Quanto
ho penato!
Questo è il mio
pensiero, ogni qualvolta rileggo o apro questo capitolo XD
credo di averlo modificato almeno duecentomila volte, fatto ricerche per due
settimane e studiato all’inverosimile. Risultato? Non ci ho capito una mazza
ç___ç
In giro per il web è difficile trovare informazioni esatte e dettagliate,
quindi qualcosa sarà reale, qualcosa adattata da me u.u
A winter story
di Yiruma, Link: http://www.youtube.com/watch?v=M4AJLtqQkCk&feature=related
È una melodia breve, ma
intensissima e dolce fino alla follia <3
Buona
lettura ^_^
P.S: ho usato molti nomi Giapponesi, non potendo usarne di altri
per descrivere i vari oggetti o usanze, ma alla fine del capitolo ho inserito
un piccolo vocabolario Giapponese/Italiano, dove ho spiegato tutto XD
Second Life
Capitolo XI – A winter
Story
葵 –
Aoi
Quasi
non mi riconosco, se non fossi proprio io direi che quest’uomo che vedo
riflesso nello specchio, sarebbe un impostore.
Vestito
con il Kimono da cerimonia, comprato esclusivamente per l’occasione, i capelli
ben raccolti in una piccola coda alla base della nuca e completamente
struccato, mi preparo per affrontare il mio matrimonio.
Non
ho cambiato idea anzi, non vedo l’ora che arrivi il momento in cui potrò
chiamare Moe, moglie.
Mi
fa un certo effetto e sicuramente, quando la chiamerò in questo modo me ne farà
ancora di più; non avrei pensato di sposarmi così presto fino a qualche mese
fa.
La
porta della mia stanza da letto si apre facendomi sobbalzare, mi volto a vedere
chi abbia violato il mio attimo di tranquillità.
Akira
è poggiato allo stipite della porta, lui con abiti normali mi guarda e sorride
in quel modo bastardo che gli riesce tanto bene.
«
te la stai facendo sotto » sentenzia, non mi ha dato nemmeno il beneficio del
dubbio.
«
non è vero » rispondo, voltandomi di nuovo verso lo specchio che riflette la
mia immagine.
«
e invece si » sento i suoi passi avvicinarsi a me e subito dopo, la sua figura
si accosta alla mia nello specchio.
Non
mi muovo, sposto solo lo sguardo dalla mia immagine, riflessa nel grande
specchio, alla sua.
«
non ho paura di sposarmi Aki » la voce mi trema e non so nemmeno perché.
«
mi hai sentito dichiarare questo? » mi chiede alzando un sopracciglio.
«
hai detto che ho paura no? »
«
sì, ma non di sposare Moe… » si muove e va a sedersi sul letto.
Mi
volto verso di lui incuriosito dalle parole che ha pronunciato, incrocio le
braccia al petto ed aspetto che finisca la sua teoria; forse deluciderà anche
le mie idee.
«
stai bene vestito così » questa volta nessun sorriso bastardo si disegna sulle
sue labbra, quindi è sincero.
«
grazie » rispondo e vorrei aggiungere anche perché lui è ancora vestito con
degli abiti normali, ma non lo faccio.
Lo
vedo vagare con lo sguardo per tutta la stanza, forse alla ricerca delle parole
giuste da pronunciare o forse, si è solo dimenticato ciò che ha cominciato, non
mi sorprenderebbe da lui.
Sorrido
a questo pensiero e lui mi guarda subito, alzando un sopracciglio in mia
direzione.
«
fai ridere anche me no? » mi chiede.
«
Aki, farò tardi se non ti sbrighi e devi ancora indossare il Kimono.. » gli
faccio notare, evitando di dirgli proprio il mio pensiero.
Lo
vedo alzarsi dal letto e dirigersi verso la porta, ma io non ci sto e lo
afferro per un polso.
«
prima dimmi ciò, per cui sei venuto »
Lui
si volta di nuovo verso di me e sospira, portandosi di nuovo a sedere sul
letto, sembra che non riesca proprio a stare in piedi.
«
non prendere a male le mie parole e fammi finire prima di parlare tu, intesi? »
mi chiede ed io annuisco.
«
quando ci hai detto che volevi sposarti con Moe ho pensato che eri matto,
sinceramente non capivo perché volessi sposarti con una ragazza che stava per
morire e che avevi conosciuto da pochi mesi » fa una pausa e solo ora capisco
il suo avvertimento, a questo punto lo avrei già preso per il colletto della
maglia bianca che indossa.
«
comprensibile.. da parte tua » aggiungo.
«
ti ho detto di non incazzarti » mi ammonisce.
«
non sono incazzato » mento, sento la rabbia ribollirmi dentro, ma non
prettamente contro il mio amico, è qualcosa di più profondo che scaturisce dal
buio delle viscere.
«
sapevo e so che ne soffrirai, la sua perdita sarà devastante. Ma so anche
adesso, che era inevitabile, ho capito che il vostro legame è forte e
indissolubile, avresti sofferto comunque della sua perdita, moglie o non
moglie. E poi diciamocelo, Moe è meravigliosa, quindi hai paura adesso, paura
di fare qualche cosa di stupido, paura di perderla ma se vuoi un consiglio Yuu,
goditi il tempo insieme a lei. Tutto quanto, fino all’ultimo secondo » finisce
così il suo discorso.
Sento
gli occhi umidi, amo questo ragazzo e spero che lui lo sappia.
«
sai Aki, hai ragione ho paura »
Compare
sul suo volto il sorriso beota che ho imparato ad amare, perché dietro a quella
maschera che indossa spesso, io so chi c’è, cosa c’è. Un cuore grande, come non
ne ho mai visti in vita mia.
«
ho sempre ragione Yuu » sorride alzandosi dal letto e questa volta, lo lascio
andare.
«
già.. » convengo sorridendo anche io.
«
spero che sua maestà Takanori abbia finito, così aiutano anche me ad indossare
quel coso infernale »
Lo
sento sbuffare oltrepassando la porta della mia stanza da letto e subito dopo,
urlare qualcosa a Kouyou.
Anche
se di tradizione gli amici degli sposi non possono partecipare alla cerimonia
nuziale, io e Moe di comune accordo abbiamo fatto un’eccezione; sia i miei
amici che Peter saranno presenti, perché loro sono molto di più che semplici
amici, fanno parte della nostra famiglia.
Ed
anche se Akira continua a ribadire che poteva veramente farne a meno di
partecipare, risparmiandosi così l’incombenza di vestirsi in Kimono, so che è
felice.
Mi
volto di nuovo verso lo specchio, il Kimono è a posto e il volto anche,
controllo di nuovo l’obi ma anche questo è impeccabile.
Guardo
l’orario e vedo che per mia fortuna siamo ancora in tempo, non permetterò a
nessuno nemmeno a Takanori di farmi fare tardi al mio matrimonio. Mi sposto
nell’altra stanza per vedere a che punto siano messi i miei amici e ad
attendermi seduto sul divano, trovo proprio Taka che alza il volto sorridente
ed io ricambio subito.
«
sei pronto » dico vedendolo vestito perfettamente.
«
sì, manca solo Akira come al solito » sghignazza.
«
se ti sente ti stacca il collo » rido anche io mettendomi a sedere al suo
fianco.
«
è lui che ha detto che dovevo vestirmi prima io » sovviene.
«
pessima scelta » ribatto.
萌 – Moe
Ho
così tanta ansia che non riesco a stare ferma, mio fratello e Peter non mi
sopportano più. Tutti e due sono seduti sul letto e mi guardano come se fossi
matta, non solo ci hanno impiegato due ore e non tanto per dire, ad aiutarmi ad
indossare il mio shiromuku bianco, l’obijime, i fermagli e lo tsuno-kakushi, a
ora faccio avanti e indietro chiedendogli se è tutto messo come si deve.
Vedendola
da fuori sembrerebbe una scena comica, ma davvero non credo che per loro lo
sia, mi do i nervi da sola ma non riesco a calmarmi.
Oggi
mi sposo e non riesco ancora a crederci, diverrò la moglie di Yuu. Mi porto una
mano alla bocca e quasi non riesco a respirare, sono completamente da ricovero.
«
basta, basta Moe! Datti una calmata » è mio fratello il primo a scoppiare.
Mi
volto verso di lui allibita, so che non è un comportamento maturo ma non posso
fare altro.
«
la fai facile » piagnucolo.
«
sei tu che gli hai detto di sì, ci siamo impiccati per organizzare tutto in un
tempo record di tre mesi, siamo a Luglio, fa un caldo bestiale e tu devi
smetterla perché ti vai a sposare e non sul patibolo » dice tutto d’un fiato
facendomi ridere.
«
lo so e sono felice, ma ho paura di fare qualche figura idiota »
Nobu
scuote leggermente la testa venendomi vicino, mi prende per le spalle
sorridendo.
«
andrà tutto bene, fidati. Tra un po’ sarai la signora Shiroyama » sentirlo dire
da qualcun altro che non sono io, rende
tutto più reale.
«
e se cadessi? » chiedo ansiosa.
«
non cadrai » alza gli occhi al cielo.
«
ok » dico poco convinta.
Spero
veramente che vada tutto bene, saranno presenti le nostre rispettive famiglie e
l’ultima cosa che voglio è che si ricordino di me perché sono idiota.
Prendo
un gran respiro voltandomi di nuovo verso lo specchio, esteriormente è tutto a
posto.
Peter
si alza di nuovo dalla sua postazione sul letto, catturando la mia attenzione e
quella di Nobu, entrambi ci voltiamo verso di lui.
«
è ora » sentenzia sorridendo ad entrambi ed io, credo di morire.
Prima
di uscire di casa controllo tre volte di aver preso tutto ciò che mi occorre,
il ventaglio, la borsetta e gli zōri.
« così faremo tardi » mi riprende Peter e mi
affretto a seguirlo, per dirigerci verso la macchina che ci porterà al
santuario Jinja.
葵 – Aoi
Arrivo al Meiji Jingu insieme a Yutaka,
mentre Takanori, Kouyou e Akira sono venuti con l’altra macchina; li vedo
parcheggiare poco distante da noi.
Da qui riesco a vedere i miei famigliari e
quelli di Moe, ci attendono vicino l’imponente Torii costruito con legno di
cipresso.
Abbiamo scelto proprio questo santuario,
perché qui si venerano le anime dell’Imperatore Meiji e di sua moglie, spesso
quando erano ancora in vita visitavano spesso questo luogo.
È un posto meraviglioso, la foresta
sempreverde avvolge completamente il Jinja facendoci dimenticare di trovarci
ancora in città.
« Yuu, se ci stai ripensando ti porto a casa
è?! » lo scemo di Akira ha sempre voglia di scherzare.
« scemo » rido accompagnato da tutti gli
altri.
Le persone che ci passano davanti ci
osservano, anche se non è molto difficile vedere persone vestite in Kimono in
questo luogo per via delle cerimonie scintoiste, gli abiti tradizionali
catturano sempre l’attenzione dei passanti.
Mi porto vicino ai miei amici ed insieme ci avviciniamo
al tempio, più ci facciamo vicini più il portale d’ingresso diviene
maestosamente grande. Non che non sia mai stato qui, però diciamo che non è una
delle mie mete abituali.
Mio fratello mi viene subito incontro non
appena mi vede arrivare, mi abbraccia forte ed io ricambio.
« era ora fratellino » mi dice sorridendo.
« sono in perfetto orario » gli faccio notare
ridendo mentre abbraccio mia sorella.
« e la sposa ancora non è arrivata » aggiunge
proprio lei, mentre i miei genitori e i miei quasi suoceri se la ridono.
Pensavo che non avrebbero preso bene la
notizia del matrimonio, è stata una decisione avventata e decisamente precoce,
ma credo che anche loro abbiano capito bene la motivazione per la quale lo
abbiamo fatto.
Mi hanno accettato di buon grado, facendomi
sentire uno di famiglia dal primo momento che ho messo piede nella loro casa;
suo padre non ha perso l’occasione per farmi le raccomandazioni, ma erano più
per dovere che per suo volere.
Con la coda dell’occhio vedo una macchina
parcheggiare dove poco fa l’abbiamo fatto anche noi, è la macchina di Peter.
Resto senza respiro sapendo che al suo
interno c’è la mia piccola Moe, vestita con il suo Kimono bianco, così candida
sembrerà sicuramente un angelo sceso sulla terra.
« eccola » sospira sua madre, nel vederla
scendere dall’auto.
Resto fermo, ma devo impormi con tutte le
forze che possiedo per non correrle incontro.
Piano si avvicinano a noi e tutti si fanno da
parte per far si che al suo arrivo solo io sia davanti, ora il suo nakodo la
consegnerà a me; mentre vedo Nobu correre per raggiungere tutti gli altri.
Il
sacerdote con la veste bianca e l’eboshi sul capo si avvicina al Torii, lì ci
attende silenziosamente.
Quando Peter e Moe sono d’innanzi a me, alzo
la mano in loro direzione con il palmo verso l'alto e lei ci poggia sopra la
sua; ora, insieme, raggiungeremo il sacerdote che ci porterà all’interno del
Jinja.
Come pensavo è bellissima, i suoi occhi
splendono e sembra che un’aurea mistica gli aleggi intorno, sento il cuore
scoppiarmi in petto.
Tutti i presenti con, in testa il sacerdote e
subito dopo me e Moe, entriamo nel santuario; subito veniamo diretti verso il
Chōzuya dove i nostri corpi e le nostre anime saranno purificate, in modo
da essere degni di ricevere la grazia dei Kami.
萌 – Moe
Mi tremano le gambe e non per modo di dire,
sento le ginocchia molli ed ho paura di cadere a terra.
Yuu ci attende davanti l’entrata del
santuario, è così bello che fa male agli occhi guardarlo; elegante con il
Kimono e i Zōri ai piedi, i capelli raccolti in una coda e il volto
splendente.
Peter mi accompagna fino a lui e una volta
che Yuu alza la mano per accogliere la mia, si allontana silenziosamente ma con
un sorriso raggiante.
Anche io alzo la mano e la poggio sulla sua,
lui stringe piano la presa ed io mi sento finalmente felice e completa, tutta
l’ansia e la paura che ho provato, scompaiono come neve sciolta al sole.
Lui è il mio uomo, è la persona che amo,
colui che voglio diventi mio marito.
Insieme ci portiamo davanti al cospetto del
sacerdote, il quale ci indica la via per il Chōzuya; dietro di noi ci sono
tutti gli altri.
Nonostante non siamo pochi, il silenzio fa da
padrone in questo luogo, tranne i nostri passi e il canto degli uccelli non si
ode null’altro; la pace che aleggia in questo luogo ci fa sentire vicino ai
Kami.
Come mi aspettavo sento la voce del sacerdote
proferire le Norito, tra poco verremo purificati e poi finalmente il sacerdote
potrà darci la benedizione.
Il sacerdote continua le sue preghiere in Giapponese
arcaico anche quando arriviamo di fronte alla fonte d’acqua, ci laviamo le mani
e ne beviamo un sorso, così che i nostri corpi siano purificati da ogni
peccato.
Yuu mi guarda e io non posso fare a meno di
fare altrettanto, tutto ciò che ci sta capitando era del tutto inaspettato, ma
ora che sta accadendo non potrei essere più felice.
La voce del sacerdote ci invita a seguirlo
mentre ci fa strada verso l’Haiden e subito dopo nell’Honden; qui dentro è come
se fossimo a stretto contatto con i Kami, spontaneo si alza una preghiera in
loro direzione.
Il mio desiderio non è guarire, anche se non
mi dispiacerebbe se fosse possibile però, ciò che più voglio ora è essere
felice insieme alla persona che amo e che lui sia felice insieme a me.
Ci sistemiamo di fronte la grande roccia
posta al centro dell’Honden, qui risiede il corpo del Kami; i nostri parenti ed
amici si sistemano silenziosamente e rispettosamente alle nostre spalle faccia
a faccia, in modo da potersi vedere e in ordine di età.
Il sacerdote parla dell’importanza del
matrimonio, di come esso sia un dono e del bisogno di amare e rispettare la
persona che sarà al nostro fianco per il resto della nostra vita; una lacrima
dispettosa lascia i miei occhi e Yuu delicatamente l’asciuga sorridendomi
dolcemente.
Le coppe contenenti il sakè sono proprio
d’innanzi a noi, appena il sacerdote avrà terminato il suo discorso sarà la
volta del san-san-ku-do e poi, finalmente, diverremo marito e moglie.
葵 – Aoi
Finalmente il sacerdote ci invita a bere tre
sorsi di sakè da ogni coppa, io e Moe a turno obbediamo fedelmente; non posso
credere che stia per diventare suo marito.
Ora so che devo parlare, sia ai Kami che ai
presenti, per fortuna il sakè mi ha donato un po’ di liquidi altrimenti non saprei
proprio come fare, visto che sono sprovvisto di saliva.
« oggi prendo questa donna come moglie,
prometto di amarla per il resto della mia vita e oltre, insieme formeremo una
famiglia e sempre insieme affronteremo tutti i momenti difficili che la vita ci
darà. Shiroyama Yuu. »
Vorrei aggiungere altre miriadi di cose ma
non posso, devo attenermi a ciò che bisogna dire per la cerimonia; non riesco a
distogliere gli occhi da quelli di Moe, mentre la vedo prendere fiato per
pronunciare le mie stesse parole.
« oggi prendo questo uomo come marito,
prometto di amarlo per il resto della mia vita e oltre, insieme formeremo una
famiglia e sempre insieme affronteremo tutti i momenti difficili che la vita ci
darà. Kimura Moe. »
So cosa sta pensando, che la nostra vita
insieme non sarà lunga, le viscere mi si contorcono a questo pensiero.
Ora è il momento dello scambio degli anelli,
io prendo quello per Moe e lentamente lo infilo al suo anulare, lo stesso fa
lei con me subito dopo.
Finalmente siamo sposati.
∞
La risata cristallina di Moe arriva dritta
alle mie orecchie, mi volto per guardarla e la vedo in compagnia di Takanori e
Yutaka, tutti e tre se la ridono come matti, chi sa cosa si stanno dicendo.
Mi volto di nuovo verso il padre di Moe con
cui sto parlando e lo trovo anche lui intento a guardare la figlia, ha gli
occhi inteneriti da cui traspare tutto l’amore che prova nei suoi confronti.
« non avrei mai pensato di vederla in sposa
così giovane » dice senza guardarmi.
« lo comprendo » affermo voltandomi a
guardare di nuovo mia moglie.
« ma quando nacque, non avrei mai immaginato
che se ne sarebbe andata così presto.. »
Nonostante sia una giornata di gioia, l’ombra
della sua morte è sempre presente, non si sa con precisione quando avverrà, ma
questo non cambia le cose. Un giorno dovremo fare i conti con la sua malattia e
quando ci penso ho i brividi, posso solo immaginare come si senta lui.
Non rispondo perché onestamente non saprei
che dire, non ci sono parole per alleviare un dolore simile.
« ma tu la stai rendendo felice e questo è
l’importante, deve saltare delle tappe, è normale »
Questa volta mi volto verso di lui e trovo il
suo sguardo ad attendermi « già.. » mi sembro un idiota.
« quando mia figlia è venuta da me a dirmi
che vi sareste sposati mi è preso un colpo, non ho detto nulla perché l’ho
vista raggiante ma ero contrario »
Non sapevo che non volesse il matrimonio.
« beh sua figlia è giovane »
« sì, e tu sei molto più grande di lei, ma
poi ho visto come la guardavi ed ho capito »
« cosa? » chiedo curioso.
« il tuo sguardo, è come il mio quando guardo
mia moglie. È amore vero quello che provi per mia figlia, questo mi ha fatto
cambiare idea e, anche lo zampino di mia moglie. » ride infine.
Rido anche io, l’ho sempre detto che sono le
donne le vere vincitrici nella vita.
« farò tutto ciò che è in mio potere per
renderla felice, tutto. » dico sincero.
Lo vedo annuire, forse questo lo sapeva già.
« vado a cercare mia moglie ora, forse
dovresti andare anche tu dalla tua. »
Sentirlo rivolgersi a Moe come mia moglie e
non come sua figlia, mi rende estremamente felice, ora sono io quello che si
deve prendere cura di lei ed io non pretendevo null’altro che questo.
« si vado, prima che quei due me la
rimbambiscano del tutto » rido.
Mi allontano da lui per raggiungere Moe e i
miei due amici, quando mi avvicino a loro Yutaka è in preda ad una risata
isterica e si tiene persino la pancia.
« che succede qui? » chiedo con il sorriso
sulle labbra.
« nulla » risponde subito Taka con aria innocente,
quando fa così sono guai.
Mi volto verso Moe proferendogli una domanda
silenziosa, lei mi guarda sorridendo e coprendosi la bocca; bene nemmeno lei
vuole dirmelo, già si è alleata con il nemico.
« stava imitando te » dice Yutaka
riprendendosi dalle risa.
« traditore di un riida! » conviene Taka
incrociando le braccia al petto e guardando male il nostro batterista.
« oh! Non sapevo che sapevi essere così
affascinante » sorrido, mentre abbraccio e bacio delicatamente le labbra di mia
moglie.
萌 – Moe
Dopo essermi cambiata d’abito e avendo
indossato il Kimono rosso, ora siamo tutti al banchetto per festeggiare le
nostre nozze, tutte le persone intorno a me sono felici ed io sono al settimo
cielo.
Se solo guardo indietro nel tempo, anche solo
di qualche mese niente nella mia vita mi avrebbe fatto intuire che presto mi
sarei sposata e con Yuu poi.
Invece eccomi qui, moglie dell’uomo che amo
tanto, ora devo fare tutto ciò che è in mio potere per renderlo felice, anche
se lui dice che gli basta avermi al suo fianco.
Vedo passare di fianco a me Nobu, quasi non
si accorge di me per quanto è preso nella conversazione con Kouyou, mi sorride
e mi manda un bacio con la mano ed io gli rispondo nello stesso modo; credo che
stiano parlando di chitarre.
La mia vita è cambiata, io sono cambiata,
tutto ciò che mi circonda è cambiato, anche la percezione del mondo.
Io sono felice.
Note: ho fatto un casino colossale con la cerimonia, proprio perché ho trovato
almeno cinque versioni diverse di come si svolga un matrimonio scintoista é_è
L’unica cosa che avevano in comune era il san-san-ku-do ç____ç
Quindi ho inventato U_U anche le frasi
pronunciate dai due sposi XD
Ma finalmente si sono sposati!! *zompetta
felice* nonostante tutte le difficoltà che ho incontrato mi è piaciuto scrivere
questo capitolo <3
*soffia naso e getta fazzoletti*
Dizionario Giapponese-Scintoista / italiano:
Obi –
cintura del Kimono.
Shiromuku – abito nuziale rigorosamente
bianco, è composto da tre kimono indossati l’uno sull’altro (partendo dal più
esterno, uchikake, kakeshita
e shitagasane). L’abito è bianco perché indica la
disponibilità della donna a conoscere, apprendere e far proprie le usanze della
famiglia del marito. Il termine è composto da: “ Shiro
” che significa “ bianco “ e “ maku ” che significa “
puro “ .
Nel
rispetto delle tradizioni, lo shiromuku va indossato il primo giorno della
cerimonia nuziale, sostituito da un abito rosso il secondo (per scacciare la
sfortuna) e da un furisode ( kimono a manica lunga)
nero il terzo.
Obijime – cordone di seta (sempre bianco)
facente parte dell’abito nuziale femminile.
Tsuno-Kakushi –
copricapo bianco, significa “ coperta per nascondere le corna “. In Giappone le
corna simboleggiano la rabbia, e indossare questo copricapo sottintende la
volontà della sposa di mitigare il proprio carattere. (http://4.bp.blogspot.com/_e5HTVs1aSJY/R0_VdJBCSrI/AAAAAAAAADs/0qZH74wol2Y/s1600-R/bride%2B15.jpg )
Zōri
– sandali indossati sotto i kimoni.
Jinja – santuario scintoista (molte volte ho
trovato la parola Jinga, non so quale delle due sia più esatta).
Meiji
Jingu – abbiamo tre ore per parlare
di questo meraviglioso santuario? No è?! >_<
In breve, ma molto in breve, questo è un
santuario che si trova a Tokyo, è dedicato come ho già detto alle anime
dell’imperatore Meiji e sua moglie, l’imperatrice Shoken,
che solitamente passeggiavano in quei luoghi. La sala memoriale è usata per
celebrare i matrimoni.
L’intera area, di ben 700,000 metri quadrati, è coperta da una foresta sempreverde di ben 120,000 alberi appartenenti a 365 specie differenti, tutti donati dal popolo Giapponese. (http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_Meiji ) grazie wikipedia.
Per vedere delle foto qui: http://maps.google.it/maps?q=santuario%20meiji%20giappone&hl=it&biw=1280&bih=603&prmd=imvns&ie=UTF-8&sa=N&tab=il
Torii –
portale che da accesso ad un Jinja, non sempre è situato vicino ad un
santuario vero e proprio. Esso può anche essere posizionato in un paesaggio
particolarmente bello, come un fiume, una montagna, un lago etc. Questo perché
i Kami (divinità spirituali) per lo Shintoismo sono anche i fenomeni naturali,
come il vento, l’acqua etc. Un esempio può essere il “ Miyajima Torii
“. Il nome deriva dalla parola “ Tori “ con una sola “ i “, che significa “ uccello “, poiché i
primi Torii erano destinati ad ospitare proprio questi animali, considerati
molto importanti dallo Shintoismo perché simboleggiano il contatto tra terra e
cielo, ovvero tra il mondo umano e quello divino.
Nakodo – amico di famiglia che accompagna la sposa.
Eboshi – cappello di tafettà
che indossa il sacerdote.
Chōzuya – è l’area
delle abluzioni di mani e bocca, qui si tolgono tutte le impurità.
Norito – preghiere in
Giapponese arcaico, dallo stile austero e metaforico. La credenza su cui si
basa il Norito è che le parole belle e ben pronunciate portino bene, mentre
quelle di genere opposto causino il male.
Haiden – stanza che si
trova prima dell’Honden (questa stanza è aperta anche ai laici).
Honden – questa stanza
invece è quella contenente il “ Goshintai “ (il sacro
corpo del Kami ), esso può essere raffigurato con una roccia, uno specchio o
una statua, nei santuari di ultima generazione solitamente si trova per
l’appunto quest’ultima. Riguardo questa stanza ho trovato alcune cose un po’
discordanti e non mi hanno delucidato del tutto le idee, perché non ho capito
bene se questa stanza sia aperta o meno per le cerimonie. Ho letto però, che
solitamente i sacerdoti entrano in questa stanza solo per pulire e per svolgere
cerimonie (ma non so se si tratta di matrimoni o di altro).
San-san-ku-do –
letteralmente “ 3,3,9 volte “, questo è un rituale cinese ma che è stato in
seguito integrato anche nella tradizione Giapponese.
(http://www.youtube.com/watch?v=eAXSyw5EKWU ) video.
Siete arrivati fino a qui? O_O
ma io vi adoro! U_U XD
Un bacio <3