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Autore: Lady Numb    02/02/2012    4 recensioni
[Sequel di UNHOLY CONFESSIONS]
Zack e Natalie qualche anno dopo rispetto a dove li avevamo lasciati... ma anche la più tranquilla delle vite è a rischio se ombre dal passato tornano a farti visita...
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unholy Confessions Series'
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La mattina seguente, quando Brian vide Zack e Natalie entrare nella stanza di Jess notò tre cose: Zack sorrideva, Natalie sorrideva, Natalie aveva la mano in quella di Zack.

Si sentì estremamente sollevato e sorrise a sua volta, evidentemente Zack aveva avuto ragione, il fatto che Jess stesse finalmente meglio in un modo o nell’altro aveva contribuito a dare una svolta alla situazione.

‘Buongiorno Brian’ sussurrò Zack, notando che sia Jess che Michelle stavano ancora dormendo.

‘A voi... certo che potevate anche venire un po’ più tardi, non scappa mica’ scherzò Brian, indicando Jess con la testa.

‘Lo so, ma che ci vuoi fare’ gli rispose l’amico.

‘Beh, ne approfitterò per prendere un caffè al bar... glielo dici tu se si sveglia?’ chiese Brian, riferendosi stavolta a Mich.

‘Vai tranquillo’ rispose Zack.

‘Grazie!’ disse l’altro, dirigendosi verso la porta.

Tuttavia, Brian aveva appena girato l’angolo quando sentì qualcuno mettergli una mano sulla spalla e voltandosi si trovò davanti alla sorella.

‘Mi dispiace Bri...sono stata orribile l’altro giorno, tu avevi ragione e io sono stata la solita stupida, scusa...’ disse lei senza dargli il tempo di parlare.

Brian sorrise, non poteva negare che oltre a fargli piacere facesse anche bene al suo ego vedere che ogni tanto toccava a Nat scusarsi.

‘Bri?’

‘Sì?’

‘Puoi smettere di gongolare per cinque minuti e rispondermi?’ chiese lei divertita.

‘Tutto a posto Nat’ disse lui altrettanto divertito ‘Davvero, sono solo contento che tu lo abbia capito... ehy, mi accompagni al bar? Potrei persino offrirti la colazione’ disse lui, cingendole le spalle col braccio.

‘L’ho già fatta, ma la rifarò vista la tua generosità’ rispose lei, dirigendosi col fratello all’ascensore.

 

Quel pomeriggio, Zack e Natalie osservavano divertiti Jess, che stava improvvisando un assolo di batteria usando il materasso con Arin, che era passato a trovarlo insieme a Matt, Johnny e Lacey, mentre Val era dovuta restare a casa seppur contro la sua volontà dal momento che le era stato consigliato di evitare gli ospedali se possibile per evitare rischi per il bambino.

‘Jess, se stai cercando di prendere il mio posto nella band basta dirlo’ commentò Arin, scompigliandogli i capelli.

‘No, tu sei più bravo!’ rispose Jess convinto.

‘Zack, tuo figlio è adorabile’ disse Arin all’amico.

‘Infatti non ha preso dal padre’ intervenne Johnny, ricevendo in cambio un’occhiataccia dall’interessato.

‘Divertente Christ... divertente...’ commentò ironicamente Zack, mentre Natalie lo abbracciava ridacchiando.

‘E dai Johnny, Zack è adorabile...’ lo difese Natalie.

‘Ecco, lei mi trova adorabile!’ disse Zack, abbracciandola a sua volta.

‘Lei è di parte’ commentò Johnny.

‘Lei ha un cervello’ ribatté Zack, facendo ridere tutti quanti.

Si voltarono tutti verso la porta quando la sentirono aprirsi e Nat e Zack tornarono immediatamente seri vedendo Nathan.

‘Ciao Nate!’ lo salutò Jess.

‘Ehy piccolo, tutto bene?’ chiese il ragazzo al bambino.

‘Sì, però voglio andare a casa!’ si lamentò lui, facendo sorridere tutti.

‘Un po’ di pazienza, vedrai che torni presto a casa...’ lo consolò Nathan ‘Ragazzi, avrei bisogno di fare due chiacchiere con voi’ disse poi, rivolto a Natalie e Zack.

‘Ok’ rispose il ragazzo, alzandosi in piedi insieme alla moglie ‘Torniamo subito Jess, ok?’

‘Va bene’ rispose il bambino.

‘Che succede Nate’’ chiese la ragazza, una volta che furono fuori dalla camera.

‘Ho una novità... ci sediamo?’ disse il ragazzo, facendo cenno alle sedie del corridoio.

‘Ok, dicevo, ho una novità...’ riprese Nathan, una volta che si furono seduti ‘Siamo certi al 99 per cento di aver capito chi sia il complice di Dawson... un certo Mitchell Parker, gli agenti del carcere dicono di averli visti molto spesso insieme, pare che parlassero molto e lui è l’unico di cui non siamo riusciti a trovare tracce fino ad ora... gli altri due possibili sospetti li abbiamo interrogati e hanno un alibi, li stiamo ancora verificando ma sembrano credibili...’ spiegò il ragazzo e né a Zack né a Natalie sfuggì l’evidente esitazione nelle sue parole, come se ci fosse qualcosa che non voleva dirgli.

‘Nate... per quale motivo era in carcere questo Parker?’ chiese Zack.

‘Ecco... questa è la parte un po’ più delicata...’ iniziò Nathan, maledicendo mentalmente il suo lavoro, lo amava, ma non quando si trattava di dover dare una notizia del genere ai suoi amici.

‘Nate?’ lo incoraggiò Natalie.

‘Parker era in carcere per molestie su minori’ disse infine Nathan.

Zack abbracciò istintivamente Natalie, sentendosi per la prima volta molto più che terrorizzato, era letteralmente agghiacciato: pensare che sua figlia fosse nelle mani di un pazzo era terribile, pensare che sua figlia fosse nelle mani di un mostro era insostenibile.

‘Non significa nulla ragazzi’ si affrettò a precisare Nathan ‘Siamo praticamente certi che ci sia Charlie dietro questa storia e lui non avrebbe nessuna ragione per fare qualcosa che possa fare del male a Natalie... però dovevo dirvelo’

‘Ok...’ disse dopo qualche istante Zack, che fissava preoccupato Natalie, la ragazza stranamente non aveva detto una parola ‘Immagino che di Charlie... invece...nulla?’

‘Purtroppo no’ fu costretto ad ammettere Nathan ‘Stiamo seguendo davvero tutte le piste che abbiamo, ma è stato dannatamente furbo anche stavolta... i nostri esperti stanno facendo passare tutta la corrispondenza che ha tenuto in carcere, i pc che ha usato, qualsiasi cosa, ma per il momento nulla di utile...’

‘Zack?’ sussurrò Natalie, attirando l’attenzione degli altri due.

‘Che c’è Nat?’ le chiese il ragazzo.

‘Non... credo di non sentirmi bene...’ disse lei un attimo prima di svenire.

‘Nate, chiama Bri, per l’amor di Dio non fate spaventare Jess!’ ordinò Zack, richiamando contemporaneamente l’attenzione di un’infermiera in corridoio.

Nathan balzò in piedi e corse verso la camera di Jess, da cui un istante dopo uscì Brian.

‘Che succede?’ chiese, vedendo subito Natalie priva di sensi sulla sedia, mentre un’infermiera le controllava il polso.

‘E’ svenuta, non... non l’ha presa bene...’ spiegò Zack e Brian si accorse che nemmeno l’amico sembrava essere particolarmente lucido.

‘Cosa Zack? Che vi ha detto Nate?’ chiese Bri preoccupato.

‘Dopo Bri, per favore’ rispose Zack, proprio non ce la faceva in quel momento.

‘Tranquillo, stai calmo tu adesso però, ok?’ gli disse l’amico, seguendolo a distanza ravvicinata mentre spostavano Nat in una stanza vuota.

Zack non rispose, annuendo appena, ma Brian era certo che non lo stesse nemmeno ascoltando, per cui si limitò a non perderlo di vista mentre un medico appena entrato nella stanza visitava Nat.

‘Sta bene, è solo svenuta’ disse l’uomo dopo qualche istante rivolto a Brian, gli era bastata un’occhiata rapida a Zack per capire che non stava poi molto meglio della ragazza ‘Dobbiamo solo aspettare che si riprenda, poi portatela a casa e fatela riposare, vi lascio una ricetta per dei calmanti in caso dovessero servire’.

Brian lo ringraziò, poi raggiunse l’amico, che nel frattempo si era seduto di fianco al letto dove stava Natalie.

‘Zack?’.

Brian vide l’amico alzare lo sguardo su di lui e fu sinceramente spaventato da quello che vide, lo sguardo di Zack era quellodi una persona disperata.

‘Si può sapere che succede? È... è successo qualcosa ad Aymee?’ chiese Brian, sedendosi di fianco all’amico.

‘No... non lo so... lei è... quello che l’ha presa...’ iniziò a spiegare confusamente Zack.

‘Ok Zee, respira, calmati e finisci la frase’ lo incoraggiò l’altro.

‘Quello che forse ha preso Aymee... era in carcere per molestie su minori’ disse Zack tutto d’un fiato.

Brian rimase sconvolto a fissare l’amico, non era certo sorprendente che fosse in quello stato.

Non poteva fare a meno di pensare a cosa avrebbe fatto lui in una situazione simile e la risposta era semplice, sarebbe impazzito.

‘Devo dire a Jess che andiamo a casa... se non gli diciamo niente poi si agita...’

‘Ok, però se vai di là così lo mandi in panico Zack, datti cinque minuti’

‘Ok’ rispose Zack, arrendendosi piuttosto facilmente.

‘Ehy?’.

Brian e Zack alzarono lo sguardo e videro Matt e Johnny sulla porta ed entrambi assunsero un’espressione più che preoccupata quando videro la faccia di Zack.

‘Abbiamo parlato con Nate’ continuò Matt, pensando che non ci fosse bisogno di aggiungere altro ‘Sta bene?’ chiese poi, indicando Nat con un cenno della testa.

‘Sì, è solo svenuta... beh, sta bene per modo di dire suppongo’ rispose Brian, mentre Zack si limitò ad annuire.

‘Zack?’.

Il ragazzo balzò in piedi, prendendo la mano di Natalie, mentre Brian si limitò ad alzarsi a sua volta, rimanendo però dietro all’amico.

‘Come ti senti?’ le chiese Zack, aiutandola a mettersi seduta.

‘Non... non lo so... mio Dio, Zack, mio Dio...’.

Il ragazzo si sedette sul letto di fianco a lei e l’abbracciò mentre lei scoppiava in singhiozzi.

‘Nat, stai tranquilla... adesso andiamo a casa e cerchiamo di calmarci, ok?’ le sussurrò Zack, accarezzandole la testa per cercare di tranquillizzarla.

‘Ma Jess...’ ribatté lei.

‘Ci penso io, ok? Bri, le dai una mano a scendere, vi raggiungo subito’ disse all’amico, che annuì e aiutò immediatamente la sorella a scendere dal letto mentre Zack si dirigeva verso la stanza di Jesse.

‘Papà! Dov’è la mamma?’ chiese Jess non appena lo vide.

‘Ehy cucciolo, la mamma ha un po’ di mal di testa... sai che quando le viene forte forte deve andare a dormire, no?’ spiegò Zack e Jesse annuì ‘Mi ha detto di salutarti tanto, domani torniamo, ok?’

‘Ok’ rispose Jess, abbracciando Zack, che ricambiò.

‘Mi raccomando, non far disperare le infermiere stanotte, ok?’ gli disse Zack.

‘Promesso!’ rispose il bambino.

‘A domani Zee’ lo salutò Viki ‘Restiamo ancora un po’ qui, giusto ragazzi?’ disse poi, rivolgendosi ad Arin, Mich e Lacey.

‘Certo!’ risposero i tre e Zack si lasciò scappare un sorriso.

‘Grazie ragazzi, davvero... a domani’ li salutò poi, uscendo dalla stanza.

Salutò Matt e Johnny, che erano in corridoio dopo essere appena risaliti dal parcheggio, poi raggiunse Natalie e Brian.

 

Più tardi quella sera, Zack stava seduto sul suo letto di fianco a Natalie, che stava evidentemente per crollare per l’effetto dei calmanti che alla fine si erano rivelati necessari, la ragazza infatti aveva avuto un crollo poco dopo essere tornati a casa.

‘Zacky?’ disse Natalie, evidentemente assonnata.

‘Dimmi Nat’

‘Se le fa qualcosa... se le succede qualcosa...’

‘Ssh... Nat, andrà bene... Nathan ha ragione, Charlie non farebbe mai nulla per farti del male... vedrai che sta bene...’ la rassicurò Zack, dandole un bacio sulla fronte ‘Adesso cerca di dormire, ok?’ aggiunse poi.

La ragazza annuì appena, era evidente che stava per crollare e infatti meno di cinque minuti dopo dormiva pacificamente, allora Zack si alzò cercando di non far rumore e uscì dalla stanza, raggiungendo Brian e Matt al piano di sotto, suo cognato era stato categorico, era escluso che  Zack e Nat restassero da soli quella notte, per cui aveva lasciato che Mich passasse la notte con Val e Fifi e aveva chiamato Matt.

‘Dorme?’ chiese Brian.

‘Sì, è crollata... io scendo un secondo’ disse Zack, indicando le scale che portavano al piano di sotto dove si trovava, fra le altre cose, il suo studio, meglio noto come la stanza dove si rinchiudeva per lavorare ai progetti della Vengeance University.

‘Ok’ rispose Matt, osservandolo però preoccupato prima di voltarsi verso Brian, che aveva la stessa espressione in volto.

 ‘Se non torna su entro un quarto d’ora andiamo a controllare, ma credo che cinque minuti da solo gli possano servire’ disse infine il chitarrista e Matt annuì, in effetti Brian non aveva torto.

Tuttavia dopo nemmeno due minuti si stavano precipitando giù per le scale dopo aver sentito un forte rumore provenire dal piano di sotto.

La scena che si trovarono davanti li lasciò letteralmente di sasso: certo, entrambi si rendevano conto che Zack quel pomeriggio era stato anche troppo tranquillo considerata l’entità della notizia che Nate gli aveva dato, ma trovarsi davanti al ragazzo che stava letteralmente sfasciando il suo studio era l’ultima cosa che si aspettavano.

‘Zack... Zack! Adesso basta!’ gli urlò Matt, prendendolo per le spalle e costringendolo a sedersi a terra prima che distruggesse il suo adorato computer lanciandolo contro il muro e mandandolo a far compagnia a una serie di soprammobili già in frantumi a terra, senza contare i fogli di carta che erano finiti un po’ ovunque, come poté osservare Brian.

Matt nel frattempo non aveva lasciato la presa sulle spalle di Zack e non lo fece finché non si accorse che il ragazzo era in lacrime.

‘Non ce la faccio... non ce la faccio, cazzo!’ esclamò Zack, balzando in piedi, ma senza apparentemente avere intenzione di voler ricominciare lo sfacelo di poco prima.

‘Zack...’ iniziò Brian, ma fu immediatamente interrotto dall’amico.

‘Sto impazzendo... io sto impazzendo a pensare che possa averla anche solo sfiorata... giuro che se l’ha anche solo sfiorata lo ammazzo, quanto è vero Iddio io lo ammazzo!’ disse, dando un pugno alla parete prima che Brian o Matt potessero fermarlo.

‘Zack, per la miseria, non è facendoti del male o sfasciando casa tua che risolverai la cosa, calmati cazzo!’ sbottò Matt, facendo cenno alla mano del chitarrista che aveva decisamente risentito della botta contro il muro.

‘Che succede qui?’.

Tutti e tre si voltarono verso la porta e videro Natalie in piedi sulla soglia che osservava vagamente sconvolta lo sfacelo causato dallo sfogo di Zack.

‘Tutto ok Nat?’ le chiese Brian, ignorando la sua domanda, reputava Nat sufficientemente intelligente da capire da sola cosa fosse successo.

‘Sì, ho solo sentito dei rumori... oddio, che hai fatto alla mano Zack?’ chiese preoccupata lei,

‘Non... non è niente, tranquilla’ rispose Zack, che sembrava finalmente essere tornato in sé e si guardava intorno confuso, come se non si rendesse conto di essere lui l’autore di quel disastro.

‘Non è niente un accidente... vieni su che la sistemiamo, dai’ disse lei, prendendolo per l’altra mano e dirigendosi con lui verso le scale, seguiti da Matt e Brian.

 

‘Che è successo Zacky?’.

Il ragazzo, che era sdraiato a letto di fianco a Natalie da circa venti minuti senza aver detto una sola parola, alzò lo sguardo sulla ragazza prima di tornare ad accoccolarsi di fianco a lei.

‘Non lo so... io... sono solo sceso di sotto per stare cinque minuti da solo... volevo solo stare un attimo in pace, ma poi... non lo so, non avevo più niente che mi distraeva suppongo... non so come sono finito a fare quel casino, ti giuro che quasi non me lo ricordo... credo di aver perso il controllo’ disse lui ed era sincero, gli ci era voluto davvero del tempo per rendersi conto di quello che aveva fatto al piano di sotto.

‘Ok, calmati però, va bene così’ lo rassicurò lei, accarezzandogli la testa.

‘Com’è che si sono invertiti i ruoli?’ chiese dopo un po’ lui, quasi divertito dalla situazione.

‘Cioè?’ domandò confusa Nat.

‘Fino a qualche ora fa ero io quello che consolava te’

‘Oh, quello...un po’ per uno mi sembra equo, non trovi?’ rispose lei, dandogli un bacio sulla fronte.

‘Mi dispiace per prima, davvero... non so cosa mi è preso’

‘Non dirlo nemmeno Zack... beh, magari dillo a Matt e Bri domani, li ho visti seriamente preoccupati, anzi, direi che erano proprio sconvolti... questa le ha davvero battute tutte, e guarda che di cose strane nella vita ne hai fatte tante’

‘Già... domani mi scuso con loro... adesso credo di essere ufficialmente alla frutta’ rispose lui.

‘Idem... Zack?’

‘Cosa?’

‘Tu credi davvero... quello che hai detto prima? Che non le farebbe mai nulla per non ferire me?’ chiese esitante la ragazza.

Zack la strinse a sé, sporgendosi per spegnere la lampada sul comodino.

‘Devo crederci Nat... è l’unica cosa che mi può far restare sano di mente’ rispose infine lui, dandole un bacio sulla fronte e sistemandosi sotto le coperte.

 

‘Buongiorno Vee’.

Zack alzò lo sguardo dalla sua tazza di caffè e salutò con un cenno della mano sana Brian e Matt, che erano appena entrati in cucina.

‘Come va la mano?’ gli chiese Matt, sedendosi di fianco a lui, mentre Brian si sedette dal lato opposto del tavolo dopo aver preso la caffettiera dal fornello.

‘Bene, non è nulla, davvero... mi dispiace ragazzi, io non so cosa mi sia preso ieri...’

‘Quello lo avevamo intuito...’ commentò Brian.

‘Già... sul serio, se devo essere sincero non mi ricordo nemmeno bene di averlo fatto, è stato...’

‘Un blackout?’ offrì Matt e Zack annuì.

‘Già... mi si è completamente spento il cervello’

‘Allora la prossima volta fammi un favore Zack’ intervenne Brian ‘Quella bella vocina che ti ritrovi non è buona solo per cantare... parla, per l’amor del cielo, parlane con qualcuno, non fare il paladino della situazione, ok?’

‘Ok, promesso’

‘Ecco, altrimenti mi vedrò costretto a romperti in testa una chitarra’ disse Brian, riuscendo a strappare un sorriso a Zack ‘Ok, seriamente, come va?’ gli domandò poi.

‘Da schifo, se vuoi la verità’ rispose Zack.

‘Natalie?’ si informò Matt.

‘Stava ancora dormendo credo... ieri sera di sicuro stava meglio di me nonostante tutto’

‘Buongiorno’.

I tre si voltarono verso la porta della cucina e salutarono Nat, che era appena entrata.

‘Dormito?’ le chiese Bri, cingendole le spalle col braccio dopo che si fu seduta di fianco a lui.

‘Più di quanto sperassi, sì...’ rispose lei ‘La mano?’ chiese poi a Zack.

‘Nulla di che, fa un po’ male, ma niente di insopportabile’

‘Quel che basta a ricordarti di non fare mai più una cosa del genere’ commentò lei, facendo ridacchiare Matt e Bri, mentre Zack si limitò ad annuire, sapeva che Natalie aveva solo ragione.

 

‘Mamma! Ti è passato il mal di testa?’.

Natalie sorrise a Jess, il suo bambino era semplicemente adorabile e il solo fatto di essere lì con lui la faceva stare un po’ meglio.

‘Passato amore, grazie’ rispose lei, sedendosi di fianco a lui sul letto e lasciando che le si accoccolasse addosso.

‘Papà, cos’hai fatto alla mano?’ chiese poi il bambino a Zack, che era entrato dietro Nat e si era seduto di fianco al letto di Jess.

‘Niente di grave, sono scivolato e ho battuto la mano contro il muro per non cadere’ mentì lui e Jess rise.

‘Sei un danno come me!’ esclamò lui.

‘Ah sì? Guarda che ho una mano sana per farti il solletico cucciolo!’ lo minacciò ridendo Zack.

‘No, no, mamma!’ disse Jess, nascondendosi fra le braccia di Nat, che lo strinse a sé con fare protettivo.

‘Estremamente sleale usare la mamma come scudo, piccoletto’ disse divertito Zack, pensando nel frattempo che l’effetto benefico di Jess era come la manna dal cielo in quei giorni.

‘Hai fatto il bravo stanotte?’ gli chiese Natalie.

‘Sì, ho giocato con Sally, mi ha portato le macchinine!’ disse, indicandone due sul suo comodino ‘Però quando ha detto che dovevo dormire ho messo via tutto!’ aggiunse poi.

‘Bravissimo’ gli disse Zack, scompigliandogli i capelli.

‘Io però voglio tornare a casa!’ si lamentò il bambino e Natalie gli diede un bacio sulla guancia, abbracciandolo.

‘Dopo parliamo con Kev, ma cerca di portare un po’ di pazienza amore... ci hai fatto spaventare, adesso vogliamo tutti essere sicuri che sia tutto a posto prima di portarti a casa’

‘La mamma ha ragione cucciolo, anche io e la mamma vorremmo portarti a casa adesso, ma Kevin deve essere sicuro che qui dentro sia tutto ok’ gli spiegò Zack, dandogli un colpetto alla testa con l’indice.

Il bambino annuì, con un broncetto adorabile che fece sorridere sia Natalie che Zack.

‘Tuo figlio, non c’è dubbio’ commentò Nat, ignorando l’occhiataccia di Zack.

‘Mamma? Papà?’.

‘Che c’è amore?’ gli chiese Natalie, notando come Jess si fosse fatto improvvisamente serio.

‘Che succede cucciolo?’ domandò contemporaneamente Zack, accorgendosi della stessa cosa.

‘Nathan non ha trovato Aymee?’ chiese il bambino.

Sia Zack che Natalie restarono in assoluto silenzio per qualche istante, finché non fu il ragazzo a prendere la parola.

‘Purtroppo no cucciolo... ma ci abbiamo parlato ieri, la sta cercando dappertutto e sai quanto è bravo Nate, no?’.

Jess annuì, ma a Zack non sfuggì lo sguardo triste che aveva.

‘Ehy, ti manca la tua sorellina?’ gli chiese Nat, rendendosi conto che probabilmente Jesse aveva solo bisogno di parlarne un po’, in quei giorni lei e Zack erano stati travolti da una brutta notizia dietro l’altra e, per quanto come madre le costasse ammetterlo, il fatto che Jess avesse vissuto quella storia sin dall’inizio in prima persona era passato un po’ in secondo piano.

‘Sì...’ ammise il bambino, alzando lo sguardo su Natalie ‘E poi a lei non piace quando la prendono in braccio gli altri, piange sempre, anche quando la prende lo zio Bri, lei non piange solo con te e papà e con me’ continuò Jess ‘E il signore cattivo non lo sa che a lei piace il solletico sotto i piedi e che la fa ridere, così smette di piangere...’.

Zack strinse una mano a Natalie, che stava evidentemente per mettersi a piangere esattamente come lui, quello che aveva appena detto Jess era solo una delle tante cose che lui e sicuramente anche la ragazza non facevano altro che pensare.

‘Cucciolo, vedrai che andrà tutto bene’ cercò di rassicurarlo Zack ‘Vedrai che Aymee sta bene, Nathan ce la porta a casa presto e le facciamo dimenticare tutta questa brutta storia, ok?’.

Jess annuì, accennando un sorriso e Zack lo prese dalle braccia di Nat e se lo mise in braccio, abbracciandolo e dando il tempo alla ragazza di riprendersi.

‘Posso disturbarvi?’.

I tre si voltarono verso la porta e Jess sfoggiò immediatamente un sorriso quando vide la persona sulla soglia.

‘Sally!’ esclamò il bambino.

‘Ehy, piccolino! Buongiorno’ disse poi rivolta a Zack e Natalie, che la salutarono a loro volta ‘Sai, mi è avanzata una brioche e il dottor Riley ha detto che potevo portarla a te... ti interessa?’ chiese facendogli l’occhiolino.

‘Sì, sì!’ rispose contento Jesse, saltellando sulle gambe di Zack.

‘E figurati se si tira indietro quando si parla di dolci...’ commentò divertito il ragazzo.

‘Mi ricorda qualcuno di mia conoscenza’ disse Natalie, ridendo della sua stessa battuta mentre Zack le lanciava un’occhiata oltraggiata, ridendo però a sua volta.

 

Più tardi quello stesso giorno, Natalie e Zack stavano parlando con Bri, Mich e Viki, che erano passati a trovare Jess che però in quel momento era con Kevin per alcuni esami di controllo.

Il tono della conversazione era piuttosto tranquillo, ma a nessuno dei due sfuggì come Zack e Nat si fossero irrigiditi vedendo entrare Nathan con un agente.

‘Rilassatevi, giuro che stavolta non ho brutte notizie’ li rassicurò immediatamente il ragazzo ‘In realtà vorrei avere qualche tipo di notizia, ma non è per questo che sono qui’

‘Che succede allora?’ chiese Zack calmandosi, non aveva motivo per pensare che Nate non stesse dicendo la verità.

‘In realtà avrei bisogno di Jess... so che non è piacevole, ma è l’unico ad aver visto la persona che ha preso Aymee, quindi è l’unico che può farci capire se con Parker siamo sulla pista giusta o se dobbiamo ricominciare da capo...’ spiegò Nathan.

‘Nate... è davvero necessario?’ chiese Natalie ‘Bada bene, farei qualsiasi cosa per trovare Aymee subito, ma Jess... beh, ne parlavamo giusto stamattina, è ancora terrorizzato al ricordo di quello che è successo...’

‘Nat, non ve lo chiederei se non fosse necessario... però ho portato il migliore!’ disse, indicando l’agente che era con lui ‘Vi presento David Foley, è uno dei nostri migliori agenti per quel che riguarda i casi in cui sono coinvolti minori... e ovviamente voi restate nella stanza, non è un interrogatorio...’

‘Se è necessario...’ rispose rassegnata Natalie.

‘Tranquilla Nat, ti prometto che non sarà nulla di più di una chiacchierata... so che non sarà il massimo, ma non voglio rischiare che mi blocchino le indagini a metà strada per un vizio di forma’.

La ragazza annuì, sapeva benissimo che Nathan aveva ragione, ma non le piaceva per nulla l’idea che Jess dovesse rivivere di nuovo quello che era successo, avrebbe solo voluto che il bambino potesse dimenticarsi tutta quella brutta storia e a giudicare dall’espressione sul volto di Zack, anche lui la pensava allo stesso modo.

 ‘Ciao Nate!’ esclamò Jess, rientrando nella stanza accompagnato da Kevin e attirando l’attenzione di tutti.

‘Ehy piccolo, come va?’

‘Sto bene!’ rispose lui ‘Hai trovato Aymee?’ chiese poi, facendosi più serio.

‘Purtroppo non ancora Jess’ gli rispose Nate e al ragazzo pianse il cuore vedendo come il bambino si fosse rattristato a quella risposta ‘Però ho bisogno di chiederti una cosa, se ti va’

‘Cosa?’ chiese curioso Jess, sedendosi sul letto e accoccolandosi vicino a Natalie, che nel frattempo lo aveva raggiunto.

‘Innanzitutto ti presento un mio amico, lui è David, vuole farti qualche domanda sulla sera in cui hanno preso Aymee... ti va?’.

Jess si guardò intorno, cercando con lo sguardo Natalie e Zack.

‘Ehy cucciolo, va tutto bene’ lo tranquillizzò suo padre, sorridendogli ‘Se ti va, benissimo, se non ti va, non c’è nessun problema, ok?’ gli disse, decidendo che non gliene importava nulla di quello che pensava Nathan o chiunque altro, a lui importava solo di suo figlio in quel momento.

Jess annuì, poi si voltò verso Nathan e David.

‘Ciao David’ disse infine un po’ esitante e Natalie gli diede un bacio sui capelli per incoraggiarlo.

‘Ciao Jess, piacere di conoscerti... allora, posso farti qualche domanda? Prometto che ci vorrà pochissimo’ chiese lui e sorrise quando il bambino annuì ‘Ok... mi racconti cos’è successo la sera in cui il signore cattivo ha preso Aymee?’

‘Sì... io dormivo, ma lui ha fatto cadere la lampada e l’ho sentito’ iniziò il bambino, mentre Zack e Natalie si rendevano conto per la prima volta che in effetti non avevano la più pallida idea di come fossero andate le cose quella sera ‘Sono andato a vedere perché pensavo che c’era papà... invece c’era lui... io gli ho detto di lasciarla stare e mi ha spinto per terra...’ continuò Jess, evidentemente turbato al ricordo di quell’ultima parte.

‘Ok Jesse, può bastare... posso chiederti solo un’altra cosa?’

‘Ok’

‘Bene... lui lo hai visto? Se ti faccio vedere una foto lo riconosci?’

‘Sì, perché la lampada non era rotta, c’era la lucina, mamma la lascia sempre accesa’ rispose sicuro Jess e Zack inconsciamente annuì, ricordava quel dettaglio, per qualche motivo gli era rimasto impresso nella memoria.

‘Perfetto... ti va se ti faccio vedere adesso la foto?’ chiese David.

Jess annuì, allora David tirò fuori una foto da un fascicolo che teneva in mano e la mostrò a Jess.

‘Jess, è questo il signore cattivo che ha preso Aymee?’.

Il bambino annuì, poi si raggomitolò fra le braccia di Natalie con gli occhi lucidi.

‘Ok, basta così Nate’ decretò Zack, non avrebbe sentito storie.

‘Assolutamente sì’ lo tranquillizzò Nathan, non avevano più nulla da chiedere a Jess e non lo avrebbe fatto comunque ‘Jess, sei stato bravissimo, grazie’ disse poi rivolto al bambino, che alzò lo sguardo e gli sorrise,.

‘Grazie Jess, davvero’ ripeté David, alzandosi e seguendo Nathan fuori dalla stanza dopo che ebbero salutato tutti.

‘Ehy, è tutto a posto cucciolo, basta piangere, su’ disse Zack a Jess, sedendosi di fianco a Natalie e abbracciandolo a sua volta.

‘Ha ragione papà amore... e comunque sei stato bravissimo’ gli disse Natalie.

‘Già, proprio bravo piccoletto’ concordò Brian, che con Michelle e Viki era rimasto tutto il tempo in un angolo della stanza.

‘Mamma?’

‘Dimmi amore, che c’è?’

‘Io voglio tornare a casa’ disse il bambino con le lacrime agli occhi.

‘Tesoro... ancora un po’ di pazienza, ok?’ gli rispose Natalie, odiava non poterselo semplicemente portare a casa.

‘Jess, sono sicuro che fra poco Kev ti dirà che puoi tornare, ma devi avere pazienza, ok?’ intervenne Zack ‘Lo so che continuo a dirtelo, ma lo sai che non si scherza con queste cose, hai battuto la testa, ok?’

‘Però torno presto?’ chiese Jess al ragazzo.

‘Prestissimo’ confermò lui, decidendo che poteva assumersi il rischio di prometterglielo, in fondo Jess stava bene e non vedeva motivo per cui dovesse restare in ospedale ancora a lungo, Kevin glielo avrebbe detto altrimenti.

‘Ehy, amore, che ne dici se la mamma ti va a prendere una bella cioccolata al bar? Ti va?’ gli chiese Natalie e sorrise quando vide Jess annuire vigorosamente, nonostante tenesse ancora la testa nascosta sulla sua spalla.

‘Ok, allora trasferimento!’ disse Zack, prendendo Jess e spostandolo in braccio a sé ‘Non dici mai di no alla cioccolata, vero cucciolo?’ aggiunse poi, facendogli il solletico finché non lo sentì distintamente ridere.

 

‘Zack?’.

Il ragazzo abbassò lo sguardo su Natalie, sdraiata addosso a lui che a sua volta era sdraiato sul letto della loro camera: per quella sera erano riusciti a convincere Brian e tutti gli altri che stavano bene e lui e la ragazza si stavano semplicemente godendo quella relativa pace, qualcosa di nuovo dopo i giorni appena trascorsi.

‘Che c’è?’ le chiese il ragazzo.

‘Credo che stessimo sbagliando tutto’ disse lei.

‘Cioè?’

‘Con Jess... forse è stata una mia impressione, ma dopo che ne ha parlato mi sembrava più... non lo so, tranquillo... forse sbagliavamo a pensare che dovesse scordarsi di questa storia e basta’

‘Forse, sì...’ ammise lui.

‘Quando ha raccontato tutto oggi... mi sono sentita terribile, non sapevamo nemmeno cosa fosse successo... io volevo che se ne dimenticasse e nemmeno sapevo di cosa stessi parlando’

‘Lo so Nat... ’ rispose lui, ricordando che aveva pensato la stessa cosa quel pomeriggio ‘Abbiamo sbagliato punto di vista, o almeno credo... anziché pensare che è successo e andava affrontato abbiamo pensato che bastasse girarci intorno, ma evidentemente abbiamo sbagliato alla grande... però ora che lo sappiamo possiamo evitare di rifarlo, mi sembra già qualcosa, no?’

‘Già... credi davvero che lo rimanderanno a casa presto? Non vedo l’ora di averlo qui, odio il pensiero che sia in ospedale da solo...’

‘Credo di sì, non vedo perché dovrebbe essere il contrario... e nemmeno a me piace che passi le notti da solo lì, quindi se Kev non ci dice nulla a breve glielo accenno io’

‘Ok... ehy, tu sei stravolto, dovresti davvero dormire un po’...’ disse poi lei, voltandosi verso di lui: sapeva che la notte prima Zack non aveva dormito poi molto e anche se non fosse stato così, in quel momento glielo leggeva in faccia che era esausto.

‘Oggi è stata più sfiancante di quanto non pensassi... sveglia alle otto?’

‘Sveglia alle otto’ concordò lei ‘Notte’ disse poi, accoccolandosi di fianco a lui una volta che ebbe spento la luce.

‘Notte’ la salutò lui, affondando la testa nel cuscino, non era mai stato così stanco da quando era iniziata tutta quella storia, forse quella notte sarebbe davvero riuscito a dormire.

 

 

Non ci speravate più, dite la verità?

E invece udite, udite, capitolo tre!

Vi dirò la verità, non mi fa impazzire in certi punti... è il classico capitolo in cui ci sono molti filler, d’altronde servono anche loro, portate pazienza...

Beeeeene... vi comunico ufficialmente che il prossimo capitolo è praticamente già scritto, quindi l’attesa non dovrebbe essere così lunga stavolta :D

Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate, le recensioni sono sempre molto gradite... e grazie alle mie due donnine di fiducia per le loro rec al capitolo due ;)

xoxo!

Lady Numb

   
 
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