Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Segui la storia  |       
Autore: Ami For a Dream    31/01/2012    3 recensioni
Ogni volta che mi riprometto di troncare la nostra storia ormai alla deriva, succede qualcosa che mi ferma, come quando inizia a piangere facendo svanire tutte le mie convinzioni.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quanto ho penato!

Questo è il mio pensiero, ogni qualvolta rileggo o apro questo capitolo XD
credo di averlo modificato almeno duecentomila volte, fatto ricerche per due settimane e studiato all’inverosimile. Risultato? Non ci ho capito una mazza ç___ç
In giro per il web è difficile trovare informazioni esatte e dettagliate, quindi qualcosa sarà reale, qualcosa adattata da me u.u
A winter story  di Yiruma, Link: http://www.youtube.com/watch?v=M4AJLtqQkCk&feature=related

È una melodia breve, ma intensissima e dolce fino alla follia <3

 

Buona lettura ^_^

P.S: ho usato molti nomi Giapponesi, non potendo usarne di altri per descrivere i vari oggetti o usanze, ma alla fine del capitolo ho inserito un piccolo vocabolario Giapponese/Italiano, dove ho spiegato tutto XD

 

Second Life

Capitolo XI – A winter Story 

 

Aoi

Quasi non mi riconosco, se non fossi proprio io direi che quest’uomo che vedo riflesso nello specchio, sarebbe un impostore.

Vestito con il Kimono da cerimonia, comprato esclusivamente per l’occasione, i capelli ben raccolti in una piccola coda alla base della nuca e completamente struccato, mi preparo per affrontare il mio matrimonio.

Non ho cambiato idea anzi, non vedo l’ora che arrivi il momento in cui potrò chiamare Moe, moglie. 

Mi fa un certo effetto e sicuramente, quando la chiamerò in questo modo me ne farà ancora di più; non avrei pensato di sposarmi così presto fino a qualche mese fa.

La porta della mia stanza da letto si apre facendomi sobbalzare, mi volto a vedere chi abbia violato il mio attimo di tranquillità.

Akira è poggiato allo stipite della porta, lui con abiti normali mi guarda e sorride in quel modo bastardo che gli riesce tanto bene.

« te la stai facendo sotto » sentenzia, non mi ha dato nemmeno il beneficio del dubbio.

« non è vero » rispondo, voltandomi di nuovo verso lo specchio che riflette la mia immagine.

« e invece si » sento i suoi passi avvicinarsi a me e subito dopo, la sua figura si accosta alla mia nello specchio.

Non mi muovo, sposto solo lo sguardo dalla mia immagine, riflessa nel grande specchio, alla sua.

« non ho paura di sposarmi Aki » la voce mi trema e non so nemmeno perché.

« mi hai sentito dichiarare questo? » mi chiede alzando un sopracciglio.

« hai detto che ho paura no? »

« sì, ma non di sposare Moe… » si muove e va a sedersi sul letto.

Mi volto verso di lui incuriosito dalle parole che ha pronunciato, incrocio le braccia al petto ed aspetto che finisca la sua teoria; forse deluciderà anche le mie idee.

« stai bene vestito così » questa volta nessun sorriso bastardo si disegna sulle sue labbra, quindi è sincero.

« grazie » rispondo e vorrei aggiungere anche perché lui è ancora vestito con degli abiti normali, ma non lo faccio.

Lo vedo vagare con lo sguardo per tutta la stanza, forse alla ricerca delle parole giuste da pronunciare o forse, si è solo dimenticato ciò che ha cominciato, non mi sorprenderebbe da lui.

Sorrido a questo pensiero e lui mi guarda subito, alzando un sopracciglio in mia direzione.

« fai ridere anche me no? » mi chiede.

« Aki, farò tardi se non ti sbrighi e devi ancora indossare il Kimono.. » gli faccio notare, evitando di dirgli proprio il mio pensiero.

Lo vedo alzarsi dal letto e dirigersi verso la porta, ma io non ci sto e lo afferro per un polso.

« prima dimmi ciò, per cui sei venuto »

Lui si volta di nuovo verso di me e sospira, portandosi di nuovo a sedere sul letto, sembra che non riesca proprio a stare in piedi.

« non prendere a male le mie parole e fammi finire prima di parlare tu, intesi? » mi chiede ed io annuisco.

« quando ci hai detto che volevi sposarti con Moe ho pensato che eri matto, sinceramente non capivo perché volessi sposarti con una ragazza che stava per morire e che avevi conosciuto da pochi mesi » fa una pausa e solo ora capisco il suo avvertimento, a questo punto lo avrei già preso per il colletto della maglia bianca che indossa.

« comprensibile.. da parte tua » aggiungo.

« ti ho detto di non incazzarti » mi ammonisce.

« non sono incazzato » mento, sento la rabbia ribollirmi dentro, ma non prettamente contro il mio amico, è qualcosa di più profondo che scaturisce dal buio delle viscere.

« sapevo e so che ne soffrirai, la sua perdita sarà devastante. Ma so anche adesso, che era inevitabile, ho capito che il vostro legame è forte e indissolubile, avresti sofferto comunque della sua perdita, moglie o non moglie. E poi diciamocelo, Moe è meravigliosa, quindi hai paura adesso, paura di fare qualche cosa di stupido, paura di perderla ma se vuoi un consiglio Yuu, goditi il tempo insieme a lei. Tutto quanto, fino all’ultimo secondo » finisce così il suo discorso.

Sento gli occhi umidi, amo questo ragazzo e spero che lui lo sappia.

« sai Aki, hai ragione ho paura »

Compare sul suo volto il sorriso beota che ho imparato ad amare, perché dietro a quella maschera che indossa spesso, io so chi c’è, cosa c’è. Un cuore grande, come non ne ho mai visti in vita mia.

« ho sempre ragione Yuu » sorride alzandosi dal letto e questa volta, lo lascio andare.

« già.. » convengo sorridendo anche io.

« spero che sua maestà Takanori abbia finito, così aiutano anche me ad indossare quel coso infernale »

Lo sento sbuffare oltrepassando la porta della mia stanza da letto e subito dopo, urlare qualcosa a Kouyou.

Anche se di tradizione gli amici degli sposi non possono partecipare alla cerimonia nuziale, io e Moe di comune accordo abbiamo fatto un’eccezione; sia i miei amici che Peter saranno presenti, perché loro sono molto di più che semplici amici, fanno parte della nostra famiglia.

Ed anche se Akira continua a ribadire che poteva veramente farne a meno di partecipare, risparmiandosi così l’incombenza di vestirsi in Kimono, so che è felice.

Mi volto di nuovo verso lo specchio, il Kimono è a posto e il volto anche, controllo di nuovo l’obi ma anche questo è impeccabile.

Guardo l’orario e vedo che per mia fortuna siamo ancora in tempo, non permetterò a nessuno nemmeno a Takanori di farmi fare tardi al mio matrimonio. Mi sposto nell’altra stanza per vedere a che punto siano messi i miei amici e ad attendermi seduto sul divano, trovo proprio Taka che alza il volto sorridente ed io ricambio subito.

« sei pronto » dico vedendolo vestito perfettamente.

« sì, manca solo Akira come al solito » sghignazza.

« se ti sente ti stacca il collo » rido anche io mettendomi a sedere al suo fianco.

« è lui che ha detto che dovevo vestirmi prima io » sovviene.

« pessima scelta » ribatto.

– Moe

Ho così tanta ansia che non riesco a stare ferma, mio fratello e Peter non mi sopportano più. Tutti e due sono seduti sul letto e mi guardano come se fossi matta, non solo ci hanno impiegato due ore e non tanto per dire, ad aiutarmi ad indossare il mio shiromuku bianco, l’obijime, i fermagli e lo tsuno-kakushi, a ora faccio avanti e indietro chiedendogli se è tutto messo come si deve.

Vedendola da fuori sembrerebbe una scena comica, ma davvero non credo che per loro lo sia, mi do i nervi da sola ma non riesco a calmarmi.

Oggi mi sposo e non riesco ancora a crederci, diverrò la moglie di Yuu. Mi porto una mano alla bocca e quasi non riesco a respirare, sono completamente da ricovero.

« basta, basta Moe! Datti una calmata » è mio fratello il primo a scoppiare.

Mi volto verso di lui allibita, so che non è un comportamento maturo ma non posso fare altro.

« la fai facile » piagnucolo.

« sei tu che gli hai detto di sì, ci siamo impiccati per organizzare tutto in un tempo record di tre mesi, siamo a Luglio, fa un caldo bestiale e tu devi smetterla perché ti vai a sposare e non sul patibolo » dice tutto d’un fiato facendomi ridere.

« lo so e sono felice, ma ho paura di fare qualche figura idiota »

Nobu scuote leggermente la testa venendomi vicino, mi prende per le spalle sorridendo.

« andrà tutto bene, fidati. Tra un po’ sarai la signora Shiroyama » sentirlo dire da qualcun altro che non sono io,  rende tutto più reale.

« e se cadessi? » chiedo ansiosa.

« non cadrai » alza gli occhi al cielo.

« ok » dico poco convinta.

Spero veramente che vada tutto bene, saranno presenti le nostre rispettive famiglie e l’ultima cosa che voglio è che si ricordino di me perché sono idiota.

Prendo un gran respiro voltandomi di nuovo verso lo specchio, esteriormente è tutto a posto.

Peter si alza di nuovo dalla sua postazione sul letto, catturando la mia attenzione e quella di Nobu, entrambi ci voltiamo verso di lui.

« è ora » sentenzia sorridendo ad entrambi ed io, credo di morire.

Prima di uscire di casa controllo tre volte di aver preso tutto ciò che mi occorre, il ventaglio, la borsetta e gli zōri.

« così faremo tardi » mi riprende Peter e mi affretto a seguirlo, per dirigerci verso la macchina che ci porterà al santuario Jinja.

 

Aoi

Arrivo al Meiji Jingu insieme a Yutaka, mentre Takanori, Kouyou e Akira sono venuti con l’altra macchina; li vedo parcheggiare poco distante da noi.

Da qui riesco a vedere i miei famigliari e quelli di Moe, ci attendono vicino l’imponente Torii costruito con legno di cipresso.

Abbiamo scelto proprio questo santuario, perché qui si venerano le anime dell’Imperatore Meiji e di sua moglie, spesso quando erano ancora in vita visitavano spesso questo luogo. 

È un posto meraviglioso, la foresta sempreverde avvolge completamente il Jinja facendoci dimenticare di trovarci ancora in città.

« Yuu, se ci stai ripensando ti porto a casa è?! » lo scemo di Akira ha sempre voglia di scherzare.

« scemo » rido accompagnato da tutti gli altri.

Le persone che ci passano davanti ci osservano, anche se non è molto difficile vedere persone vestite in Kimono in questo luogo per via delle cerimonie scintoiste, gli abiti tradizionali catturano sempre l’attenzione dei passanti.

Mi porto vicino ai miei amici ed insieme ci avviciniamo al tempio, più ci facciamo vicini più il portale d’ingresso diviene maestosamente grande. Non che non sia mai stato qui, però diciamo che non è una delle mie mete abituali.

Mio fratello mi viene subito incontro non appena mi vede arrivare, mi abbraccia forte ed io ricambio.

« era ora fratellino » mi dice sorridendo.

« sono in perfetto orario » gli faccio notare ridendo mentre abbraccio mia sorella.

« e la sposa ancora non è arrivata » aggiunge proprio lei, mentre i miei genitori e i miei quasi suoceri se la ridono.

Pensavo che non avrebbero preso bene la notizia del matrimonio, è stata una decisione avventata e decisamente precoce, ma credo che anche loro abbiano capito bene la motivazione per la quale lo abbiamo fatto.

Mi hanno accettato di buon grado, facendomi sentire uno di famiglia dal primo momento che ho messo piede nella loro casa; suo padre non ha perso l’occasione per farmi le raccomandazioni, ma erano più per dovere che per suo volere.

Con la coda dell’occhio vedo una macchina parcheggiare dove poco fa l’abbiamo fatto anche noi, è la macchina di Peter.

Resto senza respiro sapendo che al suo interno c’è la mia piccola Moe, vestita con il suo Kimono bianco, così candida sembrerà sicuramente un angelo sceso sulla terra.

« eccola » sospira sua madre, nel vederla scendere dall’auto.

Resto fermo, ma devo impormi con tutte le forze che possiedo per non correrle incontro. 

Piano si avvicinano a noi e tutti si fanno da parte per far si che al suo arrivo solo io sia davanti, ora il suo nakodo la consegnerà a me; mentre vedo Nobu correre per raggiungere tutti gli altri.

 Il sacerdote con la veste bianca e l’eboshi sul capo si avvicina al Torii, lì ci attende silenziosamente.

Quando Peter e Moe sono d’innanzi a me, alzo la mano in loro direzione con il palmo verso l'alto e lei ci poggia sopra la sua; ora, insieme, raggiungeremo il sacerdote che ci porterà all’interno del Jinja.

Come pensavo è bellissima, i suoi occhi splendono e sembra che un’aurea mistica gli aleggi intorno, sento il cuore scoppiarmi in petto.

Tutti i presenti con, in testa il sacerdote e subito dopo me e Moe, entriamo nel santuario; subito veniamo diretti verso il Chōzuya dove i nostri corpi e le nostre anime saranno purificate, in modo da essere degni di ricevere la grazia dei Kami.

– Moe

Mi tremano le gambe e non per modo di dire, sento le ginocchia molli ed ho paura di cadere a terra.

Yuu ci attende davanti l’entrata del santuario, è così bello che fa male agli occhi guardarlo; elegante con il Kimono e i Zōri ai piedi, i capelli raccolti in una coda e il volto splendente.

Peter mi accompagna fino a lui e una volta che Yuu alza la mano per accogliere la mia, si allontana silenziosamente ma con un sorriso raggiante.

Anche io alzo la mano e la poggio sulla sua, lui stringe piano la presa ed io mi sento finalmente felice e completa, tutta l’ansia e la paura che ho provato, scompaiono come neve sciolta al sole.

Lui è il mio uomo, è la persona che amo, colui che voglio diventi mio marito.

Insieme ci portiamo davanti al cospetto del sacerdote, il quale ci indica la via per il Chōzuya; dietro di noi ci sono tutti gli altri.

Nonostante non siamo pochi, il silenzio fa da padrone in questo luogo, tranne i nostri passi e il canto degli uccelli non si ode null’altro; la pace che aleggia in questo luogo ci fa sentire vicino ai Kami.

Come mi aspettavo sento la voce del sacerdote proferire le Norito, tra poco verremo purificati e poi finalmente il sacerdote potrà darci la benedizione.

Il sacerdote continua le sue preghiere in Giapponese arcaico anche quando arriviamo di fronte alla fonte d’acqua, ci laviamo le mani e ne beviamo un sorso, così che i nostri corpi siano purificati da ogni peccato.

Yuu mi guarda e io non posso fare a meno di fare altrettanto, tutto ciò che ci sta capitando era del tutto inaspettato, ma ora che sta accadendo non potrei essere più felice.

La voce del sacerdote ci invita a seguirlo mentre ci fa strada verso l’Haiden e subito dopo nell’Honden; qui dentro è come se fossimo a stretto contatto con i Kami, spontaneo si alza una preghiera in loro direzione.

Il mio desiderio non è guarire, anche se non mi dispiacerebbe se fosse possibile però, ciò che più voglio ora è essere felice insieme alla persona che amo e che lui sia felice insieme a me.

Ci sistemiamo di fronte la grande roccia posta al centro dell’Honden, qui risiede il corpo del Kami; i nostri parenti ed amici si sistemano silenziosamente e rispettosamente alle nostre spalle faccia a faccia, in modo da potersi vedere e in ordine di età.

Il sacerdote parla dell’importanza del matrimonio, di come esso sia un dono e del bisogno di amare e rispettare la persona che sarà al nostro fianco per il resto della nostra vita; una lacrima dispettosa lascia i miei occhi e Yuu delicatamente l’asciuga sorridendomi dolcemente.

Le coppe contenenti il sakè sono proprio d’innanzi a noi, appena il sacerdote avrà terminato il suo discorso sarà la volta del san-san-ku-do e poi, finalmente, diverremo marito e moglie.

 

Aoi

Finalmente il sacerdote ci invita a bere tre sorsi di sakè da ogni coppa, io e Moe a turno obbediamo fedelmente; non posso credere che stia per diventare suo marito.

Ora so che devo parlare, sia ai Kami che ai presenti, per fortuna il sakè mi ha donato un po’ di liquidi altrimenti non saprei proprio come fare, visto che sono sprovvisto di saliva.

« oggi prendo questa donna come moglie, prometto di amarla per il resto della mia vita e oltre, insieme formeremo una famiglia e sempre insieme affronteremo tutti i momenti difficili che la vita ci darà. Shiroyama Yuu. »

Vorrei aggiungere altre miriadi di cose ma non posso, devo attenermi a ciò che bisogna dire per la cerimonia; non riesco a distogliere gli occhi da quelli di Moe, mentre la vedo prendere fiato per pronunciare le mie stesse parole.

« oggi prendo questo uomo come marito, prometto di amarlo per il resto della mia vita e oltre, insieme formeremo una famiglia e sempre insieme affronteremo tutti i momenti difficili che la vita ci darà. Kimura Moe. »

So cosa sta pensando, che la nostra vita insieme non sarà lunga, le viscere mi si contorcono a questo pensiero.

Ora è il momento dello scambio degli anelli, io prendo quello per Moe e lentamente lo infilo al suo anulare, lo stesso fa lei con me subito dopo.

Finalmente siamo sposati.

La risata cristallina di Moe arriva dritta alle mie orecchie, mi volto per guardarla e la vedo in compagnia di Takanori e Yutaka, tutti e tre se la ridono come matti, chi sa cosa si stanno dicendo.

Mi volto di nuovo verso il padre di Moe con cui sto parlando e lo trovo anche lui intento a guardare la figlia, ha gli occhi inteneriti da cui traspare tutto l’amore che prova nei suoi confronti.

« non avrei mai pensato di vederla in sposa così giovane » dice senza guardarmi.

« lo comprendo » affermo voltandomi a guardare di nuovo mia moglie.

« ma quando nacque, non avrei mai immaginato che se ne sarebbe andata così presto.. »

Nonostante sia una giornata di gioia, l’ombra della sua morte è sempre presente, non si sa con precisione quando avverrà, ma questo non cambia le cose. Un giorno dovremo fare i conti con la sua malattia e quando ci penso ho i brividi, posso solo immaginare come si senta lui.

Non rispondo perché onestamente non saprei che dire, non ci sono parole per alleviare un dolore simile.

« ma tu la stai rendendo felice e questo è l’importante, deve saltare delle tappe, è normale »

Questa volta mi volto verso di lui e trovo il suo sguardo ad attendermi « già.. » mi sembro un idiota.

« quando mia figlia è venuta da me a dirmi che vi sareste sposati mi è preso un colpo, non ho detto nulla perché l’ho vista raggiante ma ero contrario »

Non sapevo che non volesse il matrimonio.

« beh sua figlia è giovane »

« sì, e tu sei molto più grande di lei, ma poi ho visto come la guardavi ed ho capito »

« cosa? » chiedo curioso.

« il tuo sguardo, è come il mio quando guardo mia moglie. È amore vero quello che provi per mia figlia, questo mi ha fatto cambiare idea e, anche lo zampino di mia moglie. » ride infine.

Rido anche io, l’ho sempre detto che sono le donne le vere vincitrici nella vita.

« farò tutto ciò che è in mio potere per renderla felice, tutto. » dico sincero.

Lo vedo annuire, forse questo lo sapeva già.

« vado a cercare mia moglie ora, forse dovresti andare anche tu dalla tua. »

Sentirlo rivolgersi a Moe come mia moglie e non come sua figlia, mi rende estremamente felice, ora sono io quello che si deve prendere cura di lei ed io non pretendevo null’altro che questo.

« si vado, prima che quei due me la rimbambiscano del tutto » rido.

Mi allontano da lui per raggiungere Moe e i miei due amici, quando mi avvicino a loro Yutaka è in preda ad una risata isterica e si tiene persino la pancia.

« che succede qui? » chiedo con il sorriso sulle labbra.

« nulla » risponde subito Taka con aria innocente, quando fa così sono guai.

Mi volto verso Moe proferendogli una domanda silenziosa, lei mi guarda sorridendo e coprendosi la bocca; bene nemmeno lei vuole dirmelo, già si è alleata con il nemico.

« stava imitando te » dice Yutaka riprendendosi dalle risa.

« traditore di un riida! » conviene Taka incrociando le braccia al petto e guardando male il nostro batterista.

« oh! Non sapevo che sapevi essere così affascinante » sorrido, mentre abbraccio e bacio delicatamente le labbra di mia moglie.

 

– Moe

Dopo essermi cambiata d’abito e avendo indossato il Kimono rosso, ora siamo tutti al banchetto per festeggiare le nostre nozze, tutte le persone intorno a me sono felici ed io sono al settimo cielo.

Se solo guardo indietro nel tempo, anche solo di qualche mese niente nella mia vita mi avrebbe fatto intuire che presto mi sarei sposata e con Yuu poi.

Invece eccomi qui, moglie dell’uomo che amo tanto, ora devo fare tutto ciò che è in mio potere per renderlo felice, anche se lui dice che gli basta avermi al suo fianco.

Vedo passare di fianco a me Nobu, quasi non si accorge di me per quanto è preso nella conversazione con Kouyou, mi sorride e mi manda un bacio con la mano ed io gli rispondo nello stesso modo; credo che stiano parlando di chitarre.

La mia vita è cambiata, io sono cambiata, tutto ciò che mi circonda è cambiato, anche la percezione del mondo.

Io sono felice.

 

 

 

Note: ho fatto un casino colossale con la cerimonia, proprio perché ho trovato almeno cinque versioni diverse di come si svolga un matrimonio scintoista é_è 

L’unica cosa che avevano in comune era il san-san-ku-do ç____ç

Quindi ho inventato U_U anche le frasi pronunciate dai due sposi XD

Ma finalmente si sono sposati!! *zompetta felice* nonostante tutte le difficoltà che ho incontrato mi è piaciuto scrivere questo capitolo <3

*soffia naso e getta fazzoletti*

 

Dizionario Giapponese-Scintoista / italiano:

 

Obi – cintura del Kimono.

 

Shiromuku – abito nuziale rigorosamente bianco, è composto da tre kimono indossati l’uno sull’altro (partendo dal più esterno, uchikake, kakeshita e shitagasane). L’abito è bianco perché indica la disponibilità della donna a conoscere, apprendere e far proprie le usanze della famiglia del marito. Il termine è composto da: “ Shiro ” che significa “ bianco “ e “ maku ” che significa “ puro “ . 

Nel rispetto delle tradizioni, lo shiromuku va indossato il primo giorno della cerimonia nuziale, sostituito da un abito rosso il secondo (per scacciare la sfortuna) e da un furisode ( kimono a manica lunga) nero il terzo.

 

Obijime – cordone di seta (sempre bianco) facente parte dell’abito nuziale femminile.

 

Tsuno-Kakushi – copricapo bianco, significa “ coperta per nascondere le corna “. In Giappone le corna simboleggiano la rabbia, e indossare questo copricapo sottintende la volontà della sposa di mitigare il proprio carattere. (http://4.bp.blogspot.com/_e5HTVs1aSJY/R0_VdJBCSrI/AAAAAAAAADs/0qZH74wol2Y/s1600-R/bride%2B15.jpg )

 

Zōri – sandali indossati sotto i kimoni.

 

Jinja – santuario scintoista (molte volte ho trovato la parola Jinga, non so quale delle due sia più esatta).

 

Meiji Jingu – abbiamo tre ore per parlare di questo meraviglioso santuario? No è?! >_<

In breve, ma molto in breve, questo è un santuario che si trova a Tokyo, è dedicato come ho già detto alle anime dell’imperatore Meiji e sua moglie, l’imperatrice Shoken, che solitamente passeggiavano in quei luoghi. La sala memoriale è usata per celebrare i matrimoni.

L’intera area, di ben 700,000 metri quadrati, è coperta da una foresta sempreverde di ben 120,000 alberi appartenenti a 365 specie differenti, tutti donati dal popolo Giapponese.  (http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_Meiji ) grazie wikipedia.

Per vedere delle foto qui: http://maps.google.it/maps?q=santuario%20meiji%20giappone&hl=it&biw=1280&bih=603&prmd=imvns&ie=UTF-8&sa=N&tab=il 

 

Torii   portale che da accesso ad un Jinja, non sempre è situato vicino ad un santuario vero e proprio. Esso può anche essere posizionato in un paesaggio particolarmente bello, come un fiume, una montagna, un lago etc. Questo perché i Kami (divinità spirituali) per lo Shintoismo sono anche i fenomeni naturali, come il vento, l’acqua etc. Un esempio può essere il “ Miyajima Torii “. Il nome deriva dalla parola “ Tori “ con una sola  “ i “, che significa “ uccello “, poiché i primi Torii erano destinati ad ospitare proprio questi animali, considerati molto importanti dallo Shintoismo perché simboleggiano il contatto tra terra e cielo, ovvero tra il mondo umano e quello divino.

 

Nakodo – amico di famiglia che accompagna la sposa.

 

Eboshi – cappello di tafettà che indossa il sacerdote.

 

Chōzuya – è l’area delle abluzioni di mani e bocca, qui si tolgono tutte le impurità.

 

Norito – preghiere in Giapponese arcaico, dallo stile austero e metaforico. La credenza su cui si basa il Norito è che le parole belle e ben pronunciate portino bene, mentre quelle di genere opposto causino il male.

 

Haiden – stanza che si trova prima dell’Honden (questa stanza è aperta anche ai laici).

 

Honden – questa stanza invece è quella contenente il “ Goshintai “ (il sacro corpo del Kami ), esso può essere raffigurato con una roccia, uno specchio o una statua, nei santuari di ultima generazione solitamente si trova per l’appunto quest’ultima. Riguardo questa stanza ho trovato alcune cose un po’ discordanti e non mi hanno delucidato del tutto le idee, perché non ho capito bene se questa stanza sia aperta o meno per le cerimonie. Ho letto però, che solitamente i sacerdoti entrano in questa stanza solo per pulire e per svolgere cerimonie (ma non so se si tratta di matrimoni o di altro).

 

San-san-ku-do – letteralmente “ 3,3,9 volte “, questo è un rituale cinese ma che è stato in seguito integrato anche nella tradizione Giapponese.

(http://www.youtube.com/watch?v=eAXSyw5EKWU ) video.

 

Siete arrivati fino a qui? O_O

ma io vi adoro! U_U XD

Un bacio <3

                          

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Ami For a Dream