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Autore: Alexxassa    30/01/2012    3 recensioni
Nuova storia, spero vi piaccia:
Alessandra è una ragazza che non sa cosa pensare del suo amico Francesco, uno dei tanti stronzi della terra a cui vuole bene.
Dal terzo capitolo:
“Ti posso parlare un attimo?”
“Muoviti però perché altrimenti perdo la corriera!” dice avviandosi verso gli spalti, era il posto più tranquillo per parlare…
[...] “Ok, senti… sei strano va bene? Non so cos’è o perché non sei più stronzo ma questo tuo lato improvvisamente gentile non mi dispiace. Ma visto che bastava così poco a farti diventare sopportabile, anche se non so cos’ho fatto, te lo devo chiedere… perché prima eri così stronzo? Perché ogni volta che ti vedevo dopo mi facevi sentire una vera merda? Ti piaceva così tanto farmi soffrire?” mi sentivo una vera cretina a dirglielo, però in tutti questi anni avevo sofferto per colpa sua, era tempo che lo sapesse.
[...] Mi sorpresi nel sentire che mi stringeva la mano, era la prima volta che lo faceva, o meglio la prima volta che lo faceva sinceramente.
“Mi dispiace!” ripeté, questa volta guardandomi negli occhi. Gli credetti, e mi sentii stupida per aver fatto un tale polverone solo per delle scuse. Ma ero felice di averlo fatto.
Gli strinsi la mano.
“Ci vediamo domani!” mi disse, io gli sorrisi e corsi in classe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Svegliarsi quella mattina sembrava più difficile del solito… il mondo sembrava essersi capovolto e non capivo se la cosa mi facesse piacere o no…
Ormai la sua mente era sempre persa in pensieri su Francesco, non riusciva a capire perché… era tutto troppo strano!       
Mi conveniva parlargli… per quanto odiassi l’imbarazzo che provavo nel dire ad una persona: “Ti devo parlare…”
Sapevo già che avrei fatto una figura di merda, che magari mentre parlavo la mia voce avrebbe tremato, ma sapevo anche che era la cosa giusta da fare. Per una volta nella vita non volevo fare la vigliacca, volevo avere abbastanza coraggio da aprirmi.
Unico problema? Più facile a dirsi che a farsi!
Passai la giornata ad ignorare i professori e a fingere con le mie amiche che io stessi bene quando in realtà mi sentivo nella pancia una scimmia saltellante che piano piano mi distruggeva le budella. Ero davvero la persona più tranquilla del mondo!
Mi stupivo nel sentirmi così solo perché dovevo parlare con lui, chi cavolo era lui per farmi sentire in questo modo?!
Quando la scuola finì avevo ancora un’ora libera, quel avevo il corso di cinese che seguivo con le mie amiche, prima che anche Francesco finesse scuola. Infatti solo due volte alla settimana finivamo le lezioni alla stessa ora.
Andammo a pranzare e poi a chiacchierare fuori dal bar, io partecipavo poco perché stavo organizzando le idee per fare un discorso sensato a Francesco.
“Oggi possiamo stare ad aspettare Anghel?” mi chiede Jemy, una delle mie amiche. Anghel era l’amico di Francesco per cui le mie due amiche, Giulia e Jemy, avevano preso una cotta.
“Fate come volete… per una volta dovrete arrangiarvi da sole… devo fare una cosa…” risposi ancora sovrappensiero.
“Ma come non vuoi salutare Francy?” dissero loro due in coro, odiavo il modo in cui lo chiamavano… non gli avevano mai rivolto la parola, infatti non lo conoscevano minimamente, ma non perdevano mai l’occasione di prendermi in giro, tirandolo in ballo…
In fatti avevo raccontato loro che lo conoscevo da molto, e più di una volta le mie amiche analizzavano il modo in cui ci parlavamo, ridevamo o altro, da quel momento avevano deciso che lui era perfetto come modo per darmi fastidio, in fatti avevano centrato il punto in pieno. Quando si trattava di lui ero vulnerabile, e tutti ormai lo sapevano.
“Devo parlargli infatti…”  accidenti… sembrava che dovessi dirgli che mi voglio  suicidare! Non aveva questa grande importanza! Perché dovevo preoccuparmi cosi tanto?!
La campanella suonò e vidi passare le varie classi, aspettai di vedere Francesco, che mi salutò velocemente con la mano.
Mi avvicinai a lui.
“Ti posso parlare un attimo?”
“Muoviti però perché altrimenti perdo la corriera!” dice avviandosi verso gli spalti, era il posto più tranquillo per parlare…
“Sì, beh anch’io devo fare in fretta… sta per iniziare la lezione…”
Passò qualche secondo e poi lui mi guardò come per dirmi “Allora? Ti muovi?!”
“Ehm… si giusto…” dissi per prepararmi. “Ok, senti… sei strano va bene? Non so cos’è o perché non sei più stronzo ma questo tuo lato improvvisamente gentile non mi dispiace. Ma visto che bastava così poco a farti diventare sopportabile, anche se non so cos’ho fatto, te lo devo chiedere… perché prima eri così stronzo? Perché ogni volta che ti vedevo dopo mi facevi sentire una vera merda? Ti piaceva così tanto farmi soffrire?” mi sentivo una vera cretina a dirglielo, però in tutti questi anni avevo sofferto per colpa sua, era tempo che lo sapesse. Mi sentivo ancora più stupida perché mentre glielo dicevo mi sentivo ancora più ferita di quanto lo fossi veramente…
“Scusami.” Disse solamente lui.
“Ma vaffanculo! Ti ho fatto una domanda! Per una volta nella ua stramaledettissima vita hai intenzione di rispondere alla mia domanda?!” quel suo scusami mi aveva fatto incazzare… cosa faceva? Mi prendeva per il culo forse? Non avevo più la minima intenzione di sopportarlo di farmi trattare come una povera deficiente, a cui è inutile perfino rivolgere la parola.
“Il fatto è che non pensavo che prendessi sul serio tutto quello che dicevo… mi diaspiace… ho sempre pensato che fosse un nostro modo di trattarci, senza mai prendere niente sul serio…”
“Per i primi cinque anni non ho preso sul serio tutto quello che mi dicevi, ma poi sai… come dici tu, sono cambiata… Non eri solo tu ad insultarmi ma ero anch’io… la mia autostima è ormai inesistente e i tuoi commenti non sono d’aiuto.”
Mi sorpresi nel sentire che mi stringeva la mano, era la prima volta che lo faceva, o meglio la prima volta che lo faceva sinceramente.
“Mi dispiace!” ripeté, questa volta guardandomi negli occhi. Gli credetti, e mi sentii stupida per aver fatto un tale polverone solo per delle scuse. Ma ero felice di averlo fatto.
Gli strinsi la mano.
“Ci vediamo domani!” mi disse, io gli sorrisi e corsi in classe.
Era definitivo: ero completamente andata!
Era stupido sentirsi sollevata in quel modo dopo aver ricevuto delle scuse? Dopo aver sentito la sua calda mano stringere la mia? Sinceramente non mi interessava, volevo solo godermela, la mia serenità!


Scusate lo schifo di capitolo... immagino avrei potuto fare di meglio... ma spero che vi piaccia comunque!
Vorrei ringraziare tay98 e SofiDJBiebs per aver recensito! Grazie mille adoro leggere le recensioni!
WillBeSweet e _clau_ per averla messa tra le seguite! è un piacere sapere che la storia interessa!
E tay98 di nuovo per averla messa nelle preferite! Grazie mille davvero sei fantastica! MI rendi davvero felice!
Spero che ci saranno molti altri lettori e sopratutto recensioni!
Baci
          ALe
  
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