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Autore: groffgasm    31/01/2012    1 recensioni
FanFiction St. Berry. Dopo il diploma Rachel si traferisce con Kurt a NY per frequentare la NYADA (New York Academy of Dramatic Arts). Jesse St. James vive a NY già da più di un anno, esattamente da dopo le Nazionali del 2011 e ha ottenuto un importante ruolo a Broadway. Il destino li farà rincontrare. È inevitabile che Rachel sarebbe stata accettata alla NYADA. È inevitabile che Jesse sarebbe riuscito a calcare i palcoscenici di Broadway. Un sacco di cose sono inevitabili... sarà l'amore tra Jesse e Rachel una di queste?
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non posso. Mi dispiace.”

Rachel continuava a rileggere quelle parole. Ma più osservava quel foglietto di carta e più non riusciva a dare un senso a quello che c'era scritto e più si sentiva male. Perchè Jesse era andato via di nascosto? Cosa voleva dire quello stupido biglietto? Si era forse pentito di quello che era successo? Cosa gli aveva fatto cambiare idea? Rachel non riusciva a darsi pace. La sua prima reazione fu quella di accendere il suo cellulare e chiamare Jesse.

Risponde la segreteria telefonica di Jesse. Lasciate un messaggio dopo il bip.

Maledizione!” disse Rachel scaraventando il suo telefono sul letto. Si portò le mani ai capelli e cominciò a camminare avanti e indietro per la camera. Forse non avrebbe dovuto baciare Jesse. Non avrebbe dovuto invitarlo a restare con lei quella notte. Forse aveva esagerato e Jesse non era ancora pronto per aprire il suo cuore a lei. Proprio lei che tempo prima quel cuore glielo aveva spezzato. Eppure dal modo in cui aveva ricambiato i suoi baci e in cui si erano addormentati fianco a fianco, Jesse sembrava volere le stesse cose che voleva lei. Rachel si fermò dopo aver realizzato che come al solito stava pensando troppo e che soprattutto tutte quelle domande che la tormentavano non avrebbero trovato risposta in quella stanza. L'unico modo per capirci qualcosa in quella situazione era uscire di lì. Aveva bisogno di vedere Jesse. E aveva bisogno di vederlo il prima possibile. E questa volta sarebbe stato meglio per lui uscirsene con qualcosa di meglio di un “Non posso” e di un “Mi dispiace” perchè a Rachel non bastavano. Ora che era riuscita finalmente ad esternare i suoi sentimenti e che aveva assaporato le sue labbra più che mai era decisa a non perderlo.

 


Jesse beveva il suo caffè affacciato alla finestra. Era la terza tazza della giornata ed erano ancora le undici del mattino. E tutta quella caffeina era l'ultima cosa al mondo di cui aveva bisogno. Una tazza di tè gli avrebbe fatto bene invece. Perlomeno l'avrebbe aiutato a calmarsi. O meglio ancora, una bottiglia di vodka. Quella forse era proprio ciò che ci voleva per liberargli la mente da tutti i suoi pensieri. Peccato che bere alcolici a stomaco vuoto a quell'ora non fosse proprio il massimo.

Quando attraverso la finestra vide un ragazzo e una ragazza corrersi incontro per poi baciarsi appassionatamente sul marciapiede, mormorò “Fanculo” e si allontanò da essa. “Non ne ho bisogno.” pensò. “Non ho bisogno delle carezze e dei baci di nessuna. Sto benissimo da solo, libero di fare quello che voglio e senza dover dare conto a nessuno.” Quando si era trasferito a New York, Jesse si era ripromesso di non permettere più a nessuna ragazza di farlo soffrire come aveva sofferto in passato. Si era ripromesso di stare alla larga dalle relazioni stabili. Si era ripromesso lavoro, divertimento e sesso. Non voleva nient'altro. Quello che però Jesse non aveva previsto al tempo era ritrovarsi faccia a faccia con Rachel Berry e ritrovarsi a dover affrontare ancora una volta i suoi sentimenti per lei. Rachel non era una delle tante ragazze che erano entrate e uscite dalla sua vita. Non era una ragazza qualunque. Lei aveva lasciato un segno nel bene e nel male. Sin da quando l'aveva rivista a quella festa, i suoi sentimenti per lei erano riemersi e nel corso degli ultimi due mesi erano diventati sempre più forti. E la sera precedente aveva scoperto che non era l'unico a sentirsi così. Rachel gli aveva aperto il suo cuore. L'aveva baciato e lui aveva ricambiato i suoi baci. Gli aveva chiesto di restare con lei per quella notte e lui aveva accettato. E allora perchè quella mattina al risveglio era andato via lasciando Rachel da sola? Cosa era cambiato dalla sera alla mattina? Perchè Jesse stava voltando le spalle proprio all'unica ragazza che avesse mai amato? La risposta a quelle domande era sempre la stessa: perchè aveva paura. Quando aveva baciato Rachel aveva avuto la conferma di essersi innamorato di nuovo di lei. In realtà non aveva mai smesso di amarla. Baciare Rachel era stato magnifico. Era tutto ciò che si potesse desiderare in un bacio. Passione, tenerezza, amore era tutto ciò che aveva sempre provato ogniqualvolta le sue labbra toccavano quelle di Rachel. Fuochi d'artificio. Piacere allo stato puro. Ma nonostante quei baci fossero tutto ciò che aveva sempre desiderato e anche di più, appena si era soffermato a riflettere su ciò che sarebbe successo dopo, la paura aveva preso il sopravvento. Paura di soffrire, di star male. Paura di essere lasciato ancora una volta. Jesse era un ragazzo forte e sicuro di sé ma in amore non era altrettanto. Quando c'era Rachel Berry di mezzo tutte le sue insicurezze e i suoi timori riaffioravano e diventava vulnerabile. E a Jesse non piaceva sentirsi così. A Jesse piaceva dettare le proprie regole e avere tutto sotto controllo.

Quando Jesse sentì il campanello suonare due volte il suo battito cardiaco cominciò ad accelerare. Quando sbirciò dall'occhiolino della porta per vedere di chi si trattava il suo cuore correva ormai all'impazzata. Jesse non aveva alternativa. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare la situazione e continuare a rimandare non sarebbe servito a nulla. Aveva preso la sua decisione. Tutto ciò che ora doveva fare era mantenere la calma e andare fino in fondo.

Ciao. Posso entrare?” chiese Rachel con voce tremolante non appena si aprì la porta davanti a lei.

Jesse annuì e poi richiuse la porta prima di girarsi e ritrovarsi faccia a faccia con Rachel.

Dobbiamo parlare.” esordì Rachel dopo essersi tolta cappello e guanti.

È stato scortese da parte mia lasciarti quel biglietto. Ma erano le sei quando sono andato via e non volevo svegliarti.”

Perchè sei andato via?”

Dovevo.”

Rachel fece un passo in avanti e afferrò le mani di Jesse. C'era qualcosa che non andava in lui. Era freddo e distaccato. Sembrava di avere di fronte il Jesse di pochi mesi prima.

Jesse, che cos'hai? Ti prego parlami.”

Lui abbassò la testa e liberò le sue mani dalla presa di Rachel. Fece un passo indietro. “Mi dispiace Rachel, ma... io non... non provo le stesse cose che provi tu.”

Stronzate!” commentò Rachel a voce alta prima di riavvicinarsi a Jesse. Prese il viso tra le sue mani e lo baciò. Ma questa volta le labbra di Jesse rimasero sigillate come a creare un barriera impenetrabile. I suoi occhi di ghiaccio non lasciavano trasparire nulla. Jesse aveva innalzato un muro tra lui e Rachel. Ed era intenzionato a mantenerlo.

Perchè mi stai facendo questo?” chiese Rachel con voce tremolante.

Rachel, ho detto che mi dispiace...”

Non so che farmene delle tue scuse!” La ragazza visibilmente sconvolta e ferita si coprì il volto con le mani e cercò di calmarsi respirando profondamente. Ma fu un tentativo invano. Quando spostò le mani dal suo viso i suoi occhi erano pieni di lacrime. Ma in quel momento non gli importava che Jesse la vedesse piangere.

Guardami negli occhi e dimmi che tutto quello che abbiamo passato insieme non significa nulla per te.”

Jesse deglutì e continuò a fissare il pavimento. “Ti ho sempre considerata solo un'amica...”

Bugiardo. Non ti credo.”

Jesse aggrottò le sopracciglia e questa volta si sforzò di guardarla dritta negli occhi. “Rachel, cosa vuoi da me esattamente?”

La verità.” disse lei prima di fare due passi in avanti. Con la mano destra accarezzò delicatamente la guancia di Jesse. “Hai difficoltà a guardarmi negli occhi e se ti conosco bene questo può voler dire solo una cosa: mi stai mentendo.” Gli occhi di Jesse incontrarono quelli di Rachel. “Sono stanca di tutte le nostre bugie. Sono stanca di continuare a fingere, Jesse. Per cui voglio dirti la verità e tu farai meglio ad ascoltarmi. Ti amo, Jesse. Ti amo. Sei sempre stato tu. Sempre e solo tu. Nessuno mi ha mai fatta sentire così apprezzata e desiderata in vita mia. Nessuno. Nessuno mi capisce come lo fai tu. Tu che mi hai sempre accettata per quella che sono, con tutti i miei difetti, i miei vizi e miei comportamenti strambi. Mi ci è voluto tempo per capirlo ma ora sarei pronta a fare qualsiasi cosa per dimostrarti quanto tu sia importante per me. Ti prego, Jesse... Io lo so che anche tu provi qualcosa per me. Non posso essermi immaginata tutto nella mia mente. Quello che c'è tra di noi è reale.” Rachel spostò la sua mano sul petto di Jesse all'altezza del cuore e riuscì a sentire il suo battito accelerato. “Sei spaventato. Ti capisco, lo sono anch'io. Ma possiamo farcela, Jesse. Io e te. Insieme.”

Non funzionerà.”

Sì invece.” Rachel avvicinò la sua fronte a quella di Jesse fino a farle toccare e fece risalire la mano fino alla sua nuca. “Fidati di me.” sussurrò. Poi sfiorò il naso di Jesse col suo.

Cosa non ti è chiaro della parola no, Rachel?” Jesse aveva preso la sua decisione e non intendeva fare marcia indietro. Si assicurò di scandire a voce alta ogni singola parola che stava per pronunciare. “Non voglio stare con te.” Si liberò dalla presa di Rachel e le voltò le spalle. Prese fiato prima di tornare faccia a faccia con lei.

 

Jesse:

Who do you think you are?

Barging in on me and my guitar

Little girl, hey

The door is that way

You better go, you know

The fire's out anyway

Take your powder, take your candle

Your sweet whisper

I just can't handle

Well take your hair in the moonlight

Your brown eyes

Goodbye, goodnight

 

I should tell you, I should tell you

I should tell you, I should...

No!

 

Another time, another place

Our temperature would climb

There'd be a long embrace

We'd do another dance

It'd be another play

Looking for romance?

Come back another day

Another day

 

Rachel:

The heart may freeze or it can burn

The pain will ease if I can learn

There is no future

There is no past

I live this moment as my last

There's only us

There's only this

Forget regret

Or life is yours to miss

No other road

No other way

No day but today

 

Jesse:

Excuse me if I'm off track

But if you're so wise

Then tell me, why do you need smack?

Take your needle

Take your fancy prayer

And don't forget

Get the moonlight out of your hair

Long ago you might've lit up my heart

But the fire's dead, ain't never ever gonna start

Another time, another place

The words would only rhyme

We'd be in outer space

It'd be another song

We'd sing another way

You wanna prove me wrong?

Come back another day

Another day

 

Rachel:

There's only yes

Only tonight

We must let go

To know what's right

No other course

No other way

No day but today

 

I can't control

My destiny

I trust my soul

My only goal is just

To be

 

There's only now

There's only here

Give in to love

Or live in fear

No other path

No other way

 

Jesse:

Control your temper

She doesn't see

Who says that there's a soul?

Just let me be...

 

Who do you think you are?

Barging in on me and my guitar

Little girl, hey

The door is that way

The fire's out anyway

 

Rachel:

No day but today

Jesse:

The fire's out anyway

Rachel:

No day but today

Jesse:

Take your powder, take your candle

Rachel:

No day but today

Jesse:

Take your brown eyes, your pretty smile, your silhouette

Rachel:

No day but today

Jesse:

Another time, another place

Another rhyme, a warm embrace

Rachel:

No day but today

Jesse:

Another dance, another way

Another chance, another day

Rachel:

No day but today

 

Jesse aprì la porta e rimase fermo in attesa che Rachel prendesse le sue cose e andasse via. Quando la ragazza oltrepassò la soglia si fermò. “Avremmo potuto avere tutto.” disse con gli occhi arrossati a causa delle lacrime versate.

È troppo tardi.” rispose Jesse prima di chiudere la porta. Una prima lacrima gli solcò il viso. Poi una seconda. Infine una terza. Ce l'aveva fatta. Aveva allontanato Rachel dalla sua vita. Ma era stata davvero la cosa giusta da fare?

 


Rachel fissava la pioggia attraverso la vetrata della finestra. Era seduta su una sedia con le gambe rannicchiate al petto avvolta da una coperta.

Mi spieghi cosa c'è di tanto interessante nella pioggia? Sei ferma qui a guardarla da più di un'ora.” Kurt si era avvicinato a lei.

Anche quel giorno pioveva.” ripose Rachel con lo sguardo fisso di fronte a sé.

Kurt sospirò mentre appoggiava le sue mali sulle spalle di Rachel. Cominciò a massaggiarle delicatamente. “Rachel, ne abbiamo già parlato. Sono passate più di due settimane. Non un solo messaggio né una chiamata. È ora di andare avanti.”

Non posso. Non ci riesco.”

Rachel, non puoi continuare così. Quand'è stata l'ultima volta che sei riuscita a dormire tranquillamente?”

Quando Jesse aveva dormito con lei. Quando si era addormentata tra le sue braccia. Quando tutto era esattamente come doveva essere e come aveva desiderato. Quando tutto era perfetto. Da quando Jesse non c'era più, le notti di Rachel erano tormentate. Spesso si addormentava piangendo o si svegliava diverse volte nel corso della notte. Kurt a volte veniva svegliato dai suoi pianti e cercava in tutti i modi di farla calmare. Si assicurava che lei si fosse riaddormentata prima di tornare nel suo letto. Durante il giorno la situazione non era granché migliore. Rachel sembrava aver perso la sua parlantina e la sua grinta. I suoi sorrisi erano forzati, le sue risate false. Tutto attorno a lei le ricordava Jesse. Tutto sapeva di lui. Il suo sorriso, le sue mani tra le sue, i suoi baci, i suoi capelli sempre incredibilmente perfetti era tutto ciò a cui pensava. Gli mancava tutto di lui. Gli mancava dannatamente. Così tanto che a volte si sentiva mancar l'aria. Così tanto da impazzire.

Dai, vieni a letto.”

Non ho sonno ora. Ti raggiungo tra un po'.”

Kurt diede un bacio sulla fronte della sua migliore amica e poi andò a letto lasciando una sola lampada accesa.

 


Jesse, ma che ci fai ancora sul palco? Non vieni via con noi?” chiese una ragazza bassina tra un gruppo di ragazzi.

No, ragazzi. Resto ancora un po' qui a provare.”

A quest'ora?”

Sì, mi hanno dato il permesso di rimanere massimo fino alle dieci.”

La ragazza si avvicinò a Jesse che era in piedi al centro del palco. “Jesse, mi dispiace per quello che ti ha detto prima il coreografo. È stato troppo duro con te...”

Aveva ragione invece. Ho fatto schifo oggi. Ho dimenticato quasi tutti i passi. Così come sempre ultimamente. Ecco perchè ho chiesto di restare anche dopo l'orario di prove. Forse riuscirò a concentrarmi meglio da solo. È che... ho la testa da un'altra parte...”

Ti va di parlarne?”

A dir la verità no. Ma tranquilla, mi passerà. Comunque, gli altri ti stanno aspettando. Raggiungili o andranno via senza di te.”

La ragazza gli sorrise. “Non stancarti troppo.” gli disse e poi raggiunse gli altri ragazzi che la aspettavano vicino all'uscita del teatro. Tutti insieme salutarono con la mano Jesse da lontano.

Jesse rimasto solo si avvicinò al pianoforte bianco sul lato destro del palco. Gli mancava il suo vecchio pianoforte. Quando andava ancora al liceo passava interi pomeriggi a suonare in salotto. Suonava da quando aveva dieci anni. Jesse si sedette al piano. Prese la testa tra le mani e socchiuse gli occhi per qualche secondo quasi per scrollare di dosso tutti i pensieri. Pensieri che convergevano tutti su un'unica persona, Rachel Berry. Le due settimane passate senza di lei erano state un inferno. Spesso si ritrovava a fissare il suo numero sul cellulare alla ricerca del coraggio per spingere un solo pulsante e chiamarla. Più di una volta si era fermato in macchina di fronte alla NYADA nella speranza di vederla anche solo uscire o entrare attraverso quelle porte. Voleva ascoltare la sua voce o vedere il suo volto ancora una volta. Ma non era mai stato fortunato. Del resto era stato lui ad allontanarla. Era stato lui a scegliere una vita senza Rachel Berry. E ora ne stava pagando le conseguenze: notti insonni, cattivo umore e scarsa concentrazione a lavoro. La sua vita stava andando a rotoli. Sofferenza e rimpianti erano le uniche cose che si era guadagnato con quella decisione. Jesse si odiava per essere stato un codardo e per non essere riuscito a dare a Rachel tutto l'amore che meritava. “Chissà cosa starà facendo lei in questo momento”, pensò. “Chissà se lei sta pensando a me. Chissà come procede la sua vita senza di me. A chi illumina le giornate con la sua voce e le sue risate? Spero che un giorno riesca a perdonarmi.”

Jesse si sedette al piano. Si strofinò le mani e ci soffiò sopra. Poi cominciò a suonare.

 

Jesse:

I can't win, I can't reign
I will never win this game
Without you, without you
I am lost, I am vain,
I will never be the same
Without you, without you

I won't run, I won't fly
I will never make it by
Without you, without you
I can't rest, I can't fight
All I need is you and I
Without you

Without you
Oh, oh, oh!
You! You! You!
Without
You! You! You!
Without you

 


Quando smise di piovere, Rachel uscì sul balcone della sua stanza avvolta nella sua calda coperta. Faceva freddissimo lì fuori ma a Rachel non importava. Alzò gli occhi al cielo. Era quasi interamente coperto dalle nuvole ma c'era una stella che brillava isolata dalle altre. Ed era la più luminosa.


Rachel:
I can't erase, so I'll take blame
But I can't accept that we're estranged
Without you, without you
I can't quit now, this can't be right
I can't take one more sleepless night
Without you, without you

I won't soar, I won't climb
If you're not here, I'm paralyzed
Without you, without you
I can't look, I'm so blind
I lost my heart, I lost my mind
Without you

Without you
Oh, oh, oh!
You! You! You!
Without
You! You! You!
Without you

 


Jesse e Rachel:
I am lost, I am vain,
I will never be the same
Without you, without you
Without you

 


Nota: Ciao a tutti :) Tempo di insicurezze e lacrime per Jesse e Rachel. Vi prego non odiate Jesse per aver preso una decisione del genere, al massimo odiate me XD Ma non disperate... abbiate fede in Jesse, nell'amore che prova per Rachel e soprattutto abbiate fede in me ;) Le due canzoni del capitolo sono: Another Day tratta dal musical Rent che ho trovato decisamente perfetta per la scena, e Without You, la stessa versione di Glee. Ho scelto questa canzone e l'ho trasformata in un duetto per un motivo preciso: non è mi piaciuto come nel telefilm ancora una volta Rachel abbia dimostrato quanto sia dipendente da Finn e quanto si crede una nullità senza di lui. Per questo ho deciso di trasformarla in un duetto, perchè entrambi (Jesse e Rachel) stanno male. È una situazione bilanciata. Entrambi si amano. Solo che Jesse non ha ancora il coraggio di ammetterlo. Detto questo, vi saluto con questo fanvideo: http://www.youtube.com/watch?v=62BgYmCo30g&feature=g-like&context=G2215856ALTyLDrAAIAA Grazie a tutti. A presto :)

  
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