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Autore: Ari_92    30/01/2012    30 recensioni
Ultimo anno al liceo McKinley, ma le cose sono andate un po’ diversamente da come le conosciamo.
Blaine si è appena trasferito, ma non ha mai conosciuto Kurt.
Cosa succederebbe se, tra nuovi Club e nuovi amici, Blaine perdesse la testa per un ragazzo che sembra detestarlo? Cosa succederebbe, se questo ragazzo nascondesse un segreto?
- “...Mercedes? Chi è quel ragazzo?”
La ragazza si voltò verso Blaine di scatto, quasi avesse dimenticato di non essere sola.
“Si chiama Kurt. Kurt Hummel.” Il ragazzo esitò un attimo, prima di chiederle ciò che lo tormentava dalla prima volta che aveva posato lo sguardo su quel giovane dagli occhi di ghiaccio.
“Cosa gli è successo?” -
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon inizio settimana a tutti ^_^
Mi scuso per aver pubblicato a ora un po’ più tarda rispetto al solito, ma oggi ho avuto una strana giornata e ho perso il mio già precario senso dello spazio/tempo XD
A questo aggiungiamo che forse – FORSE – Blaine sarà nell’episodio di S. Valentino *prega in aramaico* e che giusto l’atro giorno è venuto fuori il fatto che Blaine ha un fratello.
Sì, Blaine ha un fratello O_O ...Quando ho letto quello spoiler non nascondo di aver subito pensato a tutti i fanwriters bellamente ignari di tutto ciò XDD!! ...Io compresa, ma sono dettagli u_u
Bene, detto questo qualche avvertimento per questo capitolo: fluff estremo, maneggiare con cautela, l’uso scorretto può essere nocivo (??) tenere fuori dalla portata dei bambini (???) Ok, la smetto u.u
Prima di eclissarmi *ci prende gusto con questo termine* per poi ricomparire magicamente nelle note finali (=.=) ci tengo a rinnovare i miei ringraziamenti a chi ha aggiunto questa FF tra preferite/seguite/ricordate:  siete meravigliosi, e vi assicuro che il vostro supporto è fondamentale sia per me che per questa storia :’)
Inoltre un abbraccio particolare a chi, tramite le recensioni, riesce sempre a dipingere questa storia indiscutibilmente meglio di quanto non lo faccia io. Grazie mille a Psike, Elphaba Groff, P e r l a, anastasianapp, YouArePerfectToMe, GleekLive91, violanassi, sakuraelisa, Alessandranna, BeatriceS, Guzzy_12, seachan, JulesCullenMeyer, Tallutina, Maggie_Lullaby, Evy78, aleka_80, Ocatarinetabelasciscix, elisabethy92, Sirymcgregor, Fiby AndersonBass_, aLoserLikeMe, LexyDC__, MissingPieces, SiaStew, lolaly, BlackLittleMole, nem, Kappinias e xnotsonaive
:**

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non ne aveva idea.
 
Kurt, semplicemente, non ne aveva idea.
 
Blaine era piombato a casa sua di punto in bianco e, per la prima volta da quando lo conosceva, non gli aveva dato scelta.
 
Sì, perché Blaine era gentile, e lasciava sempre a lui l’ultima parola.
Aveva aspettato i suoi tempi quando avevano allacciato quella loro strana amicizia, attendendo che fosse Kurt a fare il primo passo, una volta che si fosse sentito pronto.
Gli era rimasto accanto, per la maggior parte delle volte in un silenzio confortante, che non invadeva e non sconvolgeva, ma completava. Gli aveva chiesto se poteva toccarlo di nuovo, dopo aver raccolto ciò che restava di lui sul pavimento ghiacciato di un bagno, perché Blaine gli concedeva di scegliere, gli lasciava sempre una via di fuga.
 
Quella mattina non lo fece.
 
No, perché le mani che avevano afferrato il suo viso erano sicure, inesorabili, così come il suono della sua voce quando gli aveva chiesto di ascoltarlo.
Kurt non aveva avuto scelta e, anche se l’avesse avuta, non sarebbe scappato.
 
Per una volta, la prima volta nella sua vita sapeva di trovarsi esattamente dove doveva essere.
 
Lì, con Blaine.
 
 
Lui parlò, e disse tante cose, più di quante Kurt avrebbe mai creduto di saper sopportate.
Eppure, mentre Blaine raccontava, una parte del suo cervello rimaneva ferma a qualche attimo prima, a una frase in particolare, tanto pesante che poteva leggerla nell’aria intorno a lui.
 
“Perché è dalla prima volta che ti ho visto che aspetto ciò che è successo ieri sera.”
 
E in quel momento Kurt aveva smesso di respirare, per il semplice motivo che niente aveva più importanza.
Gli aveva risposto di non avere capito, ma aveva capito benissimo.
 
Quelle parole l’avevano scottato, andando a stuzzicare una ferita già aperta, mai del tutto rimarginata.
 
Kurt ascoltò ogni parola di Blaine.
Ascoltò la sua storia, vide attraverso i suoi occhi quei ragazzi che avevano fatto quelle cose a lui e al suo amico in prima superiore, ed era stato come ricevere un pugno nello stomaco.
Faceva male perché faceva male a Blaine, e Kurt non sapeva esattamente quando avesse iniziato a sentire attraverso il suo corpo, ma era così che stavano le cose.
 
Blaine gli raccontò di quando l’aveva visto la prima volta, gli disse che gli era sembrato un angelo.
 
Kurt non era un angelo.
 
Perché gli angeli non mentono, non piangono, non cadono e si rialzano per poi cadere di nuovo.
Non era un angelo: era solo qualcuno che cercava di proteggersi dal mondo in cui era nato, e aveva sentito abbastanza bugie e falsi buonismi da averne abbastanza per tutta una vita.
 
Eppure Blaine non stava mentendo.
 
No, perché Blaine non era mai stato capace di raccontare bugie. Quando succedeva balbettava, arrossiva, abbassava lo sguardo, invece ora lo fissava dritto negli occhi, e la sua voce non gli era mai sembrata più sicura.
 
Invece Kurt mentiva.
 
Lo faceva tanto spesso che ormai non gli dava più importanza.
Eppure faceva male, tutto ciò che prima era la sua vita faceva male da quando Blaine aveva iniziato a farne parte. Era come se l’avesse privato da quel suo scudo invisibile che lo proteggeva dagli altri, da se stesso.
Gli aveva restituito la sua umanità. Non era un angelo, ma era felice che Blaine l’avesse trattato come un essere umano.
 
“...Kurt?”
Aveva appena finito di parlare, e Kurt avrebbe solo voluto fermare il tempo e non dover rispondere subito.
 
Blaine gli aveva detto di essere gay, di averlo notato fin dal primo momento.
 
Era buffo, in effetti. Ora aveva un senso la sua ossessione per stringere amicizia con lui, quei primi giorni di scuola.
 
Ma a Kurt non bastava.
 
Non bastavano le mille evidenze che solo ora gli saltavano agli occhi, non bastava quello sguardo sincero, la voce decisa, non bastava nemmeno il semplice fatto che fosse Blaine a mettergli il cuore in pace.
No, perché la vita l’aveva preso a bastonate in troppe occasioni per concedergli il lusso di lasciarsi andare ai suoi sentimenti.
 
Bastava una volta sola, un passo falso, e sarebbe finito tutto in fumo. In pezzi.
 
Lo guardò negli occhi, sperando ardentemente che la voce gli uscisse dalle labbra.
“Blaine, tu... Ho bisogno di sapere che non mi stai mentendo. Io non... Non posso permettermi che succeda di nuovo...” Mormorò, ed era impensabile non fidarsi di Blaine, eppure doveva preservarsi, doveva pensare al suo cuore.
 
Lui lo guardò, con uno sguardo che – nonostante Kurt non avesse alcuna intenzione di ammetterlo – fece a pezzi ogni suo dubbio, reale o immaginario.
 
“Te lo giuro. Qualunque cosa, Kurt. Chiedimi qualunque cosa per dimostrarti che non sto mentendo.”
A Kurt non venne in mente niente.
Per il semplice fatto che gli credeva già, consciamente o meno, ed era talmente meraviglioso e terrificante che nemmeno lo riteneva possibile. Come possono d’altronde convivere due sentimenti del genere? Come riusciva a stare seduto, a respirare, nonostante l’esplosione che da dentro lo bombardava senza tregua?
 
Blaine abbassò lo sguardo.
“...Comunque anche tu... insomma. Ieri sera. L’hai fatto perché...” Kurt non riuscì a trattenersi dal sorridere della sua timida esitazione, che lo fece innamorare un po’ di più, per quanto fosse umanamente possibile.
 
“L’ho fatto per l’unico motivo per cui avrei potuto farlo, Blaine.” Confessò, e pronunciare il suo nome si rivelò rassicurante, come una conferma che quello che provava non era poi così sbagliato se diretto a qualcuno come lui.
 
Blaine lo guardò dolcemente, in quel modo in cui solo lui lo fissava.
 
“Io... Non devi sentirti obbligato in nessun modo nei miei confronti, Kurt. Se vuoi continuare ad essere mio amico e nient’altro per me va bene anche così. Solo... Non chiedermi di uscire dalla tua vita, perché non posso.” Kurt sentì il cuore vacillargli nel petto.
 
“Vorrei che rimanessi al mio fianco.” Precisò subito.
“...Ma non come amico.”
 
Blaine spalancò i suoi occhi color ambra, e Kurt non avrebbe saputo descriverli diversamente se non felici.
“Allora anche tu vuoi che noi...”
“Non posso prometterti niente, Blaine.” Si affrettò a dire “Sai benissimo quello che è successo e non so... Non so davvero se sono capace di-... Capirei se volessi cercare qualcuno di un po’ meno... terrorizzato.”
“Non vedo perché dovrei cercare altrove se la persona che voglio è proprio qui.” Rispose all’istante il ragazzo, con uno di quei sorrisi che rivolgeva solo e soltanto a lui, dei quali si rese conto di essere geloso solo in quel momento.
 
“Grazie.” Blaine non disse niente, ma si limitò a fissarlo cautamente, come se avesse paura di spezzarlo.
Nessuno aveva mai fatto sentire Kurt in quel modo.
Come se valesse qualcosa, come se fosse importante. Il moro gli si avvicinò appena, con studiata lentezza, senza smettere di guardarlo negli occhi.
 
Kurt si chiese se fosse arrivato il momento.
 
Forse stava davvero per ricevere il suo primo bacio.
Magari non il primo numericamente parlando, ma di sicuro il primo che avesse importanza: che non fosse rubato, obbligato o mancato.
Ricordò vagamente com’era con Brittany, e come ogni volta chiudesse gli occhi e provasse ad estraniarsi da se stesso, sperando che a lungo andare avrebbe iniziato a trovarlo piacevole.
Ricordò Trevor, e di quanto a lungo avesse aspettato che quel bacio arrivasse, tanto quanto ora era felice che non fosse mai successo.
 
Poi a un tratto tutto questo svanì, perché a un tratto Blaine era tutto, Blaine era troppo per lasciare spazio ad altro.
 
Non lasciò i suoi occhi nemmeno per un istante e, arrivato a pochi centimetri dal suo viso si fermò, quasi a chiedergli il permesso di continuare.
 
Kurt sentiva il suo profumo, e si rivelò talmente rassicurante che abbassare le palpebre fu automatico. Era certo che non sarebbe mai successo: in quel modo era vulnerabile, completamente esposto, eppure non aveva paura.
Perché era Blaine quello che gli stava accarezzando dolcemente la guancia con la punta delle dita, e poteva sentire distintamente il suo sguardo su di lui, nonostante non potesse vederlo.
 
Kurt non aveva la certezza di quanto tempo fosse passato una volta che Blaine posò le labbra sulle sue.
 
Gli lasciò una via di fuga: attese qualche attimo, nel caso Kurt avesse voluto spingerlo via. Lui non si mosse.
 
Allora Blaine lo baciò nello stesso modo in cui lo guardava: con dolcezza, nel costante terrore di spezzarlo. Lo baciò con attenzione, come se lo scopo della sua vita fosse far ricordare a Kurt quel momento come il più bello di sempre.
Lo baciò con amore, ed era talmente palpabile che il giovane Hummel fu percorso da un brivido che dal cuore gli attraversò il braccio, schizzando fino alla punta delle dita. Fu proprio quella scossa a guidare la mano di Kurt fino alla guancia di Blaine, perché aveva bisogno di rimanere aggrappato a quell’attimo più a lungo possibile, necessitava di sentire la sua pelle sotto la propria, per colorare di almeno un briciolo di realtà quel momento altrimenti leggero e impalpabile, come se galleggiasse nell’aria.
 
Quando si separarono non passò un istante e Blaine stava già cercando i suoi occhi, pronto a leggervi qualsivoglia tipo di rimpianto.
 
Kurt non aveva idea di che aspetto avesse in quel momento, sapeva solo di non riuscire a smettere di guardare Blaine, le sue guance appena arrossate e le iridi più brillanti che mai, e si chiese come avesse fatto ad alzarsi ogni mattina in diciassette anni di vita senza la certezza di averlo al suo fianco.
 
Blaine, invece, qualcosa da dire la trovò.
 
“Sei bellissimo.”
 
Oh. Beh, questo non era previsto.
 
Kurt sorrise, perché non era abituato ai complimenti, e riceverli portava con sé una strana sensazione alla quale non sapeva come rispondere.
Le uniche parole che nell’ultimo anno gli erano entrate nelle orecchie e negli occhi erano quelle di Seth, faccia a faccia o via bigliettino. Era talmente convinto che dalla vita non gli sarebbe mai arrivato altro che aveva finito per dimenticare il suono di una parola gentile, in special modo se rivolta a lui.
E allora ecco un altro dei mille meriti di Blaine: farlo sentire come mai avrebbe sperato.
Ci sarebbe voluto davvero tanto tempo per sdebitarsi di almeno una parte di tutto ciò che aveva fatto per lui.
Kurt sperò di riuscirci, un giorno.
 
 
                                                                   ***
 
 
Blaine meditò un istante se ringraziare Kurt o meno.
 
Dopotutto gli aveva regalato il miglior primo bacio che potesse sperare – primi due a dire il vero, se andava considerata anche la sera prima – e davvero non riusciva a credere che qualcuno come Kurt essere interessato a uno come lui, e avere addirittura dei dubbi riguardo al fatto che potesse voler cercare qualcun altro.
 
Blaine non l’avrebbe fatto per nessuna ragione al mondo.
 
Che senso avrebbe avuto, quando ti rendi conto di trovare finalmente qualcuno di cui non tu, ma una strana scintilla di ansia e trepidazione dentro al tuo cuore è alla ricerca?
Quando guardi negli occhi questa persona, e senti di poter tirare finalmente un sospiro di sollievo perché l’hai trovata, e niente e nessuno sarà in grado di sottrartela, perché non lo permetteresti mai.
 
Blaine guardava Kurt, e sapeva che avrebbe potuto cercare in eterno, ma sarebbe sempre mancato quel qualcosa in più che ora aveva, e che avrebbe avuto fino a quando quegli occhi verdi, azzurri e grigi insieme avrebbero continuato a posarsi su di lui.
 
Gli disse che era bellissimo e Kurt sorrise, allora era più che bellissimo, ma Blaine non riusciva a trovare l’aggettivo adatto.
 
“...Spero di non deluderti troppo.”  Sussurrò abbassando lo sguardo, con un impercettibile movimento all’indietro.
“Non dirlo neanche per scherzo.”
“Davvero. Io non so se sono capace, e poi... So che non è così e che non lo faresti mai, ma sappi che se mi stai prendendo in giro io- ”
“Kurt.” Esclamò con voce ferma, senza smettere di accarezzare la pelle delle guance con la punta delle dita.
“Io non ti sto prendendo in giro. Chiaro?”
 
Kurt appoggiò le mani sulle sue e si sporse timidamente in avanti, quasi a chiedere il permesso di un altro bacio.
Come se Blaine avesse intenzione di negarglielo.
 
Poi le cose accaddero in fretta.
 
Un leggero rumore di passi nell’altra stanza, Kurt che lo spingeva via frettolosamente, lui mezzo steso sul divano e Kurt in piedi poco più in là.
 
“Kurt? Burt e mia madre stanno arrivando, hanno detto che dobbiamo passare da tua zia Agatha prima di- ” Finn si inchiodò nell’ingresso della stanza, squadrando con aria sorpresa i ragazzi di fronte a sé.
 
“...Blaine, amico, cosa ci fai sdraiato sul divano?” Il moro fece per rispondere, ma Kurt lo precedette.
“Niente. Stava per andarsene.” Spiegò con voce piatta, allontanandosi di un altro passo dal divano.
Blaine stentava a credere fosse la stessa persona di mezzo minuto prima.
 
“Oh. Credevo che dovevate parlare di qualcosa...”
“Abbiamo già parlato, Finn. Potresti prendere i regali che ha incartato Carole ieri sera? Dobbiamo caricarli tutti in macchina se andiamo dai nostri parenti.” Finn si prese qualche lungo istante per incamerare tutte le informazioni che aveva ricevuto, senza smettere di fissare Kurt e Blaine.
“...Ok. Comunque non per essere maleducato, ma saremmo di fretta...” Farfugliò rivolgendosi a Blaine, che anche questa volta non ebbe il tempo di articolare alcun suono.
 
“Come ti ho detto, se ne stava andando. Ci vediamo nel vialetto tra cinque minuti?” Finn annuì e, con un’ultima occhiata stranita, lasciò la stanza diretto al piano di sopra, dove Carole aveva lasciato i regali.
 
Una volta nuovamente soli a Blaine non sfuggì l’aria distante dell’altro ragazzo, tantomeno le sue dita strette a pugno lungo i fianchi.
“Kurt...?” Chiamò cautamente, mentre si rimetteva in piedi. Lui non rispondeva, e tantomeno sembrava intenzionato a guardarlo in faccia.
“Ehi...” Allungò una mano verso la sua spalla, ma lui si scansò.
“Ti accompagno alla porta.” Disse invece, dandogli le spalle e avanzando verso una parte della casa che Blaine non aveva mai visto, che evidentemente portava all’uscita sul retro.
 
Lo seguì in silenzio, senza capire quell’improvviso tono distaccato e infastidito, ma non per questo immune all’effetto che quel comportamento comportava.
Raggiunsero la porta, e Blaine era piuttosto abbattuto.
“Eccoci.” Sibilò Kurt ad occhi bassi, le dita strette attorno alla maniglia che aveva appena abbassato.
“Buona Vigilia di Natale.”
 
Incrociò le braccia al petto, e Blaine era abbastanza sicuro che non fosse dovuto al freddo che stava entrando dalla porta spalancata.
 
Stava per uscire senza aggiungere altro, ma fu più forte di lui.
“Ho... Ho fatto qualcosa di sbagliato?” Gli occhi chiari di Kurt saettarono verso di lui.
“Non lo so, secondo te? Cosa pensi che sarebbe successo se Finn ci avesse trovati... In quel modo?” Blaine non rispose.
“Avrebbe avuto... paura di me, o qualcosa del genere. Avrebbe detto tutto a mio padre, e poi alle sue stupidissime New Directions e anche alla squadra di football. Seth sarebbe venuto a sapere che evidentemente non mi crogiolo abbastanza nella sofferenza e avrebbe reso pubblica quella dannatissima foto, e- ”
“Kurt, ti prego...” Blaine tentò di avvicinarsi, ma lui fece un passo indietro.
“Cosa c’è di male nel voler essere come tutti gli altri? Nel desiderare una vita normale, senza la paura costante di essere presi a pugni, umiliati, colpiti, ricattati...” Si lasciò andare ad una risata triste.
 
“Sapevo che non ne sarei stato capace. Riesco sempre a rovinare tutto: succederà anche con te, rovinerò ogni cosa. Tu... tu hai fatto tante cose per me. Poco fa mi hai fatto vivere l’unica cosa che vorrei ricordare di tutta la mia schifosissima vita e due minuti dopo sto già rovinando tutto.”
“Non stai rovinando nien- ”
“Sì invece!” Gridò allargando le braccia.
 
“Lo sto facendo! Guardami: ti sto urlando addosso senza un fottuto motivo e tu stai anche qui ad ascoltarmi! Avresti dovuto darmi retta molto tempo fa, Blaine. Avresti dovuto starmi lontano come ti avevo chiesto. Ti meriti qualcuno che- ”
 
“Sai perché non ti ho ascoltato, quando mi hai chiesto di starti lontano?”
 
Lo interruppe Blaine, riuscendo finalmente a intercettare il suo sguardo.
Kurt non rispose.
 
“Perché voglio stare insieme a te. E sapevo benissimo che non sarebbe stato facile, lo so a maggior ragione adesso che mi hai detto quello che hai passato, che stai passando. Ma la verità è che voglio stare con te, non mi importa di nient’altro.”
Kurt rimase in silenzio qualche istante, e si rivelarono i più lunghi che Blaine avesse mai dovuto sopportare.
 
“Anch’io voglio stare insieme a te.” Confessò poi con un filo di voce.
“E mi dispiace.” Blaine sorrise, ormai consapevole che gli si sarebbe voluto parecchio tempo per abituarsi al fatto che adesso Kurt fosse suo per davvero. Più di quanto potesse immaginare.
 
“Non scusarti. Vieni qui, piuttosto.” Incontrò timidamente il suo sguardo e ripercorse i passi che aveva fatto lontano da lui, fino a trovarsi abbastanza vicino per lasciargli un piccolo bacio sulle labbra.
Blaine lo lasciò fare e davvero, non aveva assolutamente nulla da obiettare.
 
“Kurt?! Ci sei?” L’urlo inconfondibile di Finn li raggiunse da qualche stanza più in là costringendoli a separarsi, seppur con minor fretta della volta precedente.
Kurt gli accarezzò la guancia con un tocco impalpabile, che fece rabbrividire Blaine.
“Non credo di aver ancora realizzato bene il tutto.”  Mormorò con un sorriso timido.
“Continuo ad aver paura che sia solo un sogno e che mi sveglierò da un momento all’altro.”
“Non sei l’unico, credimi.”
Finn emise l’ennesimo urlo disperato dal soggiorno.
 
“Sarà meglio che vada.”
“Sì. Chiamami, ok? Quando vuoi. Se vuoi.” Balbettò Kurt, e a Blaine non era mai sembrato più adorabile.
“Buona Vigilia.”
“Anche a te.”
 
 
                                                                   ***
 
 
“Ma Rachel, amore, ti prego!” Kurt raggiunse Finn nel vialetto, dopo aver recuperato i regali che suo fratello aveva ovviamente dimenticato in casa.
 
“Vedrai che troveremo una soluzione...Cosa?! Non puoi dire una cosa del genere! Rach- Rachel!?” Il ragazzo si scollò il telefono dall’orecchio, fissandolo con un’aria allucinata.
Spostò poi lo sguardo su Kurt, che lo squadrava piuttosto perplesso.
 
“Mi ha chiuso il telefono in faccia!” Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
“Questo è evidente, Finn. La domanda è perché.” Lui si passò una mano tra i capelli, con un’espressione piuttosto melodrammatica stampata in faccia.
“Si tratta del campionato di football. Sembra che la prima partita sia proprio nello stesso giorno delle Regionali del Glee Club. Rachel mi ha minacciato di morte se abbandono le New Directions...”
 
Kurt avrebbe voluto dare una mano a Finn con i suoi problemi esistenziali fatti di palle ovali e balletti, ma al momento aveva ben altro a cui pensare.
 
Qualcuno che, al contrario di ogni sua aspettativa, gli aveva appena confessato i propri sentimenti verso di lui.
Qualcuno che aveva baciato – finalmente – ed era stato il primo – i primi – baci migliori di tutti i tempi.
Qualcuno a cui non importavano i suoi mille difetti, perché riusciva a guardarlo con occhi diversi: occhi che non giudicano ma comprendono, occhi che non fissano ma sfiorano, che non brillano ma splendono.
 
E a Kurt non andava di chiedersi il perché, per il semplice fatto che amava Blaine e, per qualche strana ragione, lui ricambiava.
 
Il suo Blaine, ed era strano anche solo pensarlo, né tantomeno si sarebbe aspettato che qualsiasi cosa potesse rendere quel nome più meraviglioso di quanto non fosse, eppure l’aveva trovata.
 
Un piccolo, incantevole aggettivo.
 
Il suo Blaine.

                                                                                           
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccoci qui ^_^
...Siete sopravvissuti al fluff :S?? Vi stanno cadendo i denti? State insultando pesantemente Finn Hudson XD?? No dai, povero Finn, non ha fatto apposta :( Poi pensateci: ora Kurt ha Blaine e Blaine ha Kurt, mentre lui ha solo una fidanzata sclerotica e una coach che lo ucciderà se manca alla prima partita di campionato XD
...Un attimo, mi sto davvero dilungando su Finn? -.-“
Passiamo a cose più interessanti ;): non so se si avete fatto caso, ma il bacio in teoria dovrebbe assomigliare al loro primo bacio nella 2x16 *_* Sapete? Quando Kurt a un certo punto gli mette la manina santa sulla guancia <3<3? Ecco u_u
Lo so che magari non vi aspettavate quella mezza sfuriata, ma per Kurt questa faccenda è tutto fuorché facile, spero non verrò linciata per questo, anche perché miracolosamente il capitolo non finisce in un modo osceno XD
Grazie mille a tutti! A giovedì :)
  
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