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Autore: Merryweather616    11/09/2006    8 recensioni
Fan-fiction dedicata alla magnifica storia d'amore tra Bella Swan e Edward Cullen, protagonisti del romanzo di Stephenie Meyer "Twilight"...la storia si articola intorno agli enormi cambiamenti che subirà la vita di Bella in seguito ad un enorme svolta nella sua vita..
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“You’ve dazzled my heart!”
Hai incantato il mio cuore




Bella era stretta ad Edward, i loro corpi si toccavano e fremevano nel buio della stanza. Era così da mesi, ormai. Ma non potevano fare altro che stare l’uno accanto all’altro, oltre non sarebbero andati.
Edward alzò una mano, fredda e glaciale come il marmo, per sfiorare la guancia bollente di Bella.
Al suo tocco, Bella balzò e sbiancò completamente. Edward si accorse subito che qualcosa non andava.
La chiamò.
“Bella, svegliati” le disse. Preso dal panico, cercò di scuoterla per farla rinvenire. Ma gli occhi di lei restavano fermamente chiusi.
A niente valsero le suppliche di Edward che lentamente stava impazzendo dal dolore, Bella non si svegliava. Non capiva cosa le stesse succedendo, altre volte era svenuta al suo tocco, ma mai per così a lungo.
Accostò l’orecchio al suo cuore, ed ebbe un moto di terrore. Il cuore di Bella non batteva come doveva battere un cuore umano. Sembrava aver perso il ritmo.
In quell’istante Edward capì che doveva portare Bella in ospedale, ciò che aveva, era più grave di uno svenimento dovuto all’emozione.
La prese tra le sue braccia ancora esanime, e la portò all’ospedale nel tempo più breve che le sue abilità da vampiro gli permisero. Non gli importava che qualcuno vedesse. Era in gioco la vita della persona che per lui era più importante. Se l’avessero scoperto non sarebbe stato nulla in confronto a ciò che sarebbe accaduto se avesse perso Bella.
Arrivò all’ospedale e si precipitò al pronto soccorso.
Fortunatamente Carlisle era di turno.
“Cosa è successo?” esclamò preoccupato vedendo lo stato in cui si trovava Bella.
“Non lo so, eravamo in casa e stava bene. Da un secondo all’altro, il suo cuore ha iniziato a battere in maniera strana” esclamò Edward con la voce strozzata dalla disperazione.
“Va bene” disse Carlisle “ora la portiamo a fare degli esami, tu rimani qui, sei troppo nervoso per essere di alcun aiuto.”
Edward rimase li, completamente distrutto dalla preoccupazione. Non poteva perdere Bella in quel momento, sarebbe stato troppo.
Un'altra opzione attraversò la sua mente, ma non la degnò di alcuna attenzione. Era contro tutto quello in cui credeva. Non l’avrebbe fatto. Ma perderla sarebbe stato qualcosa a cui non voleva neanche pensare.
Dopo un tempo che gli sembrò infinito Carlisle tornò. Ma Edward non ebbe bisogno di sentire le parole. I pensieri di Carlisle furono abbastanza eloquenti.
Bella stava male. Avrebbero dovuto fare altri esami. Ma era indubbio. Il suo cuore aveva una malformazione, che per una sfortunata serie di circostanze non era mai stata scoperta ed ora era troppo tardi.
Un trapianto di cuore non sarebbe arrivato in tempo. Le restavano poche settimane di vita.
Edward non poteva crederci. Non stava accadendo a lui. L’amore della sua vita stava morendo. L’unica cosa che in cento anni l’aveva reso completamente e totalmente felice stava svanendo.
“Voglio vederla” disse con fermezza Edward.
Carlisle gli fece cenno di seguirlo e aggiunse che non doveva farla agitare, era cosciente ma ancora non sapeva cosa le stava accadendo.
Quando arrivò nella stanza e la vide, pallida e debole, che gli sorrideva, una lacrima scese dai suoi occhi, e sperò che lei non l’avesse notata.
“Come stai?” le disse avvicinandosi sfiorandole i capelli.
“Ora sto meglio” rispose “ma ancora non so cosa mi è accaduto.”
“Non te ne devi preoccupare ora, Bella. Ci sono io con te, niente potrà farti del male” aggiunse Edward e si sporse per porgerle un bacio delicato sulle labbra.
Nello stesso istante in cui le loro labbra si toccarono, i strumenti collegati a Bella iniziarono a lanciare suoni allarmanti.
Il suo cuore andò in aritmia e lei venne scossa da profondi brividi prima di tornare nell’incoscienza.
Carlisle si precipitò nella stanza.
Bella giaceva immobile sul letto. Il suo cuore era tornato a battere normalmente, ma per sicurezza le diede una dose di calmanti.
Edward era al lato opposto della stanza. Completamente terrorizzato. Aveva capito. La sua presenza, che aveva sempre scatenato in Bella reazione molto forti, ora aveva provocato un emozione talmente potente che aveva fatto perdere un colpo al suo già fragile cuore.
Si girò verso Carlisle e gli spiegò cosa era successo. Sembrò comprendere, ma Edward non gli diede il tempo di rispondere. Si precipitò fuori dalla stanza e si allontanò nella nebbia.

Bella si svegliò in un letto d’ospedale, non sapeva cosa le fosse successo, si girò, sentendo una presenza vicino a lei.
“Edward” mormorò.
“Bella, sono Alice” le rispose una voce dolce.
“Dov’è Edward?” chiese Bella “eravamo insieme, ma cosa è successo dopo non lo ricordo.”
“Sei svenuta, ed Edward ti ha portato qui, poi se ne è andato, è convinto che quello che ti successo è colpa sua.” Disse Alice.
“Ma cosa mi è successo Alice?” chiese allarmata Bella.
“Non so come dirtelo, il tuo cuore non funziona come dovrebbe, hai una malformazione dalla nascita, che ora si è manifestata. Non si può guarire”.
Non c’era bisogno di dire altro. Bella comprese. Stava per morire. E Edward non era con lei.
Avrebbe preferito morire in quello stesso istante, più che vivere un anno in più senza di lui.
“Alice, ma dov’è?” Chiese.
“Nessuno di noi lo sa, è scomparso, in questo momento potrebbe essere dovunque” disse “non sai quanto mi dispiace Bella, ma ci siamo noi con te, non ti lasciamo sola”
In quel momento arrivarono Jasper e Emmett, che le si avvicinarono e cercarono di starle vicini, ma lei era lontana, non li ascoltava.
L’unico viso che voleva vedere era quello di Edward.
La sera arrivò presto. L’unica rimasta con lei era Alice, le aveva tenuto la mano per ore.
Durante la notte Bella pianse, pianse tutte le lacrime che le erano rimaste. Non riusciva a capire cosa Edward stesse facendo, perché l’aveva lasciata così. Non riusciva a farsene una ragione.
Quando Alice si allontanò per tornare a casa a prendere delle cose per Bella, lei sentì un rumore ma non vide nessuno.
Ma il suo cuore capì. Era Edward, era tornato. Lo chiamò. In un istante si materializzò al suo fianco.
“Edward” mormorò “sei tornato”.
Lui la strinse forte a se, poi si allontanò.
“Bella, io non so come spiegarti quanto sia stato difficile per me lasciarti in questo stato, ma io penso che sia la mia presenza che ti ha provocato questa crisi e non voglio che tu muoia, non posso perderti”
“Ma mi perderai comunque comportandoti così! Non capisci che tanto morirò comunque, preferisco averti accanto quando succederà, che sia adesso domani o tra un anno, lo sai che rinuncerei a tutto tranne che a te” esclamò.
Si alzo dal letto, e si avvicinò a lui e lo baciò, convinta che se la sua vita doveva finire, sarebbe successo tra le braccia dell’uomo che amava.

Edward la strinse a se e la baciò.
Non poteva lasciarla andare, doveva trovare un modo per salvarla. Quell’idea che tanto odiava, ritornò. Questa volta non riuscì a scacciarla. Il desiderio di continuare a vivere accanto a Bella in quel momento era più forte dei suoi ideali.
In quell’istante la sua vita cambiò. Mentre la teneva stretta a se, Bella svenne. Il battito del suo cuore era quasi impercettibile.
Edward capì di non poter aspettare oltre. Le strinse forte e fece l’atto che per anni aveva giurato di non compiere.
La morse sul collo e lasciò che il veleno contenuto dai suoi denti entrasse in circolo.
Entro pochi istanti il dolore avrebbe iniziato a tormentarla.
Ma per ora la sua faccia era serena.
Lui la contemplò, era bella come mai l’aveva vista. Cercò di fissare nella sua mente i tratti che tanto amava. Mai più l’avrebbe rivista così.
Lentamente l’espressione di Bella cambiò, Edward capì.
La trasformazione era iniziata.








  
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