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Autore: alida    02/02/2012    1 recensioni
Questa storia è un ricordo post-mortem di Sirius Black. I personaggi appartengono a J.K.Rowling. La ff non ha scopo di lucro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Questa storia ha partecipato al contest “Give me a nice story” di simple, arrivando decima su dieci.

Note: Questa storia è un ricordo di Sirius Black che ci viene riferito da lui stesso post-mortem. Non ho specificato come faccia a parlare con noi dall’aldilà perché non è rilevante ai fini della storia. Credo che per spiegarlo occorrerebbe scrivere un’altra one-shot.

 

 

Quando Harry mi chiese  come era stato morire, gli risposi che era un po’ come addormentarsi.  In effetti è stato così, ma in realtà sentii anche un intenso gelo, come se qualcuno mi avesse lanciato un Pietrifucus Totalum.

Detto così  potrebbe spaventare e, proprio per questo motivo, decisi di nasconderlo a mio figlioccio; doveva affrontare una prova difficilissima e non volevo impensierirlo oltre. Non ci sarebbe stato il tempo di spiegargli che quel gelo non faceva male e che, a discapito di tutto, era un caldo ricordo…

Quel giorno io e James avevamo deciso di fare uno scherzo a Remus. Era inverno e la neve ricopriva anche il campo di Quidditch. La luna piena era passata da pochi giorni e il nostro amico, ancora debole, aveva deciso che non avrebbe partecipato con noi alla classica guerra con le palle di neve.

Naturalmente questo per me e James significava una sola cosa: bisognava assolutamente obbligare Lunastorta  a giocare. Intanto il compito in classe di Pozioni si avvicinava e, come ogni volta, James era terribilmente indietro con il programma.

Decidemmo perciò di prendere la palla al balzo: James, che era un attore nato, si presentò con la faccia più depressa che poteva, lamentandosi del suo stato e dicendoci che avrebbe avuto bisogno di ripetizioni; Remus, generoso come sempre, si propose di aiutarlo.

Io cominciai a fingermi adirato, e li accusai di trovare sempre un sacco di scuse per non assecondare le mie voglie malandrine. Detto ciò me ne andai. Raggiunsi il campo di Quidditch, dove solitamente avevano luogo le nostre guerre,  feci un pupazzo di neve diviso in due parti, la parte frontale e quella posteriore, mi infilai tra le due parti e con un piccolo incantesimo rifinii il lavoretto.

Dall’esterno si vedeva solo un pupazzo di neve un po’ storto, ma nessuno poteva immaginare che dentro ci fosse una persona.

Nel frattempo James era stato abilissimo nel far venire i sensi di colpa al povero e sensibile Remus, e così lo convinse a venire a cercarmi.

Io ero ghiacciato. James era stato il più veloce possibile, ma la soffice e tenera neve penetrò piano  nei miei vestiti e mi bagnò completamente. Tremavo come uno stupido dentro il pupazzo di neve, e ridevo ancora di più perché non solo mi ero cacciato in quella situazione, ma non avevo neanche intenzione di uscirne in tempi brevi.

D’un tratto sentii delle voci, li riconobbi immediatamente e ricordo ancora cosa si dissero.

“Guarda, James! Qualcuno ha fatto un pupazzo di neve!”.

“Deve essere stato un Serpeverde mentecatto”.

Da dentro il pupazzo potei udire i sospiri di Remus. “E perché dovrebbe essere stato un Serpeverde? E perché mai mentecatto?”.

Fortunatamente James aveva sempre la risposta pronta. “Non lo vedi quanto è storto e brutto. Solo un Serpeverde poteva farne uno così. E poi non l’ha neanche addobbato un po’.  Ci vorrebbe una carota per fargli il naso, dei bottoni … che ne so … una sciarpa”.

“Io non ho intenzione di dargli la mia sciarpa!” esclamò Remus.

“Potremmo fargli le braccia” propose James.

Per circa un minuto non riuscii a sentire più niente, ma avevo l’impressione che qualcuno mi girasse attorno cercando qualcosa. Le mie braccia erano distese lungo il corpo, e io cercavo di restare in piedi nonostante le gambe cominciassero a piegarsi. Avevo sinceramente paura che la neve si squagliasse prima di riuscire a portare a termine lo scherzo.

In quel momento ripensai alla proposta di James, per mettere delle braccia al pupazzo avrebbero avuto bisogno di due rami con i quali infilzare il povero pupazzo e … non feci in tempo neanche a pensarlo che sentii i rami nelle costole e lanciai un urlo, allargando le braccia e scuotendomi la neve di dosso.

Nello stesso momento sia Remus che James urlarono dallo spavento. Nell’attimo in cui i miei amici mi riconobbero, pensai che mi sarei ricordato quel momento per sempre.

“Cosa ci facevi dentro un pupazzo di neve?” mi chiese James.

“Co-me co-sa ci fac-cio? Era-va-mo d’accordo co-sì!”.

“No!” mi riprese lui “Avevamo deciso per l’attacco nel campo di Quidditch. Mi hai fatto venire un colpo”.

“Ti s-sba-gli!” lo corressi sbattendo i denti.

Remus che aveva capito tutto, rideva a più non posso. “Avevi quasi azzeccato, James!” si complimentò ironico “Ma i mentecatti erano due, ed erano Grifondoro!”.

Fu la goccia che fece traboccare il vaso, io e James ci guardammo in faccia, e poi il nostro sguardo si incrociò con quello di Remus, che capì di aver detto le parole sbagliate e in breve ebbe inizio la più pazzesca guerra di palle di neve mai combattuta ad Hogwarts.

A pensarci oggi, mi viene ancora da ridere. Si dice che quando si muore la nostra vita ci passi davanti agli occhi come un film; io credo fermamente che la mia mente si bloccò su un’immagine di quel film e che il pupazzo di neve, attraversando il velo, si sia sciolto donandomi una sensazione di gelo, e facendomi sentire per l’ultima volta ancora vivo.

 

 

Decima classificata- alida "Il pupazzo di neve"
“Si dice che quando si muore la nostra vita ci passi davanti agli occhi come un film; io credo fermamente che la mia mente si bloccò su un’immagine di quel film e che il pupazzo di neve, attraversando il velo, si sia sciolto donandomi una sensazione di gelo, e facendomi sentire per l’ultima volta ancora vivo.”

Esprime tanti sentimenti: gioia, dolore, malinconia, tristezza, spensieratezza nel ripensare agli amici…
Questa frase è davvero bella, la migliore della fanfiction, complimenti!

Grammatica: 6.35/10
Originalità: 8/10
Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
Stile e scorrevolezza del testo: 6.5/10
Gradimento personale: 2.5/5
Uso del prompt: 5/5

36.85/50

Grammatica:

Allora, la grammatica è stata quella che ti ha fatto perdere un bel po’ di punti sfortunatamente.

-“E’ in effetti è stato così, ma in realtà sentii anche un intenso gelo, come se qualcuno mi avesse lanciato un Pietrifucus Totalum”

La “E’” va senza l’accento perché non è voce del verbo essere (0.25)

-“…decisi di nasconderlo a mio figlioccio…”, “a” dovrebbe essere “al” (0.15)

-“…ero un caldo ricordo.” visto che il soggetto è “quel vento”, invece di “ero” dovrebbe essere “era”. (0.25)

- “Decidemmo perciò di prendere la palla al balzo. James…” Avrei sostituito il punto ai due punti perché più aggiungi punti, più il testo diventa pesante. (0.15)

- “…adirato, e li…” la virgola non è necessaria (0.15)

- “Raggiunsi il campo di Quidditch, dove solitamente avevano luogo le nostre guerre, feci un pupazzo di neve diviso in due parti, la parte frontale e quella posteriore, mi infilai tra le due parti e con un piccolo incantesimo rifinii il lavoretto.”

Ci sono due ripetizioni di parte (0.20*2=0.40)

-Nella frase:” Nel frattempo James era stato abilissimo nel far venire i sensi di colpa al povero e sensibile Remus, e così lo convinse a venire a cercarmi”, hai ripetuto “venire” (0.20) e nella frase successiva di “James” (0.20).

-“un po’ storto certo”, credo che suoni meglio “certamente un po’ storto” (0.10)

-“tenera neve penetrò piano” come nella frase di sopra, credo suoni meglio “lentamente” (0.10)

-“… che ne so … una sciarpa.

“Io non ho intenzione di dargli la mia sciarpa!”

C’è la ripetizione di “sciarpa” (0.20)

-Hai ripetuto ben due volte la parola “braccia” (0.20*2=0.40)

-Hai ripetuto la parola “rami” (0.20)

-Trovo che “squagliasse” sia più una parola dialettale e quindi inadatta al contesto (0.10)

-Nella frase: “Nello stesso momento sia Remus che James urlarono dallo spavento. Nell’attimo in cui i miei amici mi riconobbero, pensai che mi sarei ricordato quel momento per sempre” sarebbe stato meglio se tu avessi sostituito il punto a una “e” e togliere “i miei amici”.


“Nello stesso momento sia Remus che James urlarono dallo spavento e nell’attimo in cui mi riconobbero, pensai che mi sarei ricordato quel momento per sempre” (0.25)

-Hai ripetuto “James” in due frasi (0.20).

-“ Remus che aveva capito tutto,” è necessaria una virgola prima del “che” (0.15)

-Hai ripetuto la parola film nella frase finale (0.20)

Originalità:
La storia non è il massimo dell’originalità perché la scena della battaglia di neve è molto comune nelle fanfiction, tuttavia trovo abbastanza nuova l’idea e la comicità dello scherzo.

Caratterizzazione dei personaggi:
Sui malandrini non sappiamo molto ma credo tu abbia reso bene l’idea, non sono perfetti ma credibili e questo è già un ottimo risultato.

Stile e scorrevolezza del testo:
Sfortunatamente anche qui, come nella grammatica, hai perso un bel po’ di punti…
Lo stile è abbastanza buono ma credo che usi troppo spesso i punti anziché le virgole, ciò appesantisce molto di più la frase e nell’insieme il testo che assume un ritmo meccanico e ripetitivo.

Gradimento personale:
L’idea è carina ma a causa della scorrevolezza e della grammatica scorrette, il testo non è dei migliori.
Personalmente ti consiglio di rivederlo un po’, soprattutto per le troppe ripetizioni e le virgole assenti, perciò se la correggi e la pubblichi, sarei felice di rileggerla.

Uso del prompt:
Sul prompt non ho niente da dire: è usato in una maniera impeccabile, complimenti!


  
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