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Autore: Minari OppaRi    29/01/2012    3 recensioni
“Ho il piacere di parlare con…?” mi chiese interrogativo.
Ghignai.
“Hai il piacere di parlare con un vampiro che desidera la morte.”
Si. Quella era la mia presentazione.
Io sono Kirio Hagane, un vampiro che desidera la morte.
Genere: Azione, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fissai Kiryu sorridendo.
“Ovviamente si”
“Stai scherzando, vero?” mi urlò Yuki.
Scossi la testa.
“Mi spiace, Cross. Sono serissimo”
Tenevo ancora lo sguardo sul ragazzo.
La cosa non sembrava affatto stupirlo.
“Ma è una follia! Zero, digli qualcosa anche tu!”
La ragazza fissò Kiryu con uno sguardo speranzoso.
“E’ una decisione sua. Noi non possiamo farci nulla”
Sorrisi.
“Grazie, Kiryu”
Mi voltai.
Dovevo andare a lezione.
“Beh, alla prossima”
M’incamminai entrando nell’enorme corridoio.
Si udiva solo il rumore dei miei passi.
“Una follia, eh?”
No.
Uccidermi dopo essermi vendicato non era affatto una follia.
Era la realizzazione di uno desiderio durato undici lunghi anni.
Chi non aveva passato il mio dolore non poteva capire.
Yuki non poteva capire.
Zero invece si.
Lui era come me.
Ghignai.
“Se devi chiedermi qualcosa…fallo e basta…Kiryu”
Il ragazzo mi fissava.
“Vuoi sapere della mia famiglia?”
Gli chiesi voltandomi a fissarlo.
“Esatto”
Ci sedemmo tutti e due fissando la luna.
Regnava un enorme silenzio.
“Fai tanto il simpatico…ma non ti avvicini a nessuno”
Borbottò lui.
Era ovvio che mi aveva osservato.
“A che serve avvicinarmi a qualcuno se tanto dovrò morire?”
Non avevo bisogno di nessuno.
Né amici. Né amore.
“Yuki…è preoccupata per te, sai?”
“Ah davvero? Non la capisco. Io sono un completo estraneo”
“Non vuole vedere gente morire sotto i suoi occhi”
Tornò di nuovo il silenzio.
Che situazione pesante.
“E’ un vero peccato che noi due ci siamo conosciuti in un modo del genere”
Kiryu restò impassibile.
“Sai….se i miei non fossero morti ci saremmo incontrati presto”
Spostò lo sguardo su di me.
“E’ usanza che i parenti s’incontrino almeno una volta nella vita”
“Parenti?”
“Gli Hagane e i Kiryu sono famiglie imparentate. Detto in modo semplice noi due siamo cugini”
Il mio sorriso si allargò.
Lui fece una faccia sorpresa ma poi storse le labbra in un sorriso.
“Ma chi accidenti lo vorrebbe un cugino come te?”
Mi misi a ridere.
Allora anche Kiryu sapeva sorridere.
Non me lo sarei mai aspettato.
“Allora…cugino, te la senti di aiutarmi?”
Gli porsi la mano.
Mi fissò per qualche secondo poi annuì stringendomi la mano.
“Non posso dire di no ad un cugino”
“Bravo, Kiryu”
Mi alzai.
Era ora di andare a lezione.
“Ci si vede domani, Kiryu”
“A domani….”
Corsi velocemente verso la mia aula.
Ero stranamente esaltato.
 



Mentre ero nel dormitorio fissavo fuori dalla finestra.
Non accennava a smettere di piovere.
“Che nervi….”
Fissai la mia spada riposta sul letto.
Dovevo avere la mia vendetta.
La dovevo avere per mio fratello.
Per i miei genitori.
E anche per le persone uccise da quell’essere.
“Hagane”
Che voce insopportabile.
“Si, Kuran?”
“Sei riuscito a battere il tuo adorato cugino?”
Ridacchia.
“Eh no, Kiryu è troppo forte purtroppo”
“Mh...peccato”
Era fin troppo evidente che sperava in una sconfitta di Kiryu.
“E’ meglio se ora riposi. Devi essere in forma in caso di…un attacco nemico”
Lo fissai.
Il suo tono era strano.
“Si…vado a riposare, Kuran”
Il moro se ne andò.
Tramava qualcosa…
Sapeva qualcosa…
Ne ero certo.
Mi infilai a letto.
Il combattimento mi aveva stancato.
“Raito….”
Sussurrai il nome di mio fratello.
“Ti vendicherò presto…..te lo assicuro”
Chiusi gli occhi.
Dopo pochi secondi mi addormentai.
 
 



Stavo sognando.
Sognavo il passato.

*

“Raito! Raito!”
Caddi a terra.
Avevo sei anni.
Ero un bambino debole e goffo.
Cadevo spesso.
E spesso mi facevo male.
“Che c’è, Kirio?”
Mio fratello mio sorrise.
Raito aveva due anni più di me.
Era alto, forte e atletico.
Con capelli corti rossi e dei magnetici occhi azzurri.
“Raito, allenami!”
Mi alzai trattenendo le lacrime.
“Sai che non puoi. Il medico ha detto che devi riposare”
“Ma io voglio allenarmi! Altrimenti come farò a combattere i vampiri?”
Sospirò.
“E va bene. Ma appena ti senti male sospendiamo, ok?”
Sorrisi.
Mio fratello era sempre gentile con me.
Mi allenava.
Mi proteggeva.
Mi aiutava in tutto.
Il giorno di pioggia arrivò presto.
Io steso a terra.
I nostri genitori morti.
“Lascia stare mio fratello!”
Raito urlava.
Non l’avevo mai visto arrabbiato.
“Perché dovrei..? Questo moccioso è interessante.”
La voce disgustosa di quell’uomo.
“Non hai visto i suoi occhi? Pieni d’odio, angoscia, paura. Sono fantastici”
Dei brividi mi percorsero.
Che volesse cavarmi gli occhi?
Mi sollevò tenendomi fermo il viso.
Avevo paura.
I suoi canini risplendevano nel buio di quella notte di pioggia.
Durò solo un attimo.
I suoi denti mi perforarono il collo.
Il suo veleno stava entrando nel mio corpo.
Urlai, mi dimenai.
Faceva male.
Ricaddi a terra.
Il mio cuore pulsava.
Cosa stava succedendo?
Mi aveva morso.
Un Sanguepuro mi aveva morso.
“Bastardo!!”
Mio fratello si precipitò contro di lui.
Non servì a niente.
In due secondi anche lui fu trafitto dalle mani dell’uomo.
“Ki...ri…o..”
Sussurrò un ultima volta il mio nome.

*

“RAITO!”
Mi svegliai urlando.
Ero sudato.
Un incubo.
Uno dei tanti che avevo di solito.
Misi una mano trai miei capelli.
“Ti…vendicherò presto…”
Sospirai.
Non sarei più riuscito a riaddormentarmi.
Mi alzai.
Pioveva ancora.
“Sarà…una giornata di tempesta”
Dei tuoni rimbombarono.
Avevo un brutto presentimento.
 



 
Uscì dal dormitorio Luna.
Era giorno ma sembrava ancora notte.
“Hagane”
Yuki si avvicinò a me.
“Buongiorno, Cross.”
“Va tutto bene?”
Sorrisi.
“Si”
Mi mise una mano sulla guancia.
Le mie gote si colorarono di rosso.
“Va davvero tutto bene…?”
“Ho solo fatto un piccolo incubo qualche minuto fa, niente di preoccupante”
“Un incubo?”
“Si”
Mi sorrise.
Accidenti, quanto era carina.
“Raccontami. Potrei aiutarti”
“Aiutarmi?”
“Si. Potrei confortarti e anche farti cambiare idea riguardo alla vendetta”
Sospirai.
Gli presi il viso.
Velocemente appoggiai le mie labbra sulle sue.
Era il mio primo bacio.
Lasciai passare qualche secondo poi mi staccai.
“Non dovresti provare ad immischiarti in affari che non ti riguardano, Cross”
Mi fissava con uno sguardo tra lo stupito e lo scioccato.
Ripresi a camminare lungo la mia strada.
“Se Kiryu e Kuran dovessero venire a saperlo credo proprio che mi ucciderebbero”
Ridacchiai.
 


 
Mi guardavo intorno.
Gli studenti della Day Class mi fissavano.
Ah già. Quelli della Night Class non uscivano mai a quell’ora.
“Hagane”
Ed ecco anche Zero.
“Ciao, Kiryu”
“Sono le dieci di mattina. Perché sei qui?”
“Beh, non riuscivo a dormire”
Il ragazzo fissava la mia spada.
“E sei uscito con quella?”
“Ah. Ecco perché mi fissavano”
Mi misi a ridere.
Kiryu sospirò.
“Ma tornatene al dormitorio”
“Ma neanche per sogno. E’ una noia stare là e poi credo che Aidou mi odi”
Mi fissava scocciato.
“Senti, accompagnami dal direttore.”
Dissi in tono serio.
Lui annuì.
Camminammo per l’ufficio del direttore.
“Di cosa gli devi parlare?”
“Voglio chiedergli se c’è un modo per evitare che durante uno scontro qualche studenti resti ferito”
Quell’uomo non era il tipo di persona che aveva pietà per gli innocenti.
Entrammo nell’ufficio.
Un modo c’era.
Bastava far spostare gli studenti in un dormitorio vicino all’istituto.
Era una piccola soluzione ma andava bene lo stesso.
 
 



Scese la sera.
Avevamo passato la giornata a far spostare gli studenti.
Una vera faticaccia.
“Uff…questa pioggia mi da suoi nervi”
Sbuffò Kiryu.
“Anche a me”
Concordai.
Un tuono rimbombò.
“Hey…..”
Quella voce.
Io e Zero sussultammo.
“Chi di voi due è….Zero Kiryu?”
Il ragazzo si voltò facendo un passo avanti.
“Tu…sai dov’è Shizuka, vero?”
Zero fece spallucce.
“Se lo sapessi sarei già andato ad ucciderla”
Mi voltai anche io.
“Capisco….ora io però ucciderò te.”
Un lampo illuminò il bosco in cui eravamo.
Il mantello nero.
I capelli corti rossi e gli occhi del medesimo colore.
La falce rossa e nera.
Si…era lui!
“No….”
Borbottai.
L’uomo mi fissò.
“Non sarà Zero a morire oggi.”
Estrassi la spada.
“L’unico che morirà oggi….”
I miei occhi color rubino lo fissavano con odio.
“….Sarai tu…”
I miei canini risplendevano famelici.
“…Sei tu quello che morirà…..Masamune Tengetsu”
L’uomo che mi aveva trasformato in un vampiro.
L’uomo che aveva ucciso la mia famiglia.
Masamune Tengetsu……. 

  
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