10 ottobre, credo. Non ricordo completamente. Ero in una stanza con tanti peluche rosa, si Cassie! Ero da Cassie. Davanti a me è tutto bianco la luce mi acceca gli occhi e dietro di me è tutto buio non posso restare ferma, sono sempre stata brava di solito il bianco promette bene, ma la mia vena rock dice di andare dal nero. Chissà forse lì incontrerò gente ribelle, che porta i guanti con le dita tagliate di pelle, con la matita nera attorno agli occhi messo in modo orribile che ti guarda con la bocca mezza aperta e inclina la testa per farti paura. Credo che l’ incontrerò delle persone come i video di Lady Gaga, spero lì ci sia, lei. Mi incammino. Mi arriva una fitta allo stomaco, ero sazia avevo mangiato da Burger King con Cassie, no? E io non aspettavo il ciclo. Mi accasciai a terra poi, più nulla di prima.
Forse per capire dovremmo andare indietro di qualche mese.
Era Agosto, il mio compleanno di avvicinava, facevo le tre di notte massaggiando con Caroline su cose banali e stupide ma ero sempre io a crollare nel letto. Ovvero, io credo di non aver mai dormito. Per me il dormire è andare verso il letto qualcosa mi attira a pancia in giù e non sento più niente. Ero su Facebook chattavo con Car e i nostri discorsi sui vestiti non avevano prezzo.
Compleanno, festa in piscina. Uno dei più belli che abbia festeggiato.. forse. Racconterò solo quello che ricordo. Non mi sono presentata? Sono Sophie. Vivo in Tennessee, originaria dell’ Alaska. Strano no? Sono arrivata qui quando avevo sette anni, ma sapevo tutto già. I bambini mi prendevano in giro per la mia pelle cadaverica.
Alle medie ho cominciato ad essere corteggiata dai ragazzi perché mi ritenevano strana, non gli davo corda, era quello il mio metodo e funzionava. Finite le medie, liceo. Che parola.. Sophie, la zombie cadaverica con il viso d’ angelo è al liceo. Wow.. Entro in classe con Cassie.
-E tutti questi secchioni?- Mi sussurra in un orecchio.
-Dai, andiamo a scegliere un bel posto siamo fottute se no- Risposi.
Già il liceo mi annoiava. Volevo dare una svolta a quella monotonia e rumore di pagine che giravano, di matite e penne picchiettate sul banco, lo struscio dell’ evidenziatore sul libro. Palle. Sentii una gomitata. Uhm.. Un bigliettino finalmente! Non credevo i secchioni li mandassero. Eh, ti pareva che era da parte di secchioni, era un biglietto di Cassie che aveva fatto il giro della classe. C’ era scritto:
 
 
“Festeggiamo l’ inizio del liceo!
  Stasera pigiama party da me!
  Niente regole solo Vodka!
  Alle otto a Casa Forbes.”
Ma per favore. Trenta ragazze con il pigiama rosa cipria che tirano cuscini cercando di farvi uscire le piume come nei film. Mi girai verso Cassie e scossi la testa. Non andavo ero convinta, in mente mia dicevo: Fa che non faccia il labruccio, fa che non faccia il labruccio! Eccolo, perfetto dovevo andare.