Capitolo 1.
Il primo bacio
Uno strano
scricchiolio le fece sgranare gli occhi. Avrebbe potuto
ignorarlo e tornare a dormire come se niente fosse, ma uno strano
presentimento
si insinuò nella sua mente. Restò nel letto,
immobile, gli occhi spalancati e
le orecchie pronte a captare ogni singolo rumore sospetto,
finché la sgradevole
sensazione di essere osservata la costrinse ad alzarsi.
Scalciò via le coperte
e si mise a sedere. Poggiò i piedi nudi sul pavimento e un
brivido di freddo le
attraversò la schiena. La stanza era immersa nel buio, ma a
tentoni, riuscì a
raggiungere il balcone e a spostare le tende. La luce proveniente dalla
luna,
rischiarò l’ambiente. Tutto sembrava normale, ma
una vocina dentro di lei, le
sussurrava che non era così. Aprì il balcone,
è una folata di vento la investì in
pieno. Ora, chiunque si fosse
trovato sulla terrazza, avrebbe potuto vedere la sua espressione
imbronciata,
un miscuglio di paura e fastidio, e i lunghi capelli biondi che, mossi
dal
vento, fluttuavano intorno alla sua testa quasi fossero dotati di vita
propria.
Il delicato tessuto della camicia da notte strusciava contro le sue
gambe.
Guardò fuori, ma, oltre al vento che minacciava di sradicare
gli alberi dal
terreno, non vide niente. Timorosa, decise di uscire dalla precaria
protezione
che la sua camera poteva offrire. Poggiò delicatamente un
piede sul pavimento
di ceramica di cui era fatta la grandissima terrazza. Niente
mutò. Traendo
forza da ciò, uscì completamente, fermandosi
tuttavia subito dopo. Quella
volta, il sospetto di essere osservata non era più una
sensazione, ma realtà.
Spostò lo sguardo verso la sua destra e lo vide.
Sussultò spaventata: lui la
stava guardando. Entrambi rimasero immobili, ad osservarsi, mentre il
vento
faceva svolazzare la bianca camicia da notte di lei e il lungo trench
nero di
pelle di lui. Lei, candida e innocente. Lui, oscuro e pericoloso. Una
nuvola di
passaggio coprì la luna, oscurando la vista della ragazza, e
solo quando,
qualche secondo dopo, ogni cosa fu nuovamente rischiarata,
poté vedere che la
figura si stava muovendo verso di lei. In preda al panico,
cominciò ad
arretrare, fino a quando la sua schiena sbatté contro il
muro. Maledicendosi
mentalmente per non essersi precipitata nella camera, pensò
di farlo in quel
momento, e sprangare poi il balcone. Ma era già troppo
tardi. La distanza tra
loro era stata ormai cancellata dall’avanzare sicuro di lui.
Stava valutando di
mettersi a urlare, con la speranza che qualcuno potesse correre in suo
aiuto.
Ma sapeva che non sarebbe successo. Era da sola in casa, quella notte.
Pensò di
farlo lo stesso, e così cominciò a prendere un
bel respiro, ma lui si fermò
circa un metro lontano da lei. Come prima, ripresero a guardarsi, o
meglio a
studiarsi. Era molto più alto di lei, il corpo asciutto e
muscoloso, le spalle
larghe. In un altro contesto l’avrebbe potuto addirittura
trovare affascinante.
Dal canto suo, l’uomo la osservava soddisfatto. I lunghi
capelli le sfioravano
il volto, gli occhi colmi di terrore, e sentiva il piccolo cuore che
batteva
velocissimo. Spostò lo sguardo sul suo corpo, e
ghignò compiaciuto. La camicia
da notte le stringeva i fianchi, mettendo in evidenza un corpicino con
delle
curve perfette, e un seno prosperoso. In quel momento, pensò
la ragazza, più
che guardarla, se la stava mangiando con gli occhi. Spaventata da quel
pensiero, dall’uomo che la osservava dalla testa ai piedi e
dal sorriso
minaccioso, spostò impercettibilmente un piede verso il
balcone. Ma lui se ne
accorse, e, infastidito, si mosse verso di lei. Prima che la
raggiungesse completamente,
la ragazza decise di provare un ultimo, disperato tentativo di fuga, ma
lui
poggiò entrambi le sue mani al muro, accanto alla sua testa.
Sorrise, e nel
farlo, mise in mostra la punta di due scintillanti canini. Gli occhi di
lei si
spalancarono ancora di più. Le gambe divennero deboli,
minacciando di non
reggere più il peso del suo corpo. Emise un gemito strozzato
quando vide il
vampiro avvicinare il viso al suo. Si schiacciò ancora di
più al muro dietro di
lei, chiudendo gli occhi, mentre una lacrima solitaria le
rigò il viso. Le mani
di lui si spostarono sul suo collo, poi lentamente, le
spostò verso la sua
testa e nel preciso momento in cui lei riaprì gli occhi, lui
la attirò a sé e
poggiò le labbra sulle sue. La ragazza, incredula, rimase
immobile, mentre le
mani del vampiro si spostarono sui suoi fianchi. Il bacio si fece
più
appassionato e lei si ritrovò a ricambiare, mentre le sue
mani, piccole e
aggraziate, si mossero istintivamente alla ricerca di un ulteriore
contatto.
Gli circondò il collo, ma subito dopo, lui si
staccò da lei. La guardò. I
capelli erano arruffati e il volto in preda al rossore, il respiro
corto. Lui
sorrise, compiaciuto di aver provocato in lei una tale reazione. Si
avvicinò
nuovamente a lei e le accarezzò delicatamente una guancia,
poi le fece
l’occhiolino. La ragazza chiuse gli occhi mentre lui le diede
un altro bacio,
questa volta breve e leggero, e quando gli riaprì, non
c’era più. Se n’era
andato, lasciandola completamente confusa. Si lasciò cadere
a terra. Il suo primo
bacio, pensò e con la punta delle dita si sfiorò
le labbra, dove il sapore del
vampiro era ancora presente. Aveva dato il suo primo bacio ad uno
sconosciuto,
crudele e appassionato vampiro.
Angolino di LadyInDark.
La storia
non è
un granché, ma ho voluto pubblicarla lo stesso ^_^ Se
è particolarmente
apprezzata, in futuro potrei creare una raccolta incentrata su di essa.
Grazie
a chi commenterà, o leggerà, o darà
solo un’occhiatina veloce ^^