Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Feel Good Inc    01/02/2012    3 recensioni
{ Gold/Emma ~ random!moments }
#01. Mi guarda come se volesse mangiarmi. ~ Ma Mary Margaret è affogata?
#02. È sempre elegante! ~ « Il mio abbigliamento le interessa dunque così tanto? »
#03. Il suo dopobarba. ~ Si sa, le vecchie abitudini sono dure a morire.
#04. Gli piacciono i fiori. ~ « Che problema ha con Sidney, signor Gold? È geloso? »
#05. Con lui il mio superpotere non funziona. ~ « ... Glielo concedo. Per stavolta ha vinto lei. »
#06. Gli piace il mio nome. ~ « Una sola parola che racchiude in sé il senso di un’intera entità... Straordinario, non trova? »
#07. Ha mille e uno segreti (e non vuole svelarmeli). ~ « Spero che la vaniglia sia di suo gusto. »
#08. Ha sempre ragione lui. ~ A fare patti col diavolo non si ricava niente di buono, soprattutto se lo vedi sorridere.
#09. Alla fine ha vinto lui. ~ « Sì, beh, questo non cambia quello che penso di lei. »
#10. Mi fa tremare le gambe. ~ Lo lascia entrare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

10 things I hate about you

 

 

 

 

 

 

 

 

#4

{ you like flowers }

 

 

 

È un vero parco giochi, di quelli cui si pensa per antonomasia al semplice suono della parola. Colorato, immerso nella natura, pieno di bambini, chiassoso, sicuro. Emma lo guarda da lontano e si sente semplicemente fottuta. Sì, le hanno fottuto la vita.

Henry ci va tutti i giorni, ma solo perché Regina se lo aspetta. Tiene sempre la ricetrasmittente in tasca e il più delle volte resta seduto in un qualche angolino a parlare con lei, tranne quando racimola abbastanza coraggio da andare a bofonchiare una parola all’orecchio di Ava. Sono le occasioni in cui Emma si sente più sola. La prima cotta del suo bambino – suo figlio – e lei è costretta a guardare da lontano.

« Dev’essere molto dura. »

Il giorno in cui si sente scuotere dalla voce del signor Gold, che come al solito sembra apparso dal nulla al suo fianco, deve lottare con se stessa per non ammettere di essergli grata di non averla lasciata affondare da sola nella disperazione.

Si volta, seduta sul cofano di quella macchina con le insegne luminose della quale oggi è conducente e non più condotta. Gold è in piedi alla sua sinistra, appoggiato al bastone, lo sguardo fisso sul cumulo di legno e plastica e ferro con cui Regina Mills ha dimostrato per l’ennesima volta la propria egemonia. È uno sguardo strano, come se vagasse su spazi lontani e perduti, come se la vista gli facesse sinceramente male.

« Ci sono abituata. È la storia della mia vita. »

Il signor Gold osserva con più attenzione il rincorrersi di Henry e Ava. Emma vede suo figlio arrossire quando la ragazzina lo sfiora, vede Gold sorridere a quella scena, e vorrebbe essere lontana mille miglia per non vedere nulla di tutto ciò.

« Non merita questo dolore. Nessuno merita di vedersi sottratto un bambino. »

« L’ho dato in adozione. Raccolgo quel che ho seminato. »

« Signorina Swan, si fidi di me: l’autocommiserazione è la maschera più fragile che una persona possa scegliere di indossare. »

Emma lo guarda in silenzio, incapace di decifrare la sua espressione. Forse la deride o forse la compatisce o forse, chissà, addirittura la rispetta. Ma quel che è certo è che quell’uomo la capisce. In un modo in cui lei sente che non riuscirà mai a capire lui.

Nella pausa che si protrae, Gold sposta la sua attenzione sui fiori che crescono ai loro piedi, piccoli miracoli invernali dopo la tempesta della settimana appena trascorsa. Sorride di nuovo, ma in modo diverso.

« Pare che si avvicini il giorno di San Valentino. »

La divagazione, così brusca, la confonde. Per la prima volta lo fissa sgomenta.

« ... Cosa l’ha portata in quella direzione, di preciso? »

Ride sommesso, colpendo un bocciolo di rosa infreddolito con la punta del piede che non ha bisogno del sostegno. « Mi scusi. Pensavo solo » di colpo cambia tono, e il modo in cui non la guarda la fa rabbrividire, « che l’attende un’altra triste giornata. »

Emma non reagisce. Tiene gli occhi fissi su Henry, su Ava che lo tiene per mano, sforzandosi di non pensare a niente.

« Oh, sì... Quasi dimenticavo. Ci sarà il signor Glass a farle compagnia, non è vero? »

Vorrebbe, davvero, vorrebbe ignorarlo, con tutta se stessa; ma per qualche assurda ragione non riesce a non cercare il suo viso, a non rivolgergli un sorrisetto ironico.

« Che problema ha con Sidney, signor Gold? È geloso? »

Gold ride. Ancora quel riso smorzato. Eppure c’è stato un attimo, il millesimo di secondo in cui quegli occhi hanno trafitto i suoi, in cui il sogghigno di Emma ha tremato.

« Le chiedo nuovamente perdono; ma non posso non credere che abbia riposto male la sua fiducia. » Senza darle il tempo di riflettere, si china e porta la mano libera dal bastone al cespuglio di rose, ed è proprio quel bocciolo che sceglie di cogliere e di porgere a lei. « Per fortuna ha suo figlio, Emma. Non si arrenda. Non se lo lasci portar via. »

È stordita. Non riesce a seguirlo. La mente di quell’uomo sembra correre da un pensiero a un altro, lasciando solo piccole allusioni come tracce del percorso, e lei non riesce a seguirlo. Ma il bocciolo evidentemente vuole essere accettato, e ora come ora la sua mano è abbastanza passiva da seguire l’indicazione e stringere automaticamente il gambo.

Le dita del signor Gold sono ruvide e calde, quasi quanto il suo sorriso.

È solo quando torna a guardare Henry da lontano, rifuggendo la vista dell’uomo che si allontana, che si ricorda che l’ultima volta che ha creduto di aver ricevuto dei fiori li ha gettati in un cestino. Che odia i fiori, che li ha sempre odiati.

Eppure il bocciolo di rosa ha un così buon profumo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

(Timeline: episodio 1x11, post-epilogo; minuscola anticipazione sull’1x12.)

 

Al diavolo. Scordatevi quello che ho detto. Questa è una ship che non potrei accantonare per niente al mondo.

E comunque è tutta colpa del signor Gold. Come si può, in due sole dannate scene su un intero episodio, avere quell’aria da “mi-dà-fastidio-vedere-che-ti-allei-con-chicchessia-perché-ci-sto-palesemente-provando-con-te”? 8D

Ava non è che mi dica un granché, ma è la prima cotta di Henry e Henry merita amore. E il giorno di San Valentino arriverà effettivamente nell’episodio seguente, quindi non me lo sono inventato di sana pianta.

Approfitto di questo spazio per ringraziare dal profondo del cuore i lettori/recensori/‘seguaci’ di questa raccolta: non mi aspettavo tanto sostegno .////.

Aya ~

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc