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Autore: Aranil    30/01/2012    0 recensioni
Fai un buon lavoro e ricorderanno il tuo nome! Sii generoso e ricorderanno il tuo aspetto! Fai entrambi e si ricorderanno di te!'
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laren si dispose sullo scranno più vicino al caminetto. Guardò intorno a se i giovani pargoli del villaggio seduti per terra con gli occhi spalancati, pronti ad imbevere le loro menti con una saggia storia del mago. Laren smanettò in una delle miriadi di tasche segrete che aveva la sua tunica e ne trasse un pizzico di una strana polvere color porpora e la gettò nel fuoco del camino. Il fumo e le fiamme, presero vita, dando forma alle parole del suo racconto.
"Ricordo la storia di un nano! Thorak era il suo nome! Era un abile fabbro, tanto abile da forgiare spade quasi perfette! La sua fama crebbe a dismisura e la richiesta delle sue spade divenne sempre più numerosa. Lui continuava a fabbricare le sue spade, chino al lavoro sulla sua fucina. Martellava e scaldava il metallo, producendo spade sempre più ben bilanciate, affilate e maneggevoli. E più lavorava e più vendeva, e più vendeva e più aumentò i prezzi 
Finché i prezzi non divennero troppo alti. Da allora nessuno più comprò le sue spade, ma lui continuò il suo lavoro chino sulla fucina. Produceva spade che riempivano i suoi giacimenti. Continuava a produrre spade che nessuno voleva, ma era il suo lavoro e l'unica cosa che potesse fare. Ma un giorno, colto dalla foga della forgiatura, ebbe un incidente e si ruppe una mano.
Impossibilitato a costruire altre spade, si rese conto di essere solo. Le sue uniche amiche erano le spade che giacevano inutilizzate nella sua fucina, nella sua casa, nella sua vita. Uscendo, si diresse verso il tempio più vicino. Era spaesato. Non ricordava quand'era l'ultima volta che era uscito di casa. Tutti lo guardavano come uno straniero, nonostante abitasse lì da un’intera vita.
Raggiunto il tempio, un abile sacerdote si prese cura della sua mano. Parlando un po', Thorak si presentò e il sacerdote lo riconobbe.
'Thorak, il costruttore di spade! Tutti in città hanno almeno una sua spada!’.
'Ma se tutti hanno una mia spada e tutti mi conoscono, perché quando passavo tra loro, mi guardavano come se fossi uno straniero?' chiese Thorak.
'Mio amico nano, fai un buon lavoro e ricorderanno il tuo nome! Sii generoso e ricorderanno il tuo aspetto! Fai entrambi e si ricorderanno di te!' rispose il sacerdote.
Thorak, tornando a casa, ripensò alle parole. Vedendo tutte le spade giacenti in casa sua, decise di elargirle gratuitamente a chiunque volesse. Regalò tutte le spade in giacenza e si accorse che, da quel momento, tutti lo riconobbero come un nano generoso, ma nessuno sapeva il suo nome. Nessuno gliel'aveva chiesto. Il sacerdote aveva ragione.
Tornando alla sua forgia, ormai orfana di tutte le sue spade, la riaccese e riniziò a lavorare. Per dieci giorni e dieci notti, lavorò ininterrottamente. Si costruì una corazza dura, ma flessibile, uno scudo resistente, ma leggero e una spada veloce, ma letale. Indossò il tutto e uscì. Si recò dal sacerdote e prese i voti come paladino della fede e della gente.
Da allora iniziò ad aiutare la gente. E tutti lo conoscevano e sapevano come si chiamava. E ogni notte, prima di andare a dormire, dopo aver elevato qualche ode al suo dio, si ripeteva 'Fai un buon lavoro e ricorderanno il tuo nome! Sii generoso e ricorderanno il tuo aspetto! Fai entrambi e si ricorderanno di te!'. Fu Thorak, il guerriero della luce."
   
 
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