“Neville!” urla Seamus fermo nella neve.
“Seamus!” rispondo uscendo dalla serra dopo la lezione di Erbologia.
“Andiamo ad Arti Oscure?” domanda.
“Va bene!” rispondo avviandomi con lui al castello. Entriamo  nell’aula di Arti Oscure, Amycus Carrow ci guarda, poggiato alla cattedra, il suo sorriso è orribile e tetro; Seamus ed io ci sediamo nel banco in fondo all’aula, estraiamo le bacchette e apriamo i libri. La situazione ad Hogwarts sta degenerando, con i Mangiamorte in giro e i Dissennatori al cancello non si vive più in modo normale, solo pochi professori ci fanno capire che la situazione è inaccettabile per loro, quanto lo è per noi.
“Bene ragazzi, oggi impareremo la Maledizione Cruciatus!” dice Amycus.
“Professore?” dico alzando la mano.
“Mi dica Paciock!” risponde.
“Ma non è una Maledizione Senza Perdono?” domando.
“Lo so, Paciock, è per questo che la facciamo, vieni qui!” dice. Mi alzo e percorro tutta l’aula fino a trovarmi di fronte al Mangiamorte che chiamo professore.
“Cosa devo fare?” chiedo.
“Signor Finnigan, prego ci raggiunga!” dice. Anche Seamus si alza e si ferma di fronte a me, con le spalle alla porta. “Bene ora il signor Paciock ci darà la dimostrazione della Maledizione Cruciatus, usandola sul signor Finnigan!” continua Amycus, sempre sorridendo. Guardo Seamus con sguardo dispiaciuto, non voglio fargli del male, lui lo sa, ma devo fare ciò che Carrow dice.
“Cru … Cru …” dico, ma non riesco a scagliare la Maledizione contro Seamus.
“Paciock, si muova, sto perdendo la pazienza!” dice Amycus.
“Cru … Cru …” riprovo, ma Seamus è uno dei pochi che ancora posso definire un vero amico dentro queste mura.
“Paciock, sa che se non scaglia la Maledizione, la scaglierò io?”
“Cru … Cru …” provo di nuovo, ma la mano e la voce tremano, non voglio che sia Seamus a dover subire questo trattamento.
“Paciock, hai paura che gli si spappoli il cervello come è accaduto ai tuoi genitori?” chiede, poi inizia a ridere, una risata cupa, priva di qualsiasi divertimento.
“Crucio!” urlo pieno di rabbia e sposto la bacchetta, non punto verso Seamus, ma verso Alecto che è appena entrata, la Mangiamorte schiva appena in tempo la Maledizione.
“Paciock, in punizione stasera!” urla irato Amycus.
Usciamo dall’aula, mi reco in biblioteca per fare il tema per la professoressa Sprite, non appena finito di scrivere, ripongo tutto nella borsa e salgo nella Sala Grande per la cena, mi avvicino al tavolo di Grifondoro e mi siedo tra Ginny e Seamus.
“Grazie per prima Neville!” dice Seamus.
“Non potevo cruciarti!” rispondo.
Mangio in silenzio il pasticcio di carne, la Sala Grande è buia, quando era preside Silente ogni angolo era illuminato, ora invece è tutto scuro, le luci che illuminano la Sala sono poche e la rendono un luogo freddo. Finisco di mangiare, mi alzo e mi dirigo nell’ufficio di Amycus Carrow, mi torturerà, lo so, ma non può uccidermi, andrebbe contro i suoi stessi giuramenti, perché io sono di sangue puro.
“Bene Paciock, oggi hai tentato di scagliare una Maledizione Cruciatus contro mia sorella, ora io la userò contro di te, ne sarai fiero no? Anche i tuoi stupidi genitori l’hanno subita!” dice. Afferra la bacchetta e scaglia la Maledizione Cruciatus più volte contro di me, non gli do la soddisfazione di vedermi piegato, serro le labbra e faccio in modo che non esca il minimo suono dalla mia gola, non avrà il gusto di sentirmi urlare, dopo un’ora mi rimanda alla Torre. È notte inoltrata, sono sveglio e fisso il soffitto, anche Seamus è sveglio, ma nessuno dei due parla, entrambi siamo persi nei nostri pensieri; vago con lo sguardo per la stanza, i letti di Ron, Harry e Dean sono vuoti e freddi, chissà dove sono i loro proprietari, ma soprattutto mi chiedo come stiano. Un tonfo sordo mi ridesta dai miei pensieri, guardo allarmato Seamus e lui mi restituisce il mio stesso sguardo, entrambi ci voltiamo verso la porta, c’è Alecto che guarda nella stanza, estrae la bacchetta e stordisce Seamus che si accascia sul letto in silenzio, poi si avvicina a me e punta la bacchetta contro il mio petto.
“Crucio!” sussurra con rabbia. Urlo, mi sento spezzare, è come se qualcuno mi avesse rotto tutte le ossa, cado sul letto stordito.
“Neville!” sento un debole sussurro, come quando sogno mia madre che mi chiamava quando ero neonato, la sogno spesso, lei e mio padre, insieme, come erano prima di incontrare Bellatrix Lestrange. Mi sento scrollare per le spalle, metto a fuoco ciò che c’è intorno a me, sono ad Hogwarts ed Seamus a chiamarmi,
“Neville, come stai?” chiede.
“Ho male dappertutto!”
“Mi dispiace, cos’è successo?”
“Alecto è arrivata e mi ha cruciato!”
“Perché?”
“Credi che ci sia davvero un perché?”
“Ma non è giusto!”
“Quanto di quello che sta succedendo ad Hogwarts è giusto?”  domando alzandomi. “Non siamo neanche più al sicuro nei dormitori!”
“Cosa facciamo?”
“Ribelliamoci!” dico.
“Come?” chiede perplesso Seamus.
“L’Esercito di Silente!” rispondo sorridendo. “Vieni con me!”.
Usciamo dal dormitorio, le bacchette spianate e scendiamo nei corridoi delle aule e facciamo una magia che ho imparato dalla nonna, poi torniamo a dormire. La mattina dopo all’inizio delle lezioni, tutti passano allarmati nel corridoio, Alecto e Amycus Carrow controllano chiunque in qualsiasi momento, Piton  è stato visto allontanarsi infuriato, ma Ginny, Neville, Seamus, Luna e tutti gli altri che portano ancora i galeoni in tasca come amuleti sanno cosa significa la scritta comparsa nella notte, la fissano inebetiti nel passarci davanti, da speranza, è grande e risalta sul muro.

                                                                                 ESERCITO DI SILENTE: IL RECLUTAMENTO E’ ANCORA APERTO