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Autore: Ativana    30/01/2012    0 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una storica citta`, "Cisi-dipi-trin" era il canto giornaliero del tipografo sistemato bene a fianco del paese. Lui stampava per affetto e non per soldi, e questo faceva uscir dai gangheri gli Dei di quel secolo. Piu` lavorava bene e piu` il tipografo si evolveva e aumentava di volume; le leggi di dove viveva le applicava il tappezziere, non permesse e illecite. Talvolta il tipografo veniva citato ironicamente come qualcosa di stupendo, ed un fiume d'orgoglio scorreva dentro di se. Un giorno gli fu incaricato di dar nome ad una torre, e poco ottimista che era segui` ugualmente la sorte, e penso` profondamente. Ad un cenno del vento una figura si mosse fra le carte: era l'autrice della torre con un fantoccio che presentava doti eccezionali. La correttezza degli impegni del tipografo era tale da sembrare un veicolo senza ruote, ampio e senza pari, e in sua compagnia un gambero di fiume si scopriva sempre padre per non perdere il coraggio, si sa! Al punto in cui siamo il tipografo, che secondo la leggenda si fissava continuamente su una celebre commedia di Aristofane, non pote` valicare altri stati ne dedicarsi all'amorevole attenzione dei Barbari. Il sovrano della citta`, sfornito di ogni qualita` per governare, pretendeva che il tipografo si presentasse a lui mediante passaporto; la mancanza di questo avrebbe richiesto l'uso di ambigui vaccini e l'obbligatorio ascolto della suggestiva canzone natalizia austriaca, nota in tutto il mondo. Il tipografo dunque era sotto l'attenzione di tutti, quando scateno` una lotta poetica tramite annotazioni e documenti che colpiranno alle spalle anche i piu` voraci amanti del cinema muto, i pesci!!! Sebbene egli avesse mani di fata, quando picchiava metteva i guanti ( che sono frequenti in Aprile ), ma la camorra siciliana non era propri d'accordo con lui; infatti una lista appetitosa infestava nel laboratorio del tipografo, e delle spie luminose mostravano un'arpa e delle chitarre intitolate "Proprio Io". Le ultime lettere del tipografo gli permisero di trovare un carro per il carbone, una porta del Mediterraneo e uno studioso di uccelli. Come vedete il Tipografo non si dava alle cose futili.
  
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