, sia a me. Le mani ormai non le sentivo neanche più
-Posso unirmi anche io?- Mi chiese Marco sorridendomi. Aprìì le braccia pronta ad accogliere anche lui, ma Arianna mi afferrò un braccio per allacciarlo nuovamente attorno alla sua vita
-N-n-non az-z-zzardarti nemmeno ad avvicinarti a n-n-noi- Disse guardando minacciosamente Marco. Lui assottigliò gli occhi e sbuffò, cominciando a soffiare sulle sue mani per avere almeno un po' di sollievo
-Sei una...- Arianna lo guardò nuovamente con aria minacciosa, facendolo zittire
-Ora basta, non litigate. Anche perchè se doveste prendervi a pugni le vostre ossa si sgretolerebbero con questo freddo. Cercate di controllarvi- Dissi io continuando a saltellare. Il freddo era ufficialmente arrivato e non vedevo l'ora di partire con i miei amici per andare a sciare. La sorella maggiore di Arianna, Margherita,  aveva accettato di accompagnarci in un fantastico chalet di montagna che si trovava in Valle D'aosta. Arianna, Margherita, Marco ed io saremmo partiti il giorno dopo Capodanno, vale a dire il due gennaio, e saremmo tornati l'otto gennaio, vale a dire l'ultimo giorno di vacanza prima di tronare a scuola.
-Oh, finalmente hanno aperto- Disse Arianna lasciandomi andare. Il freddo mi invase nuovamente e rabbrividìì stringendomi nel cappotto
-Se vuoi ti abbraccio, così ti riscaldi?- Disse una voce alle mie spalle. Sobbalzai per lo spavento, dopodiché quasi svenìì rendendomi conto che si trattava di Leonardo. Mi limitai a sorridere, incapace di parlare. Anche lui mi sorrise e si fece più vicino a me. Deglutìì imbarazzata al massimo
-Dopo il cinema hai da fare? Vorrei parlarti?- Mi chiese allacciandomi le braccia attorno alla vita. Sussultai per quel contatto e per chissà quale stranissima ragione mi tornò alla mente il volto arrabbiato e serio di Lorenzo. Abbassai lo sguardo e mi allontanai dalla sua presa come scottata. Ma che diavolo mi succedeva?
-Che succede?- Mi chiese lui confuso dal mio atteggiamento. Deglutìì a disagio, scuotendo la testa
-N-niente. Sarà meglio entrare e...- Mi interruppe avvicinandosi nuovamente e arrivando ad un centimetro dalle mie labbra
-Mi prometti che dopo il film ci vediamo?- Mi chiese. Sentivo il suo alito fresco di caramella alla menta infrangersi contro la mia pelle, così mi venne spontaneo chiudere gli occhi. Dopodiché annuìì e mi allontanai di nuovo da lui
-Ci vediamo all'uscita posteriore del cinema, appena finisce il film- Mi disse lui precedendomi ad entrare e raggiungendo i suoi amici idioti. Io rimasi lì, ferma per almeno due minuti. Ma perchè? Perchè dovevo avere sempre in mente Lorenzo? Avrei dovuto essere arrabbiata con lui, visto
che non si faceva vivo da una settimana appositamente per evitare me. Era chiaro visto ciò che mi aveva detto quella maledettissima mattina...
"-E' semplice. Io abito da solo e preferisco venire io da voi perchè...mi manca avere delle persone intorno-"...
Sbuffai e mi sistemai meglio la sciarpa, dopodiché mi affrettai ad entrare per evitare di trasformarmi in un ghiacciolo. Avevo deciso ormai. Sarei uscita con Leonardo. E al diavolo Lorenzo! 

 

Dopo un'ora e mezza ci fu finalmente la pausa tra una parte e l'altra del film. Mi alzai stirandomi scompostamente. Se mia madre mi avesse vista mi avrebbe di sicuro rotto le scatole per un mese. Sbadigliai mettendomi una mano davanti alla bocca, dopodiché tornai a sedermi. In quel preciso istante mi vibrò il cellulare. Lo presi con le mani che tremavano. Che idiota che ero! Per un secondo avevo sperato che fosse Lorenzo, ma perchè avrebbe dovuto chiamarmi? Non ce ne era motivo. Probabilmente era con qualche ochetta dell'università. Magari proprio con quella del messaggio da dodicenne innamorata sul computer. Sbuffai leggendo con noia cosa mi chiedeva quell'altro cretino di mio fratello. Tse, questo era il colmo. Diceva che avevo preso per sbaglio anche il suo mazzo di chiavi e che dovevo portargliele non appena uscivo dal cinema. Figuriamoci se io avevo le sue chiavi. Frugai nella borsa e quando riconobbi la forma quadrata del suo portachiavi della Roma, sbuffai estremamente irritata

"Ho da fare con un amico dopo il cinema, arrangiati!"


Mi affrettai a rispondere quando vidi Marco tornare a sedersi accanto a me. Non volevo dirgli che davo buca a lui e ad Arianna per uscire con Leonardo. Ero sicura che non me lo avrebbe mai perdonato. Infatti avevo inventato di sentirmi poco bene e che preferivo tornare a casa per non rischiare di ammalarmi e non poter festeggiare come si deve il Natale. Appena venti secondi dopo il mio cellulare vibrò nuovamente

"Secondo te a me importa qualcosa di quello che devi fare? Portami le chiavi e poi vai dove ti pare e con "chi" ti pare"

Spalancai la bocca, basita per le sue parole. Non lo sopportavo più. Ma quand'è che finalmente avrebbe deciso a spiccare il volo e a lasciare il nido famigliare?

"Se vuoi le tue maledettissime chiavi, vieni tu a prenderle. Vado al centro commerciale vicino scuola. Fammi uno squillo e te le porto fuori. Prendere o lasciare"

Scrissi il più in fretta possibile. Io di certo non avrei mai rinunciato al mio appuntamento con Leonardo perchè il signorino era troppo pigro per venire a prendere lui le sue chiavi. Per quanto mi riguardava si sarebbe arrangiato.

"Che stronza che sei. Non ti farò mai più un favore. Ci vediamo lì fuori, fammi uno squillo quando arrivi al centro commerciale così ti raggiungo"

Sorrisi soddisfatta. Dopodiché riposi il cellulare in borsa giusto in tempo prima che si spegnessero di nuovo le luci in sala.
Sbadigliai annoiata, mentre nel film un uomo aveva preso una pistola dal cassetto e la stava puntando verso quello che doveva essere suo fratello maggiore. Pensandoci bene era una buona idea. Avrei dovuto provare a farlo anche io con Alessandro. Sorrisi per quel pensiero, dopodiché poggiai il mento sulla mia mano destra e chiusi gli occhi. Avevo un gran voglia di dormire, ma non potevo. Se la Torri mi avesse vista mi avrebbe di sicuro sospesa. Sbuffai chiudendo nuovamente gli occhi. In fin dei conti chiuderli per cinque secondi non poteva che darmi sollievo
-Guarda che ti vibra il cellulare- Mi disse Marco, che era seduto alla mia sinistra, sospirando. Riaprìì gli occhi sbuffando per l'interruzione del mio pisolino. Presi il cellulare dalla borsa e guardai il mittente del messaggio: Sconosciuto.
Decisi di aprirlo lo stesso

"Quando dormi sei ancora più bella"

Aggrottai la fronte confusa. Dopodiché, con il cellulare ancora in mano iniziai a guardarmi intorno. Poi lo vidi.
Leonardo era seduto alle file alla mia sinistra e mi fissava. Sorrisi imbarazzata e abbassai lo sguardo sul display del cellulare. Chissà come faceva ad avere il mio numero. Decisi di chiederglielo. Qualsiasi cosa risultava più interessante che guardare quel film

"Come fai ad avere il mio numero?"

Dopo qualche secondo la risposta non tardò ad arrivare

"Me l' ha dato una tua compagna di classe. Perchè, ti da fastidio?"

Mi voltai nuovamente verso la sua direzione e scossi la testa, mentre lui si aprì in un sorriso. Ero pronta a mandargli l'ennesimo messaggio, ma Marco mi strappò il cellulare dalle mani e se lo mise nella tasca del cappotto. Lo guardai perplessa
-Ma che...?-
-Shh, la vecchia cornacchia ti stava guardando- Mi sussurrò in un orecchio. Mi voltai con studiata indifferenza verso la Torri e mi accorsi che Marco aveva ragione. Mi stava fissando
-Se vuoi parlare con il tuo Romeo, è meglio che non ti siedi vicino a me. Lo sai che quella vecchia strega mi tiene d'occhio ogni volta che ne ha l'occasione- Sorrisi dandogli una pacca di consolazione sulla spalla
-Già, hai ragione. Però preferisco decisamente rimanere accanto al mio migliore amico, piuttosto che parlare con il "mio"...Romeo- Risposi appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui sorrise impercettibilmente, dopodiché incrociò le braccia al petto e continuò a guardare il film più noioso della storia.
Senza farmi accorgere dalla Torri, cercai di guardare oltre la testa di Marco. Notai che Leonardo continuava a fissarmi. Chi li capisce i ragazzi.

 

Dopo due ore, le due ore più noiose della mia vita, mi avvolsi meglio nel cappotto e finsi di stare male davanti a Marco per non farlo insospettire
-Vado anche io a casa- Mi disse alalcciandosi la lampo del cappotto ed infilando le mani in tasca. Merda! Questo era il brutto di abitare vicini
-Io non vado a casa. Cioè, non vado a casa mia. Vado da mia nonna- Dissi la prima cosa che mi venne in mente
-Ok, allora ti accompagno a casa da tua nonna e poi me ne...-
-No!- Dissi un po' troppo scocciata. La sua espressione si fece ad un tratto delusa -Mi dispiace, non volevo dire no. Mi andrebbe molto di fare il viaggio fino a casa con te. Ma...c'è mio fratello che mi aspetta perchè ha bisogno delle chiavi di casa. Perciò torno con lui- Continuai aprendomi in un sorriso
-Ok. Allora ci vediamo domani?- Mi chiese lui ricambiando il sorriso. Annuì scoccandogli un bacio sulla guancia.
Non appena rimasi sola, corsi immediatamente verso l'uscita posteriore del cinema. Di Leonardo nemmeno l'ombra. Mi strinsi di più nel cappotto e mi incamminai per una viuzzola deserta, a parte qualche eccezione per dei venditori ambulanti che occupavano i marciapiedi. E se ci avesse ripensato? Magari non voleva più uscire con me. In fin dei conti la reputazione di Leonardo parlava chiara. Magari mi stava solo prendendo in giro. Magari voleva vedere se abboccavo ai suoi stupidi giochetti per poi ridere di me con i suoi amici. Oppure...
-Scusami. E' da tanto che mi aspetti?- Due braccia forti mi circondarono la vita, facendomi provare all'improvviso un insolito caldo
-No, sono appena arrivata- Risposi voltandomi verso di lui. Mi sorrise facendomi perdere almeno venti battiti cardiaci. Dio, com'era bello
-Andiamo?- Mi chiese indicandomi la sua BMW, parcheggiata dall'altra parte della strada. Annuìì come una cretina. Davo l'impressione di saper
fare solo quello. Dopodiché lo seguìì verso la macchina e dopo essere saliti a bordo ci diriggemmo verso il centro commerciale.

Un quarto d'ora dopo eravamo lì davanti. Ero tesa. Tesa e curiosa. Chissà di cosa voleva parlarmii Leonardo.
-Tu comincia pure ad entrare. Io ti raggiungo subito- Dissi fermandomi davanti le porte a vetro del centro commerciale. Leonardo tornò indietro di qualche passo
-Sicura? Se vuoi ti aspetto e...- Scossi la testa sorridendogli
-No, tranquillo. Arrivo tra un attimo- Alle mie parole, si aprì anche lui in un sorriso e mi prese una mano tra le sue
-Va bene, ti aspetto dentro. Così intanto ordino da mangiare- Annuìì di nuovo e quando si chinò a baciarmi la guancia sentìì lo stomaco girare su se stesso ad una velocità impressionante.
Mi sedetti su una panchina gelida, guardando di tanto in tanto l'ora sul cellulare. Gli avevo fatto uno squillo per avvertirlo di essere arrivata già da dieci minuti. Possibile che ancora non fosse arrivato?
Mi strinsi di più nel cappotto, facendo arrivare la lampo fino al naso. Se continuavo così sarei diventata un pupazzo di neve. Mi guardai intorno per cercare di far passare un po' il tempo, ma soprattutto per non pensare al freddo che sentivo. La mia intenzione sembrò funzionare quando vidi una cosa che mi fece raggelare sì, ma non per il freddo. Mi alzai in piedi immediatamente, con l'intenzione di entrare nel centro commerciale e raggiungere Leonardo. Poco prima di entrare però, sentìì una voce, quella voce chiamare il mio nome. Affrettai il passo senza voltarmi
-Ilaria! Ilaria, cazzo ti fermi?- Cominciai a correre, mentre la distanza tra me e le porte a vetro del centro commerciale si riducevano sempre di più. Arrivata a tre centimetri di distanza da quelle maledettissime porte, una mano fredda mi avvolse il polso ancora più freddo, costringendomi a fermarmi. Mi voltai scuotendo la testa
-Lasciami!- Gridai cercando di togliermi le sue mani di dosso. Lorenzo sembrava non aver sentito nemmeno minimamente le mie proteste
-Coraggio, vieni- Disse tirandomi verso una panchina. Puntai i piedi per terra, opponendomi con tutte le mie forze
-La pianti di fare la ragazzina?- Mi chiese trascinandomi, sotto gli occhi confusi e sorpresi della gente
-Ti ho detto di lasciarmi! Ma che vuoi?- Gridai riuscendo finalmente a liberarmi dalla sua stretta e, a ricominciare a camminare verso le porte a vetri
-Aspetta!- Disse lui alzando la voce
-Mi spieghi che vuoi?- Gli chiesi quando mi afferrò di nuovo per un polso
-Chiarire- Mi rispose continuando a tenermi, nonostante le mie continue proteste
-Bhè io non ho voglia di chiarire. Vattene da quella cretina- Provai a muovere un passo, ma niente. Continuava a tenermi e a guardarmi con quello sguardo freddo più del ghiaccio
-Invece chiariamo. A costo di rimanere fuori da questo cazzo di centro commerciale per tutto il giorno- Disse alzando la voce e aumentando la presa sul mio polso
-Certo! Adesso che ti fa comodo vuoi chiarire. Hai passato una settimana, un'intera settimana ad evitarmi, senza motivo tra l'altro e ora vuoi chiarire? Va bene, chiariamo- Dissi alzando la voce. Ero davvero stufa di quel suo comportamento
-Io non volevo evitarti! Dannazione! Non posso, capisci? Non posso!- Lo guardai perplessa. Si teneva le mani davanti al viso e aveva i muscoli più tesi di una corda di violino
-No! Io non capisco. Se provassi a spiegarti ogni tanto, invece dì...- Mi interruppe prendendomi le mani e avvicinandomi a se in modo brusco
-Non posso spiegarti. E' proprio questo il problema- Ormai mi limitavo a guardarlo confusa per le sue parole enigmatiche. La vicinanza a lui mi stava mandando fuori di testa e in quel preciso istante mi resi conto di quanta voglia avessi di baciarlo. Morivo dalla voglia di sentire le sue labbra a contatto con le mie. Morivo dalla voglia di sentire il suo sapore. Era una voglia indescrivibile, che non provavo neanche per Leonardo. Chiusi gli occhi istintivamente e li riaprìì solo quando sentìì la sua voce allontanarsi
-Forse...è meglio che alla festa ti accompagni qualcun'altro- Mi disse
voltandosi -Quasi dimenticavo. Le chiavi di tuo fratello. Lui non è potuto venire, per questo ho...- Lo interruppi lanciandogliele. Avevo voglia di prenderlo a schiaffi per quanto stavo mal in quel momento. Dopodiché mi ringraziò e raggiunse quell'ochetta che stava abbracciando appena due secondi prima. Sospirai chiudendo gli occhi...
"-Forse...è meglio che alla festa ti accompagni qualcun altro-"...
La faceva facile lui. Se avessi avuto qualcun altro a cui chiedere lo avrei fatto, invece di rivolgermi a lui. Probabilmente a quest'ora sarei stata molto meglio.
Diedi un'ultima occhiata a quei due, mentre andavano via. Dopodiché mi voltai ed entrai finalmente nel centro commerciale.

 

Non appena entrai fui invasa dall'aria calda del riscaldamento. Chiusi gli occhi provando sollievo. Mi veniva da piangere, ma non valeva nemmeno la pena. Lorenzo era solo un immaturo, codardo, incapace di risolversi i problemi da solo. Salìì con la scala mobile al piano superiore ed entrai nel Mc Donald's. Individuai subito Leonardo, dalla parte opposta  rispetto a dove mi trovavo io. Sorrisi e mi avvicinai, sedendomi accanto a lui
-Eccomi. Scusa se c'ho messo tanto- Dissi arrotolandomi una ciocca di capelli attorno al dito. Gesto che facevo sempre quando ero nervosa o in imbarazzo
-Tranquilla. Ho ordinato un Cheesburger per tutti e due. Ti va bene o vuoi qualcos'altro? Se vuoi vado a...- Scossi la testa afferrando il panino
-Va benissimo il Cheesburger, grazie- Dissi scartandolo.


Dopo mangiato finalmente Leonardo si decise a parlare
-Devo dirti una cosa- Io annuìì mordendomi le labbra, dopodiché bevvi un sorso di coca cola dal momento che avevo la gola più secca di un deserto
-Penso che avrai capito che mi piaci- Se ne uscì lui all'improvviso, facendomi risputare l'intero sorso di coca cola. Gli chiesi scusa asciugandomi la bocca con un fazzolettino
-I-io n-non so che dire-
-E' tutta la settimana che avrei voluto chiederti di venire alla festa con me, dopodomani. Purtroppo però... non posso farlo- Disse guardandomi negli occhi. Io nel frattempo, per l'agitazione avevo afferrato un fazzoletto di carta e avevo iniziato a farlo a pezzetti
-Per Erica. Mi ha praticamente costretto ad accompagnarla. Ma ti assicuro che io e lei abbiamo rotto- Disse vedendo che avevo assunto un'espressione piuttosto irritata
-Davvero? Sò che non sono fatti miei, però...la scorsa settimana, ho visto te e Erica...baciarvi fuori scuola e...- Lui sospirò, afferrandomi la mano
-E' vero. Ci siamo baciati. Erica mi aveva pregato di tornare insieme e io avevo accettato, però poi le ho detto che non me la sentivo più di stare con lei e a parte quel bacio, ti assicuro che non c'è stato nient'altro- Era tutto così...inverosimile. Non fosse stato per il fastidio che provavo allo stomaco da quando avevo discusso con Lorenzo, avrei pensato che si trattava di un sogno. Di nuovo
-Volevo semplicemente dirti che mi piaci e che mi piacerebbe davvero tanto se accettassi un vero appuntamento...con me. Dopo il ballo- Me lo stava chiedendo davvero? Dopo quattro anni in cui non avevo fatto altro che sbavargli dietro, Leonardo mi stava davvero chiedendo di uscire con lui...per un vero appuntamento? Avrei dovuto fare i salti di gioia, gridare come una matta, fare le capriole e via dicendo, ma mi sentivo così estremamente...satura. Non sapevo cosa mi prendeva. Non avevo forza neanche di rispondere e non perchè fossi troppo felice per farlo. Tutto il contrario. In realtà mi sentivo da schifo perchè credevo che quello fosse il mio più grande desiderio. Credevo che il mio più grande desiderio fosse il fatto che il ragazzo dei miei sogni mi chiedeva di uscire e mi diceva di essere interessato a me. Invece mi ritrovavo ad immagnare un altro volto al posto del suo. Un'altra voce al posto della sua. Altre magnifiche labbra che mi parlavano al posto delle sue. Ero una persona orribile, lo so, ma non potevo far altro che immaginare Lorenzo al posto di Leonardo e mi odiavo per questo. Mi odiavo perchè lui non se lo meritava e per colpa sua stavo per sprecare l'opportunità della mia vita
-Sì...per...per me va bene- Dissi stringendogli la mano che ancora era avvolta alla mia. Lui si aprì in un sorriso e mi fece capire che stavo facendo la cosa giusta. Dopodiché si avvicinò di più a me ed eliminò la distanza tra le nostre labbra. Rimasi per un attimo sorpresa. Non riuscivo a muovere un muscolo. Dio solo sapeva quanto avessi aspettato quel momento e non me lo sarei di certo lasciato rovinare da un cretino che odiavo. Chiusi gli occhi e dischiusi le labbra, per permettergli di approfondire il bacio. La sua lingua non impegò molto a trovare la mia. Istintivamente mi aggrappai di più a lui, mentre lui mi cinse la vita avvicinandomi di più a sè. In fin dei conti, non avevo affatto bisogno di Lorenzo. Ma allora perchè continuavo a pensare a lui?

 

 

Il ventiquattro Dicembre arrivò inesorabile e io desiderai con tutta me stessa di emigrare ai tropici, o in qualsiasi altro paese lontano. Arianna mi aveva trascinata dal parrucchiere e subito dopo a casa sua, dove aveva ingaggiato una truccatrice professionista. Tutto per quell'insulsa festa. Non le avevo ancora raccontato nulla di quanto era successo con Leonardo. A dire la verità non riuscivo ancora a credere a quanto fosse successo. Leonardo si era dichiarato e mi aveva anche baciata. C'era da ammettere che il bacio che mi aveva dato Leonardo, non era neanche paragonabile a quello che avevo ricevuto da Bruno, il cugino di Arianna. Roba da far accapponare la pelle. Sbuffai mentre la truccatrice di Arianna mi passava uno strato di mascara sugli occhi
-Potevo truccarmi benissimo da sola- Dissi agitandomi sulla sedia leopardata che si trovava in camera di Arianna
-Sì come no. Mettersi un filo di lucidalabbra trasparente, uno strato di matita quasi invisibile e arricciarsi un po' i capelli, secondo te è truccarsi?- Mi rispose lei mordendo un fazzoletto per alleggerire un po' il rossetto che aveva. Sbuffai di nuovo e presi a mordicchiarmi l'unghia fresca di smalto
-Ilaria! Togli subito quella povera unghia dalla tua boccaccia!- Le lanciai un'occhiataccia e feci come voleva lei. Dovevo dirle la verità. Dovevo dirle che io non sarei andata al ballo. Avevo deciso di far finta di stare male all'ultimo minuto, ma Arianna mi conosceva meglio di chiunque altro e non mi avrebbe creduto
-Ari senti....- Iniziai con lo sguardo rivolto altrove
-Dimmi- Mi rispose lei sistemandosi i capelli con una molletta a forma di cuore
-Io non vengo. Alla festa intendo- Arianna cominciò a tossire, evidentemente le era andata della saliva per traverso. Dopodiché puntò il suo sguardo sorpreso sulla truccatrice
-Scusami Olive, potresti lasciarci un secondo da sole?- La ragazza annuì senza dire una parola, dopodiché aprì la porta e uscì dalla stanza
-Ora tu mi spieghi cos'è questa storia che non vieni- Disse sedendosi di fronte a me
-Non ho un accompagnatore. Erica è stata chiara. Se non vai accompagnata non entri- Dissi giocherellando con il tappo del mascara
-Ma scusa, cosa ne è stato dell'amico di tuo fratello? Non avevi chiesto a lui di...- Si interruppe quando la guardai scuotendo la testa
-Abbiamo litigato- Dissi abbassando lo sguardo nel ricordarlo
-Ma perchè?- Scrollai le spalle puntando nuovamente lo sguardo su di lei
-A dire la verità...non lo so nemmeno io- Dissi alzandomi in piedi e avvicinandomi alla finestra. Se ripensavo a ciò che era successo non riuscivo a capire quale fosse stato il motivo del nostro litigio
-Oh.Mio.Dio. Ti piace?- La guardai confusa. Ma di cosa stava parlando?
-Chi?- Lei mi sorrise, avvicinandosi
-Non mi inganni tesoro. A te piace l'amico di tuo fratello- Sgranai gli occhi e aprìì la bocca per negare, ma le parole sembravano non voler uscire. Che diavolo mi succedeva? Perchè non riuscivo a replicare? A me non piaceva Lorenzo, giusto?
Mi sedetti sulla sedia di nuovo e mi presi la testa tra le mani. Cosa mi stava succedendo? Avevo il ragazzo che avevo sempre desiderato e pensavo al ragazzo che avevo sempre odiato? Quì c'era qualcosa che non quadrava
-E' così, non è vero?- Mi chiese Arianna inginocchiandosi davanti a me. Rialzai il viso e solo allora mi resi conto di aver iniziato a piangere
-Non lo so Ari. Io non ci capisco niente- Dissi gettandole le braccia attorno al collo -Sto male. E' inutile che lo nego. Forse hai ragione tu. Forse provo qualcosa per lui ma...- Mi interruppi ricordandomi improvvisamente di Leonardo
-Ma cosa?- Mi chiese lei asciugandomi una lacrima dalla guancia
-A lui di me non importa nulla. L'altro ieri stava abbracciando una ragazza che sembrava appena uscita da un film vietato ai minori e quando mi ha vista mi è corso incontro e mi ha chiaramente detto di cercarmi un altro accompagnatore per la festa- Dissi torturandomi il labbro
-Che stronzo- Sorrisi per quella sua esclamazione e annuìì d'accordo con lei
-Non è tutto- Dissi puntando il mio sguardo su di lei -Credo che...bhè...penso di essere diventata la ragazza di Leonardo- Arianna cominciò a tossire nuovamente e dovette sventolare la mano davanti al suo viso per farsi aria
-C-cosa? Ma che cavolo dici?- Sorrisi mordendomi nuovamente le labbra
-Già, è stata la stessa reazione che ho avuto io quando lui mi ha detto che gli piaccio- Dissi sdraiandomi sul suo letto. Avrei tanto voluto sprofondarci in quel letto, almeno mi sarei risparmiata l'umiliazione per non essere andata a quella festa
-L-lui ti ha detto che gli piaci e non mi hai detto niente? Forza, racconta!- Disse gettandosi letteralmente sul letto accanto a me
-Mi ha anche baciata- Aggiunsi chiudendo gli occhi, pronta ad una sua imminente reazione
-Ahhhh! Che bello! La mia migliore amica ha fatto colpo- Iniziò a canticchiare. Mi misi a sedere sul letto e le tappai la bocca con la mano
-Shh, smettila adesso- Le intimai minacciosa
-Non ci credo Ila! Hai rubato il ragazzo alla Barbie- Ci pensai un attimo su. Era vero. Avevo battuto la strega. Sorrisi lievemente anche io
-Ma non capisco. Se sei la sua ragazza, perchè non vai con lui alla festa?- Mi chiese lei sistemandosi i capelli -Non vorrà mica tenere la vostra relazione segreta?-
Sospirai, scuotendo la testa
-No. La Barbie l'ha costretto ad accompagnarla alla festa. Lui mi ha chiaramente detto che dopo questa sera lei cesserà di esistere nella sua vita- Dissi arrotolandomi una ciocca di capelli attorno al dito
-Senti, io ti conosco. Forse ti conosco meglio di chiunque altro. Sono la tua migliore amica e ti voglio bene, lo sai. Secondo me dovresti cercare di toglierti dalla testa quell'idiota di Lorenzo e concentrarti su Leonardo. Sei innamorata di lui da una vita e adesso che anche lui ha detto di provare le stesse cose per te...dovresti cogliere quest'occasione. Sono sicura che ciò che provi per Lorenzo passerà. Pensaci un attimo, dopo quello che ha fatto potrai fidarti ancora di lui?- Ci pensai per un istante, dopodiché scossi la testa
-No...io non mi fido più- Dissi
-Bene. Ora per quanto riguarda la festa, chiama l'idiota e digli di accompagnarti- Disse lei tornando davanti allo specchio e ritoccandosi il lucidalabbra
-Quale idiota, scusa?- Le chiesi perplessa
-Ma come chi? Marco chiaramente- Scoppiai a ridere e corsi ad abbracciarla
-Grazie Ari- Le dissi scoccandole un bacio sulla guancia, dopodiché afferrai il cellulare e chiamai l'idiota, volevo dire Marco e gli chiesi di accompagnarmi alla festa. Lui accettò immediatamente e aggiunse che sarebbe passato a prendermi a casa di Arianna dopo un'oretta. Quando riattaccai, la truccatrice era già rientrata in camera e mi afferrò per un polso facendomi sedere nuovamente per continuare la tortura. Se non altro Lorenzo non si era fatto nè sentire nè tantomeno vedere. Almeno dimenticarlo sarebbe stato più facile. O almeno speravo.

_______________________________________________

Salve!!!

Scusate il ritardo, sò che avrei dovuto postare già da qualche giorno e vi chiedo scusa.

Capitolo parecchio movimentato e scommetto che a nessuna avrà fatto piacere il fatto 

che Leonardo abbia baciato Ilaria.

C'è da dire che Lorenzo continua ad essere parecchio strano ed enigmatico,

inoltre non è che si sia comportato proprio tanto bene con lei.

Nel prossimo capitolo ci sarà chiaramente la festa e succederanno parecchie cose :D

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Cercherò di postare l'altro il prima possibile.

Grazie ancora a tutti!!!!

Vorrei consigliarvi di leggere

Chi l'avrebbe mai detto di _Renesmee Cullen_

Inoltre ringrazio come sempre 

_Renesmee Cullen_ FedeKiryu e saketta 

per le splendide recensioni :D

Alla prossima!!!

  
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