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Autore: Twitch    30/01/2012    2 recensioni
Non so davvero che scrivere qua, anche perchè non so nemmeno se questa fanfic avrà una fine. Comunque preparatevi a qualcosa di triste, in ogni caso. Sono stata ispirata da 16.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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‘Bip bip, bip bip’  “Ma che cazz?!” il suono dell’arrivo di un messaggio interruppe il sonnellino pomeridiano di Mike.  ‘mh.. quando mai qualcuno mi invia un sms?’ borbottò tra sé e sé mentre cercava il cellulare tra i cuscini e la coperta. ‘Ah, eccolo… Uhm è Billie.. Chissà cosa vuole’. Mentre lesse sul display quelle parole sorrise quasi ammiccando al cellulare, si tirò su di scatto e, come sempre, impreco “Ahia cazzo, la mia schiena!”.

 

Erano quasi le 4 di pomeriggio e Mike era davvero impaziente di quell’appuntamento! Era davvero troppo tempo che non vedeva i ragazzi! Iniziò a prepararsi subito, si infilò nella doccia e ne uscì una ventina di minuti dopo, quasi rinvigorito. Entrò in camera da letto, si infilò un paio di boxer e aprì l’armadio in cerca di qualcosa da mettere; tirò fuori dei vecchi jeans e una maglia dei Ramones; non si vestiva così da una ventina d’anni! Guardò con dolcezza quasi paterna quella maglia che aveva indossato in alcuni dei giorni più belli della sua vita, poi scosse la testa per ritornare alla realtà e la infilò lentamente. Quindi chiuse le ante dell’armadio e rimase per qualche secondo a guardarsi allo specchio, a delineare con lo sguardo i contorni di quel viso vecchio e increspato.

 

Britt, che era entrata in silenzio nella stanza, gli posò una mano sulla spalla e gli sussurrò all’orecchio: “Sei meraviglioso amore, dovresti vestirti così più spesso”. Mike la baciò dolcemente come solo lui sapeva fare e le disse che avrebbe passato la serata da Tré con i ragazzi. “D’accordo amore, divertiti ma non bere troppo! Ricordi il discorso che ti ha fatto il dottore sul fegato? Comunque credo che sta sera chiamerò Adrienne per la nostra serata film senza voi uomini” gli sorrise dolcemente e uscì silenziosamente, come era entrata. Mike la seguì fuori dalla stanza ma si diresse spinto da chissà quale impulso nella sua stanza della musica.

Era la stanza che ‘frequentava’ meno di tutta la casa, alle pareti erano appese decine di bassi e c’erano anche due o 3 chitarre poste su un piedistallo negli angoli. Si accostò alla parete e sfiorò uno ad uno quei bassi, c’era anche il primo, quello marroncino e nero che era più grande di lui e che a mala pena riusciva a tenere in mano quando aveva 15 anni. C’era anche quello bianco con la stella nera, quello che aveva usato nei live più importanti. Carezzò quelle corde come avrebbe fatto con la guancia di un bimbo, in fondo quegli strumenti gli avevano cambiato la vita! Così ne prese uno e lo attaccò all’amplificatore più vicino e iniziò  a sgranchirsi le dita con una delle sue bass-line preferite, longview. ‘Tu tun tun tun Tu tun tun tun tun Tu tun tun tun tun tun tu tu tù!’ le dita danzavano sulle corde, Mike era, come al solito, uno spettacolo meraviglioso. Sembrava che fosse nato per suonare il basso!  Allora staccò il jack e scese le scale di corsa col basso in mano. Cercò il cellulare sul divano e scrisse l’sms di risposta a Billie. “Perfetto, ma porta Blue”.

 

“Ciao Adie, non mi aspettare in piedi! Sta sera si fa casino!” “Non ti preoccupare amore, ‘sta sera sono a casa Pritchard per la serata film!” “Ahah perfetto, divertiti” “Anche tu” Billie le stampò un bacio frettoloso sulle labbra mentre abbottonava l’ultimo bottone della camicia, e corse nella stanza musica per prendere Blue. Era in ritardo e, come tutte le volte che era di corsa, fece cadere almeno un paio di chitarre dai piedistalli. “Cazzo!” Afferrò la sua piccola per il manico e scese dalle scale. Si infilò le scarpe sulla porta e uscì.

Posò accuratamente Blue nel sedile posteriore, e quando sbatté la portiera della macchina nera, erano già le 8.

 

‘Ok, dovrò fare un tempo record! Tra 2 minuti sono lì!’.La nuova casa di Mike era a 10 isolati dalla sua, e Billie non voleva assolutamente far aspettare l’amico. 'Come al solito sono in ritardo! Sono un ritardato, cazzo!' 

 

50 Km/h……75 km/h……100 km/h….
-“Rallenta, rallenta, cazzo! Stavi per prendermi sotto!” “Vaffanculo!” urlò Billie “Sono in ritardo!”
-“Dove cazzo credi di essere, nonno! Non sei in autostrada!” Billie in risposta alzo il dito medio e continuò la sua corsa.

 

‘Ok sono quasi arrivato, ora ultime due curve a sinistra e..’ Nella prima curva l’auto perse il controllo. Sforò nell’altra corsia. Billie non fece altro che mettersi le mani in faccia per proteggersi dai frammenti di vetro provenienti dallo scontro con un’altra macchina. Il rumore dell’impatto si mischiò a quello degli airbag che scoppiavano, la macchina di Billie fece quasi per riversarsi sull’altra. Era il caos. In quel groviglio di lamiere ogni cosa, per Billie, iniziava ad essere confusa, ad offuscarsi. Iniziò a sentire qualcosa di caldo macchiargli il viso; lacrime rosse iniziarono a scendere copiose da una ferita sulla fronte ed altre dal ventre. Sentì qualche urlo di paura come in lontananza, poi una piccola folla si avvicinò e qualcuno chiamò l’ambulanza. Billie riuscì a sentire i primi squilli della sirena, poi più niente.

 

“Amore, dov’è Billie?” chiese Brit. “Non lo so, doveva essere qui almeno dieci minuti fa” rispose Mike, seduto sui gradini del portico con aria delusa.

  
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