CHAP
1
-Chiara!!!!!!!!!!
Dove caz…cavolo hai messo la mia maglietta preferita???
Chiara??!!!!!!- urlò
una voce dal fondo del corridoio.
-E io
dovrei aver preso quello squallore?? Ma fammi il piacere, Mary!! Ti
sembro una
da indossare il nero di prima mattina??- rispose una voce quasi
identica,
dall’altra parte della casa.
-Bambine…okay…ragazze!!
Volete smetterla una volta per tutte?! Cosa devono sopportare le mie
povere
orecchie!!- disse, con fare teatrale, un uomo sulla sessantina che
sedeva in
cucina.
-Nonno…non
ti ci mettere anche tu!! Per favore!!! Giuro che se mi fa fare ritardo
anche il
primo giorno di scuola…io…io…le
farò molto male!!!- gli si rivolse la ragazza
che sedeva accanto a lui.
-Tu farai
cosa a chi??- chiese sarcasticamente la prima, che era ormai entrata in
cucina
–‘Giorno nonnino!!- esclamò poi,
schioccandogli un grosso bacio sulla guancia
mentre quello beveva il suo caffè.
-Hai
capito! Ti vuoi sbrigare?? Sempre con la tua solita calma!! Se
arriviamo dopo
il suono della campanella, questa volta mi arrabbio sul serio!!- si
alterò Chiara,
adesso quasi colta da una crisi di nervi.
-La smetti
di fare la secchiona?? Mi metti ansia!! E poi, scusa, se mangio veloce
non
mastico bene, se non mastico bene non digerisco, se non digerisco
muoio! E tu
non vuoi perdere la tua adorata gemellina!! O sbaglio??- la
provocò Mary
sorridendo in modo sadico, mentre si metteva comoda sulla sedia.
-E non fare
l’attrice! Sbrigati piuttosto!- le rispose l’altra,
prima di scomparire nella
sua camera per prendere lo zaino.
-Nonno!! Mi
tratta male!!- si lamentò, mettendo il broncio.
-Io non
voglio sapere niente…- mormorò quello, prendendo
la tazza dal tavolo.
-Grande
nonno!! Sempre così!!- rispose la ragazza prima di
raccogliere i libri,
salutarlo e uscire con la sorella, che aspettava sulla porta da ormai
dieci
minuti.
-Meno
dieci…siamo ancora in tempo no?- disse sorridendo.
-E
cammina!!- rispose l’altra, dandogli una botta sulla nuca per
indirizzarla
verso le scale.
*
Mary prese
il cellulare dalla tasca.
1 nuovo
messaggio.
“E
con oggi si ricomincia!!
Anche se non vediamo due sagome identiche varcare il cancello della
scuola…dove
saranno finite? In Canada no, che ci arrabbiamo!!”
Lo lesse
sorridendo. Era da parte delle sue migliori amiche da due anni a quella
parte. In
effetti, un po’ di ritardo lo avevano.
E
poi…non
sarebbe stata una cattiva idea tornare in Canada…era da
ormai troppo tempo che
non rivedeva casa sua.
-Marta e
Kekka, vero? Lo sapevo! Anche loro ti dicono che siamo in ritardo!! Lo
vedi che
danno che sei??- si lamentò Chiara, con il fiatone per il
passo troppo svelto.
-Senti…se
picchiandoti non rovinassi l’unica persona che può
vantarsi di avere la mia
stessa immagine, l’avrei già fatto!!!- rispose
quella, avvicinandosi
all’orecchio della sorella.
-Ma
smettila!! Corri!!-.
*
Entrarono
nel cancello giusto due minuti prima che venisse chiuso.
Chiara non
perse tempo ed entrò subito in aula, mentre Mary rimase
ancora un po’ a
guardarsi intorno.
-Ma dove
cavolo…- si disse sottovoce, prima che qualcuno le saltasse
sulla schiena.
-Eccola la
mia Canadese preferita!!!- esclamò Kekka per poi scendere,
data l’espressione
dell’amica.
-Senti
adesso non esageriamo!! So di essere ciò che
c’è di meglio sul mercato…ma se mi
devi confrontare con sei anonimi ragazzi…preferisco rimanere
solo “amica”
preferita!- rispose quella. –Marta?- chiese poi, non vedendo
l’ultima.
-Era
qui…dietro
di me…Ah eccola!- fece Kekka, vedendo l’amica
parlare con un ragazzo.
-Sempre a
caccia di prede!! Ma io non lo so! Vado fuori città per un
mese e rimane sempre
la stessa!! Che si trovi un ragazzo e lasci in pace il resto della
popolazione
maschile del pianeta!- sorrise Mary.
-Maaaary!!!- urlò
Marta, non appena la vide.
-Martaa!!-
urlò quest’ultima, per poi abbracciarla.
-Ehm…non
per interrompervi…la campanella è suonata da un
pezzo…non sarebbe il caso di
entrare?- chiese poi l’ultima alle due.
-Sì…
direi
di sì…- risposero quelle in coro.
*
Chiara era
entrata in classe e, dopo aver salutato qualche vecchio compagno, era
andata a
sedersi al suo solito posto…primo banco.
Lei e sua
sorella non si assomigliavano per niente. A parte gli stessi capelli,
gli
stessi occhi, lo stesso sorriso, non avevano niente in comune.
Insomma,
lei era il tipo perfezionista. Non come le solite secchione asociali,
naturalmente,
ma non sopportava il ritardo e le cose fatte tanto per fare.
Suo sorella
Mary, invece, era un tipo ribelle.
Aperto, con la battuta
sempre pronta, con uno
stile tutto suo, i suoi vestiti, la sua musica, i suoi amici.
Da quando
erano arrivate dal Canada ed erano andate a vivere con il nonno, due
anni
prima, lei era riuscita ad avere una maggiore vita sociale.
Ma Chiara
non ci aveva neanche provato. Credeva che tutti intorno a sé
la compatissero
solamente. Da quel giorno in cui tutta la scuola era venuta a sapere il
motivo
del loro trasferimento, la morte dei loro genitori, vedeva ogni nuovo
possibile
amico come qualcuno che provasse pena per lei. Per questo si
rinchiudeva nei
suoi libri, e non lasciava entrare nessuno.
*
-‘Giorno…-
disse Mary alla professoressa, che stava entrando nell’aula
in quello stesso
istante.
-Buongiorno
a lei, signorina Moreau…e buongiorno a tutti quanti.- disse
quella, prima di
sedersi alla cattedra e cominciare a guardarsi intorno con un sorriso
ebete.
Mary e le
altre due, invece, si sedettero all’ultima fila.
Il posto
più nascosto della classe dove poter fare tutto
ciò che volevano.
-Allora…innanzitutto…ben
tornati. Quest’anno sarà per tutti molto
impegnativo…- cominciò la prof.
-Quando
finisce con la tiritera sugli esami di stato, svegliatemi…-
scherzò Mary,
infilandosi le cuffie dell’ i-pod e cominciando ad ascoltare
la sua canzone
preferita.
-Moreau…Moreau!!-
Mary
sentiva il suo cognome in lontananza, come sottofondo alla canzone,
quando si
accorse che la professoressa stava chiamando proprio lei.
-S..sì??-
chiese, togliendo le cuffie e guardando interrogativa le amiche.
-Cercava un
volontario per una spiegazione sul programma dell’anno
precedente…ma tua
sorella non ha alzato la mano ‘sta volta…- le
spiegò Marta sottovoce.
-Ma quella,
quando serve, mai eh??- si disse, prima di continuare.
–Vabbè…che sarà
mai…l’anno scorso sono uscita con il massimo dei
voti…ricorderò pur qualcosa…-.
-Moreau…noi
aspettiamo con ansia!!- la incitò la donna.
-…dopo
un
estate passata a non toccare libro, però…-
finì avviandosi verso la cattedra.
-Prego…-.
-Allora…sì…il
programma… “E chi si ricorda
nulla…dai Mary…l’anno scorso sei stata
una delle migliori del corso…ti sarà pur
rimasto qualcosa…no…ti è rimasto
qualcosa…e allora perché non ricordo niente...?? I’d
do anything… just to hold you in my
arms…
E no…la canzone adesso
no…
-Da quel
che posso vedere…qualcuno non ha toccato libro
quest’estate… per oggi chiudo un
occhio…ma dalla prossima settimana cominciano le
interrogazioni serie,
Moreau…siamo intesi?- le si rivolse le professoressa ma,
più che per sgridarla,
per darle un avvertimento.
-Sì,
intesi
professoressa…- rispose la ragazza, prima di tornare a
sedersi.
-Moreau…vuole
venire lei?- chiese allora quella, stavolta rivolta a Chiara.
-Io?
Certo!-
-Ma tu
quando cazzo hai studiato??- le domandò la sorella
sottovoce, mentre tornava al
posto.
-Mentre tu
eri in spiaggia…- le rispose, prima di avvicinarsi alla
cattedra e cominciare a
parlare.
-Io li
ammazzo, quei cinque…- mormorò Mary, mentre si
sedeva.
*
-Grazie al
cielo!- sospirò Kekka, al suono della campanella.
-Siamo
appena tornate e già voglio…VACANZE!!!!- aggiunse
Marta, mettendo lo zaino in
spalla.
-Almeno tu
non hai rischiato un bel due il primo giorno di scuola!- le disse Mary,
mentre
uscivano in cortile.
-Ma si
può
sapere che ti è preso??- chiese Chiara, non appena si fu
avvicinata.
-Dici a
me?- le chiese la sorella, guardandola stranita.
-No…alla
mia terza gemella! Idiota! L’anno scorso eri un capo in
filosofia…! Perché
quella scena muta??-.
-Calmati…ho
solo avuto un vuoto di memoria… niente di
grave…L’hai sentita la prof., no?
Devo solo rendermi conto di essere all’ultimo
anno…Da oggi mi metto a studiare.
Promesso!- le rispose la ragazza, sorridendo.
-Mmm…diciamo
che mi fido…- disse quella prima di allontanarsi con alcune
ragazze, redattrici
del giornale della scuola.
-Ciao,
Francesca!- esclamò un tipo, mentre passava davanti alle tre
agitando la mano.
-Ciao…-
fece lei, rispondendo al saluto.
-E quello
chi è??- chiese Mary con un sorriso malizioso.
-E io che
ne so..!- rispose l’amica.
-Certo,
certo…le mie amiche conquistano mentre io non ci sono e non
mi dicono niente…-
-Parli
tu…guarda intanto chi sta arrivando…- la
provocò Marta, indicando con la testa
qualcuno che si avvicinava.
-Ciao,
Mary…- la salutò il moro, non appena fu davanti a
lei.
-Ciao…Luca…hai
bisogno di qualcosa?- chiese lei gentilmente.
-No...cioè,
sì…volevo sapere se ti andava di venire con me al
concerto di sabato
sera…insomma, sempre se non ti ha già invitato
qualcun altro…-.
-Concerto?
No…io…che concerto?- chiese nuovamente, ma fu
interrotta.
-Marta,
Kekka, Maaaary!! Sbrigatevi o perdiamo l’autobus!!-
sbraitò Chiara, dall’altra
parte del cortile.
-Scusa…io
devo andare…sarà per la prossima
volta…grazie lo stesso!!!- urlò Mary ormai
lontana, poiché le sue amiche l’avevano trascinata
correndo fuori dal cancello.
-Svelta!!!
Sei sempre l’ultima!!- le disse Kekka, tra un respiro
profondo e l’altro.
-Ma chi
è
stato quel genio che ha fatto spostare la fermata di
-Altri due
passi e sono a casa senza bisogno dell’autobus!!-
-Eccolo!!!
Correte!!- esclamò Chiara, accelerando ancora di
più il passo.
-Ma che
cosa fa?? Perché non si ferma??- si lamentò Mary,
ormai allo stremo delle
forze.
-Ma brutto
stronzo!!! E io adesso come cazzo torno a casa??- urlò Marta.
Le altre
tre si limitarono a sedersi sulla panchina che avevano davanti per
riprendere
fiato.
-Non mi
dire che ci tocca farcela a piedi che mi suicido…-
commentò Mary, col fiatone.
-Okay…prepara
la lametta, che noi cominciamo a camminare…- le rispose
Chiara, prima di
alzarsi e aiutare anche l’altra a farlo.
*
-Oddio,
muoio!!!!- si lamentò Kekka.
-Sento il
coro degli angeli del Paradiso…- la imitò Mary,
mentre si trascinava a fatica.
-Forza
ragazze!!- le incitò Chiara, che ormai sorreggeva Marta da
un pezzo.
-Forza
vallo a dire a tua sorella, che forse si regge in piedi meglio di noi!-
le
sbraitò contro Mary.
-Okay…meglio
non commentare quest’ultimo enunciato…- rispose
l’altra.
-E parla
come mangi, cazzo!!-
-Come
desidera..!-.
-Hey…guardate!
Stanno incollando nuovi cartelli…chissà chi
arriva in città…- disse Kekka,
mentre si avvicinava al ragazzo che affiggeva i manifesti.
-Se ci
portano un’altra volta Dennis, allora sì che mi
incazzo!!- si alterò Marta,
ancora sotto sforzo.
-Dennis…
No, dai che stavolta me lo sento che viene qualcuno di interessante!!-
continuò
l’altra.
Mary,
però,
arrivò per prima davanti al cartello. Giusto in tempo per
riuscire a leggere
e…svenire.
Kekka
sentì
un nodo alla gola…avrebbe tanto voluto urlare di
gioia…ma non aveva nenche più
voce.
Marta
invece si limitò ad accasciarsi a terra.
Chiara non
era ancora riuscita a capire il motivo finchè non lesse.
-Ragazze…ragazze??
Ma che ca…
SIMPLE
PLAN
22.00
Sabato
17 settembre
Roma-.