"Giulia si risvegliò all'ospedale, e si riprese in poco più di due mesi, anche se le sue ferite non guarirono mai del tutto. I corpi di Riccardo, Carlo e Pietro vennero riconsegnati alle loro famiglie. Le lacrime dei loro genitori sono rimaste impresse nella mia memoria. Esprimevano un dolore che spero di non provare mai.
Giulia non è più la stessa ragazza di prima. Ha perso buona parte della sua solarità e della sua allegria.
Adesso vive nell'isola d'Elba, come aveva sempre sognato, in una grande villa in riva al mare.  
La sono andata trovare solo una volta, tanti anni fa. Rimasi colpita dalla quantità di fotografie con cui quella donna aveva riempito la casa. Non potevo fare un passo senza ritrovarmi di fronte al volto di quel ragazzo. Sempre la stessa faccia. Pietrificata nella carta.
Adesso, Giulia passa gran parte del suo tempo a fare splendidi disegni. Ha coronato il suo sogno di diventare un'autrice di fumetti, e riscuote anche un certo successo.
Ma vive ancora nel passato. Nei suoi occhi posso ancora vedere la morte del suo amore.
Lei vive ancora per lui, a lui si è consacrata interamente, e lo amerà per sempre.

Quanto a me, vivo.
Ogni tanto passo al cimitero della mia città, portando fiori alle tombe dei miei vecchi amici.
Ogni volta che lo faccio, non posso fare a meno di sorridere. Per uno stupido capriccio del destino, sono io che porto fiori per loro. Sono io quella che di notte si sveglia urlante, ancora oggi, a distanza di trent'anni da quell'orribile notte, credendo che quell'uomo stia per tagliarmi la gola. Credendo che quell'essere sia tornato per portare a termine quello che ha iniziato e che non ha potuto finire.
Per questo sono grata. Sono grata di essere qui, ad impugnare questa penna per scrivere la storia delle nostre cinque povere anime.
Sono grata di aver vissuto quell'esperienza.
Certo,  sembra paradossale. Ma sono felice di essere diventata quella che sono.
Ogni giorno che vivo, è dono di quella notte, e soprattutto, di quel mostro."

Alice tracciò con ampie volute la parola "Fine."

Finalmente aveva terminato la sua storia. Nella sua mente risuonava ancora quella risata, folle, che l'aveva accompagnata per tutta la stesura del romanzo.
Era serena e felice, per la prima volta dopo 30 anni. Finalmente poteva davvero voltare pagina.

Sorrise.
 
Fuori dalla finestra, una figura triste e solitaria, vestita di nero, la guardò intensamente, da lontano, prima di svanire, inghiottita dall'oscurità della notte che, lentamente, ricopriva il mondo.


Spazio dell'autore: grazie a tutti quelli che hanno letto la mia storia. Un sentito grazie a Cevio98, che mi ha dato consigli molto utili e preziosi, a Nihal_Land of WInd, a NatySmile98, e a tutti gli altri che hanno recensito, o hanno messo la storia tra le seguite, le ricordate o le preferite.
Ringrazio in particolare Kris96, che mi ha sopportato senza uccidermi (almeno fino ad oggi), Haruichan96, per la stessa ragione, e Alice. 
Ringrazio anche chi leggerà quest'orribile storia, ma specialmente chi recensirà! Se qualcuno ha dei consigli da darmi, lo prego di darmeli! Le critiche sono assolutamente ben accette!