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Autore: bethfuckoff    01/02/2012    6 recensioni
Aspetta!
Che c'è?
Non lo so!
Che cosa vuoi?!
Aspetta! Aspetta! Voglio soltanto che aspetti ..un po'.
..Va bene.
Davvero?
Io non sono sono un'idea, Joel, ma una ragazza incasinata che cerca la sua pace mentale, non sono perfetta.
Non riesco a vedere niente che non mi piaccia in te, ora non ci riesco.
Ma lo vedrai, ma lo vedrai! certo col tempo lo vedrai, e io invece mi annoierò con te, mi sentirò in trappola perché è cosi che mi succede!
Okay.
Okay? ...Okay?
Okay.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero andata a trovare una coppia che aveva da poco festeggiato i 54 anni di matrimonio. Il marito è entrato a casa con gli stivali di lavoro sporcando di terriccio l’immacolato pavimento della cucina. Pensavo che la moglie avrebbe protestato e ho detto: “Certo, quegli stivali portano dentro un bel po’ di terriccio.” “Sì.” ha detto la moglie alzandosi per prendere la scopa. “Ma portano dentro anche lui.” [Shirley Scott]

Era seduta sul ponte, stava fissando le onde infrangersi contro di esso. Il cielo ormai era cupo e non c'era l'ombra di un filo di luce, uno spiraglio, niente di niente. Le nuvole si muovevano velocemente lasciando spazio a quelle nuvole che Clementine tanto adorava: la pioggia. La madre diceva sempre che la pioggia aiuta a rilassarsi, certo: non quando sei su un ponticello che da sul mare, non quando hai il cuore che ti esplode dalla tristezza. Ma nella pioggia poteva trovare una magra consolazione che nessun altro, neanche Harry, poteva darle. Ma che consolazione? Harry era partito, trasferito dall'altra parte dell'Inghilterra e nessun mezzo era così veloce da farla arrivare tra le sue braccia nel giro di un paio di nano secondi. Ma non era colpa sua, in fondo le cose succedono per una ragione. Non importa quale sia, ma purtroppo le cose brutte accadono e sono quelle a rendere una persona migliore. Aspettare.. oh sì che bella parola, le persone non si aspettano. I treni, gli eventi, i bus, l'apertura di un nuovo negozio sono queste le cose che si aspettano. Non una persona che è lontana, non una persona che ti ha lasciato marcire su un ponte dove passavi le giornate intere a ridere. Anche un oggetto poteva riportare alla mente tanti ricordi, e Clementine lo sapeva, lo sapeva benissimo. Secondo la sua strana mente, doveva, in un altro universo, esistere una macchina per cancellare tutti i ricordi. In quel momento avrebbe voluto averne una per cancellare quei ricordi che tanto le sbrindellavano il cuore. In fondo, non è il cuore che comanda: in questa guerra inizia sempre il cervello, accostando sensazioni e decidendo se farti battere forte il cuore, se far rivoltare lo stomaco, se farti sudare le mani per l'agitazione. E non credeteci quando vi diranno 'ascolta il cervello' perché in fondo è colpa sua. Il cuore obbedisce e subisce tutti i danni, che poi il cuore spezzato non esiste saremmo tutti morti. Eppure le persone hanno la capacità di credere che un cuore possa spezzarsi e soffrire innumerevoli volte! Ma non è così, una volta che si è 'spezzato' il resto saranno solo piccoli ed insignificanti graffi. Ma Clementine si chiedeva quanto tempo potesse passare prima che quell'enorme frattura si richiudesse, da una parte sperava che essa si chiudesse subito, mentre dall'altra sperava che non si richiudesse mai perché significava dimenticare Harold e lei non voleva. Perché lei lo amava, ma non come si amano due persone normali: lei l'amava anche quando era nervoso, quando la mandava affanculo e lui lo stesso. Si amavano in un modo tutto loro e nessun altro poteva capirlo. L'amore è difficile da capire, da saper 'usare.' A volte è come un frullatore, se non lo si tappa per bene va a finire che tutto il contenuto esplode e impasticcia tutto, se lo si usa bene invece uscirà un buon frullato al gusto di fragole. A lei piacevano tanto le fragole, soprattutto quando era lui a preparargliele: ad esempio quando l'estate cominciava a bazzicare nei dintorni di Londra i fruttivendoli avevano sempre quelle adorabili casse di fragole, dal sapore dolce ma.. quando c'era quella fragola marcia che ti lasciava l'amaro in bocca. Harry, dunque era una di quelle era buono da un lato, ma dall'altro era marcio e ti lasciava l'amaro non in bocca.. ma nel cuore. Dei passi la risvegliarono dai quei pensieri un po' malinconici, passi di anfibi. Lei conosceva solamente una persona che indossava quel tipo di scarpe: Harry. Ma non era possibile che lui fosse lì, si erano detti addio. E gli addii non sono 'arrivederci' significa che con quella persona non avrai più niente a che fare, non le parlerai, non la guarderai più negli occhi e le accarezzerai le gote un po' arrossate per colpa del freddo. Una sagoma si sedette accanto a lei, non l'avesse mai detto ma era tornato. «Sei..qui.» Si limitò a dire fissando ormai il tramonto che si fondeva con quei nuvoloni grigi. «Mantengo sempre le mie promesse Clementine.» Il ragazzo si avvicinò e le sfiorò delicatamente la mano destra, che tanto avrebbe voluto ritrarre. Ma quando senti quel calore che dolcemente ti scalda il cuore è impossibile resistere. «Sei tornato per lasciarmi di nuovo?» Una goccia lentamente interruppe quel silenzio imbarazzante. Harry le strinse la mano e scosse il capo. «Ho comprato la vecchia casa, ci vado a vivere con i ragazzi.» In quel momento Clementine si sentì risollevata e gli strinsi la mano senza nessun rancore. «Allora sei tornato davvero.» Affermò del tutto convinta, Harry annuì lentamente e l'accolse tra le sue braccia tenendola stretta. A quel contatto il cervello della ragazza si sconnesse e diede ordini a tutti gli organi: erano tutti impazziti. Il cuore batteva forte, lo stomaco si stringeva e dava vita a quelle strane morse. Harry le alzò dolcemente il viso e per un momento si perse nei suoi occhi azzurri, come il mare che era di fronte a loro. Le loro labbra si rincontrarono dopo tre mesi e non ci fu contatto più bello di quello, con delicatamente le loro lingue incominciarono a giocare dando vita ad ulteriori fitte allo stomaco. «Sono tornato per restare.»
Gradirei una recensione, sennò bò la prendo a male ahahah ç_ç
   
 
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