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Autore: GiuliaVengeance    03/02/2012    2 recensioni
Dal capitolo 6:
“Ti prometto che questa sarà la vacanza più bella della tua vita,esattamente come la mia. Due anni fa,quando arrivai ad Huntington Beach, sentii che questo sarebbe stato il mio posto,questa la mia gente,questa la mia vita. Fu una sensazione bellissima. In effetti non mi sbagliavo, questa città ha veramente qualcosa di magico. Poi incontrai loro,i miei idoli di sempre e lì capii che non la avrei più lasciata. È il mio sogno, Bee. Mi sembra di essere la protagonista di un film,è tutto così meraviglioso qui. Per questo ho voluto che anche tu vivessi quello che sto vivendo io,conoscendoti,sapevo che sarebbe stato il regalo più bello che tu potessi ricevere. Poi beh,Lui è veramente tutto ciò di cui ho bisogno, non sono mai stata così felice. Spero che anche tu lo sarai,un giorno. Magari sempre con qualcuno della band.” E concluse il filosofico discorso con una delle sue battutine sarcastiche,non ne poteva fare a meno. Beth trovò intenso quel pensiero,a parte l’ultima frase che la lasciò in sospeso con quello che voleva rispondere; guardò sconsolata la bionda che nel frattempo beveva un sorso di the,nascondendo un sorriso malizioso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                           Goodbye America
 

 
 

 
 
 


14 settembre - 8.19 am


Un addio. Bee doveva dire addio a quella meraviglia,a quella città,a Chris,ai ragazzi, doveva svegliarsi dal sogno più bello della sua vita. Si sentiva vuota dentro,ogni cosa la deprimeva,molto probabilmente non li avrebbe più rivisti,quella vacanza era volata,come tutte le cose piacevoli che accadono nella vita. Chris quella mattina cercò in tutti i modi di farle pensare positivo,le promise che si sarebbero riviste in un modo o nell’altro. Ovviamente la avrebbero accompagnata tutti all’aeroporto,dal primo all’ultimo e non gli interessava se sarebbero stati bloccati da alcuni fans,loro dovevano salutarla tutti insieme. Più di una volta,mentre faceva le valigie,Beth si commosse un po’ pensando a quelle settimane trascorse,un po’ al fatto che sarebbe tutto finito e che le possibilità di rivivere una vacanza così erano tre su dieci. Era bellissima,nonostante il cattivo umore non si era trascurata,aveva i capelli piastrati,era truccata e vestita bene. Prese le ultime cose e uscì da quella casa senza dire una parola. Chrì e Zee la aspettavano in macchina,dovevano prima andare a prendere gli altri e poi andare all’aeroporto: Prima tappa casa di Matt,poi di Jimmy,di Johnny e infine di Brian,il quale stava ancora dormendo.
«Ma dai,andiamo senza di lui,questo il tempo che si sveglia e si prepara hai perso il volo»  consigliò il nano,strappando un sorriso a Bee che già stava scendendo dall’auto. Zacky aveva una copia delle chiavi di casa Haner,tutti avevano una copia delle chiavi delle case degli altri,così entrarono silenziosamente e Beth andò in camera sua:stava a pancia in sotto completamente spaparanzato sul matrimoniale. Lei si sedette vicino a lui e lo scrollò delicatamente,non voleva fargli prendere un colpo,come aveva suggerito Vengeance.
«Mmmh» si lamentò,lui.
«Ehi,ti svegli? Dovrei partire!» gli sussurrò dolcemente.
A quel punto Brian aprì gli occhi e la guardò. «Ma che ora è?» mugugnò.
«Sono le nove e dieci,ho il volo alle undici meno un quarto,se vuoi venire è meglio che ti sbrighi» lo informò la ragazza,con espressione angelica. Haner la tirò per un braccio facendola cadere affianco a lui e poi la abbracciò,appoggiando la testa sul suo petto.
«Stai comodo,Brì?» lo prese in giro lei,accarezzandogli i capelli.
«Chi ti ha detto che te ne puoi andare? Mh?» le chiese con la voce ancora roca,senza alzare la testa.
Beth sorrise amareggiata,stringendolo di più a sé,in quel momento sembrava che fosse la mamma con il suo cucciolo. A Brian piaceva seriamente stare così,respirava il profumo di Bee,le abbracciava i fianchi,sentiva il suo respiro. Avrebbe voluto fare di tutto,tranne alzarsi per accompagnarla,non doveva andarsene di già,proprio ora che si stavano conoscendo bene,che avevano più confidenza. Si stava quasi riaddormentando in quella posizione ma Beth gli ricordò di nuovo che si stava facendo tardi.
«Mi mancherai,sai?» confessò ad un certo punto.
«Anche voi,tanto»
«Io non ho detto mi mancherete ma mi mancherai»
«Eh,certo,io sono una sola,voi siete tanti!» esclamò convinta.
La guardò assottigliando gli occhi.
Sorrise. «Anche tu,Brian»
Si alzò e andò a farsi una doccia. Bee e gli altri tornarono in auto aspettando che si preparasse,con imprecazioni varie da parte dei ragazzi.
«Eccolo»  annunciò dopo un po’,Johnny.
Arrivarono all’aeroporto alle dieci e un quarto precise,avevano corso per la paura di arrivare tardi. Appena entrati furono notati da una dozzina di persone,più altre che li fissavano senza motivo. Era il momento. Dovevano salutarsi. Si misero tutti in fila uno affianco all’altro,il primo era Matt,l’ultimo Gates.
«Ciao piccoletta».
Non voleva rispondergli. Le parole venivano soffocate ancor prima di uscire,sentiva un macigno sullo stomaco,avrebbe voluto dissolversi nell’aria,senza passare quello spiacevole momento. Si abbracciarono forte,dopodiché toccò a Val.
«Tesoro,ci rivedremo presto». La strinse,profumava di vaniglia. Estremamente dolce,pure per la scelta del profumo.
Chris. No,lei no. Paura. Paura che sparisse di nuovo,che nei prossimi anni debba vivere con il peso del ricordo di quell’avventura che la schiaccia,di non essere più la stessa. Abbraccio emozionante. Occhi lucidi. Non dissero una parola,si guardarono. E c’era da dire che in quelle situazioni,uno sguardo poteva significare meglio di qualunque altro discorso. Attraverso gli occhi ci si poteva vedere dentro. Leggere l’anima. Trovare una risposta ad ogni domanda. Si staccò da quelle pozze castane e rivolse l’attenzione a Johnny. «Ciao bellissima» il suo sorriso e la sua voce le scaldarono il cuore,le lacrime erano bloccate a malapena dalle ciglia.
«Ciao Gnappetto» sibilò con voce strozzata.
Zack. Oh,Zack.  «Hey,questo non è un addio,sia ben chiaro» la minacciò scherzosamente,attirandola a sé. «Noi ci saremo sempre» continuò,stringendola. Seguì Francy che le stampò una ventina di baci sulla guancia,era molto affettuosa. Le fece l’occhiolino,le bastava quello.
 James. «Calcola che se non torni tu,vengo io» le sorrise. Eccole. Gli occhi ne erano stracolmi,non ce la facevano più. Un altro battito di ciglia e sarebbero straripate centinaia di lacrime. Ma doveva resistere. Almeno fino a quando avrebbe terminato con i saluti. Odiava farsi vedere triste,soprattutto non voleva rovinare la giornata a loro.
«Ciao Angelo»  le sussurrò quando la prese in braccio per abbracciarla. I singhiozzi venivano repressi nel suo stomaco ma alla frase di Jim non seppe resistere,e pianse. Sarebbe scappata,se avesse potuto. Tutto ciò che stava vivendo sapeva troppo di scena di un film patetico. Loredana la abbracciò e le palpò il sedere,era una grande,quando si trattava di sdrammatizzare. Uno dei tanti motivi per cui era fidanzata con Sullivan. Beth sorrise appena,al pensiero.
Ultimo e struggente saluto,Brian. Le scoppiava la testa,ogni semplice movimento le faceva male,anche solo spostare lo sguardo da una parte all’altra. Non erano normali sensazioni del genere dopo solo un mese e mezzo,non poteva soffrire così tanto solo perché stava abbandonando tutto quello che aveva troppo di incantevole,perché stava guardando quegli occhi forse per l’ultima volta. Rimasero immobili per un tempo che parve interminabile ma ad un tratto lui la trascinò e i loro due corpi vennero a contatto,un contatto che quasi bruciava. Si abbracciarono teneramente,Bee  respirava il profumo della sua pelle,le labbra gli sfioravano il collo. Tutti erano rimasti a fissarli,c’era un atteggiamento evidentemente diverso tra loro due,speciale,sicuramente. Intanto fiotti di lacrime si scorrevano liberamente sulle sue guance,gli occhi arrossati,i sussulti le abbassavano e alzavano in modo irregolare il petto. Si guardarono di nuovo e Brian le accarezzò una guancia con una dolcezza indefinibile,quasi con la paura di poter farle male. Era struggente.
Infine lei si allontanò rivolgendo una mezza specie di sorriso a tutti che la salutarono allontanandosi a loro volta. Gli diede le spalle e si diresse verso il gate assegnatole,con lo sguardo basso. Prima di salire definitivamente su quell’aereo,si voltò di scatto,quasi ad aver timore di quello che avrebbe potuto vedere: lo stesso identico paesaggio della prima volta,lo stesso cielo,la stessa aria ma sentimenti del tutto diversi. Talmente tanto vuoto dentro di sé,tanta oscurità,che le sembrava quasi impossibile addolorarsi ancora. Si decise finalmente a prendere posto e lasciarsi tutto alle spalle. Sarebbe dovuta tornare in Italia con uno scopo,laurearsi. E chissà,magari dopo aver raggiunto quell’obbiettivo,avrebbe potuto puntare a qualcos’altro,magari un ritorno nel paese dei sogni,che la gente comune chiamava America.

  
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