Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Ren2021    31/01/2012    4 recensioni
« Se fossi nei boschi di Narnia da un momento all'altro uscirebbe il Signor Tumnus. »
Cosa accadrebbe se, ad un tratto, nell'armadio della vostra camera si aprisse un portale per una terra tanto amata?
Un'avventura degna del migliore dei sogni, in compagna del più grande Re di tutti i tempi.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Marmellata di More

Galopparono a lungo, per più di un'ora. Durante tutto quel tempo, Ren rimase in una sorta di dormiveglia, dove realtà e sogno si mescolano e la mente rimane annebbiata.
Ad un tratto Peter tirò le redini, con dolcezza, esortando il bianco destriero a fermarsi con un roco « Uoo.. ». Subito il cavallo rallentò e, per l'inerzia, Ren si schiacciò ancor di più contro la schiena del Re. Ciò lo destò dal torpore e, ripresosi, si guardò attorno, ancora incredulo.
Si trovavano ora in una piccola radura, avvolta da una fitta corona di alti pini imbiancati. In mezzo ad essa spiccava una piccola capanna in legno, con un comignolo fumante. Su un suo lato, una piccola stalla lasciava posto ad una sola cavalcatura, dalla quale usciva abbondante del fieno dorato.
« Benvenuto nella mia sontuosa dimora » scherzò Peter, scendendo da cavallo.
Ren lo imitò, un po' dubbioso. Il Re Supremo di Narnia abitava in un'umile baracca? Dov'era finito Cair Paraval, con il suo rigoglioso meleto? E le sorelle e il fratello del Re? Queste e molte altre domande si facevano spazio nella mente di ragazzo, che evitò di ripeterle ad alta voce, aspettando un momento migliore.
Peter lasciò libero il cavallo, che si diresse di spontanea volontà nei suoi spazi, facendo poi segno a Ren di avvicinarsi. Entrambi entrarono nella casupola, dal basso soffitto, senza proferire parola alcuna. L'intera capanna, com'era prevedibile, era costituita da un'unica stanza, riscaldata e illuminata da un grosso caminetto fatto di grigie pietre. Al centro una piccola tavola in legno, con due sedie di legno anch'esse. Spostato su un lato, un piccolo letto in paglia ricopriva in lungo l'intera parete, mentre nella parte opposta una bassa credenza si affiancava all'unica finestra presente nell'abitacolo.
« Hai fame? » domandò Peter, portando le due sedie vicino al focolare. Aggiunse della legna al fuoco, ravvivandolo con un lungo ferro dall'impugnatura in legno. « Ho del pane, un po' vecchio, e della marmellata di more, se ti va. » Così dicendo estrasse dalle ante della credenza una pagnotta, un barattolo e un coltello, che appoggiò sul tavolo. Prese poi un pentolino, lo riempì di acqua e lo mise a scaldare.
Ren osservò attento ogni singola mossa del Re, ancora incredulo. « Senti ma.. sto sognando? » domandò diretto al giovane biondo, dimenticando che si trattava di un sovrano.
Peter sembrò ignorare il mancato rispetto nelle parole del ragazzo, o perché poteva comprendere il suo stato d'animo, o perché era anch'egli eccitato nell'incontrare un altro abitante della sua stessa terra natale. Rimasero in silenzio per qualche istante, finché Peter non scoppiò in una sonora risata. « È quello che mi chiedo ogni giorno anch'io! » ammise, sorridendo. « No no, questo posto è reale, credimi » continuò, sedendosi. « O, se proprio insisti, ti tiro uno schiaffo per vedere se ti risvegli. »
In quel momento Ren si ricordo del carattere del Re Supremo, fiero, egocentrico, testardo ma gentile e coraggioso. E anche un po' stronzo, a volte.
« Grazie, sono a posto! » rispose, sorridendo. Iniziava a sciogliersi, a poco a poco, anche grazie al calore del focolare e del tè che Peter aveva appena preparato, aggiungendo all'acqua frutti e erbe essiccate. « Non mi sembra ancora vero.. »
« Anche per me i miei fratelli è stato così, all'inizio. » ammise, spalmando su una fetta di pane la scura gelatina. « Ormai sono 10 anni che siamo qui, a Narnia. » sorrise, addentando lo spuntino.
« Ma.. voglio dire.. tu.. voi.. Narnia » Ren era indeciso se dire al ragazzo che, nel suo mondo, loro altro non erano che personaggi di un libro. Un magnifico libro, certo, ma pur sempre un libro.
« Ah! » esclamò Peter, interrompendolo. « Come sai che questa terra si chiama Narnia? E come sai chi sono io? » Un leggero tono d'orgoglio sfuggì al Re Supremo in quest'ultima domanda.
« Ecco.. diciamo che.. » L'aveva messo alle strette. Cosa rispondere, ora? Di certo non poteva dirgli che, nel suo mondo, lui stesso era frutto della fantasia di uno scrittore. Decise allora di provare con la diplomazia e, tentando di essere il più smielato possibile, domandò: « Posso rispondervi in un altro momento, Sire? »
« Io non sono il tuo Re » replicò, rapido. « Per te sono e sarò sempre solo Peter. Inoltre, qui non sono quello che sono . » disse, voltando lo sguardo. Ren s'accigliò, non cogliendo appieno il senso delle parole del ragazzo biondo. Quest'ultimo, sentendo gli occhi dell'altro fissi su di lui, continuò: « Essia. Non ti chiederò come conosci già tutto su Narnia, almeno per ora... Ma cambiando discorso, non mi hai ancora detto qual è il tuo nome! »
In quel momento Ren si sentì particolarmente stupido. Era lì, seduto faccia a faccia con un sovrano, con il pigiama storto e ai piedi le pantofole di Peperino, e per giunta si era dimenticato di presentarsi! « Io.. sono un vero idiota! » esclamò, portandosi la mano destra alla fronte. « Che vergogna! Sono impresentabile, e ho pure sbagliato a vestirmi!»
Peter rise, divertito. « Ti volevo dire che hai la parte sopra rovescia, ma non sapevo se magari da voi si usasse così! » rispose questi, scoppiando in una fragorosa risata.
A quel punto, non sapendo cos'altro fare, Ren imitò l'amico, e i due risero di gusto per qualche minuto. « Comunque mi chiamo Ren, molto piacere. » E così dicendo allungo la mano, chiedendosi se l'altro capisse il senso di tale azione.
Peter gliel'afferrò, stringendola con forza. « Piacere tutto mio » ammise, sempre sorridendo.

   
 
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