10/09/2006
3 recensioni Dos Palabras (Due parole)
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La situazione era inevitabile, lei sapeva che prima o poi sarebbe successa.
La sua bacchetta cadde a qualche metro di distanza da lei, sotto il suo piede sinistro.
“Professor Piton” disse Hermione con quel tono freddo risultato da molte perdite.
Aveva visto morire tanti maghi e streghe, la maggior parte della sua età, e ne aveva uccisi altrettanti.
Le mani pure e innocenti che un tempo erano così impazienti di sfogliare un nuovo libro si erano trasformate nel mezzo di morte per molti.
Le sue mani erano sporche di sangue, ma senza alcun rimorso.
Come non aveva rimorso per questa situazione.
Piton la guardava con la stessa espressione di disinteresse che lei aveva ben conosciuto durante le lezioni di Pozioni.
Però questo era un nuovo campo di battaglia, uno dei tanti e l’ultimo per lei.
Tremava, ma non per timore. Aveva imparato a lasciare le insicurezze fuori dalla battaglia. Qualcosa in lei aveva sperato per molto tempo in questo momento.
Per lei era un rincontro però era evidente che il sentimento non era mutato.
Per Piton, ora con i capelli corti e la faccia ringiovanita, la sua ex studentessa sarebbe stata solamente una vittima in più.
Il silenzio tra loro iniziava a rendere impaziente Hermione. Non sperava in molte parole né in un addio cordiale, però si aspettava un commento sarcastico e ingegnoso com’era sua caratteristica.
Il grido di dolore suonava sempre più vicino.
Piton premette con più forza la bacchetta, doveva affrettarsi.
Vedendo il repentino cambio del mangiamorte Hermione non potè evitare di sorridere.
Si sentì come quella ragazzina di undici anni che era caduta irrimediabilmente al fascino sinistro, misterioso e irresistibile del suo professore di pozioni.
Piton alzò un ciglio confuso vedendola sorridere. Ad essere onesti, nei suoi anni a Hogwarts, Piton aveva giudicato correttamente i suoi alunni, e cosa sarebbero diventati.
Granger senza dubbio era risultata diversa a ciò che aveva pronosticato. Alcune volte l’aveva sottovalutata.
Fuori le grida sempre più vicine indicavano che il tempo stava per finire.
“Sarebbe così amabile da spiegarmi perché sorride, signorina Granger?” Chiese con il suo abituale tono annoiato, anche se non riusciva ad evitare la curiosità per quello strano gesto.
Hermione arrossì davanti alla domanda. Doveva dirgli la verità o morire con quel segreto?
Un grido ruppe il silenzio della notte.
La ragazza si morse il labbro e colse quella che era certamente la sua ultima possibilità.
“È assurdo” ammise Hermione, ed il suo sorriso tornò triste, “però questa volta, solo per questa volta, lei, professor Piton, sta pensando a me” confessò con amarezza.
Piton si paralizzò per qualche secondo, ma dei passi vicini lo risvegliarono dal quel torpore.
“Addio” pronunciò Hermione sorridendo al traditore e sapendo che non avrebbe ottenuto risposta. Dall’altro lato della porta la maniglia fu girata da una mano forte.
Il tempo era finito.
“Avada Kedavra!”
Il corpo inerte di Hermione Granger colpì il suolo con un suono secco.
“Ben fatto, Piton” mormorò Bellatrix “Dobbiamo unirci agli altri”.
Gli occhi neri si fermarono per alcuni secondi sul cadavere della grifondoro prima di riprendere il loro cammino.
Mentre lasciava la scena per raggiungere i mangiamorte mormorò una parola verso il nulla.
“Perdonami”.
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Ed eccomi qua alla mia seconda traduzione. Fin’ora mi sono concentrata sulle Sev-Hermione, dato che ce ne sono così poche in italiano… anche questa è cortina, come l’altra, ma per iniziare dire che non è male. ^^
Spero che vi sia piaciuta com’è piaciuta a me!
Se volete contattarmi per qualsiasi motivo fatelo tramite l’utente valmontdangerouses (cioè io ^^).
A presto!
Valmontdangerouses