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Autore: Ariel Winchester    02/02/2012    5 recensioni
[Dal capitolo 16° "The End Of The Affair"]
“Tu lo sai che per me sei solo tu la giustizia, no?” gli disse e tornò a guardarlo.
Gli occhi neri di Elle erano rimasti fissi sul volto di lei e lo stavano studiando a lungo e con attenzione. “Me lo hai detto spesso.” disse, stava per aggiungere dell'altro ma la ragazza glielo impedì.
“Beh la giustizia non muore mai e non viene certamente imprigionata in una cella. Alla fine di questa storia, sono certa che il destino di Kira terminerà in uno di questi due modi.” disse con voce ferma e sicura, ignorando quella parte di lei che le ricordava quanto avesse desiderato vedere morto il suo carnefice. Una parte che comunque Elle vedeva, ma che non voleva farle notare perché Alyssa stava in tutti i modi cercando di fronteggiarla. “Quindi...non parlarmi come se Kira fosse capace di confondermi su questo, perché io so qual'è la giustizia che vorrei.”
Calò un profondo silenzio, i due rimasero di nuovo a guardarsi nell'oscurità mentre sprazzi di luce giocavano sulle loro pelli.
Elle distolse lo sguardo per primo, avverti però ancora la pressione che quello di Alyssa esercitava su di lui. “Allora preparati.” le disse. “Perché spetta a me, a noi scrivere il finale di questa storia e lo faremo nel migliore dei modi.”
Alyssa ascoltò quelle ultime parole con attenzione, come sempre ne rimase colpita. Il detective era capace di mettere insieme parole semplici e far provare grandi emozioni a chi lo ascoltava.
Però uno strano senso di terrore la attanagliò, perché per la prima volta sentiva che quel caso avrebbe davvero cambiato tutto. Più pensava alla fine di esso, più non lo riusciva a disegnare.
Ma scacciò quel pensiero e abbozzò un sorriso: tutto sarebbe finito al più presto e nel migliore dei modi.
Perché Elle era la giustizia.
[Fic revisionata fino al 2° capitolo]
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Misa Amane, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Trying To Help-

Da quando Brad Pitt e Angelina Jolie stanno insieme?”

A quelle parole, Misa distolse lo sguardo dalla rivista che stava leggendo, si voltò a guardare Alyssa che invece stava seduta in posizione più composta sul divano. Oramai passava così le sue giornate, in compagnia della bionda, a leggere stupide riviste di gossip che la catapultavano in un mondo che non voleva conoscere, ma era costretta a farlo per far passare il tempo.

Elle le aveva affidato il compito di sorvegliare la biondina per tutto il tempo, questa poteva uscire e svolgere il suo lavoro come meglio poteva, ma poi doveva rincasare in quell'appartamento che il ragazzo le aveva affidato. Alyssa considerava restare con lei una tortura immane.

Cos'hai detto? I Brangelina stanno insieme da moltissimo tempo e sono la coppia più cool di Hollywood! Ma dove hai vissuto fino ad ora?!” esclamò Misa, restando distesa a pancia sotto ma trovando comunque il modo di voltare completamente la testa per guardarla con sguardo di rimprovero.

Elle la rimproverava per come svolgeva il suo lavoro e Misa la rimproverava per essere un ignorante in gossip. Ci mancava solo che Light la rimproverasse per qualcos'altro e avrebbe incontrato un bel trio di idioti.

Dove ho vissuto fin'ora? Ma lo sai che lavoro svolgo o no? Non ho tempo per interessarmi delle coppie di Hollywood!” replicò la ragazza, chiudendo di scatto la rivista e gettandola sul tavolino di fronte a loro. L'appartamento di Misa affacciava su un bellissimo panorama di Tokyo, sulla destra c'erano diverse finestre che lasciavano entrare la luce del sole. Un camino riscaldava l'aria vicino ai due divani posti l'uno di fronte all'altra e separati da un tavolino di vetro. La stanza era caratterizzata da colori sul giallo e sul bianco, i colori preferiti di Misa, ed era stata arredata con tutto lo stretto necessario affinché la modella si mantenesse in forma e non andasse fuori di testa.

Aveva i suoi trucchi, diverse riviste da leggere, la televisione e persino un tapis roulant rivolto verso la finestra. Elle aveva fatto le cose in grande per la bionda, probabilmente si era stancato di farsi dare del pervertito. Alyssa alzò lo sguardo sulle telecamere, Elle li aveva fatti nuovamente traslocare in un quartiere generale più sofisticato dal punto di vista di macchinari e computer.

Nemmeno i membri più specializzati dell'FBI sarebbero riusciti a penetrare in quel luogo senza farsi scoprire. La ragazza non aveva ancora visto la stanza dei monitor che Elle considerava come il suo primo letto praticamente, il secondo era quello normale e che lui mai usava; ed era curiosa di vedere quanto avesse speso Watari per soddisfare i problemi patologici che il detective aveva nei confronti di Kira.

Uffa!” Misa ripeté quella parola una decina di volte, facendo desiderare ad Alyssa di essere sorda. “Quando arrivano Light e Ryuzaki?”

La ragazza prese un lungo respiro, si alzò in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro davanti al camino. “Stai zitta. Ora arrivano.” le disse, stringendosi le braccia al petto.

Misa però non desistette, si rizzò a sedere sul divano e accavallò le gambe. Indossava dei tacchi vertiginosi, che Alyssa non riusciva a guardare senza provare dei brividi lungo la schiena.

Si era accorta che la ragazza vestiva sempre così, persino quando andava a dormire indossava qualcosa che faceva venire i brividi, perchè era impossibile che una persona normale sopportasse certi aggeggi per un intera giornata.

Secondo me...Ryuzaki è gay.” disse.

Alyssa si fermò di colpo e la guardò, non riuscì a trattenere un sorriso divertito di fronte all'affermazione della ragazza. “Lo conosco da una vita e ti assicuro che non è gay.” disse con fermezza. “Ma non posso nemmeno assicurarti che sia etero. Quello non è umano.” aggiunse poi.

Misa la guardò con sospetto. “Hai avuto la prova che sia così? Cioè...sei stata con lui?”

Ma per favore, vuoi stare un po' zitta?” disse Alyssa, sentendosi avvampare in viso nell'udire quelle parole. Le diede le spalle per cercare di nascondere quel rossore che non poteva trattenere.

Misa ridacchiò. “E ha avuto altre donne prima?” chiese.

Alyssa si bloccò, si accorse di aver considerato fino a quel momento Elle come un essere indefinito e addirittura asessuato. Il pensiero che fosse stato con altre donne gli risultava possibile e terribilmente fastidioso.

Non lo so.” rispose decisa.

Non lo sai o fai finta di non saperlo?”

Non lo so e basta! Ora stai zitta?”

Mi annoio qui e tu sei la mia unica valvola di sfogo.” le ricordò Misa.

Sono nella tua stessa condizione, capelli tinti!” replicò Alyssa voltandosi nervosamente verso di lei. “Ma non mi sfogo torturandoti!”

Misa sorrise di nuovo sotto i baffi. “Le domande su Ryuzaki ti innervosiscono?” le chiese. Allora Alyssa si accorse di essersi fatta fregare dalla bionda, guardò il sorrisetto furbo sulle labbra rosse di lei e il modo in cui alzava le sopracciglia, come per ricordarle che Elle era il suo punto debole.

Se si era fatta scoprire in quel modo dalle domande di una come Misa, voleva dire che doveva preoccuparsi seriamente per le sue facoltà intellettive.

Mi innervosisci tu a dire la verità. E le tue domande idiote.” disse, cercando di rimediare la brutta situazione in cui si era cacciata. Misa continuava a guardarla divertita, non la stava sfidando ma stava scoprendo un lato quasi infantile di lei che le piaceva punzecchiare.

Era la prima volta che le due erano sullo stesso livello, Alyssa, nonostante fosse più giovane di Misa, sembrava sempre la più matura. In quel momento invece, era semplicemente una ragazza confusa. “Ti si illuminano gli occhi quando si parla di lui...te ne sei accorta?” le chiese.

Ne ho le scatole piene delle tue cavolate. Io non sono come te che guardi il tuo amato con quegli occhi da pesce lesso!” replicò Alyssa.

Misa spalancò la bocca incredula e si mise dritta sulla schiena. “Beh io almeno ammetto di esserne innamorata e lo dimostro. Tu invece? Quando ti deciderai a saltargli addosso prima che sia troppo tardi?” pronunciò quelle parole fastidiose con una decisione che lasciò stupita Alyssa.

Quest'ultima la guardò a lungo, prima di rendersi conto che doveva scuotere la testa per tornare in sé. “Ma perchè perdo tempo con te? Non lo so nemmeno io...”

Misa alzò le spalle e sorrise, posando le mani sopra le sue ginocchia coperte da delle calze a rete.

Ti serviva un'amica femmina!” disse.

Avevo un'amica femmina e si chiamava pazienza. Tu me l'hai fatta perdere, grazie!” replicò Alyssa, continuando a sentire il calore fluire lungo la sua pelle. Le parole di Misa rimbombavano nella sua mente, il che era una cosa insopportabile vista la tonalità con cui parlava la bionda, e non poteva fare nulla per impedirlo. Ripensò ad Elle e alle uniche due volte in cui le loro labbra si erano quasi toccate e si chiese cosa sarebbe successo se si fossero davvero toccate.

Loro lo volevano? Alyssa sapeva di aver desiderato le labbra di Elle in quel momento di distruzione che l'aveva pervasa giorni prima, ma in quel momento non sapeva dire se avrebbe di nuovo voluto baciarlo o no. Il rumore della porta che si apriva la riportò alla realtà, vide Elle camminare spedito verso il divano, tirando Light attraverso le manette che li legavano. Alyssa aveva trovato quell'idea folle quanto imbarazzante, quei due dovevano essere uniti sempre e in qualsiasi momento.

Ventiquattro ore su ventiquattro.

Pure quando dormivano e andavano in bagno probabilmente.

Non avrebbe voluto essere al posto di nessuno dei due. Elle le aveva proposto di fare lo stesso con Misa, ma lei aveva affermato che preferiva morire piuttosto che rimanere legata intere giornate a quella ragazza.

Brava Aly che hai preso la torta con la panna! Ne avevo davvero bisogno!” esclamò il ragazzo, quando si sedette sul divano nella sua solita posizione. La ragazza aveva disposto quattro piattini con grandi pezzi di torta per tutti loro, ma in particolare lo aveva fatto per Elle.

Lo vedeva depresso da quando era venuto fuori che né Light e nemmeno Misa era legati a Kira. Immaginò come si era sentito perso, nel momento in cui aveva scoperto di essersi sbagliato per la prima volta in tutta la sua vita. E in un caso che gli stava costando parecchia energia, forza e anche fiducia in sé stesso a quel punto. Light e Alyssa si lanciarono una lunga occhiata e lui le riservò un sorriso sghembo che non poteva appartenere al viso di marmo che aveva conosciuto tempo prima.

Le era sempre parso che i suoi sorrisi fossero più una forzatura, ma in quel caso le parve sincero.

Si sedettero, le due donne su un divano e i due uomini su quello di fronte. Elle divorava la sua torta quasi con foga, come se potesse trovare conforto solo in essa.

Intanto Alyssa si divertiva a torturare la ciliegina sopra la panna, senza riuscire a distogliere il pensiero delle parole di Misa dalla sua mente. Light alzò lo sguardo su di lei e la osservò a lungo.

Tutto bene, Alyssa?” chiese, con un tono che si sforzava di non essere freddo.

La ragazza alzò lo sguardo su di lui, nello stesso istante Elle aveva alzato la testa e l'aveva guardata a lungo. Si era accorto che la sua collega era alquanto pensierosa, se n'era accorto subito da quando era entrato nella stanza, ma non si era soffermato a lungo a studiare il suo viso perchè si era reso conto che in qualche modo era il suo sguardo a renderla ancora più pensierosa. Aveva pensato di sbagliarsi, ma ne ebbe la prova quando Alyssa abbassò lo sguardo e si schiarì le voce.

Sì, sono solo un po'...stanca.” disse e lanciò un'occhiata complice a Misa, che le rispose con un sorriso a trentadue denti. Sapeva di essere lei la causa di tutto quello che ronzava nella mente della ragazza.

Ne sei sicura?” azzardò Elle e se ne pentì subito. Era una delle poche volte in cui pensò che non aveva fatto bene a parlare, sentì gli occhi di Alyssa su suo viso e si portò la forchetta alla bocca, fingendo interesse per la torta alla panna che aveva di fronte a sé.

Sì, sto benissimo, Ryuzaki. Non preoccuparti.” rispose la ragazza, stringendosi le mani tra le ginocchia e alzando le spalle. Gli regalò un sorriso fintissimo che anche qualcuno che non era un genio come Elle avrebbe facilmente smascherato. Ma era colpa dell'ingenuità che faceva parte della personalità di Alyssa, per lei mentire era davvero impossibile.

Calò un profondo silenzio, rotto dall'improvviso battere le mani di Misa che fece sobbalzare tutti e tre gli altri presenti. Alyssa si strinse le braccia al petto, per non mostrare segni di intolleranza nei confronti della bionda.

Io so cosa cosa non va in Lysa-Lysa.” disse entusiasta.

Per l'amor di dio, non dirmi che quella roba che ti è appena uscita da quelle labbra maledette, era riferita a me?” esclamò Alyssa, voltandosi verso di lei. Intanto Elle continuò a mangiare voracemente, aveva già adocchiato i piattini immacolati degli altri tre ragazzi, con l'intenzione di sfogarsi anche su quelli. Intanto, per un solo istante, Alyssa gli riservò una lunga occhiata.

Sembrava davvero depresso: non lo aveva mai visto sfogarsi sui dolci in quella maniera così esagerata, doveva essere sicuramente per il caso e per il fatto che avesse puntato tutto sulla colpevolezza di Light e Misa.

E ora si ritrovava con un pugno di mosche in mano.

Alyssa vuole restare sola con te, Ryuzaki!” esclamò Misa.

Alyssa sbarrò lo sguardo e la guardò a bocca aperta, mai come allora desiderò colpire qualcuno con tutta la forza possibile. Light alzò le sopracciglia perplesso, mentre Elle guardò le due ragazze con la bocca piena e un'espressione disinteressata sul viso. Il modo in cui Alyssa divenne rossa, lo fece quasi sorridere.

Cosa voglio io?!” chiese incredula.

Misa si voltò verso di lei, annuendo più volte come se fosse una di quei pupazzi a cui la testa dondolava ripetutamente se la si toccava. Il contenuto della testa di Misa e di uno di quei pupazzi era uguale. “Possiamo arrivare ad un accordo: tu mi lasci sola con Light così tu e Alyssa potete fare i vostri porci comodi, non trovi?” chiese.

La smetti di parlare come se fossimo i protagonisti di un porno, Misa?!” esclamò Alyssa, ci mancava solo la gallinella che non se ne teneva una a completare l'opera.

Elle scosse la testa. “Non se ne parla. Io e Light staremo insieme ventiquattro ore su ventiquattro...che ti piaccia o no.” rispose e riprese a mangiare. Il modo in cui sviò la battuta di Misa riguardo la sua collega, fu deprimente per la stessa Alyssa.

Light, vedendo l'atmosfera che si era creata e vedendo che Misa non aveva intenzione di restarsene zitta, decise di prendere in mano la situazione.

Mi sembri abbattuto, Ryuzaki. Che cos'hai?” gli chiese, volgendo la testa verso di lui e stringendosi le braccia al petto. Visto così vicino ad Elle, faceva impressione: Light era composto e fermo, Elle invece era seduto nella sua solita posizione e divorava velocemente l'ultimo pezzo di torta rimasto.

Sì, sono abbattuto.” rispose sinceramente e puntò gli occhi sui pezzi di torta di Alyssa e Misa. “Ragazze, se non le volete quelle fette, le mangio io.” disse, indicandole con la forchettina da dolce.

Ti darò il mio pezzo di torta, solo se mi lascerai sola con Light!” esclamò Misa, come una bambina capricciosa che voleva avere qualcosa in cambio per comportarsi bene.

Alyssa sospirò e fece scivolare il piattino verso di lui. “Tieni, ingozzati!” disse.

Elle nemmeno la ringraziò e riprese a sfogarsi su quella fetta. Light ripeté di nuovo la domanda, non accettava di non ricevere risposta perchè l'espressione sul viso di Elle era terribilmente fastidiosa ai suoi occhi. Perchè, sotto sotto, lui immaginava il motivo per cui fosse depresso.

Io non sopporto sbagliare, anche se sono umano e quindi cado anche io in certe trappole, e con te e Misa sembra che mi sono sbagliato.” rispose il ragazzo, parlò con i denti della forchetta tra le labbra e lo sguardo rivolto verso un punto in alto.

Alyssa storse la bocca. “Sembri il tipo dell'urlo di Munch, Ryuzaki. Togliti quella faccia!” gli disse.

Elle prese un lungo respiro e continuò ad ignorare la ragazza.

Non ho più la voglia che avevo prima nel lavorare a questo caso. Mi ritrovo con un pugno di mosche in mano, dopo aver puntato tutto su un ipotesi di cui ero certo...” continuò il ragazzo e passò alla ciliegina che aveva lasciato da parte. Alyssa gliela aveva rovinata con la forchetta e lui non riusciva a mangiarla. La lasciò sul lato del piattino e sospirò di nuovo.

Light e Alyssa si lanciarono un'occhiata. “Non dice sul serio, lascialo perdere.” disse la ragazza, quando notò una ruga di quella che doveva essere irritazione, sulla fronte del ragazzo.

E invece sono serio, Aly.” la riprese Elle, ma senza guardarla. “Sembra quasi che stavolta abbia avuto ragione tu...”

La ragazza alzò le sopracciglia, perchè Elle aveva parlato del fatto che lei aveva avuto forse ragione, come se fosse una cosa irrealizzabile. Ma non disse nulla, il fatto che lui fosse abbattuto era la cosa che le premeva di più in quel momento.

Sei depresso...perchè ti sei sbagliato?” chiese Light freddamente, voltando di nuovo la testa verso di lui. “Dopo che io e Misa abbiamo passato tutti quei giorni chiusi come animali in gabbia per le tue teorie, ora sei demoralizzato nel voler catturare Kira?”

Per colpa tua, ho le doppie punte...” disse Misa, giocherellando con un ciuffo dei suoi biondissimi capelli.

Elle fece un cenno con la testa, che doveva essere un segno di assenso. “Diciamo di sì.” rispose.

Quel suo modo di fare era insolito per Elle: era pur vero che non aveva sbagliato mai, in nessuno dei suoi casi, ma il ragazzo non era il tipo da demoralizzarsi e gettare la spugna.

Alyssa lo osservò a lungo, sentiva che lui sapeva che lo stava guardando, eppure gli occhi neri di Elle rimanevano fissi sulla torta. Era chiaro che stesse evitando di incrociare quelli della ragazza.

Light sospirò, come se dovesse darsi forza per compiere il gesto successivo. Si alzò in piedi, muovendo così la catena che lo univa al detective e quel movimento causò un suono cristallino che ruppe il silenzio. Le due ragazze lo guardarono confuse, ma Alyssa percepì un campanello di allarme quando vide Light stringere i pugni davanti al suo petto.

Ryuzaki?” lo chiamò.

Elle alzò il suo sguardo allucinato sul suo volto e lo osservò con attenzione. Nemmeno lui si aspettava di ricevere quel pugno in pieno viso, Alyssa scattò in piedi troppo tardi, quando ormai il ragazzo era stato scaraventato dall'altra parte del divano.

Misa iniziò a sbraitare, si alzò in piedi e quasi si nascose dietro ad Alyssa, quest'ultima si avvicinò rapidamente ad Elle per vedere come stava. Lui si stava lentamente rizzando sulla schiena, teneva il capo basso mentre con il dorso della mano strisciò sopra le labbra, come per verificare il risultato del colpo di Light.

Light, fallo di nuovo e ti prendi a calci dove non batte il sole!” esclamò Alyssa, restando alle spalle di Elle e tenendogli una mano sopra la schiena.

Light la osservò con freddezza. “Tu stanne fuori. È una cosa tra me e lui.” le intimò, facendola così andare su tutte le furie.

Io non ne sto fuori, Yagami!” rispose Alyssa, si alzò lentamente in piedi e Light la osservò, alzando il mento quando la vide farsi sempre più vicina. “Ti ripeto..tu fallo di nuovo e prenderai parte a queste indagini con un braccio in meno, chiaro?” lo minacciò, a denti stretti. Light la guardò dall'alto in basso, era così più bassa rispetto a lui e aveva un viso così pulito, che gli risultava difficile intimidirsi o comunque infastidirsi per quelle parole.

Alyssa, stanne fuori. So badare a me stesso.” disse Elle alle sue spalle, si rimise a sedere nella sua solita posizione e guardò la schiena della ragazza. Non la sopportava quando desiderava invertire i ruoli, come se dovesse essere lei quella che doveva proteggerlo. Quando avrebbe capito che doveva essere il contrario? La ragazza gli lanciò un'occhiata fredda. “Che vi siete coalizzati nel volermi tenere fuori, adesso?” esclamò, ma appena terminò la frase, Light la scansò e lei finì addosso ad una terrorizzata Misa.

Da come parli, Ryuzaki, sembra che tu saresti stato davvero soddisfatto solo se io e Misa fossimo stati il primo e il secondo Kira, non è così?” gli chiese, fermandosi a qualche passo da lui.

Sì, è esatto. Non lo nego.” rispose prontamente il detective, senza pensarci su due volte.

Il modo in cui lo fece, mandò su tutte le furie Light: si avvicinò a lui e lo prese per il colletto della maglia.

La volete piantare?!” esclamò Alyssa sconvolta, non sapeva se avvicinarsi di nuovo o meno. Non voleva ferire di nuovo l'orgoglio di Elle, avvicinandosi in quel modo a lui. Eppure, allo stesso tempo aveva paura che potesse farsi male. Ma lo stesso poteva valere per Light.

Tu non puoi demoralizzarti proprio ora. Io e Misa ne abbiamo passate tante per colpa tua e ora tu non vuoi più prendere Kira con la stessa decisione di prima? Non puoi permettertelo, non dopo quello che ci hai fatto passare ad entrambi!”

Elle si lasciò quasi sollevare da terra, ma il modo in cui faceva sì che i capelli gli ricadessero sugli occhi, dimostrava che aveva in mente di reagire. E anche se non pareva, il ragazzo era esperto pure nella lotta, malgrado la sua stazza esile.

Pensala come vuoi. Ma prima di tutto, realizza questo concetto...” sussurrò, con una voce talmente profonda che fece venire i brividi ad Alyssa. E, troppo velocemente, il ragazzo si piegò sulle ginocchia, posò la mano destra a terra e allungò la gamba sinistra andando a colpire il viso di Light. Le due ragazze osservarono Light che veniva scaraventato quasi addosso a loro.

Non c'è colpo che non renda.” Elle pronunciò quelle parole, nei pochi secondi che anticipavano il gesto di replica di Light: quest'ultimo lo tirò verso di sé e finirono entrambi a terra, ribaltando il divano.

Questi due non stanno bene con la testa!” esclamò Alyssa, si voltò a guardare Misa alle sue spalle e si accorse che la bionda era più concentrata a pulirsi i piedi sporchi della torta che era finita a terra, piuttosto che occuparsi della situazione. I due si rialzarono in piedi e ripresero a darsele di santa ragione. Ad Alyssa sembrava di essere entrata in uno di quei telefilm comici muti, dove i protagonisti erano dei veri idioti.

Si avvicinò a loro rapidamente e si intromise tra i loro pugni prima che venisse colpita. Fortuna per loro che lo fecero, perchè se Alyssa avrebbe sentito i loro colpi sulla pelle, era sicura che gliela avrebbe fatta pagar loro davvero cara.

Elle e Light posarono lo sguardo su di lei. “La volete finire o no?!” esclamò Alyssa, rompendo il silenzio che si era creato tra di loro. L'imbarazzo sul viso dei due era palpabile anche per un cieco. Abbassarono lentamente i pugni, così vicini al viso di Alyssa che potevano quasi sentire il calore emanato dalla sua pelle. “Siamo tutti nella stessa barca e Kira è ancora là fuori. Inoltre, voi due volete liberarvi di queste manette e io voglio liberarmi del pollaio in cui sono stata messa a forza!” continuò a dire la ragazza, riferendosi chiaramente a Misa che percepì la provocazione solo poco dopo. “Perciò, volete collaborare alle indagini o vi devo riempire di schiaffi ad entrambi?!” Alyssa guardò prima l'uno poi l'altro, Light e Elle si lanciarono un'occhiata e poi distolsero lo sguardo.

La ragazza prese un lungo respiro, sentiva il cuore a mille ed era felice di sentire quel silenzio circondarla. “Brava Lysa-Lysa....” sussurrò Misa sollevata, battendo lentamente le mani e sedendosi sul divano che non era stato colpito dall'uragano che si era scatenato poco prima.

Alyssa alzò gli occhi al cielo.

E ora, perchè non pulite? Mi rifiuto di coinvolgere Watari in questo disastro!” aggiunse lei, portandosi le mani ai fianchi. Quando entrambi provarono a replicare, il suo sguardo si fece tagliente. “Fatelo, visto che siete due bambocci, comando io per oggi.” disse. “E poi, ci metteremo tutti al lavoro sul caso.”

Elle scosse la testa, mosse le catene e tirò Light verso di sé. Stranamente, decise di dare corda alla ragazza. “Lo facciamo solo perchè è giusto che siamo noi a pulire. Ma togliti quell'aria da padrona perchè non la sopporto.” le disse freddamente Elle. Alyssa abbozzò un sorriso. “Ah e fate in fretta eh?” disse loro e sorrise quando si allontanò e sentì le loro occhiatacce sulla schiena.


Passarono altri giorni e vennero fuori dei legami tra Kira e una impresa chiamata Yotsuba Corporation. Era una cosa insolita, che avevano riscontrato lavorando sulle ultime vittime: molte di loro erano elementi chiave di compagnie avversarie che avrebbero potuto creare problemi alla Yotsuba, dal punto di vista economico e finanziario. All'inizio avevano pensato che fosse un puro caso, anche se insolito dato che nessuno di loro era un criminale, ma poi gli omicidi nei confronti degli avversari di quella azienda si era incrementata sempre di più, fino a diventare relativamente sospetta. Elle aveva deciso di indagare più a fondo sull'entità di quella società, tanto che aveva deciso di rivolgersi ad altri due aiutanti che erano stati davvero importanti nella risoluzioni di casi precedenti.

Aiber e Wedy, il primo era un truffatore professionista e la seconda era una biondina più odiosa di Misa che svolgeva il ruolo di ladra, molto brava a scassinare e mettere fuori uso tutte le telecamere che voleva. Alyssa non la sopportava, la trovava una gatta morta e se n'era accorta subito quando ci aveva persino provato con Elle. Non si era mai accorta di quanto fastidio le avesse sempre dato quella ragazza.

A che pensi?”

La voce di Light penetrò tra i suoi pensieri, quasi prepotentemente. Alzò lo sguardo su di lui, era seduto al suo fianco e osservava dei dati al computer che anche lei avrebbe dovuto studiare. Alzò leggermente il capo dal pugno su cui l'aveva appoggiato e scosse la testa per tornare con i piedi per terra. Light attese la sua risposta, il suo polso era leggermente tirato verso Elle che lavorava a pochi metri da loro, in quel momento stava discutendo con il sovrintendente riguardo l'identità di alcune vittime, i cui dati erano riflessi sui grandi monitor. Alyssa lo guardò con la coda dell'occhio, nonostante il quartier generale fosse il doppio più grande di quello che avevano utilizzato fino ad allora, Elle lo lasciò risiedere nell'oscurità come suo solito.

I monitor e i macchinari erano più complicati e più sofisticati rispetto ai precedenti, doveva essere una vera pacchia per il detective.

Pensavo che ne ho le scatole piene di Kira e dei suoi giochetti...” rispose. In realtà, non vedeva l'ora di finire quel caso e prendersi una bella pausa. Ma lavorando con Elle, dubitava di riuscirci.

Ma non sei più combattuta sul catturarlo per via della storia di William?” le chiese il ragazzo.

Alyssa scosse la testa, sbadigliò e si portò una mano sopra la bocca. Ripensare a William non le procurava più un dolore al cuore, saperlo morto era stata una liberazione per lei.

Però, aveva deciso da quale parte stare e non avrebbe più esitato.

No, ora lo voglio catturare e basta. Non ne posso più, non dormo nemmeno la notte...” disse, aveva i tipici occhi a pesce lesso mentre osservava lo schermo di fronte a loro.

Light decise così di cambiare discorso, ma venne bloccato dalla suoneria del suo telefono. Sospirò, quando riconobbe uno dei tipici messaggini di Misa. Lo ignorò e lasciò nuovamente il telefono dentro la tasca.

Sembrava che non la tollerasse più di tanto, ad Alyssa quella ragazza faceva un po' tenerezza.

Ma se non la sopporti, perchè state insieme?” gli chiese, poggiando il gomito sulla superficie e la mano sopra la guancia. Light le lanciò un'occhiata fugace e abbozzò un sorriso, lei provò di nuovo quella sensazione di trovarsi di fronte ad un altro Light Yagami.

Quel sorriso non c'entrava molto sul suo bel volto, freddo come il marmo.

Non è complicato da capire. Cioè...lei è bellissima, ma non la trovo giusta per me. Però ha sempre dato prova di amarmi davvero e io non voglio ferirla.” disse.

Alyssa non lo capiva quel discorso, ma più da parte di Misa che da parte di Light. Quest'ultimo era in parte giustificabile, perchè non voleva ferirla ma, d'altra parte, la stava solo prendendo in giro.

Misa invece non era possibile che non si fosse accorta della freddezza con cui Light rispondeva al suo amore, doveva far finta di nulla perchè sapeva che, in caso avesse preso di petto la situazione, forse avrebbe perduto per sempre Light. Alyssa non era esperta in amore, non aveva mai avuto una relazione con qualcuno, ma non comprendeva il perchè qualcuno dovesse farsi così male.

Il suo sguardo si rivolse verso Elle e qualcosa le disse che anche lei si stava facendo male.

Io troverei più giusto che la lasciassi andare e che cercassi la donna più giusta per te. Misa merita qualcuno che l'ami, non qualcuno che provi pietà per lei...” disse.

Light alzò le spalle. “Forse hai ragione, ma in fondo anche io ci tengo a lei e lasciarla andare via le farebbe solo male.” disse, poi si voltò verso Alyssa. “Ma non eri tu quella che non la sopportavi?”

Non più, ora che mi ha insegnato come leggere una rivista di gossip, la considero quasi seria.”

Light sorrise, allungò le mani verso la tastiera del computer e digitò diverse parole che la ragazza vide rappresentarsi velocemente sullo schermo. I loro gomiti si sfiorarono, ma nessuno dei due li spostò.

Poi, un discorso del genere mi sembra un po' strano detto da te...” disse Light.

Alyssa lo guardò attentamente, comprese che una delle discussioni che non voleva mai avere, stava per avere inizio. “Che intendi?” chiese, interrogativa.

Tra te e Ryuzaki c'è qualcosa, anche un cieco se ne accorgerebbe.”

Alyssa sospirò, sembrava che Light e Misa si erano messi d'accordo per farle andare la luna storta in quei giorni. “Dopo che conosci una persona da sedici anni, qualcosa ci deve per forza essere.” rispose, poi si accorse che avrebbe potuto confermare la teoria di Light. Lo guardò con la coda dell'occhio e si corresse. “Cioè..un legame affettivo c'è sicuro. Ma non quello che intendete voi.”

Ah no?” insistette Light e un sorriso furbo gli attraversò il volto.

Ti preferivo quando eri presuntuoso e impossibile, sai?” lo sfidò Alyssa e lo fece sorridere tra sé e sé ancora una volta. Lo vide piegare la testa da un lato e rivolgere lo sguardo al computer, dove la ragazza stava cliccando diversi nomi di altre vittime di Kira.

Ti dirò una cosa...tu sei sprecata per Ryuzaki.” disse, la ragazza si voltò di scatto verso di lui e lo guardò stupita. Forse doveva essere un complimento verso di lei, ma non le piacque affatto sentirlo. Come se volesse sminuire Elle, la sua persona e il ruolo che aveva avuto nella sua vita da quando si erano incontrati. “Non fraintendermi, Ryuzaki è un grande, anche se mi costa ammetterlo. Ma....sei così diversa da lui, non avete nulla in comune. Siete come il sole e la luna, mi stupisco già tanto che siate così amici.”

Ryuzaki è tutto per me.” Quelle parole uscirono dalle labbra di Alyssa, senza che lei potesse controllarle. Il viso di Light s'indurì e lei non cercò di rimediare alla frase equivoca che aveva appena pronunciato. Distolse gli occhi e li abbassò sulla tastiera del pc di fronte a loro.

Anche se non lo dimostra, anche lui ha un cuore. Ma non lo esprime, solo perchè ha paura a farlo e perchè il suo ruolo non gli consente di farlo.” disse in un sussurro. “Non è lui ad essere sprecato per me, sono io ad esserlo per lui.”

Alzò lo sguardo e lo lasciò vagare nel vuoto, quando si accorse che tutto dentro di lei stava cambiando. Mentre parlava di Elle, si sentiva piccola e stupida. Aveva sempre saputo di non essere al suo livello, allora perchè quella consapevolezza la stava ferendo in quel modo in quel momento?

Light attese che terminasse il discorso. Ma lei preferì tagliare corto, perchè le stava facendo troppo male. “Quindi, per favore, non parlare di lui come se fosse un alieno. Lui non lo è e lo dimostra il fatto che per me è la persona più importante della mia vita. Come hai detto tu, io non meriterei nemmeno le sua amicizia.” Si rese conto che il suo aveva assunto l'aspetto di un discorso sconclusionato, ma non le importava. Aveva odiato iniziarlo e finirlo le era sembrato peggio.

Prese un lungo respiro, ma si bloccò quando sentì la mano di Light posarsi sulla sua. Il suo tocco era caldo e delicato, le bastò per attenuare il freddo che aveva iniziato a sentire improvvisamente dentro di sé. “Non ho mai detto questo.” precisò, sorridendole dolcemente. “Dico solo che tu, come Misa, meritate qualcuno che sappia amarvi. Forse sono l'ultimo a dover fare un discorso simile, ma...con te, mi sento quasi in dovere.”

Alyssa lo trovò strano, il vecchio Light, quello che le aveva messo la giacca sulle spalle per farla riparare dalla pioggia, non le avrebbe mai preso la mano in quel modo. Anche se si sforzava di essere carino, le sue parole le stavano facendo male sul serio.

Che succede qui?”

La ragazza ritrasse la mano, quando vide Elle apparire dietro di loro. Il ragazzo non si era lasciato sfuggire la mano di Light sopra quella di Alyssa e per un istante si ritrovò a stringere inconsapevolmente i pugni. Light si girò verso di lui e incontrò il suo sguardo penetrante.

Stavate facendo salotto o stavate lavorando? No, perchè se volete vi faccio portare pasticcini e caffè...” disse Elle, sforzandosi di risultare sarcastico. Ma non gli riusciva bene.

I pasticcini saranno finiti tutti nel tuo stomaco tanto..”disse la ragazza, restando a guardare lo schermo di fronte a sé. Calò il silenzio, Light decise di romperlo mostrando dei fogli ad Elle.

Come pensavamo...ci sono altre prove che sembrano confermare il coinvolgimento della Yotsuba con gli omicidi di Kira.” disse Light e indicò diverse foto che erano apparse sullo schermo. “Altri possibili ostacoli per i loro affari, sono tutte figure di spicco di importanti società...ma non mi è chiara una cosa. Kira non è mai stato così...avventato nelle sue mosse, non ha mai fatto nulla per darci anche solo un indizio sulla sua identità e ora ci porta così facilmente da lui?”

Elle alzò le sopracciglia, posò le mani sopra lo schienale della poltrona su cui era seduta Alyssa e piegò la testa da un lato. La ragazza sentì le sue dita vicino ai capelli.

Forse perchè prima eri tu Kira...” disse.

Sia Alyssa che Light lo guardarono seccati, ma lui non se ne curò e continuò a guardare dritto davanti a sé. In realtà, non sopportava che Alyssa lo stesse guardando con quell'espressione sul viso in quel momento.

Ancora con questa storia? Ma quando ti rassegni?” chiese il ragazzo, mostrando una punta di fastidio nel tono della voce.

Alyssa invece restò in silenzio, dubitava che Elle si sarebbe mai schiodato dall'idea che Light fosse stato comunque legato a Kira. C'era qualche meccanismo nella sua testa che glielo faceva credere,, ma che in qualche modo se lo fosse dimenticato. Magari, decidendo di cedere il suo potere a qualcun altro.

Era un ragionamento che filava e non poco, visto che era stato lo stesso Light a chiedere di venir rinchiuso per provare di non essere l'assassino più ricercato del momento. La ragazza guardò con la coda dell'occhio Light, il suo sguardo era di fuoco mentre osservava il volto di Elle.

Quest'ultimo, invece, rimase impassibile come al solito.

Il fatto che ti abbia coinvolto in queste indagini, non vuol dire che mi fida al cento per cento di te. Anzi, le uniche persone di cui mi fido sono due e le conosco da quando sono bambino.” gli rispose Elle e affilò per qualche secondo lo sguardo. “Non so se hai ben intuito quale sia il mio parametro di fiducia...”

Light balzò in piedi, ma lo fece con una lentezza e una freddezza in volto, che mise in allarme Alyssa. Lei balzò in piedi e si avvicinò ai due, temendo che potessero prendersi a cazzotti di nuovo.

Non vorrete ricominciare spero!” esclamò, guardando prima l'uno poi l'altro.

Ma i due ragazzi la ignorarono, come se fosse parte dell'oscurità che avvolgeva la stanza. Una cosa che Alyssa non sopportava, era essere ignorata, sopratutto quando si trovava di fronte a due idioti pronte a suonarsele per niente. Elle guardò Light in viso, dovette alzare la testa per farlo poiché il ragazzo risultava qualche centimetro più alto di lui.

Probabilmente perchè Elle se ne stava sempre curvo sulla schiena.

Io so di non essere mai stato Kira, Ryuzaki.” disse Light, marcando ogni singola parola. Elle però non ne parve convinto e quasi lo sfidò con gli occhi, alzando le sopracciglia e spalancandoli su di lui. Light si trattenne a stento dal colpirlo con un pugno. “Perciò, siccome penso di poterti essere d'aiuto in queste indagini, metti da parte queste teorie ormai evidentemente campate per aria e collaboriamo civilmente.”

Alyssa analizzò in silenzio la proposta di Light, si voltò poi a studiare il viso di Elle ma restando sempre vigile a possibili movimenti bruschi da entrambe le parti. La ragazza attese la risposta di Elle, che però non arrivò mai.

Il rumore di uno dei computer collegati ai dispositivi di sicurezza posti nelle cinture dei poliziotti, segnalò l' SOS inviato da uno di loro. Nessuno si stupì quando capirono che si trattava di Matsuda, non solo perchè era l'unico poliziotto a mancare nella stanza, visto che gli era stato affidato il ruolo di manager di Misa e in quel momento si trovava proprio con lei, ma anche perchè nessuno dei poliziotti aveva mai usato quel segnale.

E chi meglio di uno come Matsuda poteva dare inizio a tutto?

Idiota di un Matsuda....” sussurrò Elle, quando si avvicinarono tutti a quel computer che segnalava il pericolo con un rumore fastidioso. Alyssa cercò di farlo smettere e digitò velocemente sulla tastiera del computer per capire da dove provenisse il segnale. E lo trovò prontamente.

Si trova nella sede centrale della Yotsuba.” disse amareggiata, Matsuda doveva aver deciso di fare l'eroe e trovare da solo delle prove riguardo il legame tra l'azienda e Kira.

E si era cacciato in guai seri.

Idiota di un Matsuda...” ripeté Elle, si sedette sulla poltrona di fronte al monitor e parve studiare il dà farsi nel giro di pochi secondi. “Ok, Alyssa tu vai a prendere Misa e riportala al suo appartamento, ci occupiamo noi di tutto.”

Quella parole rimasero prive di significato per un po', Alyssa abbassò lo sguardo su di Elle e tradusse così le intenzioni del ragazzo. Guardò anche Light, il sovrintendente, Aizawa e Mogi: nessuno sembrava voler ribattere all'intenzione del ragazzo di tagliarla fuori dal caso.

Di nuovo.

Misa può pure aspettare, preferisco cercare di tirare fuori Matsuda da questo pasticcio.” rispose decisa la ragazza e parve non mostrare alcuna intenzione di smuoversi dal fianco di Elle. Lui la guardò freddamente, facendole così capire che se avesse protratto la discussione troppo a lungo, avrebbe solo ostacolato il piano che si era messo in testa di fare.

Non se ne parla, pazza come sei ti farai ammazzare insieme a Matsuda...” disse frettolosamente e fece un gesto con la mano come se stesse richiamando un cagnolino. “Fai come ti dico e basta.”

Alyssa però non sopportò quel suo modo di trattarla, anche se lo faceva solo perchè aveva paura di perdere i tempi del suo piano. “Non parlarmi come se fossi il tuo robot, Ryu!” disse, sperando che qualcuno le desse corda. Ma l'unico che lo faceva era Matsuda e quell'idiota si era messo nei guai. Alyssa sbuffò e rapidamente si allontanò verso la porta di uscita, mentre lo faceva inveiva sottovoce contro Elle. Nessuno dei presenti in stanza osò parlare, fino a quando la ragazza non sbatté con violenza la porta.

Ora, possiamo mettere in atto il nostro piano.” disse Elle, sembrando improvvisamente sollevato.


Misa l'accolse con un gridolino con entusiasmo e con un gridolino di pura gioia, era seduta su una di quelle sedie da set di film di Hollywood, mentre torturava una truccatrice per farsi dire che ore erano e per farsi portare il cellulare. Era calata la sera e un fresco venticello soffiava su di loro, Misa indossava un leggero abito di scena simile a quello di un angelo. Come faceva a non avere freddo, solo lei lo sapeva.

Alyssa si strinse le braccia al petto, mentre attraversava il parco per raggiungere Misa che stava correndo a braccia aperte verso di lei. La ragazza guardò alle spalle della bionda, il set doveva essere composto da quella semplice fontana, la cui acqua cristallina sembrava riflettere le luci dei macchinari da scena e il cielo blu illuminato di diverse stelle. Il regista, un uomo grasso che somigliava lontanamente a Demegawa, stava parlando con un giovane di bell'aspetto che doveva essere il partner di scena di Misa.

Finalmente sei arrivata! Ma dov'è finito Matsu?” chiese Misa, quando la raggiunse.

Alyssa sospirò. “In un mare di guai.” rispose seccata, non aveva ancora mandato giù il fatto che fosse stata tagliata fuori da quella situazione solo perchè Elle aveva qualcosa di malato nella testa.

Ti porto a casa, a quanto pare ho il tempo necessario affinché tu possa tradurmi la trama di in “Beautiful” qualche ora...”

La prese per mano e la tirò verso l'auto, Misa la seguì ma non in silenzio: intanto la tempestò di domande riguardo a Light, a come stava e se le era stato troppo vicino.

Non le era mai successo di affidare la propria salvezza alla suoneria di Misa, che squillò fastidiosamente interrompendo il flusso degli interrogativi della ragazza. Alyssa si fermò e la vide rispondere velocemente quando riconobbe il numero di Light.

Rispose con un gridolino che doveva aver privato il ragazzo dell'utilizzo di un orecchio.

Amore, cosa succede? Come stai? Dimmi tutto!” esclamò la ragazza, ma smise di sorridere quando, probabilmente, Light le disse di ascoltarlo. “Sì, ti ascolto.” disse, quasi seriamente.

Alyssa avrebbe voluto poter sentire quello che i due si stavano dicendo, ma dovette accontentarsi di vedere Misa annuire per poi concludere con un “Ok, amore, lo farò.” e chiudere la conversazione.

Aly la guardò con aria interrogativa. “Farai cosa?” chiese, preparandosi ad esplodere in un mare di rabbia al pensiero che Elle potesse aver deciso di coinvolgere Misa ma di tenere fuori lei.

La bionda scosse la testa. “Light mi ha detto di non dirtelo, ma mi ha detto che Ryuzaki desidera che tu mi porti alla Yotsuba e aspetti in macchina per tutto il tempo necessario...”

Sì, e nel frattempo mi limo le unghie....andiamo Misa! Qualsiasi sia il piano di Ryuzaki, ne voglio far parte e non mi farò mettere i bastoni tra le ruote anche da te!” esclamò rudemente Alyssa, stringendo le spalle di Misa come per spingerla a dirle tutto.

Cosa troppo facile da fare, anche se Misa era fedelissima a Light, avrebbe comunque detto qualcosa che l'avrebbe fatta scoprire. Infatti la ragazza non sapeva dove rivolgere lo sguardo.

Ne sei davvero sicura?” le chiese.


Questo piano è disgustoso, sessista e patetico! Perchè mi sono fatta coinvolgere?!”

Alyssa si guardava allo specchio e non si riconosceva, indossava un minidress color verde che le copriva poco davanti e sopratutto poco dietro. Misa le aveva legato i capelli in due ciuffi che ricadevano sulle spalle e l'aveva truccata in maniera non pesante, ma comunque parecchio evidente. Misa restò affianco a lei, dietro di loro c'erano altre ragazze che si erano vestite come loro, ma con colori diversi.

E poi...perchè proprio io il verde vomito?” chiese poi, spalancando la braccia.

Hai deciso tu di farti coinvolgere, Lysa-Lysa.” le ricordò Misa, osservandola attraverso il riflesso dello specchio. “Ryuzaki voleva solo che tu restassi in auto.”

La ragazza si pentì di essere andata contro il volere del suo capo. Avrebbe dovuto aspettare Misa in auto, mentre si presentava ad una specie di provino per diventare la sponsor della Yotsuba, un piano alquanto intelligente per essere stato messo in atto, in parte, da uno come Matsuda. Il resto era stato deciso da Elle, ma Alyssa non aveva idea di cosa avesse deciso di fare per salvare il poliziotto. Il fatto che Matsuda non avesse dato il suo vero nome ai dipendenti dell'azienda, era comunque un bene visto che Kira poteva nascondersi tra loro.

Perchè organizzare una festicciola vestite così poi?” insistette Alyssa, quello era uno dei tanti motivi per cui non capiva che piano avesse Elle.

Misa alzò le spalle. “Dovevamo distrarre quegli otto. Non sai come funzionano gli uomini? La carne distrae parecchio!” rispose e sorrise a trentadue denti. “Poi...sei sexy così! Se Ryuzaki ti dovesse vedere, sono sicura che ti salterebbe addosso.”

Se a Ryuzaki piacciono certi prototipi, vuol dire che non ho capito nulla di lui...” precisò Alyssa, tirandosi la minigonna ancora più giù per portarla almeno alle ginocchia. Ma causò un effetto a dir poco drastico sulla scollatura.

Qualcuno bussò all'appartamento e Misa andò ad aprire, fingendosi entusiasta. Anche se era innamorata follemente di Light, sapeva giocare bene la carta della provocazione.

Alyssa restò più nascosta, dietro alle altre ragazze e osservò otto uomini entrare rapidamente nell'appartamento. Alcuni di loro, uno in particolare di nome Higuchi, avevano delle facce che stavano bene abbinate alla parola “maiali”. Alcuni di loro, si avventarono subito su alcune ragazze e si lasciarono corteggiare da loro, lasciandosi spingere verso i divanetti allestiti attorno a tavolini ricolmi di alcolici. Alyssa sapeva che, se avesse sentito la mano di uno di quelli sul proprio corpo, gliela avrebbe segata con una semplice manata.

L'ultimo ad entrare fu Matsuda, Alyssa lo guardò quasi con odio mentre varcava la soglia della porta e lanciava un'occhiata complice a Misa che, era rimasta ancora vicino alla porta. La ragazza camminò spedita verso di lui e ignorò uno di quegli uomini che la chiamò “begli occhi.”.

Alyssa?” chiese Matsuda quando la vide raggiungerlo rapidamente.

Lei, istintivamente, lo prese per il colletto della camicia e lo spinse contro il muro.

Nessuno si accorse di loro, eccetto Misa, che la guardava allarmata. Matsuda intanto continuò a studiare l'abito di Alyssa, quasi divertito poiché non l'aveva mai vista in quella veste.

Ti rendi conto che indosso un vestito che mi sta segando le cosce perchè sei un incapace?” sussurrò a denti stretti la ragazza, nessuno li guardò, erano tutti troppo impegnati a farsi abbindolare dalle smancerie di quelle ragazze. Intanto qualcuno aveva abbassato le luci, rendendo l'atmosfera più maledettamente “calda” di poco prima. Peccato che Alyssa odiava quel posto e lo considerava solo un disgustoso ammasso di porci.

Ryu, ha detto che tu non dovevi essere coinvolta...” replicò Matsuda.

Misa si avvicinò a loro. “Lysa, così ci faremo scoprire...” sibilò all'orecchio della mora.

Penseranno che ci sto provando, credi che questi ci vedano con tutto quello che sta succedendo?!” replicò Alyssa. Quella situazione era a dir poco odiosa: lei era mezza nuda, circondata da porci di cui uno poteva essere Kira e, inoltre, Elle l'aveva di nuovo tenuta fuori dalle indagini. E lei aveva dovuto ricorrere a quella pagliacciata per non rimanere fuori.

Tutto bene qui?”

Una voce alle spalle di Alyssa, attirò la loro attenzione. La ragazza guardò il bell'uomo dietro di sé, forse era l'unico decentemente presentabile in quella miriade di vecchi sporcaccioni. Misa intanto si allontanò, quando Higuchi la richiamò. Alyssa e Matsuda si guardarono e lei sfoderò un finto sorriso sensuale, accarezzò i capelli di Matsuda, lasciando scorrere la mani sulla pelle del suo viso. Il ragazzo deglutì, visibilmente imbarazzato.

Sì, tutto a posto.” replicò lei e lanciò un sorriso all'uomo. Era parecchio alto, aveva lunghi capelli neri che gli circondavano il viso pallido e aveva un sorriso che una donna della sua età avrebbe trovato irresistibile. Alyssa doveva avere almeno dieci anni meno di lui.

Come ti chiami?” le chiese l'uomo.

Alyssa sbarrò lo sguardo, sperava che vederla incollata al corpo di Matsuda potesse servirgli per allontanarsi da loro. Matsuda intanto era ancora in brodo di giuggiole. La ragazza continuava a tenere le mani tra i suoi capelli, ma non sapeva cosa fare.

Lysa.” rispose e abbozzò un sorriso. Non sapeva come comportarsi in situazione del genere e lo detestava, non era affatto il suo campo.

Il mio nome è Namikawa.” rispose l'uomo, porgendo la mano verso di lei e stringendogliela delicatamente. Anche se era affascinante, Alyssa stava per vomitare a causa del disgusto.

Se ti va, possiamo berci...”

No, lui mi ha già prenotata.” disse Alyssa, quando sentì il cellulare di Matsuda vibrare nella tasca dei pantaloni del ragazzo. Anche il ragazzo l'avvertì e sforzò di sorridere per non lasciare intendere nulla: doveva essere Elle, probabilmente aveva lasciato installare delle telecamere nella stanza per poterli tenere d'occhio. “E ora dobbiamo andare, ci vediamo.”

Alyssa trascinò Matsuda tra la folla, dirigendosi verso il bagno di servizio che si trovava in fondo all'appartamento. Sentiva che Namikawa li stava seguendo con lo sguardo, perciò spinse Matsuda dentro il bagno e si chiuse la porta alle spalle. Chiunque avrebbe pensato che lì dentro sarebbe successo di tutto.

Non la sai fare la poco di buono..” le fece notare Matsuda, quando si ritrovarono dentro quella stanzetta maleodorante e stretta come solo un bagno poteva essere. Alyssa lo spinse contro la parete. “Non fare il cretino e rispondi!” sussurrò.

Il ragazzo obbedì, accostò il portatile all'orecchio e sibilò un debole sì che nemmeno Alyssa riuscì a sentire. Matsuda alzò subito lo sguardo su di lei e, dopo un attimo di esitazione, le passò il telefono. Alyssa sapeva che Elle stava per farle una ramanzina che si sarebbe ricordata per il resto dei suoi giorni.

Deglutì e prese il telefono. “Senti, non puoi tagliarmi fuori in questo modo e quindi ho deciso di prendere in mano la situazione e....” iniziò a parlare a raffica, tenendo lo sguardo fisso su Matsuda che non riusciva a cogliere una sola parola di quello che la ragazza stava dicendo.

Smettila, non voglio nemmeno sapere che ti è passato per la testa vestendoti da ragazza squillo...ti dico solo che, la prossima volta che non mi obbedisci, ti faccio chiudere a chiave in una camera.” le rimproverò Elle e la ragazza capì che si sarebbe limitato a dirle solo quello. Doveva tirare fuori Matsuda da quella situazione il prima possibile.

Ma io...”

Passa il telefono a Matsuda e lascia il bagno per favore.”

La freddezza della sua voce era palpabile nonostante il telefono. Serrando le labbra per il nervosismo, Alyssa cedette il telefono a Matsuda e obbedì. Si fiondò fuori dal bagno e cercò di non dare sfogo alla sua rabbia.


Per fortuna, c'erano ragazze più audaci di lei che attiravano maggiormente l'attenzione.

Alyssa attese diversi minuti, seduta sul divano e sperando che Matsuda uscisse dal bagno il prima possibile. Chissà cos'aveva in mente di fare Elle per salvarlo.

Si portò un bicchiere di spumante alle labbra e ne sorseggiò un solo goccio, lanciò un'occhiata a Misa che, seduta sul divano di fronte a lei, sembrava disgustata dal modo in cui Higuchi le teneva il braccio sulle spalle. Avrebbe voluto andare a soccorrerla, ma non aveva alcuna idea di come fare senza destare sospetto.

In fondo, doveva essere anche lei una di quelle ragazze mezze nude che intrattenevano gli uomini della Yotsuba. Alzò lo sguardo, quando vide Namikawa apparirle davanti per poi sedersi accanto a lei.

Pensavo che tu e il manager stesse insieme...” disse in un sussurro, le offrì una sigaretta che lei rifiutò cordialmente. La ragazza lo osservò con la coda dell'occhio, pensò che poteva trovarsi vicino a Kira: quello sembrava il tipo più razionale di tutti i presenti nella stanza.

Eppure il suo sesto senso, diceva che invece era l'unico di cui non si poteva sospettare. Ma non era lei quella che doveva elaborare teorie ed ipotesi riguardo alla colpevolezza o meno di qualcuno.

Poi, non pensava ad altro che togliersi quei fastidiosi stracci e tornare a casa.

Misa ha detto che sei una sua collega. Ti sembrerò indiscreto se ti dico...che non mi sembri come le altre ragazze in questa stanza?” le chiese Namikawa, accendendosi la sigaretta che lei aveva rifiutato. Alyssa non seppe se vederla dal punto di vista positivo o negativo del termine, poco prima aveva fatto proprio la figura di quella facile con Matsuda.

Sì, sono peggio.” disse, ridacchiando sotto i baffi.

Namikawa sorrise. “No, in realtà intendevo in senso positivo...non mi sembri questo tipo di ragazza.” disse e le indicò l'abito corto che indossava.

La ragazza sospirò e lasciò scorrere lo sguardo imbarazzata lungo il proprio corpo. “Mi conosce da pochi minuti e già ha provato la teoria che l'apparenza inganna?” chiese, pensò tra sé e sé che l'apparenza poteva ingannare anche in quel caso. Lui poteva essere Kira, forse proprio perchè sembrava quello più umano rispetto agli altri sette che sembravano maiali da fattoria.

Lo osservò a lungo, lui le sorrise sghembo e fissò gli occhi in quelli della ragazza. “Fare business non è una cosa facile. Bisogna essere svegli, decisi e bisogna saper riconoscere i tratti dei propri concorrenti con una sola occhiata.” le disse. “E questo, può servire anche nella vita di tutti i giorni. E a me, sembri una ragazza parecchio sveglia per puntare su una carriera del genere.”

Un brivido le corse lungo la schiena, e se Namikawa fosse davvero il Kira del momento e l'avesse smascherata? Alyssa cercò di non pensarci, doveva restare calma e tranquilla, senza lasciare intendere nulla. In fondo, che ne poteva sapere quell'uomo di lei? Nulla, aveva usato un altro nome falso per coprire il suo nome già fittizio e trovare cose su di lei, sul suo passato e sul suo vero nome era praticamente impossibile. Perciò perchè preoccuparsi?

Sussultò, quando vide Matsuda uscire dal bagno, barcollando come se fosse ubriaco. Si era tolto la giacca dello smoking e stava camminando verso il bancone, con una espressione stralunata sul volto. Alyssa sapeva che era solo una finta, Matsuda non aveva bevuto niente ed era stato per tutto il tempo al telefono con Elle. Che fosse parte del piano? Namikawa lo guardò allontanarsi verso il balcone e abbozzò un sorriso.

Il tuo amico è piuttosto ubriaco e siamo solo agli inizi.” disse.

La ragazza continuò a guardare Matsuda con aria interrogativa, s'inumidì le labbra ma non smise di seguire con lo sguardo il ragazzo. “Sì, ci va giù piuttosto pesante lui...” disse e lasciò il bicchiere di spumante sul tavolino di fronte a loro. Matsuda ebbe la completa attenzione su di sé, quando salì sulla ringhiera del balcone.

Ehi, ma che fai!” esclamò uno degli uomini della Yotsuba, balzando in piedi e allontanando le due ragazze che aveva vicino. Si allarmarono tutti i presenti, Misa e Alyssa si lanciarono un'occhiata complice per poi alzarsi in piedi anche loro ed osservare la scena. Matsuda si mise in piedi sulle mani e iniziò a camminare sopra la ringhiera con fare vacillante.

Alyssa era allarmata, ma era certa che fosse un piano messo in moto dalla testa di Elle, perciò si sforzò di mostrarsi spaventata fuori ma tranquilla dentro. Namikawa gridò di nuovo a Matsuda di scendere, ma successe l'irreparabile: il ragazzo perse l'equilibrio e cadde giù dalla balconata, nella parte che si affacciava verso il vuoto. Scoppiò il panico: Alyssa e Misa non si aspettavano una cosa simile, si affacciarono rapidamente dal balcone e videro il cadavere di Matsuda riverso sulla strada. Le due ragazze pensarono per un attimo che fosse tutto vero, ma poi Alyssa riconobbe la ragazza bionda che stava gridando aiuto, vicino al corpo di Matsuda. Sospirò, se quella era Wedy, allora l'uomo che si spacciava per il cadavere di Matsuda, doveva essere Aiber.

È morto?” Higuchi si intromise tra le due ragazze e guardò verso il basso. Si portò le mani tra i capelli, quando vide il cadavere sulla carreggiata. Allora Alyssa decise che era ora di finirla con quella sceneggiata. “Dovete andarvene!” esclamò, fingendosi terrorizzata a morte. “Se scoprono che c'era questo genere di festa in ballo, potreste finire tutti nei guai!”

Higuchi e i suoi colleghi non se lo fecero ripetere due volte e uscirono rapidamente dall'appartamento, prendendo alla rinfusa le loro cose e lasciandosi promettere da Misa che avrebbero messo a posto tutto loro e le sue amiche. Quando restarono solo le ragazze nella stanza e Misa si chiuse la porta alle spalle, Alyssa tirò un sospiro di sollievo. Abbassò lo sguardo verso la strada, un mucchio di persone si era radunata attorno ad un ambulanza, giunta in soccorso di Matsuda o meglio di Aiber. Non capì come il vero Matsuda si fosse messo in salvo.

Però il piano di Elle aveva, come sempre, funzionato.

Anche se lei, come sempre, lo aveva odiato dall'inizio alla fine.


Alyssa si tolse subito quell'orrido vestito e indossò una semplice canotta blu sopra dei pantaloncini neri. Era stanca morta, l'unica cosa di cui aveva bisogno era di mettersi sotto le coperte e dormire per diverse ore filate.

Elle e Light non erano ancora rientrati, dovevano trovarsi ancora sull'ambulanza. Non era difficile capire che si erano finti infermieri per l'occasione, Elle era a corto di uomini e doveva aver preso l'odiata decisione di assumersi quel ruolo, con molta fatica. Le venne da sorridere, al pensiero di immaginarselo con il cappellino da paramedico e magari anche l'uniforme.

Matsuda stava bene, la sua caduta faceva parte del piano e quindi era caduto sopra un materasso posto nel balcone sottostante al loro dal sovrintendente. Alyssa non si era resa conto che la scelta di quell'appartamento all'ultimo piano non era stato casuale.

Intanto, piegò il vestito con poca cura sul letto e pensò al fare misterioso di Namikawa.

Aveva pensato che potesse essere lui Kira, ma le pareva troppo scontato. Forse si sbagliava, Kira poteva essere chiunque di quegli otto, malgrado gli altri sette sembrassero dei depravati mentali.

Io e te dobbiamo parlare.”

Alyssa sussultò, non aveva sentito la porta della sua camera aprirsi e vide Elle sulla soglia. Light se ne stava, obbligato quasi, dietro di lui e osservava le spalle del detective preoccupato.

La ragazza capì che era arrabbiato, tradurre il tono della sua voce ancora più fredda, non era una cosa difficile. Si portò le mani sui fianchi, come per portare la rabbia che doveva realmente provare, verso il suo cuore e la sua testa. Ma non le riusciva più bene da tempo con Elle.

Voglio dormire, Ryuzaki.” disse, non le andava di sentire la sua ramanzina.

Elle la ignorò si voltò verso Light e prese una chiave dalla tasca, la usò per slegarsi la manetta dal polso e ordinò al ragazzo di attenderlo là. Non che potesse andare molto lontano, visto che uscire da quella struttura senza essere scoperti, era praticamente impossibile.

Alyssa rimase stupita da quel gesto e osservò il ragazzo chiudersi la porta alle spalle. Light aveva provato a replicare, ma Elle glielo aveva impedito, sbattendogli praticamente la porta in faccia.

Pensavo che dovesse starti attaccato ventiquattro ore su ventiquattro...” disse Alyssa, Elle si voltò lentamente verso di lei e il suo sguardo profondo le fece scorrere diversi brividi lungo la schiena.

Non riuscì a sorreggerlo e lo abbassò sul pavimento.

Per questi dieci minuti in cui devo parlarti e in cui voglio tenerlo lontano, non credo che succeda nulla.” rispose freddo e si massaggiò il polso con cui era stato ammanettato a Light per giorni.

Come al solito, li separava una lunga distanza che nessuno dei due sembrò voler colmare con i loro passi. “Di che volevi parlarmi?” chiese Alyssa, continuando a stringersi le braccia al petto.

Nonostante si fossero chiariti, nonostante un abbraccio sembrava aver risolto tutti i loro dissapori, la ragazza sentiva che qualcosa continuava a bloccare Elle nei suoi confronti, ma non capiva cosa.

Come se quell'abbraccio ,in realtà, avesse solo peggiorato le cose.

Se io ti dico di fare una cosa, ti prego falla e non prendere iniziative che possano essere nocive per il caso.”

Se tu mi dici di non fare nulla, io non ci sto, Ryu.” precisò Alyssa, la ragazza lo guardò con sguardo tagliente e le braccia premettero di più sul suo petto. “Mi hai già tagliato fuori una volta, ricordi? E a cosa è servito?”

Ora sono certo che l'attuale Kira si nasconda tra i membri della Yotsuba.” la interruppe Elle.

Alyssa non capì dove volesse arrivare con quella frase, alzò le spalle e attese che lui le desse una spiegazione. “E con ciò?” chiese.

Elle la guardò a lungo, per un attimo sembrò che nemmeno lui riuscisse a sostenere il suo sguardo. Fece un passo verso di lei, poi un altro e la distanza si fece sempre più minima.

Io non voglio più coinvolgerti più di tanto in questo caso.” disse solo, ma non valse come spiegazione.

Alyssa iniziò ad indisporsi. “Perchè? Ho preso parte a quella maledetta festa e non è accaduto nulla di brutto mi sembra! Certo, a parte la finta morte di Matsuda!”

Stare nella stessa stanza con un possibile Kira, non mi sembra poco brutto.”

Beh, era colpa tua se stavo lì. Io volevo solo aiutarti.”

Ogni volta...” Elle calcò quelle parole con quello che sembrava un pizzico di rabbia, unito poi alla sua freddezza naturale che quasi lo faceva sembrare umano. Si bloccò un attimo, non amando quel suo sfogo di sensibilità che ogni tanto sbucava fuori. “Ogni volta che cerchi di aiutarmi, facendo di testa tua, fai esattamente il contrario. Mi crei solo problemi.”

Quella frase la ferì, anche se non era la prima volta che gliela rivolgeva. Ma in quel caso, dopo quel gesto che era successo tra loro, non se l'aspettava.

Abbassò lo sguardo e si morse le labbra. “Sei sempre il solito stronzo, non cambi mai.” disse e gli diede le spalle, fingendo che il panorama fuori dalle finestra, le interessasse di più. Fece un passo in avanti e guardò il riflesso di Elle che appariva sul vetro: sembrava così piccolo in confronto a lei. Colpa del gioco d'illusione a cui quel vetro sottoponeva coloro che guardavano.

Non mi definirei con quella parola, visto che sto solo facendo tutto questo per tenerti lontana dai guai.” rispose Elle, ma lo disse con quella sua solita freddezza che non lasciava intendere il vero significato che quelle parole rappresentavano. Alyssa si voltò lentamente verso di lui, fissò il suoi occhi neri, stralunati come al solito, e fece diversi passi verso di lui.

Si fermò a pochi piedi da lui.

Mi stai di nuovo proteggendo? Quante volte ne abbiamo parlato?” gli chiese.

Elle abbassò lo sguardo, ecco un altro dei pochi momenti in cui non sapeva come spiegare quello che stava succedendo. “Questa volta è diverso.” disse.

No, non è diverso.” precisò lei. “Ho lavorato sotto copertura quando sospettavi di Light e ti sei preoccupato. È vero....ma non come questa volta. Stavolta vuoi davvero tenermi in disparte.”

Ti sei chiesta il perchè?” chiese Elle.

Sì e non lo capisco.”

Allora sei stupida.”

Alyssa corrugò la fronte, lo osservò interrogativa e lasciò vagare lo sguardo sopra l'enigmatico volto del ragazzo. Allora per un attimo capì, forse l'abbraccio non aveva cambiato le cose solo per lei.

Sbarrò lo sguardo e prese un lungo respiro. “Ammettilo...” gli disse.

Elle la guardò a lungo, anche lui lasciò creare delle rughe di espressione sulla sua fronte. “Ammettere cosa?” chiese. Ma sapeva dove voleva arrivare la ragazza, come al solito lei stava cercando di tirare fuori il cuore di Elle e di farlo prevalere sulla sua mente.

Peccato che il ragazzo lasciava sempre vincere la mente.

Ammetti che quell'abbraccio sta cambiando le cose e che non lo avverto solo io.” ribadì Alyssa, fece un altro passo verso di lui. Ma il ragazzo ne fece uno indietro, non sopportava di averla così vicina e si lasciò andare all'impulsività.

I suoi occhi si socchiusero, mentre la ragazza osservava in silenzio la sua pelle chiara.

Ryuzaki, dillo ti prego.” insistette, continuando a premere su quel bottone che, probabilmente, il ragazzo non avrebbe mai voluto accendere. Non perchè non voleva, ma perchè ne aveva paura.

Cosa vuoi che ti dica?” rispose, alzando le spalle. “ Che puoi aiutarmi solo seguendo i miei ordini? Ecco, te l'ho detto.”

Ma perchè doveva sempre essere così freddo? Alyssa sapeva per certo che quello che stava cambiando lei, stava cambiando anche lui. Solo che nessuno dei due era davvero pronto ad ammetterlo: Elle non sarebbe mai stato davvero pronto ad ammetterlo.

Lui la stava proteggendo, perchè aveva davvero capito quanto lei contasse nella sua vita. Fuori dal caso Kira e dal loro lavoro. Lei contava di più nella quotidianità, quando erano soli seduti fianco e fianco e si stuzzicavano per passare le ore.

O almeno, lei si stava convincendo che era così, perchè lei lo vedeva in quel modo.

Ed erano molto più simili di quanto pensassero, solo che premevano su forze diverse.

Mente e cuore.

E queste loro forze diverse, causava loro troppe divergenze. La ragazza ne era convinta, eppure dentro di sé sentiva un qualcosa chiamato insicurezza che le faceva credere si trattasse solo di un sogno notturno che non si sarebbe mai realizzato. Ed era quello, il momento in cui decideva di desistere dallo smascherare Elle.

Grazie per essere sempre così umano.” lo schernì la ragazza, Elle la fissò allontanarsi di qualche passo e dargli le spalle. Si chiese perchè la cosa la ferisse sempre in quel modo, ma in fondo era una risposta che conosceva da tempo e che preferiva tenere lontana dai suoi pensieri.

Lui non disse nulla, preferì lasciarle il silenzio come ricordo di quella loro discussione. Uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, e tornò da Light che era rimasto ad attenderlo.

Non dirmi che l'hai rimproverata....” le disse, restando con la schiena appoggiata sulla parete di fronte alla porta. Elle non rispose, si piegò per riprendere la catena e si chiuse di nuovo la manetta sul polso.

Posso almeno avere una risposta?” chiese Light, quando vide Elle proseguire lungo il corridoio.

Devi starne fuori.” Quelle furono le uniche parole che il detective gli rivolse, continuando a non guardarlo negli occhi e proseguendo secondo il cammino che i suoi passi avevano deciso di intraprendere. Era già tanto che gli avesse rivolto la parola, non ne aveva alcuna voglia in quel momento.

Intanto, qualcosa di molto profondo scattò dentro di lui e gli ricordò che forse, in quel momento, Alyssa stava soffrendo per la sua sconfitta.


Buon pomeriggio!

Mi sono accorta solo adesso di aver commesso un errore in uno dei precedenti capitoli, dove veniva nominato un personaggio noto che non era ancora conosciuto all'epoca in cui è ambientato il manga/anime...perciò ,visto che il danno è stato già fatto, ho preferito continuare facendo finta che la storia sia ambientata più recentemente (chiedo scusa per l'errore, ma non ci avevo proprio pensato.)

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Ringrazio infinitamente tutti coloro che leggono questa storia, chi la recensisce e chi la legge in silenzio. Ci tengo a ringraziare anche coloro che l'hanno inserita tra le seguite, preferite e ricordate!

Ciao a tutti! :)











  
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