Era il nostro primo concerto grosso. Avevamo fatto mille sacrifici, ma alla fine, avevamo ottenuto sette volte il risultato sperato.
Sarebbe iniziato alle sei di pomeriggio, a mezzogiorno eravamo lì. Le nostre aspettative, e quelle che ci avevano dato i responsabili, era di 1100 persone circa, il che sarebbe significato più di metà dell’arena, sarebbe stato un successone. Eravamo carichi di adrenalina, in particolare Dan non riusciva a stare ferma un attimo.
-E t’immagini se poi ci contatta qualcuno?
-Dan…
-No sarebbe una cosa fantastica! Cioè t’immagini?
-DAN!
Jì era sempre quella che distruggeva i castelli della chitarrista.
-Renditi conto che è solo il nostro primo concerto serio.
-Occheeei.- Era adorabile quando faceva questi ‘ok’ prolungati.
Stavo accordando Savior, quando si sentì un botto dal corridoio.
-RAGAZZI!!
-Oh cribbio, cos’è successo?- dissi con aria preoccupata.
Arrivò un tipo dall’aria molto trafelata e malconcia, sulla trentina supponevo, che non avevo mai visto.
-Voi siete i Sinners, dovete suonare stasera?
-Sì, perché?
-Ecco, avrete uno spettatore molto speciale.
Dan s’illuminò.
-Hhh, chissà chi è!
-Tu, chitarrista. Vieni.
Lo guardai con un misto di stupore, interesse e diffidenza. Non sapevo cosa ci aspettasse, poteva essere anche qualcosa di brutto.
-Verrà uno scout della Virgin. Vi sta seguendo da due mesi, secondo indiscrezioni. Buona fortuna, eh? Io sono Daniele Volpi, tecnico delle luci. Qualsiasi cosa, sono a disposizione, ok?
Non avevo parole. Tutto stava andando meglio delle aspettative di Dan, e questo è tutto dire. Dovevamo solo dimostrare sul palco.
Corsi a rotta di collo verso la sala prove, e appena arrivato, mi stampai un sorriso da ebete sulla faccia. Jì mi stava guardando terrorizzata, Dan era divertita.
-Virgin…scout…viene…concerto…due mesi…ci segue.