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Autore: _MoonShine_    30/01/2012    1 recensioni
Occhi Cremisi di una principessa che ha visto la morte dei suoi genitori per mano del loro migliore amico. Bella, dolce, vivace e altruista.
Occhi Cobalto di un principe arrogante e solitario, figlio di un re che uccise i suoi migliori amici.
Cosa succederebbe se questi occhi si incrociassero in uno sguardo intrecciando i loro destini?
[RedMoon]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Shade, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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VIAGGIO - L’INIZIO DI UN’INASPETTATA AVVENTURA?

Nove anni dopo.

-Oh principessa per la bontà di Dio, non andate!- Lulu era in preda a uno dei suoi soliti attacchi di apprensione e d’ansia.
Fine sbuffò come tutte le volte. Non era più una bambina, più o meno. Ormai era una ragazza forte e tenace, non si faceva mettere in piedi in testa da nessuno ormai da tempo: era una vera principessa.
-Lulu- iniziò guardandola con sguardo del tipo “non cominciare, non sono più una bambina” a cui la vecchia balia era ormai abituata –ormai ho deciso. E poi prendila così, sarà anche un modo per esplorare un nuovo regno, imparare nuove culture … - si inventò lì lì la principessa per tranquillizzare la tutrice.
-Si principessa, ma voi siete giovane. Dico,non sarà troppo presto?- La ragazza le rivolse uno quegli sguardi con sospiro incorporato della serie: “ non riuscirai a farmi cambiare idea. Ormai ho deciso”. E infatti era sempre stato così. La principessa Fine era sempre stata una ragazzina vivace a cui piaceva avere tanti amici e giocare all’aria aperta e non rinchiusa nelle mura del castello a imparare lezione di Bon Ton o di ballo. Per questo scappava spesso andando a giocare con i bambini del popolo.
La gente la amava per questo, per la sua gioia di vivere e per la sua spensieratezza nonostante ciò che era accaduto anni prima ai suoi genitori.
Grazie alla sua innata capacità di fare amicizia e di conquistare la simpatia della gente aveva subito fatto amicizia con i ragazzini de quartiere, primo fra tutti un ragazzo di nome Ian. Lui e Fine si conoscevano ormai da anni, da poco prima dell’attacco di Huter. Lui fu uno dei primi che le stette vicino il più possibile.
I due facevano tutto insieme, giocavano, litigavano, imparavano a usare le armi.
Eh già, una principessa che impugna una spada, insolito vero? Beh c’è da dire che era un’ottima combattente e quasi sempre vinceva lei gli scontri amichevoli con Ian e con gli altri ragazzi del regno.
Ma queste non sono le sole doti della tanto amata principessa. Era molto altruista verso tutti. Si faceva in quattro per aiutare chiunque avesse bisogno anche del minimo aiuto e non voleva che la gente si rivolgesse a lei usando il “voi”.
Ma la cosa che in assoluto non riusciva minimamente a sopportare era quello che tutti chiamavano “rapporto nobile-servo”. Era una cosa che proprio non accettava: il nobile dava ordini senza preoccuparsi del volere e della felicità del servitore, e il servitore doveva sottostare e ubbidire altrimenti sarebbe stato punito.
-D’accordo principessa, ma mi permetta almeno di accompagnarla- Lulu non sapeva proprio cosa fare, lo sapeva, Fine era impulsiva e caparbia, se si metteva qualcosa in testa quella era e quello avrebbe fatto.
-No, è una cosa che devo fare da sola. È come una visita di cortesia … ma non di cortesia, ecco- cercava di minimizzare la ragazza.
E in fondo era vero. Lei sarebbe dovuta andare a Camelot, incontrare e Huter e … beh le opzioni erano tante e Fine non aveva ancora deciso quale scegliere. Avrebbe potuto ucciderlo e tornare a casa soddisfatta, oppure mandare il regno in malora, poteva far soffrire il re in qualunque modo.
La cosa di cui era certa era che quello lo avrebbe considerato anche come un viaggio di istruzione.
In fondo in quel regno viveva un uomo, il medico di corte, che conosceva bene Lulu e che quindi si era proposto di ospitarla, per questo non avrebbe sprecato l’occasione: dopo il lungo viaggio si sarebbe goduta il regno e nel frattempo avrebbe studiato il re per capire il suo punto debole o per inventare un nuovo piano per vendicare i suoi genitori.
Dopo numerose e ripetitive raccomandazioni della balia, Fine si incamminò verso il sentiero che l’avrebbe portata alla sua meta.
Il sentiero si dimostrò molto più faticoso del previsto. Fine inciampava spesso sulle radici sporgenti o scivolava sui sassi umidi e non mancavano le pozze di fango.
Meno male che aveva deciso di indossare gli stivali. Portava un abitino semplice lungo fino a sopra il ginocchio bianco con i bordi rossi a quadretti, le maniche a palloncino e un cappello bianco in testa. I capelli rosso fuoco erano legati in due codini bassi da due elastici e ornati con un nastro bianco sbarazzino legato come era più comodo e veloce fare.
Si era portata dietro una piccola valigia per mettere il giusto indispensabile: qualche vestito di riserva, ovviamente non da principessa, un libro che le aveva regalato Lulu e una piccola spada donatale da Ian nel caso dovesse difendersi o come era più prevedibile, difendere qualcuno.
Aveva deciso di non andare a cavallo perché avrebbe dato nell’occhio, i cavalli li possedevano solo i nobili.
Si era impegnata a trovare un vestito che potesse somigliare a quello della gente comune e non da nobile, il che era molto facile dato che a Fine non erano mai piaciuti i vestiti lunghi con pizzi e merletti. Il suo guardaroba era pieno di vestiti corti, gonne che arrivavano a metà coscia e anche pantaloni. Gli abiti lunghi e regali si limitava a metterli solo per i ricevimenti e per le grandi occasioni.
Comunque una “ragazza comune” con un cavallo avrebbe di sicuro destato sospetti, anche perché tutti i cavalli che possedeva erano curati e puliti impeccabilmente e sicuramente non sarebbero passati inosservati.
Dopo ore di viaggio, tra cadute, pause e pensieri vide al di là
della collina le torri di un castello. Andando avanti per il sentiero iniziò a scorgere le prime abitazioni, i campi, la zona del mercato e le mura del castello.
Era davvero grande: le mura alte e imponenti, le torri robuste e circolari con tetti appuntiti. Le case del popolo invece non erano del tutto male. Piccole ma a prima vista accoglienti, in pietra e spesso vicino ad alcune si intravedeva un piccolissimo capanno per la legna.
Presa dall’entusiasmo si avviò correndo verso la sua nuova casa, o almeno “casa” per qualche tempo.  

Vorrei ringraziare LittleFine che è stata la prima a recensire la mia storia. Questo capitolo lo dedico a te! Spero ti piaccia, fammi sapere. Tra poco arriverà anche Shade! non nel prossimo capitolo, ma arriverà. :D
Grazie anche a chi ha soltanto letto.
A presto, un bacione.
















  
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