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Autore: Violet 95    29/01/2012    1 recensioni
Cosa succede a due ragazze dopo aver giocato un intero pomeriggio a Silent Hill? Solitamente niente, almeno all'apparenza. Ma avete mai pensato a quello che potrebbe accadere nei sogni? O meglio, negli incubi.
Subconscio o realtà, il mondo si distorce e apre le porte di quella che potrebbe essere un'avventura decisamente fuori dal normale per le due adolescenti Violet ed Elena, soprattutto se al loro fianco ci sono come guardie del corpo - o meglio, come supporto emotivo - i due assassini più famosi della storia: no, non Bruto e Cassio, ma Altair Ibn-La'Ahad ed Ezio Auditore!
E' la prima volta che scrivo una storia comica, più che altro per sfogo personale, ma spero comunque di divertirvi! Eventi realmente avvenuti (almeno in parte...)
Genere: Azione, Commedia, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

 

 

*Bam, bam, bam*

 

“Merda, stanno venendo verso di noi!”

“Spara a tutto ciò che si muove, non fermarti!”

“Sì, ma è difficile!”

“Non eri tu che cercavi movimento? Ti sembra abbastanza questo?”

 

Premette più volte il grilletto, ma le pallottole non si decidevano a uscire: la pistola era scarica.

Guardò con disperazione nella sua tasca, per cercare altri proiettili, ma tutto ciò che trovò furono solo due centesimi: dei bussolotti nessuna traccia.

La ragazza rivolse uno sguardo spaventato all’amica.

 

“Sono finite…” disse in un sussurro.

“Il fucile, il fucile!”

“Si era scaricato e l’avevo buttato via, non ricordi?”

“Cos…?! Perché l’hai fatto? Avevo ancora i proiettili!”

“E io che c***o ne sapevo?!”

“Oh, ‘ste parolacce!”

“Attenta, arriva!”

“Cosa?”

 

Entrambe si voltarono lentamente, temendo ciò che si sarebbero ritrovate davanti. Poi le loro grida si espansero per tutto l’ospedale in rovina.

 

“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”

 

 

GAME OVER.

 

“Te l’avevo detto di non buttare via quel fucile…”

“E che scatole, Elena, è la terza volta che facciamo GAME OVER! Hai altri gettoni?”

“No, basta! Le macchinette mi hanno mangiato tutta la paghetta”

“Perché? Da quando tu hai una paghetta?”

“…”

“…”

“Va bene, li ho scroccati a mio padre”

“Ah, ecco…”

“Comunque, non ne ho più voglia: è mezz’ora che siamo bloccate in questo ospedale e che veniamo sempre ammazzate dallo stesso macellaio! E poi, c’è altra gente che vorrebbe giocare…” disse Elena, indicando la fila dietro di loro.

 

Alcuni avevano innalzato un falò con le tende, raccontandosi storie dell’orrore con una pila accesa sotto la faccia; altri avevano allestito una bisca clandestina, che era comunque un altro modo fuori dalla legge per passare il tempo; altri ancora si erano addormentati per terra.

 

“Sì, forse è meglio andare…”

“Allora, hai sbollito la rabbia?”

“Sì, direi di sì! Ammazzare la gente è un ottimo antistress e immaginarmi il volto di lui su quello degli zombie è stato molto utile”

“Bene, almeno abbiamo rimpiazzato Assassin’s Creed…”

“Sì. Comunque, Elena, promettimi una cosa”

“Cosa?”

“Non giochiamo più a Silent Hill: sento che stanotte mi sognerò il macellaio…”

“Te l’avevo detto di non buttare il fucile!”

“E io te l’avevo detto di girare a destra!”

 

Detto ciò, le due ragazze si allontanarono dalla sala videogiochi, seguite dalle lodi di grazia dei giocatori in fila dietro di loro.

Adesso, però, sarebbe meglio fornire al lettore che è incappato in questa follia una descrizione precisa delle due protagoniste della storia…

Elena è una ragazza di sedici anni appena compiuti, dall’indole allegra e aperta con tutti gli sconosciuti che incontra per strada. Carnagione leggermente scura, capelli neri e tagliati corti, con una frangia che le copre quasi interamente gli occhi castano scuro. Ama i beagle, tifa la Juventus solo per la presenza di Del Piero, è leggermente yaoista per l’influenza delle sue compagne di classe, è una grande divoratrice di crepes ed è alla ricerca di un ragazzo, dopo i numerosi stronzi (n.d.a) in cui è incappata. Pratica la pallavolo, frequenta il liceo Biologico di Pistoia e odia i “Promessi Sposi” e l’italiano.

L’altra ragazza è Violet (nome d’arte) e ha sedici anni e mezzo, in attesa dei suoi diciassette. A differenza dell’altra ha un’indole chiusa come un’ostrica e timida, ma pacata e gentile con chi conosce; purtroppo, i suoi scatti di rabbia repressa talvolta incombono. Carnagione chiara, capelli neri corti, occhi dal colore non ben definibile, vicini al verde e al grigio. Ama i gatti, non si interessa ad alcuno sport, è una divoratrice a livello industriale di pizza, legge molto sia manga che libri (soprattutto fantasy), odia il romanticismo e la matematica, vecchia yaoista ora disintossicata. Ha avuto la sua prima storia d’amore con un ragazzo più grande che qui verrà censurato, durata però tre mesi: qui farà di tutto per dimenticarlo. Pratica danza moderna e frequenta il liceo Classico di Pistoia.

Sono amiche da quando erano lattanti ed entrambe, per quanto diverse, amano due cose in particolare: Assassin’s Creed e Altair.

Tornando alla storia, Elena e Violet si dirigevano fuori dalla sala videogiochi per incontrare i loro genitori venute a prenderle in macchina. Violet aveva gli occhi fuori dalle orbite per il troppo tempo passato di fronte allo schermo del gioco, mentre Elena barcollava come un’ubriaca vicino all’amica, senza un apparente motivo.

Non appena i padri delle due le videro, il primo pensiero fu uno soltanto.

 

“Ma vi siete drogate?”

 

Dopo questa filosofica domanda, Violet ed Elena si salutarono ed entrarono ognuna nella propria macchina, pensando che il giorno dopo avevano scuola. Violet si chiese se poteva essere valida la giustificazione per attacchi epilettici causati dalle troppe ore di fronte a Silent Hill; Elena pensò al modo migliore per fingere la propria morte e fuggire a New York pur di saltare un giorno di scuola.

Così immerse nei loro diversi pensieri, tornarono rispettivamente alle loro case, cenarono con la loro famiglia, cazzeggiarono o studiarono per il resto della serata e finalmente andarono a dormire con un forte mal di testa.

 

Ma sì, andiamo a dormire, tanto non ho paura di sognarmi i mostri di Silent Hill!, pensarono entrambe.

 

Da qui in poi, iniziò la loro avventura.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

ecco la cosa demenziale che mi è uscita fuori dopo aver giocato a Silent Hill e aver pensato all’altra storia che sto scrivendo “Fadwa, colei che si sacrifica” (non è pubblicità subliminare!). Le protagoniste dovremo essere io e una mia amica, entrambe amanti di Assassin’s Creed e di Altair, ma qui penso di dar spazio anche a Ezio, almeno in parte…

E’ la prima volta che scrivo una storia demenziale: diciamo che è solo una prova, uno sfogo che ogni tanto mi vorrei concedere! Spero di divertirvi ^^

PS: non ho niente contro le yaoiste, anzi, alcune le trovo perfino simpatiche e ogni tanto il mio lato nascosto riemerge di fronte ad alcune fanart. Anche qui potrebbe succedere, chissà…

Ci si vede al prossimo capitolo!

 

  
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