...Presagio di sventura...
La luce intensa del sole d'agosto illuminava la stanza di Lily in
quel pomeriggio di fine vacanze, la ragazza accarezzava dolcemente i capelli di
Jun, steso col capo sulle sue ginocchia. Il giovane calciatore teneva gli occhi
serrati per proteggerli dai raggi abbaglianti che filtravano attraverso le
tende, ma ogni tanto li riapriva per guardare il dolce viso di lei. “Ancora
pochi giorni e finiranno le vacanze, sono un po' triste, dopo non potrò più
vederti sempre . . .” mugugnò il ragazzo.
“Ma no dai, guarda, ho fatto una piccola agenda con i nostri impegni, dovremmo
riuscire a vederci almeno una volta a settimana!” gli mostrò un quadernino
fittamente scritto.
“Una volta a settimana? Una volta ci vedevamo tutti i giorni . . .” borbottò
lui distogliendo lo sguardo da tutte le parole ed i numeri annotati per alzarlo
su di lei.
“Lo so...” sospirò Lily riprendendo ad accarezzargli i capelli “Quando me ne
sono andata all’inizio dell’estate mi sembrava la cosa migliore, così potevo
starti lontano e non soffrire più per te, ma adesso...” non concluse la frase
scuotendo il capo un poco tristemente. Sospirando Jun si mise a sedere accanto
a lei e dopo averle carezzato una guancia avvicinò le labbra alle sue in un
dolcissimo bacio. Dapprima solo sfiorato, ma quando lei dischiuse appena la
bocca si fece più ardente, come l’amore e la passione che divorava entrambi.
Continuarono a baciarsi per diversi intensi minuti, fino a quando per prendere
fiato e trovare tregua a quel fuoco che li divorava si staccarono guardandosi intensamente
negl’occhi. Soggiogata da quello sguardo magnetico, Lily adorava perdersi
negl’occhi castani di Jun, le parevano dolci oasi di pace nel caos della sua
vita. Dolcemente la ragazza alzò una mano e gli carezzò una guancia con
tenerezza e quel semplice gesto riaccese la passione che da troppo avevano
soffocato. Ripresero a baciarsi, mentre Jun stendeva con dolcezza Lily sul
letto e prendeva ad accarezzarle le gambe lasciate nude dalla gonna che,
birichina, era scivolata verso l’alto. Socchiudendo gl’occhi per bearsi
dell’immagine del ragazzo che amava, la giovane decise di togliergli la
maglietta, così da poter ammirare meglio quel fisico scolpito dai tanti
allenamenti e solcato dalla bianca cicatrice dell’intervento. Staccandosi dalle
sue labbra ansanti, Lily scese a baciare quella piccola scia esattamente al
centro del petto, provocando in Jun diversi brividi di piacere. Soddisfatta
della reazione ottenuta, la giovane decise di tornare su verso il collo
iniziando ad accarezzarlo con la punta della lingua e dei piccoli baci appena
accennati che ebbero la facoltà di mandarlo in visibilio.
“Tu mi vuoi uccidere...” mormorò Jun prendendole la mano e posandogliela sul
petto all’altezza del cuore che batteva all’impazzata.
“No amore... voglio solo farti stare bene...” sorrise lei riprendendo ad
attaccargli il collo, ma questa volta il ragazzo fu più svelto e ribaltate le
parti la bloccò sotto di se.
“Dopo tutto il male che ti ho fatto... sono io che devo farti stare bene!”
replicò il ragazzo baciandole le labbra per poi scendere verso il collo e la
bretella della canottiera che indossava. Qualche sospiro di piacere uscì dalle
labbra di Lily e questo diede coraggio a Jun che proseguì in quello che stava
facendo, non prima di aver fatto volare la maglietta di lei sul pavimento
accanto alla sua. I baci ed i gesti ora si erano fatti più audaci, mentre i
corpi dei due ragazzi tremavano per la voglia di andare ad unirsi in un’unica
cosa. Le labbra di Jun erano vicine al seno di Lily, mentre le sue mani erano
scivolate sotto la sua gonna e dolcemente stavano iniziando a spostare gli
slip, quando un lieve bussare alla porta iniziò a rompere la magia che si era
creata.
“Lily... sono Taro... ti vogliono al telefono... spero di non disturbare!” la
voce vellutata del gemello filtrò attraverso la porta facendo mugugnare in modo
alquanto infastidito Lily.
“Adesso non posso! Fatti lasciare il numero!” mormora scocciata, mentre Jun si
ferma a guardarla, mentre cerca di trattenere una risata.
“Sembrava urgente, comunque ok, glielo dico!” risponde la voce imbarazzata di Taro,
per qualche attimo lo sentirono parlottare ma poi “Dice che avrebbe bisogno
subito, ha detto che può aspettare in linea una decina di minuti se è
necessario!”
Alzando molto scocciata gl’occhi al cielo, Lily si alzò dal letto e, rimessasi,
la canottiera aprì la porta.
“Dammi!” e con malagrazia portò via il telefono dalle mani del gemello
“Pronto!?” rispose poi con un poco più di gentilezza.
“Lily? Ciao sono Amy! Come stai?” chiese gioviale la voce all’altro capo
dell’apparecchio, mentre il viso della ragazza si raggela di colpo e si volge
di scatto a guardare Jun terrorizzata.
“Amy... ciao... bene e tu?” chiese con finta cortesia, mentre anche gl’occhi
del ragazzo si sgranavano e di colpo di alzava per andare a prenderle la mano
fra le sue.
“Benissimo! Ho letto su facebook che tu e Jun siete
tornati assieme! È una cosa meravigliosa!” rispose la ragazza con un’allegria
tale da lasciare Lily senza parole, mentre stringe convulsamente la mano del
suo amato “Grazie...” riuscì solo a replicare, mentre Amy riprese subito a
parlare:
“Che ne dite di vederci dopo domani? Siccome poi mi trasferisco definitivamente
in America vorrei salutarvi...”
“Io... non saprei...”
“Dai ti prego! Porta anche Taro,Tsubasa e Genzo! Così ci divertiremo! Non accetto un no come
risposta! Vi aspetto dopo domani al parco! Ciao!” la ragazza chiuse così in
fretta la conversazione che Lily non ebbe modo di replicare, spense poi
l’apparecchio telefonico e lo lasciò cadere sul letto, dove si sedette poi
subito. Le braccia di Jun la raggiunsero poco dopo,
stringendola a se.
“Amore... cosa voleva?” le chiese preoccupato.
“Farci gl’auguri siccome siamo tornati assieme e... vuole vederci... tutti
quanti...” alzò gl’occhi a guardare il proprio ragazzo, quindi si volse verso
Taro “Chiama Tsubasa e Genzo...
ci aspetta domani pomeriggio al parco...”
“Vedrai che andrà tutto bene sorellina!” disse allegramente il gemello,
cercando di sfatare quell’attimo di estrema tristezza che si era andato a
creare.
“Spero che sia come dici tu, ma ci credo poco...” mormorò Lily stringendosi a Jun, quasi se come da un momento all’altro potesse
perderlo.
“Stai tranquilla... infondo non può essere venuta sin qui
dall’America solo per separarci no?” purtroppo a quella domanda nessuno dei tre
aveva una risposta.
Cosa succederà? Amy per cosa sarà venuta?
Vi lascio con questo piccolo dubbio...
Baci, baci!