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Autore: Flaine    03/02/2012    8 recensioni
Dopo aver lavorato tre giorni anche per l'idea più mini e due per un titolo sono riuscita a sfornare qualcosa.
E mi sono ritrovata a voler provare qualcosina di nuovo.
E' la solita, spero di non annoiare nessuno ~
[...] Decisamente, Suzuno Fuusuke non era tipa da serenate. [...]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Axel/Shuuya, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Shuu
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
- Questa storia fa parte della serie 'Northern Fire'
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   T O U C H É   



La prima volta che Gouenji Shuuya l’aveva vista amichevolmente -si fa per dire- era stata per un’innocente visita al Sun Garden proposta dal capitano dopo la loro vittoria al FFI.
Aveva anche avuto il sospetto che non fosse stata una semplice idea di quel pazzo di Endou Mamoru, ma un’invitoo meglio, una velata minaccia da parte di Hitomiko.
Era un giovedì di Luglio abbastanza fresco, visto che la notte prima aveva piovuto per bene.
Quando aveva passato il cancelletto tutto quello che aveva visto era un parco giochi pieno zeppo di bambini schiamazzanti – e ogni tanto si chiedeva ancora come una simile e bastardissima belva fosse potuta crescere in un piccolo e innocente paradiso come quello.
Si ricordava di essere rimasto lì a guardare i piccoli scorrazzare per un po', finchè il suo sguardo cacao non si era andato a posare su un... ragazzo? chinato o chinata? verso uno che aveva tutta l’aria del furbetto, con i capelli blu e gli occhi gialli vispi, da gatto.
Dalla voce molto tagliente, avrebbe sottolineato aveva dedotto che era una ragazza.
Ma di certo non era stata quella la cosa che l’aveva colpito di più.
Bensì quel paio di occhi grigi che gli erano stati puntati addosso con una freddezza e un distacco tale che aveva deglutito storcendo le sopracciglia al gusto inspiegabilmente amaro.
E poi si era spiegato tutto, quando erano seduti al tavolo.
-Tu sei quello che usa il fuoco, Gou... qualcosa.- aveva detto prima di mangiare un’altra cucchiaiata della sua terza ciotola di gelato.
Era in quel momento che l’aveva purtroppo riconosciuta, e già il suo atteggiamento e il Gou-qualcosa l’avevano indispettito parecchio, accendendo un po’ di orgoglio e facendogli stringere i denti.
Era stata la prima capace di causargli una simile reazione con... quante erano? Nove parole. (Male.)
A quanto pare non gradiva le fiamme o la lava.
Ma come dimenticare quella capigliatura a mo’ di girandola? Quella era la bestia sadica che stava a capitano della Diamond Dust e che in seguito era entrata a far parte dei Fire Dragon.
-Sì, sono io. Gouenji Shuuya- la corresse marcando sul cognome “Gouenji”. -E tu dovresti essere Suzu—
-A me il fuoco non piace.- aveva affermato piatta, scrutandolo con gli occhi a mezz’asta con aria di sfida. -Per niente.
In quel momento aveva sentito Hiroto ridacchiare sotto i baffi, sussurrando qualcosa come qui si mette male.
Ecco, Kiyama aveva sempre da divertirsi, mentre a lui era venuto anche un mezzo tic all’occhio.
Shuuya aveva avuto solo una cosa in mente: ammazzarli entrambi il prima possibile.
Mentre l’odore di gelato all’anice di quella gli graffiava le narici in alto si trattenne a malapena dallo sbottare.
Ma ormai lo sapevano tutti, Shuuya non era affatto un tipo calmo quando si parlava del suo caro elemento.
-Qualche problema se lo uso?- aveva mormorato voltandosi lentamente verso di lei, che non si era minimamente scomposta, la gazzella.
-Ho detto solo che non mi piace.- senza muovere un altro muscolo gli era arrivata quella freddissima risposta, fintanto che aveva avuto un brivido nonostante fossero in pieno luglio, e c’era un caldo da ammazzare.
Erano andati avanti a bisticciare tutto il pomeriggio, facendo senza volerlo un piccolo e divertentissimo sipario agli occhi degli altri.
C’era Afuro che ridacchiava e Shirou che aveva le lacrime agli occhi, Endo che osservava con un’espressione ebete e continuava a mangiare, Saginuma che si passava sconsolato due dita sulle tempie sudate, Fudo che osservava con un sorrisetto compiaciuto e quel mostro di Hiroto che spettegolava sulla faccenda.

Quella sera invernale di Febbraio, invece, Shuuya aveva fatto arrabbiare seriamente la Suzuno per un motivo a tutti sconosciuto, probabilmente collegato ai ghiaccioli.
-E adesso?
Dopo l’ennesimo mormorio scocciato Gouenji si aspettava la stessa, identica risposta da Kiyama, ossia—
-Tranquillo! Prima o poi le passa.
Ecco.
Comunque che lui sapeva che a Gazelle non sarebbe mai passata così facilmente da stare 'tranquillo!'.
L’idea di prostrarsi ai suoi piedi gli era venuta in mente solo all’inizio per colpa della disperazione
e aveva cambiato immediatamente direzione, disgustandosene.
Gouenji Shuuya non si sarebbe mai prostrato ai piedi di nessuno, tantomeno a quelli di quella bestia col cuore in una cappa di ghiaccio.
Ci fu un momento in cui gli venne da mollare un cazzotto a Hiroto, quando disse che se si preoccupava tanto di farsi perdonare era amore. Anche Ryuuji gli faceva spalla, ma erano quasi scappati quando avevano visto Shuuya con uno sguardo omicida che non prometteva nulla di buono.
Poi aveva emesso una sottospecie di ringhio, aveva chiuso gli occhi e si era passato una mano fra i capelli, parlando con un tono lagnoso.
-Voglio solo evitare conflitti inutili.- poi iniziò a tossire, facendo andare la voce molto, molto in basso. -Ochesimettaadignorarmiperunasettimana.
Ovviamente aveva pregato che i due amanti del gossip –come li reputava lui stesso seduti lì davanti non avessero sentitoe a quanto pare l'aveva fatta franca.
E si era immaginato con una fervida fantasia, forse esagerata, la ragazza che si pentiva di avergli tenuto il muso, o che gli chiedeva persino scusa.
Ma chissà in quale mondo sarebbe successo.
Fatto sta che nemmeno Gouenji stesso sapeva cosa provava per lei. Di sicuro gli dava sui nervi.
Ma in fin dei conti, Gouenji Shuuya non ci capiva un emerito tubo di quella cosa chiamata amore.
-U-una serenata?
Aveva azzardato a quel punto Midorikawa, ma non fece in tempo a riflettere su quello che aveva appena detto parlando di lei, che Hiroto si spalmò una mano in faccia e Shuuya assunse uno sguardo dei più schifati che potesse fare.
Decisamente, Suzuno Fuusuke non era tipa da serenate.
-No, eh? No, ok.- aveva poi concluso il verde abbassando la testa e torturandosi le calze di lana.
Dopo di che il biondo aveva sbuffato di nuovo.

La risposta si era presentata a notte fonda, quando uno dei tanti gatti del Sun Garden era strisciato fino al viso di Shuuya, mezzo illuminato da un fascio di luce scappato alle persiane, leccandogli la faccia e provocandogli un sacco di grugniti incontrollati perché la sua ciotola si era svuotata dalle crocchette.
Dopo essersi accorto che si era svegliato alle quattro per colpa di un gatto sbuffò per una buona manciata di minuti, alzandosi comunque per dar mangiare al micio – e rovesciando anche un po’ del suo mangime per terra.
Ma ci avrebbe pensato il gatto a pulire, si disse, mentre l’animaletto si impegnava già a raccogliere le crocchette che gli erano scivolate sul parquet.
Poi fece per tornare a sdraiarsi sul materasso, sotto il piumone, ma vide qualcosa fuori dalla finestra che catturò la sua attenzione, facendogli stropicciare gli occhi.
Si avvicinò al vetro, appoggiandovi il naso e sentendo la punta che già quasi si congelava a contatto con quella lastra gelida.
Alzò lo sguardo e vide qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere: neve, tantissima neve che cadeva, c’erano già dieci buoni centimetri.
Nessuno se n’era accorto, chissà come, pensò. In quel momento fu come se gli si fosse accesa una lampadina – e non sarebbe stato male, dato il buio pesto.
Fece qualche passo trascinato (e un po' titubante) verso Gazelle, meditando a gambe incrociate se svegliarla o no.
Poteva lasciarla dormire, ma il giorno dopo avrebbe dovuto lagnarsi ancora con Hiroto e Midorikawa sul da farsi per toglierle la rabbia; poteva stare lì ad osservarla, mentre il petto andava su e giù, o a guardare storcendo la bocca i capelli bianchi spettinati sul cuscino e l’assenza di una qualsiasi espressione irritata sul suo viso; poteva svegliarla e provare a vedere se sarebbe sopravvissuto.
Decisosi, sospirò, allungando una mano verso la sua spalla e scuotendola leggermente, ottenendo un mormorio sconnesso e la ragazza che si voltava contrariata affondando lentamente il naso nel cuscino.
-Sei sveglia...?- aveva poi sussurrato Shuuya, sentendosi quasi stupido a chiederlo nel caso non avesse ricevuto risposta.
-Ora sì.
Di nuovo aveva rabbrividito, scorgendo quel velo di istinto omicida nella breve e concisa frase di Gazelle.
-Perché mi hai svegliata alle...
-Quattro.
-Alle quattro?- Disse lei, alzandosi a fatica e sentendosi ancora più stanca, stringendosi attorno al cuscino azzurro pastello.
Non lo ammetteva mai, ma quando si trattava di dormire, si sentiva sempre così una bambina. Amava tanto il freddo, ma se non aveva i piedi e le spalle al caldo non riusciva a chiudere occhio.
Shuuya aveva deglutito un paio volte mentre la ragazza lo scrutava con quelle iridi grigio-azzurre che più glaciali di così si moriva, grattandosi la nuca e guardando altrove.
-Se riesci a strisciare fino alla finestra, ghiacciolo.
Quella aveva fatto una smorfia disturbata, ma si era ugualmente trascinata verso il vetro, dove aveva alzato lo sguardo ed era restata ferma per qualche secondo con la bocca semi aperta, per poi premere le mani contro la finestra ghiacciata.
Touché.

E poi aveva sentito il biondo aggiungere, nascondendo la preoccupazione con un tono scocciato:
-Adesso mi perdoni sì o no?
Non sentendo assolutamente nulla Gouenji si era girato verso di lei, che si era alzata e si era diretta senza spiccicare parola verso la cucina, da cui era tornata con un... paio. di tazze con dentro della cioccolata calda fumante.
Nemmeno lui aveva pensato alla possibilità che le piacesse il cioccolato.
-Io avrei sonno.- aveva detto di nuovo, ma solo prendendo la tazza in mano e bevendo il primo sorso gli stava quasi dicendo che sarebbe restata lì.
Poi pensò alla domanda che le aveva fatto prima.
Chissà se l’aveva perdonato. E fece spallucce.
Sì, Gouenji Shuuya non capiva proprio niente dell’amore.


 





_____________  ___  __  _
Non lo so. (Intro ormai tipica di questo angolino)
Apparte che non mi convince qualcosina, m-ma non è una cosa nuova. ./////.
Eggià, è la 43esima cosa- cambiacoppia- seifissatina- coff GouenGaze che scrivo. ;v;
Volevo provare a usare i nomi originali, solo quelli, per una volta, e devo dire che sono moooolto meglio di quelli del dub.
Ho usato pochissime volte “Gouenji” perché dopo aver sentito Yuuto che diceva qualcosa di simile a Gouegni non riesco più a pronunciare il suo nome completo senza ridere come una deficiente. B/
E' che avevo voglia di fare un saltino indetro così, sempliciotto.
Grazie mille a chi legge e recensisce ♥
Galoppo via.
cha.
  
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