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Autore: SassyUnicorn    30/01/2012    10 recensioni
Eravamo lì, su una di quelle panchine in marmo a chiederci in silenzio il perchè di tante cose senza renderci conto che qualcosa, da lì a poco, sarebbe cambiato. Una fitta allo stomaco mi fa gemere, Gerard mi stringe sperando con me che tutto sia solo un brutto sogno.
[Mpreg] [Sequel]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'What if I'm pregnant?'
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*arriva con una musichetta tipo film horror*
Ci siamo. Sono tornata! * schiva i pomodori* non ve lo aspettavate, eh?!
No bhè avevo promesso un aggiornamento al mese e ora eccovi l’ultimo capitolo, non spoilero nulla!
Immaginatevi delle gif frerard qui sotto:
-qui-
-qui-
Non so come metterle *trollface*
Bene, ci vediamo sotto!

 
 
#9
 
Mi muovo appena e le lenzuola sono fresche, finalmente l’aria è migliorata, siamo a fine ottobre cavolo.
Mugugno senza nemmeno rendermene conto e sento la stretta di Gerard sulla mia pancia, dormire con Gerard è qualcosa di magnifico.
Mi rigiro nel suo abbraccio per trovarmi di fronte al suo viso addormentato e illuminato da quella poca luce che entra dalle tapparelle, che finalmente qualcuno le chiude prima di andare a dormire.
Ha la bocca un po’ aperta e il suo respiro caldo mi fa sentire a casa più che mai, sento di appartenere a questo letto, a questa stanza indaco e a New York.
Gli bacio le appena le labbra ripensando a quando ci siamo trasferiti qualche settimana fa, la culla era già montata ma Mikey l’avevamo rimasto a Belleville con Linda, per evitare di fargli prendere polvere inutile.
Gli sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e la forma dei suoi occhi la riconosco sul visino di Mikey, sorrido istintivamente, mi sento proprio una mammina.
Mikey.. Mikey è nostro figlio, è qualcosa di speciale e bellissimo.
Dalla prima volta che l’ho preso in braccio, dopo l’ospedale ho sentito un tonfo al cuore, ma non doloroso, anzi.. come una divisione, come se ora avessi due cuori; Uno pieno di Gerard e l’altro pieno di Mikey.
Mi sento completo con entrambi in giro, ammetto di essere una mammina premurosa, attenta all’umidità, al vento, al troppo sole e a tutte le condizioni meteorologiche possibili, ho sempre il televisore acceso su una stazione meteo, Gerard mi prende sempre in giro per questo ma non posso farci niente!
Quando abbiamo portato Mikey qui con noi c’è voluto un po’ per abituarci agli orari, al cambiare i pannolini e a trattare quel bambolotto come se fosse una bambola di porcellana. Ma vedersi arrivare Gerard in pigiama con in braccio Mikey sorridente mentre prepari del caffè è qualcosa di indescrivibile.
Ogni mattina c’è l’abbraccio di gruppo, come se fossimo una squadra. Ma lo siamo, siamo il battaglione Way, che poi abbiamo deciso di dare al bambino entrambi i cognomi, siamo forti e uniti e siamo pronti a vincere e fronteggiare la società e i vari problemi. Siamo una famiglia.
Non so quando però si è deciso che Gerard è il “padre” di casa e io la “mammina tenera”, Bob e Ray sono venuti a trovarci dopo il trasloco, la casa è piaciuta anche a loro e vederli giocare con il piccolo Mikey mi ha fatto venire l’ansia e da qui è nato il “mammina tenera”, ma cosa posso farci?!
Quel cosino è stato ben nove mesi dentro di me, mi pare ovvio che ci tengo a mantenerlo intero per altri novecento anni!
Sento Gerard allungare le gambe per stiracchiarsi e stringermi ancora di più a lui, senza pancione è molto più facile!
Lo bacio di nuovo e gli sussurro un “buongiorno” a fior di labbra, lui mi sorride. Gerard Way non parla di mattina presto, è come se un mostro sotto il letto gli avesse tirato via la lingua durante la notte, solo dopo un bel caffè inizia a blaterare.
Ci scambiamo uno, due, mille baci e ci decidiamo ad abbandonare il comodo letto.
Lui in bagno e io a fare il caffè, come sempre.
E ci penso proprio mentre preparo la macchinetta a come subito si siano create queste piccole cose, la nostra routine diciamo, è qualcosa che ti riempie la giornata e ti fa sentire bene. E’ come avere sempre un appiglio sicuro, sai sempre e perfettamente che Gerard dopo pranzo  ha la vena artistica e che circa un’oretta dopo Mikey vuole il latte e che sempre verso le venti crolli tra le braccia di Gerard e dormi anche solo per una decina di minuti.  
Le tende chiare della grande finestra fanno entrare la giusta dose di luminosità, per fortuna, e i miei occhi sono liberi di abituarsi alla luminosità con calma. Verso il caffè in due tazze e le poso sul tavolo e subito dopo due braccia mia avvolgono. Sorrido voltandomi e baciando Gerard, oggi senza Mikey.
E’ di nuovo da Linda, ha insistito tanto per lasciarci soli il giorno del mio compleanno. Ma la verità è che le piace fare la nonna!
Gli accarezzo il viso e sotto i polpastrelli sento quel po’ di barba che lo rende ancora più sexy. Lo bacio di nuovo e noto altre occhiaie, viene a letto troppo tardi. Il mio fottuto vampiro sexy.
Mentre disegna non oso disturbarlo, infondo deve fare gli esami e le robe varie, se vuole disegnare di notte che lo faccia pure.. anche se ammetto di essere preoccupato per il suo sonno.
Fra un bacio e l’altro mi sussurra il buongiorno e mi accarezza i fianchi, mi stringe a se con la mano posata sulla base della mia schiena, si sporge sempre di più e i nostri petti aderiscono perfettamente.
Ogni volta che siamo così vicini quelle inevitabili farfalle riescono ad evadere dalla loro gabbia e a svolazzare nel mio stomaco, il battito accelera. Non mi abituerò mai ai suoi occhi verdi e limpidi a questa distanza, al suo sorriso furbo tirato da un lato della bocca. Non mi abituerò mai ad avere Gerard tutto mio, sempre mio. Gli stampo un altro bacio con i palmi aperti sul suo petto, lui sorride sulle mie labbra e si stacca di colpo ridacchiando con in mano la tazza di caffè che era dietro di me.
Stronzetto!
Gli tiro un colpo alla pancia e ridacchio con lui. Mi sporgo a prendere la tazza dall’altro lato del tavolo e mi pizzica il sedere e penso di arrossire da capo a piede perché appena mi volto scoppia a ridere baciandomi uno zigomo.
                -Sei ancora più bello quando arrossisci.- eccola finalmente la sua splendida voce, come avevo detto subito dopo il caffè.. gli sorrido sorseggiando il mio caffè, lui fa lo stesso e restiamo impalati in cucina a guardarci da dietro le nostre tazze come due bimbi che giocano “a chi ride prima”.
 
 
Siamo fuori, il sabato mattina Gerard non ha lezione. E’ una bella giornata, né troppo fredda né niente. Il sole c’è e il venticello pure, giornata perfetta per starsene in giro mano nella mano con il proprio ragazzo.
Gli stringo di più la mano e mi aggrappo alla manica della sua felpa pesante. Mi sorride e ricambia la stretta.
Ci infiliamo nel parco, ci portiamo spesso Mikey quando non fa freddo, anzi, quando io decido che non fa troppo freddo!
Gerard mi lascia sul prato e va a prendere due hot dog. Accarezzo l’erba fresca e più in la dal mio sederone trovo una margheritina e da brava teenager innamorata mi metto a fare “m’ama o non m’ama”, sono circa dieci petali, mi dispiace anche rovinarla.
                -Allora, ti amo o non ti amo?- dice ironico Gerard sedendosi al mio fianco.
                -Indovina!- mi sporgo verso di lui lasciando cadere la margherita sulle mie gambe, lui la raccoglie e fa finta di pensarci e poi tira via l’ultimo petalo.
                -Mmh secondo me ti amo- afferma con un sorriso e io annullo le distanze e gli stampo un bacio.
                -Esatto-
                -Allora le margherite non mentono- mi accarezza il viso e solo dopo si ricorda di avere due hot dog caldi sulle cosce. Me ne porge uno e lo mangiamo fra una risata e l’altra.
                -Gee voglio un quotidiano..- me ne esco con ancora la bocca piena, pensandoci oggi non ho letto ancora il giornale, ho preso questa buona abitudine, si.
                -E non lo leggerai- continua lui tranquillo.
                -E perché mai?- chiedo curioso tirando un altro morso.
                -Perché lo dice Gerard Way!- esordisce e non posso che ridere, il suo lato da prima donna non è mai sparito, anzi!
Lo shampoo al profumo di lavanda e la spugnetta lilla nel nostro bagno non sono mica lì per niente, li ha pretesi lui!
                -Dai Gee mi sento perso senza il quotidiano! Nemmeno ieri me l’hai fatto leggere!- ed è vero, non leggo il giornale da.. quando abbiamo lasciato Mikey e pensandoci non so nemmeno che giorno sia, con la mia memoria da ebete poi.. Ogni mattina puntualmente, quando chiedevo il quotidiano Gerard mi trascinava in stanza a fare cose ben più piacevoli che leggere il giornale. Anche sta mattina ma ora, in mezzo ad un parco, non so cosa possa fare per impedirmi di leggere un quotidiano. Che poi perché non dovrei leggere il quotidiano?!
Il televisore rotto poi.. potrebbe essere scoppiata la terza guerra mondiale e io ne sarei completamente all’oscuro.
Mi guardo intorno, so che nei paraggi c’è un’edicola. La adocchio e guardo Gerard che se ne sta tranquillo con le mani nell’erba e il volto verso l’alto, come se stesse prendendo il sole.
Mi dimentico per un attimo l’edicola e tutto e prendo la digitale dalla borsa, maschile, che ho preso l’abitudine di portare e per la quale tutti mi prendono in giro, compreso Gerard. Ma con un figlio non puoi andare in giro senza una borsa!
Gli scatto una foto e lui si volta verso di me ridendo.
                -Ehy fai lo stalker?- non è infastidito e il suo tono sembra un sussurro, deve essere proprio rilassato. Io annuisco e riguardo lo scatto sullo schermo, mi piace. Giro sempre con la digitale, anche questa una buona abitudine.
                -Posso almeno vedere se sono venuto bene?- eccola lì la prima donna.
                -Se mi dai un quotidiano si- rido, lui sbuffa e ride con me.
                -Ma dai!-
                -No!- scatto in piedi e ritrovo l’edicola con lo sguardo e gli sorrido furbo prima di iniziare a correre verso la meta, senza curarmi di aver lasciato la borsa lì per terra e di avere la digitare ancora attaccata al polso. Corro e rido come un cretino e sento anche Gerard che ride dietro di me, è diventato più veloce a furia di correre dietro l’autobus la mattina perché fa tardi fra un bacio e lo specchio.
Sento le sue braccia sui miei fianchi, mi acchiappa e rotoliamo tutti e due a terra ridendo e con tutti gli sguardi addosso. Rotoliamo e restiamo abbracciati sul prato cercando di riprendere fiato ma le risate aumentano ad ogni sguardo e sento quasi le lacrime agli occhi. Faccio per rialzarmi ma le sue braccia mi bloccano.
                -Dai Gee fammi alzare!- piagnucolo cercando di togliere le sue braccia ma lui di tutta risposta mi sovrasta e mi bacia e allora si, a ‘fanculo il quotidiano.
 
 
Non è stata una ripicca giornaliera quella del quotidiano, no. Non tocco un quotidiano da una settimana!
Magari in Francia è scoppiata una centrale nucleare e io non lo so, povero vino.
Oggi la stanza è completamente buia ma penso sia stato Gee a chiudere le fessure prima di andare a lezione, deve essere mercoledì quindi ha lezione dalle 10 alle 12.
Mi rigiro nel letto mugolando, sotto le coperte si sta benissimo, non mi va proprio di alzarmi.
Bip Bip
Il telefono. Tasto il comodino con ancora la facci affondata nel cuscino e afferro l’aggeggio malefico che continua a fare Biiiiiiiip.
Leggo “Mamma” e rispondo.
“Buongiorno” borbotto con la voce impastata dal sonno.
“Buongiorno raggio di sole! Buon compleanno!” spalanco gli occhi, è il mio compleanno? Quindi è Halloween!
“Grazie mà! Il piccolo?”
“Sta dormendo come un ghiro, che dolce che è..” sento una nota talmente sdolcinata nella sua voce che sorrido nell’immaginare la sua faccia.
“E’ figlio di tuo figlio dopo tutto!”
Quattro chiacchiere e mi decido ad alzarmi per prendere un caffè.
Trovo un bigliettino sul tavolo e una rosa, sorrido subito.. Gee.
E poi, avete presente quel sospirone da innamorati? Quello che si fa quando si pensa alla persona che si ama più di se stessi? Ecco, quello.
“Buongiorno amore mio, buon compleanno! Non ti ho svegliato, eri troppo carino!” altro sospirone “Ti aspetto alle 12 e 30 davanti al parco, non fare tardi!” guardo subito l’orologio, le 12 precise. Cazzo ho dormito tantissimo!
Accendo la macchinetta del caffè e mi infilo nella doccia.
 
30 minuti dopo sono fuori casa. Si, fuori casa, non davanti al parco!
Corro fra i vicoli maledicendomi per aver fatto tardi ma l’acqua calda tentava di sedurmi!
Arrivo con il fiatone e fortunatamente Gerard non c’è ancora. Cerco di riprendere fiato e trovo una panchina libera. Mi guardo intorno in cerca di Gerard ma nulla, non è da lui essere in ritardo. Prendo il telefono dalla tasca per chiamarlo ma due mani mi coprono gli occhi e poi mi rubano il telefono, Gerard.
Mi alzo sorridendo e lui mi abbraccia di slancio, mi stringe, mi bacia e mi alza da terra sussurrandomi mille “buon compleanno” all’orecchio. Arrossisco un po’ e mi aggrappo al suo collo.
                -Ciao amore- gli sorrido appena mi rimette con i piedi per terra e finalmente tutti smettono di fissarci.
                -Ciao a te amore mio- e di tutta risposta mi bacia di nuovo.
                -Come mai qui?- gli stringo la mano nella mia.
                -Ah, scusa il ritardo sono dovuto passare da.. una parte, varie parti anzi!- nemmeno finisce di parlare che gli suona il telefono e mi molla la mano di scatto allontanandosi. Ci resto un po’ a merda, chi è di così privato che io non posso sentire?
Incrocio le braccia al petto e lo aspetto con tanto di broncio. Torna con un sorriso di scuse e stringe senza dire niente, mi bacia la fronte e mi trascina dietro di lui.
Mangiamo qualcosa e il telefono suona si e no 3 volte e mi irrita ogni volta di più!
Mi vizia, mi porta in gelateria, al negozio di musica e devo insistere per non farmi comprale l’edizione deluxe di un cd, non possiamo permettercelo. Devo ancora trovare un lavoro, ma Gerard insiste per farmi restare a casa almeno fino a quando Mikey non andrà all’asilo. Ma non possiamo farcela con i soldi che manda mia madre e quelli che manda la madre di Gerard.
Donna Way. Quella donna si è rivelata una vera delusione, la mia stima è caduta come una stella a San Lorenzo. Ha visto tre volte contante suo nipote e mi ha sputato sopra tutta la sua non stima per me e suo figlio. Ma oggi, il giorno del mio compleanno, non voglio parlare di lei, proprio no. Manda i soldi al figlio solo per l’affitto, non so nemmeno se sa che io vivo con lui. Mia madre manda i soldi per me e Mikey e questi sono per il cibo e le robe varie, quindi non possiamo permetterci nemmeno una fottuta edizione deluxe di un cd.
Ma stiamo bene così, non abbiamo la macchina quindi a cosa mi servirebbe il cd?  E il dvd poi? Non abbiamo il lettore dvd. E tutte queste cose nemmeno le voglio, voglio Gerard al mio fianco e Mikey, niente di più. Lo trascino via dal negozio di musica e continuiamo a vagare senza meta, il telefono finalmente non suona più.
Arriviamo a Time Square, affollatissima come sempre e con tutti quei colori che fanno venire mal di testa. Ci sono vari addobbi, qualche pipistrello che pende qua e là. A volte mi manca l’atmosfera di festa che c’era nella piccola Belleville. Mi trascina dietro di lui facendosi spazio fra le persone, sembra avere una meta precisa e poi si blocca, in mezzo a tutti e a tutto. Mi abbraccia e mi bacia con un sorriso furbo.
Si fruga nelle tasche e mi indica gli schermi. Confuso e curioso seguo il suo dito e guardo i soliti cartelloni pubblicitari, sto per voltarmi quando..
“New York, matrimonio gay legalizzato.”
Ci metto un po’ a capire ma mi volto subito verso Gerard con un sorriso enorme, questa si che è una bella notizia ma è di.. quasi una settimana fa, giusto io non tocco un quotidiano da più di una settimana.
Mi volto e non lo trovo, abbasso lo sguardo e lo trovo in ginocchio con uno scatolino nero in mano verso di me.
Bum..
Scherziamo?
Non faccio in tempo a spiccicare parola e lui prende l’iniziativa.
Bum Bum..
Il cuore accelera.
                -Frank Iero, vuoi sposarmi?-
BUM BUM BUM.
Lo dice con il sorriso e naturalezza. Apre quello scatolino lasciandomi vedere quello che contiene.
Non riesco a muovermi ma so che il sorriso stampato sulla mia faccia non ha rivali.
Si rialza e mi guarda ancora con il sorriso, forse solo un po’ forzato. Intorno a noi si è formato un cerchio di persone, avverto perfino qualche flash e batto gli occhi ritornando in me. La mia testa mi dice di fare subito qualcosa appena vedo Gerard ancora lì in piedi.
                -SI!- urlo ricucendo tutta la situazione.
Gli butto le braccia al collo continuando sussurrargli quel si sulle labbra.
Penso ormai che il mio cuore non ci stia nel petto, ormai è arrivato nel petto di Gerard tanto batte forte. E io lo stringo ancora di più, sorrido così tanto che le guance mi tirano e sono così felice che le lacrime arrivano senza neanche chiedermi il permesso.
Mi stacca un po’ da lui e subito mi passo le mani sul volto per cancellare le lacrime, quando lo guardo anche il suo volto è rigato dalle mie stesse lacrime di gioia, avrei voglia di baciarlo di nuovo ma lui mi afferra la mano e mi infila un anello grigio scuro e fino all’anulare sinistro. Un anello semplice e delicato, non nella norma delle fedi nuziali ma.. decisamente perfetto.
Scoppia un applauso generale e mi porto le mani al viso per coprire il rossore, le lacrime e tutto quel mix di emozioni. Però rido perché è una cosa bellissima. Le sue braccia mi avvolgono e ride con me.
Il momento è perfetto, lui è perfetto. Noi siamo perfetti.
Non siamo solo due teenager, siamo genitori.
Ma tutto questo è.. perfetto.
 

 
 
Indovinate un po’?!
Sono in lacrime e il capitolo non mi piace e.e
Ma è l’ultimo, la fine di questa storia, che chiude sia questa che quella prima.
Mi sento completa ora, ho portato a termine anche questa e devo ammettere che questo Frank timido e dolcioso mi mancherà, per non parlare del Gerard amorevole!
Vi lascio un po’ così, insomma non vedo cosa si debba aggiungere!
Gerard ha chiesto a Frank di sposarlo in mezzo a time square!
Ho in mente questo finale da quando il matrimonio gay è stato legalizzato a NY xD
Non è il massimo ma ho cercato di sottolineare la loro vita di coppia con un figlio, le piccole abitudini e tutto quanto.
*sospira*
Spero vi sia piaciuto.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia e che l’hanno recensita.
Vi ringrazio tutti! ;WW;
 
Un saluto alle FK, anche se non ci sentiamo molto ricordo quando vi assillavo per la storia!
E un saluto a Luna, e alla xla che non so se segue questa storia ma comunque la adoro, è una grande u_u
 
*poggia un vassoio di biscotti con le gocce di cioccolato sul tavolo*
Ne do uno a chi recensisce! U___U
 
Buona giornata a tutti!
Alla prossima.
 
Ann :3

 

   
 
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