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Autore: yellowsun    31/01/2012    0 recensioni
Era appena iniziata l'estate ed era anche iniziata la felicità di Ebony: aveva la possibilità di rivedere Ben, il suo ragazzo. Ebony orfana di entrambi i genitori viene adottata da sua zia, che già aveva due figli: Summer e Gabe.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ebony? »

una voce lontana e familiare mi chiamava.

«Sono in camera»

mi tolsi le cuffie dalle orecchie e guardai la porta, poco dopo Summer era lì. Mia cugina era lì, all'uscio della porta, un cappello di paglia posava sulla sua testa e i suoi lunghi capelli rossi erano raccolti in due trecce, le sue labbra carnose erano coperte di un rossetto rosa pallido che faceva risaltare i suoi occhi luminosi e grigi.

«Allora vieni?»

«Dove?»

«In spiaggia, Gabe ci sta aspettando mentre mamma viene lì verso le sette»

«Gabe non ha sentito Ben? Io non riesco a rintracciarlo»

«Sì, ci raggiunge dopo» Sorrisi alla bella notizia

«Dai Nash, preparati» Nash era il mio soprannome e quasi tutti mi conoscevano e mi chiamavano così. Il nome era nato per un evento stupido: alle elementari, dopo che i miei mi lasciarono dai miei zii, mi trasferii da Nashville a New Orleans dove, per l'appunto, tutti mi chiamavano "Nashville" e per comodità Nash. Indossai un costume nero, semplice e comodo, il cappello di paglia e un vestitino da mare, infradito e occhiali da sole, rayban gialli. Lasciai sciolti i capelli. Mi avvicinai allo specchio ed ebbi un sussulto, quanto assomigliavo a mia madre, stessi capelli neri e stessi lineamenti. Strinsi i pugni.
«Ebony, faremo tardi!» chiamò la voce dolce e solare di Summer

«Arrivo» risposi incamminandomi verso la porta d'ingresso. New Orleans mi piaceva, la villetta dove vivevo con mia zia, Summer e Gabe aveva una vista spettacolare e spesso mi sedevo sul balcone ad ammirare il mare, le onde, gli uccelli, il sole, la luna, insomma tutta la natura appagava i miei occhi. Decisi di aspettare mia cugina fuori ed appoggiandomi al muro, incrociai le braccia. Una macchina rosso fuoco si fermò davanti al vialetto, i vetri scuri si abbassarono

« Nash hai bisogno di un passaggio?»

«No, grazie Bret, sto aspettando Summer ci vediamo poi al bar» Fece un cenno con la testa, alzò i finestrini e fece ripartire il veicolo. La porta si aprì

«Ebony, faremo tardi!» ripresi le parole che mi erano state dette

«Hai ragione, non trovavo le infradito»

«Ah, vabbè andiamo»

«Non vedo l'ora di rivedere Ben»

«Eh già, da quanto tempo non vedete? Ho perso il conto»

«Beh vediamo» dissi cercando di ricordare in che giorno e mese eravamo, durante le vacanze perdevo la cognizione del tempo e mi ritrovavo a non distinguere il giorno dalla notte.

«Se non perdo colpi dovrebbero essere ormai tre mesi ed undici giorni»

«E' bello vedere come siete legati e come siete fedeli l'un l'altro» Arrossii, aveva ragione.

«Dopo 2 anni di fidanzamento penso di avere le idee chiare» esclamai facendo spallucce.
****



«Eccovi!» Ci corse incontro Gabe, fratello di Summer e quindi mio cugino. Non sembravano fratelli, erano diversissimi. I capelli biondo scuro, quasi cenere risaltavano quella sua pelle liscia e abbronzata, i muscoli ben scolpiti, gli occhi azzurri come le onde del mare erano ipnotizzanti.

«Ben?» Allargò la bocca in un gran sorriso facendo il prezioso.

«Dai Gabe, non fare l'idiota dove è Ben?»

«Mi ha detto che sarà qui fra poco, appoggiate le cose sotto l'ombrellone e rilassatevi, intanto io vado a fare il bagno che sto morendo di caldo» Ci fece strada fin al nostro solito posto, mi spogliai e mi misi, come Sum, sulla sdraio a prendere il sole. Il sole batteva sulla mia pelle pallida, sperando di prendere un colore migliore all'arrivo di Ben. Sapevo che ciò era impossibile. Me ne fregai. Avevo gli occhi chiusi quando sentii delle goccioline di acqua battere sulla mia pancia.

«Ma che cazz..» sbottai aprendo gli occhi.
«Ben!» Scoprii i denti in un sorriso e i suoi occhi castano chiaro brillarono. Si passò le mani fra i capelli mori, divenuti scuri poiché bagnati.

«Ecco la nostra estate» Ammiccò mettendosi a cavalcioni su di me

«O Santa Pace, l'acqua è freddissima» Cercai di allontanarlo leggermente con la mano, ma la sua potenza mi sovrastò ed appoggiò il suo petto al mio e mi baciò. Desideravo quel momento da tantissimo tempo ormai, ed eccolo lì, sopra di me, con le sue labbra morbide e vellutate sulle mie.

«Ah buongiorno Ben» Si staccò da me girando il viso verso la voce

«Buongiorno Summer, tutto bene?»

«Sì grazie, a te?»

««Benissimo direi» disse ripercorrendo con l'indice il profilo del mio naso. Summer si alzò togliendosi i braccialetti che portava perennemente sul polso sinistro.

«Raggiungo mio fratello» e corse verso la distesa d'acqua, forse si era sentita di troppo.

«Allora? Cosa mi racconti? Sei diventata ancora più bella» disse dolcemente baciandomi il collo.

«Che mi sei mancato, ora non partirai più per gli studi vero?» uscì quasi come una supplica. Sorrise e il suo respiro caldo si posò sulla mia pelle.

«Non preoccuparti dolcezza, per un po' sarò tuo».

Avvolsi intorno a lui le mia braccia tenendolo più stretto possibile a me.

«Mi sei mancato, le tue parole, i tuoi sorrisi, il tuo sguardo, lo stare con te, tutto»

«Anche tu, guardiamo il lato positivo: ancora qualche mese e avrò finito tutto, e... se non stessi lontano da te, magari queste parole non me le avresti mai dette»

«Te le avrei dette comunque» puntualizzai tirandogli una specie di pugno sulla spalla.

«Mah» disse facendo un'espressione pensierosa trasformandosi in un sorriso. Il suo suono perforò le mie orecchie facendo riemergere l'ultima sua risata che avevo sentito.

«Ti va di fare un bagno con me?» Si alzò invitandomi. Allungò la mano e cercando la mia, l'afferrò trascinandomi fino in riva. Le onde bagnavano i miei piedi, caldi dalla sabbia.

«E' gelata! Non ci entro» sbottai.

«Eddai, sono venuto qui e non vieni a fare un bagno con il tuo ragazzo?»

«Così impari a non rispondere alle chiamate» risposi facendogli la linguaccia

«Ah, questa non me la dovevi fare» E si abbassò prendendomi le gambe sollevandomi da terra.

«Benjamin Liam Cooper fammi scendere!» dissi ridendo

«Come vuoi» ormai quando toccai la sabbia l'acqua arrivava fino alle ginocchia.

«Oh Mamma, riprendimi in braccio»

«Vediamo... no!» Prese il mio viso tra le mani e lo avvicinò al suo dandomi un bacio lungo ed appassionante lasciandomi, come sempre, senza fiato. Era un quadro bellissimo: il sole batteva sulla nostra pelle, le sue dita intrecciate alle mie, il suo profumo che si mescolava al mio e l'aria fresca d'estate. Lo amavo e non desideravo altro.
  
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