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Autore: Capricornina    12/09/2006    2 recensioni
RenoxCloud! Rufus incarica Reno di acciuffare un certo biondino, ma la missione non va esattamente secondo i piani... XD. Yaoi
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Cloud Strife, Reno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Il teatro è completamente vuoto, come avevo previsto; il giovedì è riposo, questo me lo ricordo.
E quale luogo migliore per offrirgli da bere finchè non sarà completamente sbrozo?
Questa volta il capo mi darà un aumento, ne sono certo!
Le nostre lattine di birra si scontrano in un cin-cin, poi ognuno affoga i suoi problemi nell'alcol.
Ho comprato diverse lattine, e ci sto andando giù pesante anch'io per non dare nell'occhio, ma devo stare attento a non ubriacarmi o saranno guai seri...
Alla terza lattina, la lingua di Cloud comincia a sciogliersi.
" Ho accettato di lavorare con gli Avalanche solo per denaro.
Ma poi combattendo con loro ho capito l'importanza della loro missione; salvare il mondo. E' una cosa che ci riguarda tutti, nessuno escluso."
Mi lancia un'occhiata eloquente e fingo abilmente di non averla notata.
" Eppure tu non te ne rendi conto, e continui ad ostacolarmi."
Continua, tracannando un altro sorso di birra.
" Io? Ma dai, i nostri duelli non sono che scaramucce..."
" Mi infastidite voi Turks; fate lavori sporchi, siete sempre in mezzo a tutto, e non vi preoccupate di niente oltre al portafogli.
Ma soprattutto, mi infastidisci TU."
Qui si mette male... La birra gli sta facendo dire tutto quello che gli passa per la testa.
Non l'ho mai sentito argomentare le sue ragioni così a lungo.
" Tu... con quei capelli rossi, mi dai tanto fastidio. Mi ricordi..."
Sì, d'accordo che è sbronzo, ma adesso che cosa c'è che non va nei miei capelli?!?!
Sto per perdere la pazienza quando improvvisamente lo vedo oscillare per poi ricadere all'indietro, sul pavimento.
Mio Dio, è svenuto!
" Cloud!"
Mi precipito a vedere come sta; non sembra niente di grave, ma è caduto in un sonno profondo. Si vede che non regge molto bene l'alcol.
" Perfetto, così tutto è più semplice!"
Dico entusiasta, passandogli un braccio sotto la schiena.
Sto per sollevarlo quando quegli occhioni azzurri si spalancano di botto.
" Reno...che...che fai?"
Chiede con tono confuso.
" Ti porto in albergo."
Mento, sollevandolo in braccio e iniziando a camminare.
Ecco, adesso sono nel panico più totale: che devo fare?
Non mi sembra molto lucido, ma se lo porto fuori di qui si accorgerà che non mi sto dirigendo in albergo. E poi potrei incrociare qualcuno dei suoi compagni, visto che non è ancora mezzanotte.
Forse è meglio accompagnarlo davvero in albergo, in attesa dell'intervento di Rude.
Ma sì; la fretta è cattiva consigliera, me la prenderò comoda!
Attraverso il tunnel che conduce all'hotel con Cloud in braccio; non sta dormendo, ma il suo sguardo è fisso nel vuoto. Forse sta pensando...chissà a cosa?
" Diamine questo hotel! Sarà pure affascinante perchè è lugubre, ma l'entrata a forma di bara mi pare una cafonata!"
Protesto, sollevando il coperchio con una spalla, cercando di non fare male né a me né a Cloud.
Entro in albergo stremato...Cloud non pesa tanto ma non è esattamente una piuma.
Mi affretto a salire le scale, col solo pensiero di depositarlo sul primo letto che incontrerò, quando una bambola woodoo mi piomba davanti con un urlo.
C'è mancato poco che non rotolassimo tutti e due per le scale.
Dannato hotel!! Che bisogno c'è di terrorizzare i clienti??!!
" Sono con questo tizio, non devo prendere una stanza!"
Urlo ai danni di quello stupido receptionist vestito da Frankestein, che si scusa cordialmente e rimette subito a posto la bambola; pronta per terrorizzare un'altra vittima innocente.
" In che camera sei?"
Domando, nella speranza di ottenere una risposta.
" ...numero 7..."
Annuisco e mi dirigo verso quella porta.
Abbasso la maniglia con un gomito e mi faccio strada dentro, richiudendola con un calcio.
Anche se è parecchio tetra e kitsch, la stanza infondo non è esattamente un cazzotto in un occhio...mi aspettavo di peggio.
Almeno pare che si possano dormire sonni tranquilli su un letto normale.
Appoggio delicatamente Cloud sul letto, attento a non dargli troppi scossoni.
Lo guardo: è in stato confusionale ma non è ancora del tutto ubriaco. Me lo dicono i suoi occhi, che vagano per le pareti della stanza, cercando di dare un senso a ciò che vedono.
Devo chiamare Rude e dirgli che è andato tutto bene, e che sono in hotel con lui.
Tiro fuori il cellulare dalla tasca e compongo le prime tre cifre del suo numero, quando una voce triste e malinconica mi raggela il sangue, impedendomi di continuare.
" Io...chi sono...io? Dammi... un numero...per favore...un numero..."
dice, contorcendosi e portandosi le mani alle tempie.
Forse sta avendo un incubo, o forse è definitivamente partito.
Riaggancio e mi avvicino con premura, stando attento a non spaventarlo.
" Cloud stai tranquillo, va tutto bene. E' solo un'allucinazione."
Le mie dita sfiorano le sue, delicatamente, e convincono le sue mani a scivolare via dalla fronte.
I suoi occhi di zaffiro, intensi e carichi di sofferenza, mi mettono a fuoco lentamente.
Le sopracciglia arricciate e la bocca leggermente aperta rivelano il suo stupore nel trovarsi di fronte la mia persona.
Non so cosa abbia visto in sogno, ma sembra alquanto scosso.
" Tutto bene?"
Domando.
Lui annuisce di rimando e continua a fissarmi. Ed io, non so perchè, avverto una certa scomodità.
Cerco di trovare una scusa per allontanarmi e fare questa benedetta telefonata, ma la sua mano mi afferra un polso e mi trascina a sedere sul letto con una forza che non avrei mai immaginato potesse avere anche in questo stato.
" Che c'è?"
Chiedo, quasi spaventato da quella reazione.
Per tutta risposta abbassa le ciglia e si volta da un'altra parte.
" Resta qui...non te ne andare..."
Il suo è solo un sussurro, ma non sfugge al mio orecchio.
La sua voce è morbida e malinconica, e fa breccia dentro di me, con l'inevitabile effetto di farmi sentire un verme.
Ma è il mio lavoro...io DEVO rapirlo.
" Cloud, ascolta...io adesso vado a fare una telef...."
" No tu non farai nessuna telefonata! Te ne andrai e mi lascerai solo...lo so...come sempre. Come quando combattiamo."
Le sue parole mi scioccano alquanto, e non riesco nemmeno a dargli una qualche logica. Sarà l'alcol a fargli dire frasi sconnesse?
Comunque sia, la cosa ha stuzzicato il mio interesse, e decido di fargli qualche domanda in proposito per cercare di capire cosa intende.
" Ma che stai dicendo, puoi spiegarti meglio?"
Continua a non guardarmi in viso, tuttavia il suo imbarazzo è tangibile, e la sua voce trema un po' mentre mormora nel buio della notte " Tu mi piaci, Reno. Mi piaci tanto...".

  
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