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Autore: Speedlink    10/09/2006    2 recensioni
E' uno shojo? Non saprei... E' una parodia? Di nuovo, non saprei... E' una critica? Boh... E'...breve, almeno questo! Leggete e sforzatevi di credere che io NON mi drogo quando scrivo! Grazie...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ah, siete arrivati

 

 

Ah, siete arrivati!

 

(sigla iniziale…come in un anime!! Eh eh!)

 

Hoshi ni negai wo

Mado no soto wa yotei tojikometa ame
"Kyou wa gomen, to ka omou nara mukae ni kite"
Iitai kedo dame da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chitto mo oitsukenai

Ato san jikan de kyou ga owatchau n da yo?
Ashita aeru kedo oyasumi ga kikitai dake
Kenka nante iya da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau nara
Anata ni mottomo chikazukitai

Konna mainichi de mo
Zutto tsuzukimasu you ni
"Omoide ni naritakunai"

Kitto...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau kara
Anata ni mottomo chikazukitai

Hitotsu no kumori mo nai aozora ni
Futari de naretara ii ne

 

(Chieko Kawabe)

 

 

Heilà, ben trovati!

Beh, io sono appostato qui dall’ ultima volta, ovviamente per seguire tutti i loro movimenti.

No, no…non vi siete persi niente…

A dire la verità, dall’ ultima volta non è che ci siano stati dei grandi sviluppi…anzi non ce ne sono stati affatto.

Tutto è andato esattamente come deciso dai due: è passata circa una settimana, la loro vita è ripresa tranquillamente, senza ulteriori litigi.

Non parlano più.

 

E’ UN PROBLEMA!!!

SE NON SI PARLANO, COME FARANNO AD AVVICINARSI??

 

Eccoli lì: osserviamoli.

 

Hina guarda preoccupata la sua amica. Chise le fa, tranquilla:

            -“Che hai? Perché mi fissi in quel modo?”

            -“Niente…”

Poi sbuffa e volta lo sguardo.

            -“Non credevo che voi due poteste arrivare a tanto…”

            -“Cosa hai detto?”

            -“Nienteeee!”

            -“Ah, ho capito a cosa ti riferisci! Guarda che io sto bene, non mi lamento!”

            -“Non ti credo! Così vi fate solo del male!”

-“Uffa, che noia che sei! Ti dico che sto bene così! Per una volta ha avuto una buona idea, quel …coso!”

Hina conclude, sconsolata:

-“Fai un po’ come ti pare, Chise. Spero che ti renda presto conto dell’ errore che state facendo!”

Chise la ignora e cambia argomento:

            -“Dai, andiamo a mangiare qualcosa? E’ ora della pausa!”

 

Però, sono proprio testardi!!!

Praticamente tutto il mondo glielo sta dicendo, come fanno a non rendersene conto?

Forse sono troppo orgogliosi…

Cari lettori, i nostri due protagonisti sono tipi MOLTO difficili!

Sarà una dura battaglia…almeno spero

…sì, perché se continuano così….

 

Mentre tornano dalla mensa, Hina e Chise incontrano Takeshi per caso.

I due si guardano e si sorridono.

            -“Ciao!”

            -“Ciao!”

E ognuno continua per la propria strada.

Hina resta sbalordita:

            -“Ciao? Ma non vi eravate promessi di non parlarvi?”

            -“Abbiamo deciso almeno di salutarci, per educazione!”

            -“Voi due siete matti uno più dell’ altra!”

            -“Hina, lascia perdere…va bene così…”

            -“Che tristezza…”

 

TESTE DURE!!!!!

FRA UN PO’ COMINCERO’ AD ODIARLI IO, SE NON SI DECIDONO!

 

Oggi c’ è l’ ora di chimica in laboratorio.

Chise si dirige ad un banco, Takeshi ad un altro.

Il professore espone l’ esperimento da effettuare.

Takeshi comincia controvoglia a far contare le gocce del soluto.

Chise osserva attentamente lo schema alla lavagna, ne discute con Hina.

Hina non trova il flacone di ammoniaca. Chiede a Chise di controllare se sia finito su qualche altro banco.

Chise osserva un po’ in giro per l’ aula, e infine trova un doppione del flacone sul banco di Takeshi.

            -“Devo prendere l’ ammoniaca, al nostro banco non l’ abbiamo!”

            -“Prendi pure, tanto c’ è l’ altra!”

Chise ritorna al proprio posto con l’ ammoniaca.

L’ esperimento riesce bene.

 

Subito dopo c’ è l’ ora di ginnastica. I maschi vanno negli spogliatoi, le ragazze si vestono in classe.

All’ improvviso, Takeshi ed un compagno irrompono nell’ aula.

Le ragazze gridano.

Takeshi tenta di giustificarsi.

-“Scusate tanto…avevo dimenticato una cosa in cartella! Non credevo foste ancora qui! Esco subito!”

 Ed esce.

Le ragazze finiscono di vestirsi e finalmente si avviano in palestra.

Fuori della porta c’ è Takeshi che aspetta di entrare in classe.

Alcune ragazze lo guardano male.

Sibila qualche “Pervertito!”, anche se sottovoce.

 Lui si scusa ancora.

 

 

Uffa….che noia…

 

 

Si gioca a pallavolo. Le donne contro gli uomini.

Hina batte un grosso servizio dal fondo che nessuno riesce a parare.

Chise riceve una violenta pallonata in faccia.

Le esce il sangue dal naso.

Hina decide di accompagnarla in infermeria.

Poi ha un’ idea.

Si rivolge a tutti.

            -“Che ne dite se Takeshi accompagna Chise al posto mio?”

L’ approvazione è unanime.

Takeshi non protesta, Chise neppure.

I due si avviano.

Hina e gli altri si scambiano commenti entusiasti: è una buona occasione.

 

Sììììì!!!! E’ vero! Brava Hina, sei furba! Così resteranno da soli e potranno parlarsi!!

Dobbiamo seguirli immediatamente!!

 

Chise si tiene un asciugamano bagnato sul naso, e la testa alta.

Entrano in infermeria.

La dottoressa la fa sedere sul lettino, poi apre lo scaffale del pronto soccorso e tira fuori del ghiaccio sintetico.

Le dice di appoggiarlo sul naso fin quando l’ emorragia non si arresterà.

Poi le porge due sottili tamponi di cotone e la invita a infilarli nelle narici.

Con il cotone che le sporge dal naso, Chise sembra molto buffa.

La dottoressa assicura Takeshi che non c’ è niente di cui preoccuparsi.

            -“Bene. Allora io ritorno in palestra. Ciao.”

            -“Ciao. Grazie.”

E Takeshi ritorna in palestra….

 

Nooooo!!!! Non doveva andare così!!

Uffun’ altra occasione sprecata!!

Ma prima o poi

prima o poi accadrà qualcosa di VERAMENTE sconvolgente!

 

La giornata di scuola è finita.

Chise rassicura le sue amiche, sta bene ora, non è niente di grave.

Raccoglie le sue cose in cartella, in quel momento una matita cade dal suo banco.

Takeshi arriva proprio dietro di lei, sta per calpestare la matita ma si ferma appena in tempo.

Takeshi prosegue oltre, Chise raccoglie la matita.

Takeshi saluta la classe:

            -“Ciao a tutti, a domani!”

Anche Chise, insieme agli altri, risponde.

 

Poi si avviano verso l’uscita.

Chise e Hina si rimettono le scarpe nell’ atrio, mentre chiacchierano:

            -“Allora domani pomeriggio ci andiamo insieme?”

            -“Devo ancora vedere i miei impegni! Domani mattina ti faccio sapere!”

            -“Va bene. Allora a domani!”

            -“Ciao!”

Chise esce da scuola.

 

Alla fermata dell’ autobus, anche Takeshi aspetta.

            -“Ciao.”

            -“Ciao.”

Poi il bus arriva.

Chise e Takeshi salgono e si vanno a sedere ai due lati opposti.

Il bus impiega circa mezz’ ora per uscire dal centro città ed entrare nella zona residenziale.

Alla seconda fermata, Takeshi scende.

            -“Ciao, a domani!”

            -“A domani, ciao!”

Poi l’ autobus riparte.

Alla quinta fermata, anche Chise scende.

Si dirige verso casa.

Arrivata a casa, saluta la madre, intenta a cucinare, e poi raggiunge la sua camera al piano di sopra.

Si toglie l’ uniforme e si stende sul letto.

Sul comodino, c’ è un manga che ancora non ha finito di leggere.

Lo prende in mano.

C’ è un pezzo di carta che fa da segnalibro.

Chise arriva velocemente al punto in cui aveva interrotto e riprende a leggere.

Fuori, la luna si affaccia.

 

Dopo circa mezz’ ora, il manga è completato.

-“Che brutto finale! Mi ha delusa!” commenta Chise ad alta voce, come se qualcuno la sentisse.

Poi si ricorda che il giorno dopo deve restituirlo ad una amica, quindi lo ripone subito nella cartella per essere sicura di non dimenticarlo.

Chise è una ragazza molto ordinata e precisa.

La madre la chiama:

            -“Chise, la cena è pronta!”

            -“Arrivo!”

Chise scende in camera da pranzo e cena con il padre, la madre e il fratello minore.

            -“Come è andata a scuola?”

            -“Tutto bene, come al solito!”

            -“I voti?”

-“Non mi lamento! Ho avuto un piccolo incidente a ginnastica, ma mi è uscito solo un po’ di sangue dal naso, ora è passato tutto.

-“Sei sicura di sentirti bene?” chiede il padre, che è molto apprensivo nei confronti della figlia.

            -“Sì, benissimo!” replica lei, sorridendo.

Il padre si rasserena.

            -“Sono felice di sentirlo!”

 

 

Nel frattempo, a casa di Takeshi…

Il joypad in mano, Takeshi gioca un po’ con la Playstation.

E’ un nuovo gioco di ruolo, uscito da poco, e lui è appassionato di questo genere. Li gioca tutti.

Ora è in difficoltà.

Davanti a lui ha un percorso bello lungo da affrontare, e il punto di salvataggio della partita è lontano.

Riuscirà a raggiungerlo prima che la madre lo chiami per la cena?

Le battaglie da affrontare lungo il percorso sono molte.

Il personaggio spesso cede di fronte alla potenza dei nemici, e muore un paio di volte.

Per fortuna si è premunito di pozioni per rigenerare la vita!!!

Nei giochi di ruolo, Takeshi è un ragazzo molto previdente e preciso.

La mamma lo chiama:

            -“Takeshi, la cena è pronta!”

            -“Arrivo!”

Proprio in quel momento, finalmente Takeshi trova il punto di salvataggio!

Con un respiro di sollievo, salva la partita e spenge la console.

Gli sarebbe seccato dover ricominciare tutto daccapo la prossima volta, ma anche la prospettiva di mangiare la cena fredda non lo allettava.

Scende le scale, pensando che forse conviene potenziare il personaggio, facendolo salire di livello, prima di proseguire.

D’ altra parte, ha sentito da diverse fonti che questo gioco è abbastanza impegnativo.

 

Takeshi scende in sala da pranzo e cena con il padre, la madre e la sorella maggiore.

            -“Come è andata a scuola?”

            -“Come al solito!”

            -“E lo studio?”

-“Non mi lamento! Ho avuto solo un piccolo sbandamento nell’ ultima interrogazione di inglese, ma riuscirò sicuramente a recuperare al prossimo test! E’ stata solo sfortuna!”

-“Sei sicuro di riuscire a prendere un buon voto?” chiede la madre, che è molto apprensiva nei confronti del figlio.

-“Sì, sicurissimo!” replica lui, sorridendo.

La madre si rasserena.

            -“Sono felice di sentirlo!”

 

…..

 

 

 

Il giorno dopo, a scuola, Hina accoglie Chise con un sorriso furbo.

            -“Vieeeni, vieni pure, Chise! C’ è una sorpresina!”

            -“Che cosa?”

Anche il prof. la attende con un sorriso furbo:

            -“Vieni, vieni pure! Ti stavamo aspettando!”

Il prof. e Hina si danno il cinque.

Il prof. espone un’ annuncio alla classe:

-“Dato che la gita a Kyoto è fra due giorni, qualcuno di voi dovrebbe stampare e fotocopiare il programma da distribuire a tutti!”

Hina, dal posto, interviene:

            -“Proooof.???? E a CHI ha intenzione di affidare questo incarico?”

Il prof. alza indice e medio in segno di vittoria:

            -“Domanda intelligente, cara studentessa! Ebbene, gli incaricati saranno due!”

            -“Ooohh!! E chi fra noi dovrà assumersi questo compito?”

-“Eh eh eh! L’ ho già deciso! I due prescelti sono…TAKESSSHIECCCCHISEEEEEEEEEEEE!!!!

La classe fa eco:

            -“EEEEEEEHHH!!!!”

Takeshi si regge la fronte con una mano e sospira:

            -“Poveri noi…anche il prof. adesso è uscito fuori di testa…”

Il prof. continua:

-“DUNQUE! Voi due dovrete lavorare oggi pomeriggio…dobbiamo prenotare la sala computer per assicurarci che possiate lavorare DASOOOOOOOOOOOLI, del tutto INDISTURBAAAAAAAAAAAAAAAATI!! Chi va a prenotare?”

Hina si alza in piedi:

            -“Ci sono andata io mezz’ ora fa, prof.!!”

Il prof. corre al banco di Hina e le prende le mani, piangendo per la commozione:

            -“Oh, Hina, come mi capisci al volo, tu!”

            -“Oh, prof.!”

 

Ore dopo…

Takeshi accende svogliatamente il computer.

Le ventole si mettono in moto, le scritte cominciano ad apparire sullo schermo.

La stampante si mette in moto rumorosamente, screkkkkkkkando come un D.J. con il suo disco in vinile.

Takeshi si siede di fronte alla tastiera, Chise alla sua destra.

L’ una comincia a dettare, l’ altro scrive frettolosamente.

Diverse volte, Takeshi preme il tasto “Back-space” perché, a causa della fretta, commette numerosi errori di battitura.

 

 

Nel silenzio dell’ aula…

…Chise dice:

            -“Bah!”

Takeshi risponde:

            -“Mm?”

Chise replica:

            -“Mah!”

Takeshi conferma:

            -“Eeeehh!”, tirando un sospiro.

Chise è d’ accordo, e commenta:

            -“Ufff!”

Takeshi è perfettamente d’ accordo, e le da manforte:

            -“Sì, è assurdo…”

-“Ma veramente assurdo! Cioè, ti rendi conto di come ci stanno trattando? Ore 15, pranzo a sacco.”

            -“Purtroppo! Però hai un’ amica testona, eh? Non molla!”

-“Ma gliel’ ho pure detto! Gli ho detto: Hina! Ore 15.30, rendes-vouz al punto di partenza. Gli ho detto: Hina! Smettila di impicciarti!”

-“Ma non si arrendono…”

-“Ma andassero tutti quanti a quel paese! Ore 16, ritorno in paese.”

-“Sia chiaro: in questo momento stiamo parlando tra di noi per necessità. Il nostro accordo non è rotto!”

Chise non risponde, e continua a dettare.

 

            -“Con questa dichiarazione”

 

 

            -“il genitore declina qualunque responsabilità”

            -“..declina…?”

           

            -“…qualunque…resssponnnnsaaabiiiiliiittttà.”

 

 

            -“Ok. Firma. Finito.”

 

Silenziosamente, stampano una copia e poi la portano alla fotocopiatrice.

Chise digita: 25 copie. Basteranno.

Takeshi spegne il computer.

TA-TA-TA-TAAAAAAAAA!!!!!!, il suono di Windows annuncia l’ arresto del sistema.

Le ventole si spengono.

VUUUUU! VUUUUU! La fotocopiatrice lavora, senza un secondo di sosta.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 15.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 16.

 

Takeshi osserva i fogli uscire, uno a uno, come da un forno.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 17.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 18.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 19.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 20.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 21.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 22.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 23.

 

BZZZZ!!!

BZZZZ!!! CRACKLE! CRACKLE!

BZZZZZZZZZZZZZ!!!

 

La fotocopiatrice è programmata per eseguire una autodiagnosi ogni 50 fogli.

Chise sbuffa: e ti pareva, proprio a due fogli dalla fine doveva scattare il cinquantesimo!

 

VUUUUU! TATLACK!! e 24.

 

VUUUUU! TATLACK!! e 25.

 

Chise prende in mano i fogli. Sono bollenti. Un commento ad alta voce le esce inavvertitamente.

            -“Appena sfornati!”

 

Takeshi ridacchia. L’ aveva pensata anche lui.

Chise si gira verso di lui, leggermente stupita.

Takeshi per un attimo è in imbarazzo.

….

….

            -“Ehm…eeeh…”

Alla fine scuote la testa, sconsolato. Si avvicina all’ interruttore principale della sala.

            -“Beh, posso spegnere tutto?”

            -“Spegni.”

TLACK!!

            Anche le luci si spengono.

 

Eppure…

…c’ è qualcosa che non va.

Chise sente dentro di se…

un’ inquietudine indefinita…

…una grande tristezza…

…un crescente senso di incompletezza…

…una sottile stretta al cuore…

…sente che, così, non va bene…

…sente che manca qualcosa…

e che quel qualcosa è proprio davanti ai suoi occhi.

 

Forse…

 

…forse…ci siamo…finalmente…

 

 

Chise esclama:

-“Oh, merda!!! Al diavolo, quanto sono scema!!!”

Takeshi si allarma:

            -“Che succede??”

Chise lo guarda: i suoi occhi sono colmi di tristezza.

            -“Mi dispiace, Takeshi. E’ tutta colpa mia…”

Takeshi la guarda intensamente.          

-“Già…lo penso anche io…”

-“…combino sempre disastri…”

-“Eh! E io ci vado di mezzo! Te ne sei accorta, dopo tanti anni!”

            -“Hai ragione…”

Takeshi è nuovamente in imbarazzo. Sbuffa e volta lo sguardo dall’ altra parte.

La sua voce è calma.

-“…comunque…dai, non fare così…”

 

Ma lei continua:

-“Perché agisco sempre d’ impulso?? Se solo mi fermassi a riflettere, ogni tanto!”

-“Chise, insomma, che cosa hai combinato?”

-“Mi sono dimenticata di spengere la fotocopiatrice…abbiamo staccato la corrente mentre era ancora accesa!! Non è che così l’ abbiamo rovinata?”

            -“Ma no, non succede niente!”

            -“Ah, ok, meno male…”

            -“Dai, andiamo…”

 

 

sigh!

Cari lettori, io sto soffrendo!

Anche voi, vero?

Che personaggi difficili che ho scelto!

Mai come questa volta…

Non possiamo che sperare che tutto finalmente si risolva nella prossima puntata…che è l’ ultima!!

 

Riusciranno i nostri eroi a coronare infine il loro sogno d’ amore??

La gita scolastica sarà, come tutti ci auguriamo, un’ occasione per vederli finalmente uniti?

 

Signori, speriamo bene…

 

Povero me, che mal di testa!

 

Vai con la sigla…

 

 

 

La pioggia fuori dalla finestra ha bloccato i miei programmi,

vorrei dirti “Se ti dispiace per come è andata oggi, allora vieni qui da me”

ma non posso, perchè

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso ad una stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

Solo altre tre ore e finirà, questa giornata?

Potremo vederci domani, mi basta sentire un tuo “buonanotte”,

non voglio litigare…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

… ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…

 

E in questo modo, ogni giorno,

spero che continui per sempre,

perché non voglio diventare solo un ricordo.

 

Sicuramente…

 

RIT.

…anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…

 

… ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…

 

Vorrei…

…noi due, insieme,

sotto un cielo senza nuvole…

 

  
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