Capitolo
rivisto e corretto
Diciassette
recensioni?! Un commento?! Quattordici preferiti?! Trentacinque
seguiti?!
WOW, ragazze/i ma siete meravigliose/i!! Non mi aspettavo un successo
del
genere! Vi giuro che sto morendo dalla felicità! Mi avete
fatto mille
complimenti, a mio parere immeritati, nelle recensioni da farmi
sembrare un
coniglio di Pasqua in miniatura, saltellante per tutta la casa :D
Dovete sapere
che io sono molto giovane, in confronto a molte di voi e sapere che
pensate che
quello che scrivo sia anche solo decente… Beh…
Per me è tanto!
Ma bando alle ciance e via alla lettura!
Riporterò nelle note finali i nomi delle meravigliose
creature che mi hanno
resa felicissima!
Ci leggiamo a fine capitolo ;)
Vero
II
capitolo
Avevo
perso la cognizione del tempo, non riuscivo
più a capire quanto fosse passato dall’inizio del
processo di trasformazione e
quanto mancasse alla fine dei tre giorni stabiliti. Ricordavo
d’aver più volte
supplicato Carlisle di uccidermi, per far smettere quella tortura, ma
lui mi
chiedeva di resistere, mi sussurrava parole di conforto e si scusava
per quello
che stavo provando.
Così, quando il fuoco sembrava leggermente attenuarsi,
pensai che fosse giunta
la mia ora. Finalmente avrei smesso di soffrire. Lentamente, il fuoco
stava
abbandonando le mani e i piedi, le giunture principali, per riversarsi
nel
petto. Non avrei mai creduto che un cuore potesse battere
così forte, che
potesse sopportare tanto dolore. E infatti, all’apice della
sofferenza, mi
sollevai appena dal terreno, spinta dal fuoco. Sperai nella morte,
perché
nemmeno l’inferno sarebbe potuto essere peggiore.
Infine,
il mio cuore cessò di battere. Per sempre.
Ma non ero morta.
Aprii gli occhi sulla mia nuova vita e rimasi qualche secondo ad
osservare il
cielo. Era grigio, quasi plumbeo, a causa della presenza di una massa
infinita
di nuvole. Ma era normale perché eravamo in…
inverno, giusto? Mi resi conto di
non essere sola. Il vento mi portò l’odore dolce
di… non sapevo esattamente di
cosa fosse, non avevo mai avvertito un profumo simile prima
d’allora e una
piccola parte del mio cervello l’analizzò. Nel
giro di un ottantesimo di
secondo il mio corpo reagì irrigidendosi. In un decimo di
secondo mi ritrovai a
dieci metri di distanza, acquattata, mentre dalla mia bocca usciva uno
strano
sibilo, simile ad un ringhio, nato nel petto, che risuonò
potentissimo tra gli
alberi. Precedentemente mi trovavo supina, esposta e vulnerabile. Mi
resi conto
solo allora di quanto fosse intollerabile quella sensazione. La cosa
più
sorprendente fu accorgermi che durante il movimento velocissimo, avevo
continuato a vedere perfettamente il paesaggio circostante, come fossi
rimasta
ferma. Un’altra parte del mio cervello si occupò
dell'analisi di quella
stranezza, affascinata dalla mia nuova rapidità. Il vento,
inoltre, aveva
portato anche un altro odore, più pungente e forte. Forse
avrebbe piovuto.
Un
uomo biondo si trovava a quindici metri da me,
in posizione rilassata. L’espressione e la postura erano
quasi forzate, come se
si forzasse di mostrarsi così innocuo.
Riconobbi in lui Carlisle, ma questo non mi permise di lasciare la
posizione di
difesa. Come mosse un passo nella mia direzione emisi un altro ringhio,
istintivo, allontanandomi di tre passi.
La
mia mente l’aveva automaticamente classificato
come un pericolo, l’unico nel raggio di mezzo chilometro.
Senza realmente
volerlo avevo già elaborato sette diversi piani di fuga.
«Bella, non voglio farti del male!».
Un
altro passo avanti. Questa volta portò le
braccia avanti, i palmi rivolti verso di me, sembrava voler aggiungere
“vengo
in pace”. Non mi allontanai.
«Perché
dovrei? Ora sei forte e veloce, molto più
di me». Mi si avvicinò ancora e accennò
un leggero sorriso. Non parlai, mi
limitai ad osservarlo. Era ancora più bello di quanto
ricordassi, solo ora potevo
vederlo davvero. Ogni più piccolo particolare del suo viso
era perfetto, quasi
luminoso. Provai la strana sensazione di aver bisogno di strizzare gli
occhi,
come davanti al sole.
Abbandonai la posizione di difesa e raddrizzai la schiena. Incerta,
mossi un
passo verso di lui. Per quanto tutto dentro di me gridasse di
allontanarmi, la
piccola parte sopravvissuta del mio essere razionale mi
obbligò a porgli
l’unica domanda davvero importante.
«Cosa… cosa sono diventata?».
Un
trillo, simile al suono di mille campane,
melodiose e perfette, uscì dalle mie labbra. Le sfiorai,
stupita. Era la mia
voce? Carlisle parve capire il mio stupore e mi rispose con un sorriso.
«Lo so, il primo periodo è difficile, ma vedrai
che in poco tempo ci farai
l’abitudine», poi, prendendo un profondo respiro e
abbandonando il sorriso,
continuò: «Sei diventata una vampira, Isabella. La
trasformazione è terminata».
Continuai ad osservarlo, mentre le sue parole rimbalzavano nella mia
testa. Una
vampira. Allora non l’avevo sognato, tutto ciò che
mi aveva detto non era stata
un’allucinazione dettata dall’agonia del fuoco.
Rievocare
gli ultimi tre giorni, che di certo non
potevo aver immaginato, mi causava un vero e proprio dolore fisico.
Rimasi
stupita: i ricordi non bruciano le membra, non arrivano fino alle ossa.
Cercai di capire in che altro modo fosse cambiato il mio corpo.
Mi
osservai le mani: erano molto più pallide di
quanto non fossero prima, nei muscoli tesi avvertivo una sorta di forza
bruta,
grezza. La sentivo scorrere nelle braccia e nelle gambe, anche
nell’immobilità
più totale.
Improvvisamente
un dolore, simile a quello della
trasformazione, mi colpì alla gola. Per un attimo fui
terrorizzata dall'idea
che il rogo potesse ricominciare. Portai entrambe le mani sul collo,
stringendolo. Tentavo di spegnere il fuoco dall'esterno.
«Lo so, fa male. È la sete Bella, devi andare a
caccia». Sorrise amaramente e
mi invitò a seguirlo. Non avevo idea di dove stessi andando,
né di cosa avrei
fatto. Ma Carlisle sembrava intenzionato ad aiutarmi e io non potevo
attendere
oltre. Ero certa che sarei morta se non avessi bloccato immediatamente
il
bruciore alla gola.
Corremmo
nel bosco e mi resi conto che, senza
alcuno sforzo fisico, gli ero accanto. Lo superai disinvolta, come se
correre a
oltre centotrenta chilometri orari fosse la cosa più
naturale del mondo.
Mi lasciai andare all’istinto.
Chiusi
gli occhi, in attesa.
Un
odore dolce, caldo, che prometteva di mettere
a tacere il fuoco che mi bruciava in gola, attirò la mia
attenzione. Dallo
stesso punto arrivava il suono di un forte cuore. Senza riflettere,
andai
incontro alla mia preda: un puma. Senza troppe cerimonie gli balzai
addosso,
preda dell’istinto, e lo morsi al collo. Arrivai con
facilità all’arteria
pulsante, gli strati di pelle e muscoli del suo corpo erano come burro,
sotto i
miei denti. Bevetti con avidità e ferocia il prezioso
nettare che fuori usciva
dalla sua carne. Troppo velocemente il puma smise di muoversi e il suo
cuore di
battere. Lasciai andare la carcassa e mi guardai le mani e i vestiti,
mezzi
lacerati nella lotta contro l'animale e sporchi di sangue. Inorridii a
quella
vista. Ero stata io ad ucciderlo?
Carlisle mi fu subito accanto e, poggiandomi una mano sulla spalla, mi
disse:
«Bella, o loro o gli essere umani. Lo so che è
qualcosa di… mostruoso e per
questo ti chiedo perdono… Ma davvero era l’unico
modo per permetterti di
continuare a “vivere”, almeno in parte. E poi,
Bella… puoi scegliere. Non ti
obbligo di certo a vivere da “vegetariana”, puoi
decidere di intraprendere la
dieta classica».
Ritornai a due giorni prima, quando mi aveva parlato della sua
famiglia. Loro
erano diversi dalla maggior parte dei vampiri, non uccidevano gli
esseri umani
per sopravvivere. Scossi il capo, disgustata. Senza dubbio
l’idea di uccidere
degli innocenti era peggiore di quella di cibarmi di animali.
«Carlisle,
non ho la minima intenzione di
uccidere delle persone per vivere».
Di
nuovo, lo scampanellio della mia voce mi suonò
estraneo. Lui accennò un sorriso soddisfatto.
«Bene.
Non ho mai visto un vampiro di poche ore
capace di parlare e ragionare con così tanta padronanza di
sé».
Lo
guardai senza comprendere.
«Di
solito, i giovani vampiri sono troppo
assetati per pensare a qualcosa che non sia il sangue. E, essendo molto
più
forti e veloci dei vampiri maturi, sono difficilissimi da
controllare».
Si
aspettava una pazza furiosa pronta a divorare
chiunque le capitasse sotto tiro? Mi presi un momento per riflettere,
per
ascoltare nuovamente la forza grezza negli arti. Non mi sentivo per
niente
senza controllo. Sorrisi, evidentemente era un’ottima cosa.
Dovetti
ricredermi quasi subito: il fuoco tornò
repentino a bruciare nella gola. Ero di nuovo frustrata e assetata. Carlisle, ovviamente,
capì.
«Sta' tranquilla, come ho detto sei giovane e per questo
motivo hai bisogno di
molto sangue. Torna pure a cacciare, non c’è
nessun umano nelle vicinanze».
Seguii
immediatamente il suo consiglio.
Nel
giro di poco tempo uccisi due grossi alci e,
finalmente, mi sentii sazia.
Seguii
il suono dello scrosciare dell’acqua e
arrivai ad un ruscello: il sangue ormai ricopriva interamente i miei
vestiti e
avevo bisogno di una ripulita. Mi piegai sulle ginocchia e mi sporsi in
avanti,
indecisa se immergermi completamente o meno.
Una
ragazza dal volto pallido e le fattezze di un
angelo, ricambiò il mio sguardo. La osservai, stupita: il
viso meraviglioso era
incorniciato da una folta chioma color ebano e due occhi cremisi acceso
mi
fissavano, allarmati. In un primo momento mi spaventai. Chi era quella?
Impiegai
dieci secondi a riconoscere il mio riflesso.
Carlisle,
che mi aveva raggiunta, sorrise.
«Ti avevo detto che saresti cambiata anche fisicamente! Gli
occhi sono di
questo colore perché sei giovane, ma nel giro di qualche
mese di caccia animale
diventeranno dorati, proprio come i miei e quelli della mia
famiglia».
Lanciai
un’ultima occhiata alla me stessa
d’acqua, poi mi voltai verso Carlisle. Mi resi conto di non
sapere quasi nulla
su ciò che ero, sulla mia nuova natura, sulla famiglia di
cui tanto parlava.
«Parlami
di loro, parlami di quelli come noi».
Eccoci
ragazze/i! Che ne dite? Questo è una
sorta di capitolo di passaggio, infatti come in molte si aspettavano
Bella non
ha ancora conosciuto i Cullen, ma mi sembrava importante dedicare un
capitolo
alla reazione della nuova vampirella alla sua nuova natura!
SUPER IMPORTANTE: Capitolo betato da quelle due sante delle mie
migliori
amiche: Ele Cullen e Sarah__98!! Vi adoro ragazze *-* Ditemi cosa ne
pensate ;)
A presto!!
Vero