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Autore: Nemsi    29/01/2012    2 recensioni
Non si può scegliere chi amare. E questo Neville lo sa fin troppo bene.
Song-fic basata su “I can’t make you love me” di George Michael.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Sempre per la serie ripeschiamo dall’armadio dei ricordi, ripubblico questa vecchia song-fic, di cui sono particolarmente orgogliosa, dedicata a Ryta Holmes (ormai diversi anni fa) in onore del suo Neville.


I Can't Make You Love Me

By Nemsi


I can’t make you love me

George Michael



Turn down the lights, turn down the bed


Stai piangendo di nuovo.

La colpa è sempre sua, ci scommetterei la mia Heliamphora Nutans.

Avete litigato ancora.

Lo so, così come metà Sala Comune che era presente ieri sera. Non volevo ascoltare sia chiaro!

...ma non ho potuto farne a meno.

Sei raggomitolata sul suo letto, al buio.

Vedo il profilo della tua figura rannicchiata sul copriletto porpora. La luce sbuca dalla porta insieme a me e rischiara appena l'oscurità, permettendomi di vederti parzialmente.

Avrai il viso immerso nel suo cuscino, a respirare il suo odore, piangendo e dandogli dell'idiota.

E io sto qui, sull'uscio ad osservarti come un ebete, senza sapere cosa dire o fare.

Non che di solito sia un tipo spigliato, però quando si tratta di te peggioro a livelli da Troll.


Turn down these voices inside my head


Meglio che zittisco le stupide voci che mi invadono il cervello. Che senso avrebbe avvicinarmi a te e cercare di consolarti?

Nessuno.

...e poi non sono certo di riuscire a consolarti ed essere amico di Ronald allo stesso tempo.

Io non sono Harry Potter. Sono solo Neville.

Prima che faccia in tempo ad andarmene, ti accorgi di me.

Magnifico. Ora che faccio?!

«...Neville...» hai la voce che sa di pianto. Mi fa male vederti soffrire così per lui. E pur non avendone il diritto, lo detesto in questi momenti.

Lascia perdere Neville e pensa a risponderle!

«C-ciao Hermione... s-scusa se ti ho disturbato! Me ne vado subito!» replico istintivamente, mentre arretro verso la porta. Non me ne ero neppure accorto, ma mi ero avvicinato a lei di qualche passo.

Mi guarda stranita.

Ah... già... è vero... questa camera è anche mia. Non è poi così assurdo che sia qui.

«No!» esclama di colpo, sorprendendo entrambi.

«Non sei tu ad essere fuori posto. Me ne vado subito!» biascica con la voce impastata dalle lacrime, alzandosi goffamente dal letto e lasciando l'orma del suo volto sul cuscino.

«Rimani.» lo dico senza nemmeno rendermene conto.

Neville, lo sai che sei più scemo di un Troll di montagna, vero? Si, visto che faccio idiozie una dietro l'altra.

Hermione si limita a guardarmi, senza sapere neppure lei che fare.

«N-non mi d-disturbi...» cerco di rimediare, socchiudendo la porta, per chiudere fuori i rumori della Sala Comune. Non li ho mai trovati confortanti e fastidiosi come adesso.

«...e poi giù ci sono Harry e Ron...» aggiungo quasi soprapensiero, tappandomi subito dopo la bocca con la destra.

Troppo tardi Longbottom.

Le sfugge un singhiozzo, passandosi il dorso della mano sulla guancia umida.

«Lo sai anche tu?» mormora mordendosi le labbra per trattenere le lacrime. E io invece non riesco a trattenere un pensiero che non dovrei avere. Lo so che è sbagliato ma quel "non piangere per uno come lui" è ancora qui, aggrappato nella mia testa come edera e non sembra volersene andare.

...uno come lui...

...quello che io non sarò mai.

«...si. Ero anche io in Sala Comune ieri sera...» ammetto a bassa voce, vergognandomi profondamente di aver ascoltato. Non riesco nemmeno a guardarla negli occhi.

Si limita ad annuire, credendomi sulla parola.

Merlino, non saprà mai quanto quel suo semplice annuire mi abbia fatto male. Ecco un'altra dannatissima prova di quanto comportarmi diversamente sarebbe inutile. Come potrei mai ambire alla sua attenzione se neppure si accorge della mia presenza?

Sei uno stupido Neville. Sai come stanno le cose!

E allora piantala, così forse smetti di soffrire!

Sai perfettamente che lei non lo dovrà mai sapere.

Nessuno si accorgerà dei miei sentimenti per lei. E' già difficile accorgersi che esisto, figuriamoci prestarmi interesse. Questo forse è l'unico vantaggio di essere Neville Longbottom.

Chiudo la porta dietro di me, cercando di non fare rumore.

Non avrebbe senso confessarle quello che provo, se a malapena ricorda che esisto.

Io non glielo dirò mai.


Lay down with me, tell me no lies


Dopo aver chiuso la porta dietro di me, il buio è tornato a riempire la stanza. Accendo la candela sul comodino accanto al mio letto, giusto per non correre il rischio di azzopparmi quando torno dal bagno. Prendo il pigiama da sotto il mio cuscino, le lancio un ultimo sguardo. Poi vado a prepararmi per la notte.

Probabilmente quando tornerò di là lei se ne sarà andata.

Hai fatto la cosa giusta Neville. Che altro potevi fare?!

Non lo so.

È proprio questo ad infastidirmi.

Questi sono i miei pensieri mentre mi lavo i denti, con più forza di quella realmente necessaria. Ed ottengo solo di farmi sanguinare le gengive. Neanche fossi un vampiro!

La sento singhiozzare.

Le lacrime hanno ripreso a scorrere ancora, sulle sue guance arrossate come pochi minuti fa. Deve averle strofinate con forza contro il cuscino cercando di non piangere.

La rabbia prima della disperazione.

So che vuol dire.

Ho pianto troppe notti il suo nome per non saperlo. Non dovrei. Non è da uomo piangere così, ma non riesco a vergognarmene. Non sul serio. Non posso vergognarmi di quello che sono, in fin dei conti.

Questa volta la lite è stata ben più pesante del solito. Non erano mai volate offese così pesanti. Almeno non credo...

Hermione continua a soffrire più silenziosamente che può, nell'altra stanza, a meno di una porta da me. E io sono qui impalato. Bene Neville, che vuoi fare? Startene qui a piantar radici o cercare di fare comunque qualcosa?

La seconda, direi.

Esco dal bagno, abbandonando il mio pigiama sul ripiano accanto al lavandino.

Mi avvicino a lei.

È tornata a sdraiarsi sul letto di Ronald, il viso affondato nel cuscino così che non possa vederlo. Sembra quasi dormire, ma le sue spalle sussultano a ritmo dei singhiozzi silenziosi e la tradiscono. I lunghi capelli castani sono un po' arruffati e si spargono come una aureola scura intorno a lei. Ad illuminarla solo la luce fioca della candela.

Agisco senza riflettere.

Mi sdraio accanto a lei e l'abbraccio.


Just hold me close, don't patronize

Don't patronize me


La stringo, come se fosse l'oggetto più prezioso che abbia mai visto.

Credo di aver usato tutto il mio coraggio in un sol colpo per riuscire a fare quel che ho fatto.

Sento il suo profumo inconfondibile, lillà e vecchi libri, penetrarmi nell'anima.

Si irrigidisce all'istante, ma non ha neppure la forza per scacciarmi, per impedirmi di stare qui e di tentare di confortarla.

Respira profondamente, sforzandosi di calmare i singhiozzi.

Volta la testa ed incrocia i suoi occhi cioccolata, umidi ed arrossati, con i miei occhi.

Vi leggo il suo imbarazzo, il suo tenacissimo orgoglio ed anche una punta di scocciato risentimento per averla disturbata dai suoi pensieri.

Sopra ogni cosa vi leggo il dolore e la tristezza che la riempiono.

E vi leggo l'amore per Ronald.

Totale e profondo.

Come il mio per lei.

Questo fa più male di qualunque Schiantesimo.

Sapere che lei ama un altro con la stessa intensità con la quale l'amo io fa male. Nessuna parola altisonante o complessa. Fa semplicemente male, in ogni cellula, ed in mezzo al petto, in particolar modo.

Nessuna parola.

Non servirebbe. Ad essere sincero non saprei neppure cosa dire.

Si limita a guardarmi fisso negli occhi. Non so cosa vi abbia visto, ma dopo qualche attimo di incertezza la sento accoccolarsi contro di me e riprendere a piangere sommessamente.

È il mio turno di irrigidirmi come uno stoccafisso.

Domattina odierà sé stessa per essersi mostrata così debole di fronte a qualcuno. Mi sfugge un mezzo sorriso a quel pensiero.

Non ha nulla da temere.

Non dirò assolutamente niente.

Dopo diversi minuti mi decido a fare qualcosa di tangibile per consolarla. Le accarezzo pianissimo i capelli scuri, cercando al contempo di non intrappolarmi in essi come un perfetto imbecille. Stranamente sembro riuscirci.

La candela si è spenta per uno di quegli spifferi che ogni tanto entrano qui nel dormitorio. Poco male. Almeno il suo orgoglio non può accusarla di averle permesso di piangere di fronte a qualcuno.

Nessun rumore.

Solo silenzio tra noi.

Ed il suo pianto sommesso.


'Cause I can't make you love me If you don't

You can't make your heart feel something it won't


Ora che l'ho qui, così vicina da poterla toccare, è sempre più difficile tacere.

Minuto dopo minuto la mia testa si affolla di idee, di parole per consolarla, per farla smettere di soffrire così, per discolparla.

Solo che mi rendo conto che incolperei Ronald.

E io non ne ho il diritto.

Non ho il diritto di criticarlo, di screditarlo ai suoi occhi, anche se la gelosia che nutro mi spingerebbe a farlo.

Non sarebbe giusto.

Sarebbe come pretendere che lei mi ricambi.

E non posso chiedere al suo cuore di amarmi.


Here in the dark in these final hours

I will lay down my heart, and I'll feel the power

But you won't, no you won't


Hai smesso di piangere.

Siamo al buio, ma non te ne curi.

Ora il tuo respiro è leggero e regolare.

Nel silenzio quasi assoluto che ci circonda sento il battito del tuo cuore.

Gli altri sono ancora giù, in Sala Comune. Staranno parlando dell'ultima partita contro Ravenclaw e di come le parate di Ronald siano state fondamentali... come se in squadra ci fosse solo lui!

Smettila Longbottom! Non hai il diritto di sparlare così di un tuo amico.

...amico... a volte vorrei poterlo odiare liberamente. Che vuol dire "amico"? Condividere lo stesso dormitorio, indossare gli stessi colori, essere entrambi vessati da Snape!? E poi essere solo a studiare in biblioteca, essere in disparte in Sala Grande, essere solo anche quando si è in compagnia perché non sono un portiere, perché non so volare bene, perché non brillo per voti ed intelligenza a scuola, perché non sono Harry Potter!?!

La sola cosa che ci accomuna davvero è amare la stessa ragazza. Ma questo non rende amici. Neppure un po'.

Non hai idea di quanto vorrei poterti gridare quello che provo in questo momento!

...

Lascia perdere Neville.

Questi pensieri non ti porteranno da nessuna parte.

Tanto tu sei e rimarrai sempre Neville Longbottom per tutti. Fattene una ragione.

Rimango zitto.

Facendomi cullare dal ritmo del tuo cuore, che non batterà mai per me.


And I can't make you love me

If you don't


Questo mio accanirmi non ha senso.

Non avrò mai speranze.

Amarti mi fa solo soffrire.

La mia è una battaglia persa in partenza. Per questo è inutile che provi a combattere.

Perderei.

...no. Sarebbe una disfatta totale ad essere sinceri.

So che non rideresti di me nemmeno in quel caso, ma ho anche io un orgoglio.

E ti farei stare male in qualche modo. Non voglio vederti piangere ancora. Ronald, e qualche volta Harry, sono già più che sufficienti. Mi accontento di stare al tuo fianco, carezzarti i capelli e sentirti respirare. Non lo sai, ma per me è un dono quello che mi stai facendo.

Dovrei smettere di sperare. Ed accontentarmi di guardarti da lontano, come ho fatto da due anni a questa parte.

Però è anche vero che non si può scegliere chi amare.

Sarebbe molto più semplice se si potesse scegliere.


I'll close my eyes and then I won't see

The love you do not feel, when you're holding me


Ho chiuso gli occhi.

Forse sarà da codardo, però è più facile starti accanto senza vederti.

È una illusione lo so.

Ne sono conscio da due anni che nella tua vita non c'è spazio per me.

Sono due anni che ho capito di essere innamorato di te. Dal nostro quarto anno, dal Ballo del Ceppo per essere precisi. Quando ti ho visto ballare con il campione di Drumstrang ho sentito il mio stomaco contorcersi e l'invidia assalirmi. Non sono un tipo invidioso, anche se il più delle volte avrei tutte le ragioni di esserlo. Eppure quella volta un veleno denso mi ha corso nelle vene.

Poi ho capito.

Non era invidia, era gelosia pura.

Dopo quella consapevolezza sono stato divorato dal senso di inadeguatezza. Chi ero perché tu mi vedessi realmente?

...dovrei dire "chi sono", considerando che ben poco è cambiato da quel giorno.

Eri splendida in quel vestito azzurro. Sembravi una dea bambina. Qualcosa di innaturale perché troppo bello.

Non mi piaci solo perché sei bella. Per quanto sia sdolcinato anche solo a pensarlo, amo tutto di te. La tua intelligenza, il tuo coraggio, il tuo sangue freddo, il tuo stare china sui libri e avvolgerti i capelli intorno all'indice della mano destra quando sei in Biblioteca, il tuo sorriso.

Ti amo Hermione, anche se tu non dovrai mai saperlo.


Morning will come, and I'll do what's right

Just give me till then, to give up this fight


Ti sento muoverti e metterti a sedere sul materasso.

Forse mi credi addormentato e stai cercando di andartene senza fare rumore.

Fai finta di dormire ed evita spiegazioni imbarazzanti Neville. Appena se ne sarà andata, ti alzerai dal letto di Ronald e tornerò nel tuo. È un piano semplice ed efficace.

Attraverso le palpebre chiuse percepisco un po' di luce. Avrai acceso la candela per non inciampare. Strano però che il materasso non si sia mosso mentre ti sei alzata.

Prima che capisca davvero la tua mano si posa sulla mia guancia.

Dalla sorpresa apro gli occhi, scoprendomi come un imbecille. Subito il tuo profilo si staglia su di me, delineato dalla luce calda della fiamma. Sei seduta sul letto e mi guardi.

Un lieve sorriso sulla tua bocca. Devo essere più buffo del solito. Di sicuro sono arrossito. Sento le guance andare a fuoco.

Mi fissi negli occhi, silenziosa.

Quello che vi leggo mi stupisce ogni istante di più. Nessuna lacrima, nonostante siano rossi di pianto, e nessun ombra di Ronald in essi. Mi osservi, taciturna e tranquilla, come se mi vedessi per la prima volta. Mi metto a sedere anche io. Tanto la mia messa in scena di essere addormentato è fallita miseramente, no?

I tuoi capelli scuri e ricciuti sembrano ancora più ribelli del solito. Mi perdo un attimo a fissarli.

Tu non dici niente.

Già, tocca a me parlare e spiegare.

Apro la bocca, senza sapere neanche che cosa dire, quando tu posi la tua mano calda su di essa, impedendomi di parlare. Sento il tepore della tua pelle sulle labbra che sembrano pizzicare, quasi che il sangue fluisse più in fretta, per via della tua vicinanza.

Fai in modo che ti guardi dritto negli occhi.

In quel breve istante mi è chiaro.

Sai.

Sai quello che provo per te.

Non ho idea di quando tu lo abbia capito, però ne sei cosciente.

Rimango di ghiaccio quando ti protendi verso di me, tenendo gli occhi legati ai miei. Togli la tua mano dalla mia bocca. Poi aspetti, in attesa di una mia mossa.

I miei pensieri sono lenti, mentre mi avvicino al tuo viso. Il tuo profumo che mi invade il naso, il tuo calore è a meno di un palmo da me.

Potrei...


And I will give up this fight


Ti bacio la fronte.

Piano, lentamente, con tutta la delicatezza di cui posso essere capace.

Buttando alle ortiche l'unica possibilità che mi offrirai mai.

Non sono forte, non sono spigliato, non sono intelligentissimo, non sono speciale. Non sono nessuno.

Non per questo però posso accettare il tuo amore a metà. Non mi importa se mi hai offerto questa chance per vendetta verso Ronald oppure perché hai visto qualcosa in me, fosse anche solo un ragazzo imbranato che arrossisce e balbetta parlandoti.

Non ha nessuna importanza. Non ti ho mai giudicata e non inizierò ora.

Solo io non posso accettare.

Basta illusioni.

Feriscono troppo.

L'amore non può essere un compromesso, un cuore a metà non batte.

Ho perso un'altra volta.

Ho smesso di lottare.

Mi sono arreso.

Eppure mi sento vincitore come non mai.

Avrò tempo per pentirmi quando piangerò ancora per te.

Ora posso solo sorriderti dandoti la buonanotte.


And I can't make you love me if you don't

You can't make your heart feel something it won't


Mi alzo dal letto, dirigendomi verso la porta.

Lo faccio in silenzio.

Le parole sarebbero solo dannose.

Sono certo che domani mattina sarai più che felice della mia scelta Hermione... sebbene io forse non sarò dello stesso parere.

A metà scala incontro Ronald e gli altri che ridono e schiamazzano, salendo al dormitorio.

«Hermione sta soffrendo a causa tua. Cerca di rimediare.» affermo asciutto, scoccandogli un'occhiata torva.

Wow! Vista la sua espressione da ebete non se l'aspettava. La parte del duro deve essermi riuscita anche piuttosto bene, contando le facce degli altri.

Ripeto: wow!


And here in the dark in these final hours

I will lay down my heart and I'll feel the power

But you won't, no, you won't


La Sala Comune è pressoché vuota. Non che mi dispiaccia. Ci sono solo un paio di ragazzini del quarto anno che stanno ancora commentando la partita. Comunque se ne andranno tra poco.

Afferro una coperta di quelle accatastate nell'armadio vicino all'ingresso e mi approprio di un paio di cuscini.

Ho voglia di stare solo. Insolitamente è per mia scelta.

Mi accuccio nella poltrona semi-sfondata, in fondo a sinistra, accanto alla finestra e ben lontana dal centro della stanza. Nel camino ci sono solo braci. Farà freddo tra poco. Come se questo davvero mi importasse. La coperta può bastare.

Ho appena buttato via l'unica occasione che la ragazza che amo mi darà mai. Quasi quasi morire assiderato non sarebbe una cattiva idea. Un cuore congelato non può più battere per qualcuno no?


And I can't make you love me

If you don't


Non posso fare in modo che lei mi ami.

Non è possibile.

So che esistono dei filtri d'amore e che nonostante siano illegali, non è poi così difficile procurarseli a Nocturn Alley. Non è questo a fermarmi. Forse sono io ad essere sbagliato, ma per quanto la ami e soffra per questo non posso accettare di ingannarla.

Sono un illuso probabilmente, ma credo che l'amore vero non sia controllabile neppure dal più potente dei sortilegi.

Non riesco neppure ad immaginare di avere l'amore di Hermione per vendetta. No, non voglio neanche pensare una cosa tanto squallida e cattiva. Non della mia Herm-...no, nessun "mia".

Hermione non lo farebbe.


Ain't no use in you trying

It's no good for me baby without love


Non ho sbagliato.

Ho fatto la cosa più giusta.

Lo ripeto ossessivo, cercando di autonconvincermi che sia davvero così.

Inizio a credere di aver agito d'istinto, sbagliando su tutta la linea. Ripenso ai suoi occhi cioccolata, mentre fisso il cielo nero fuori dai vetri della finestra.

Poi lo capisco davvero. E fa male.

Nei suoi occhi c'era Ronald. Non in superficie, ma sotto, in profondità era lui a spingerla ad agire, non so con quale intenzione. Però non si può cancellare di colpo l'amore che si prova verso una persona. Direi che io ne sono la prova vivente, no?

Non avrebbe avuto senso.

Non senza amore vero.


All my tears, all these years, everything I believed in

Baby


Mi stringo ancora di più le ginocchia al petto. Forse spero istintivamente che la poltrona mi mangi, facendomi sparire per sempre. So che non succederà.

«...un giorno... qualcuno mi amerà...» sussurro piano, quasi senza accorgermene, quella preghiera triste.

Mi rannicchio come un bambino che ha paura del buio.

Sto piangendo.

Non me ne vergogno neppure. Tanto non nessuno si accorgerà degli occhi rossi di pianto di Neville Longbottom.

Mi addormento fissando il cielo nero oltre il vetro.

Dietro alle mie palpebre chiuse ci sono solo due occhi cioccolata ed un sorriso dolcissimo che non sarà mai per me.


Oh yeah

Someone's gonna love me


"Qualcuno mi amerà."

Quella notte mi ero addormentato con questa speranza.

Sembrano trascorsi secoli da allora, invece non sono neppure otto mesi.

Osservo Natalie dormire tranquilla accanto a me, accoccolata sotto la coperta come un uccellino infreddolito. Si è addormentata accanto a me studiando Pozioni, e lentamente mi ha scambiato per un cuscino. La sua chioma bionda è arruffata come al solito. Ha il vizio si strusciare la testa sul cuscino e poi si lamenta di sembrare sempre un leone appena sveglia.

Adesso che la Sala comune è deserta non ci siamo che io e lei. Solo il nostro respiro e il crepitare delle braci nel camino. Mi spiace svegliarla e purtroppo non posso salire al suo dormitorio per portarla a letto... vorrà dire che dormiremo qui, per l'ennesima volta, anche se la mia schiena non ringrazierà di certo domani mattina.

Sento il sonno avvolgermi. Socchiudo gli occhi continuando ad osservarla dormire beatamente. Involontariamente sorrido ad una smorfia tenerissima che le arriccia la bocca.

Il mio Scricciolo Pieno di Vita.

È il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi.

Ora non ho più bisogno di sperare.

Qualcuno mi ama.

Lo so.


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