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Autore: blueclipse    03/02/2012    1 recensioni
ginevra si è appena trasferita in città con il padre. qui incontra un ragazzo bellissimo e insopportabile. ma sarà davvero impossibile andarci d'accordo? non lo vuole più vedere oppure no?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lunedì andai a scuola con una faccia orribile: la notte non ero riuscita a dormire così mi ritrovavo delle occhiaie enormi sotto gli occhi. Avevo cercato di mascherarle con un po' di trucco, per non far preoccupare papà, senza ottenere molto successo. Se avevo passato un'altra notte tormentata era tutta colpa di Daniele e del suo comportamento, troppo mistero accendeva la mia curiosità e metteva a tacere qualsiasi desiderio mio di dormire. Lui era la mia condanna.

 

Appena entrata in classe mi accorsi subito della novità: c'era una ragazza nuova accerchiata dalle solite ochette qua-qua. Era tutto zucchero e miele, stile barbie. Lunghi boccoli biondi per capelli, occhi grigi e solidali, boccuccia a cuore e modi aggraziati.

-Ma quella bionda lì, stile barbie, chi è? Non l'ho mai vista in giro- chiesi a Marco dopo essermi seduta al mio posto.

-Chi? Sofia?- annuii -fa parte della nostra classe ma non è venuta prima perché era in vacanza con i suoi.-

-Wow, fortunata lei-

-Non invidiarla. Sono sicuro che non fosse in vacanza con i suoi ma che sia stata a casa per un intervento chirurgico al naso, per farlo più carino e piccolino.. non è proprio come me lo ricordavo io da quest'estate che l'ho vista in giro. Si, deve avergli fatto qualche ritocco. Comunque di bello lei ha solo l'aspetto fisico, il suo carattere è pessimo credimi. Oh, eccola che arriva, quando si parla del diavolo.. stai attenta a quello che dici con lei-

Non feci in tempo a chiedergli spiegazioni su quell'ultima frase perché lei era già davanti a me.

-Ciao, tu devi essere quella nuova, vero? Le mie amiche- e indicò le ochette qua-qua -mi hanno detto che hai un carattere piuttosto deciso e che cerchi in tutti i modi di attirare l'attenzione del MIO Daniele. Mi piacciono i caratteri forti, ma non tollero che mi si rubi il ragazzo, soprattutto da una che non ha niente di eccezionale- mi disse con sguardo freddo e ostile.

Per poco no caddi dalla sedia. MIO Daniele?!? o mio Dio! Questa qui è totalmente fuori di testa! È convinta che io corra dietro a Daniele. Daniele!! da non crederci! Ma da dove salta fuori una così?!? e poi non avrei niente di eccezionale? Vabbè che non sono una modella, ma io almeno ho un cervello, cosa che a lei evidentemente i genitori si sono dimenticati di comprare.

Stavo per risponderle a tono quando di sfuggita vidi Marco che mi faceva segno di calmarmi. Era piuttosto preoccupato quindi decisi di dargli ascolto e ignorando completamente la barie davanti a me mi imposi di riprendere il controllo di me stessa. Ci stavo lentamente riuscendo quando Sofia, vedendo la mia totale immobilità, iniziò a spazientirsi e a battere furiosamente il piede a terra per intimarmi di muovermi a darle una risposta. E io ritornai a perdere le staffe vanificando tutto il mio duro lavoro mentale.

-Ma sta scherzando dico io? Correre dietro Daniele?!? non sia mai! Sei tu la pazza che lo fa, mica io. Io quello li manco lo sopporto: è un tantino troppo arrogante e sicuro di sé per i miei gusti. Figuriamoci poi se voglio anche attirare la sua attenzione! Ma non ci penso proprio. Tu sei tutta matta! Te lo puoi benissimo tenere tu il TUO Daniele!-

Avevo parlato tutto d'un fiato, ancora scandalizzata dalle sue parole. D'altro canto lei alle mie aveva assunto i colori dell'arcobaleno: prima bianco-fantasma, poi rosso-peperone per finire con un bel viola-melanzana. Bello spettacolo. Davvero. Le sarei scoppiata a ridere in faccia se non fossi stata troppo presa dal mio discorso.. peccato. Marco invece non si era trattenuto, almeno aveva avuto il buon senso di non farsi notare però. Beato lui.

-Tu... tu … tu … tu brutta...me la paghi. Questa me la paghi stanne certa! Inizia a guardarti le spalle perché saprò vendicarmi vedrai! E attenta a come ti comporti, devi stare alla larga da Daniele, chiaro? Alla larga!- mi sibilò con tono perentorio.

-Ma per chi mi hai presa scusami? Non sono una delle tue servette che battono le mani elettrizzate a ogni tua parola. Io neanche ti conosco. E per tua informazione odio ricevere ordini. Io faccio quello che mi pare e piace e se voglio parlare con Daniele non sarai mica tu a impedirmelo.-

Sofia stava per ribattere quando venne interrotta dall'arrivo del prof.

-Ti sei appena fatta una nemica pericolosa, lo sai questo vero?- disse poco dopo una voce accanto a me facendomi sobbalzare dallo spavento. Mi rilassai subito vedendo che era Marco che aveva deciso i sedersi vicino a me.

-Già, me ne sono accorta. Mancava poco che mi mangiasse viva, meno male che è arrivato il prof giusto in tempo. Però ne è valsa la pena.. non si vede tutti i giorni un arcobaleno in classe, no?- dissi con un sorrisetto sulla labbra ripensando alla scena di poco prima.

-Oddio. No farmici pensare che riprendo a ridere come un matto e dopo chi lo sente il prof? Però sei stata magnifica, lo ammetto.- rispose facendo uno sforzo enorme per seguire seriamente la lezione.

Io intanto pensai che fosse meglio correggere l'impressione che mi ero fatta di Sofia.

La sua era solo apparenza. Una perfetta maschera per una brillante attrice. In realtà era una tipa acida e altezzosa stile matrigna cattiva delle favole. Mancava di un bel po' di intelligenza. Aveva occhi freddi come il ghiaccio pronti a ridurre a pezzettini volontà e coraggio di chi osava sfidarla. Un po' avevano intimorito anche me, ma l'orgoglio poi aveva avuto la meglio come tutte le altre volte. Le sue labbra carnose nascondevano una lingua velenosa e spietata come serpenti. Aveva atteggiamenti superiori di chi è abituato a comandare e essere obbedito senza repliche. Una tipica figlia di papà piena di soldi, insomma.

 

Non riuscivo proprio a seguire la lezione di fisica dell'ultima ora. Un po' colpa della notte insonne, un po' della materia stessa che rientrava in cima alla lista del mio libro nero, preceduta solo dalla new entry del giorno: la vipera Sofia.

Quella stessa Sofia che non aveva fatto altro che lanciarmi occhiate in grado di incenerire per tutto il giorno. Ormai non ci badavo più. Quello che mi infastidiva davvero tanto però era che io non avevo fatto niente per attirarmi così tanta antipatia da lei. Ok forse avevo un po' esagerato nel risponderle. Solo un pochino però. Ma per il resto neanche mi conosceva, che diritto aveva di accusarmi così?

Che ne posso io se quel Daniele si crede un dio in terra che tutte le ragazze di questo pianeta devono guardare con occhi adoranti? E che ne posso io se sono l'eccezione che no gli cade ai piedi? Non gli corro dietro, anzi faccio di tutto per ignorarlo! Da quando lo conosco il mio mondo è un casino totale. Ci mancava solo Sofia a complicarmelo ora!

Persa nel labirinto dei miei pensieri non mi ero accorta del suono della campanella. Ci pensò Marco a farmi tornare con i piedi per terra.

-È suonata sai?-

-Davvero? Non l'ho neanche sentita. Ero proprio in un altro mondo- dissi mentre uscivamo dalla scuola.

-L'avevo capito. Sai che sei proprio strana? Oltre ad essere l'unica ragazza a tener testa a quello scapestrato del mio amico, sei diretta e inflessibile pure con quella vipera di Sofia. Hai fegato. Mi piace-

Sorrisi imbarazzata.

-Wow- dissi arrossendo alle sue parole -non mi aspettavo tutti questi complimenti. Ne sono contenta anche se non è vero che ho fegato. In verità sono piuttosto orgogliosa, orgoglio che mi impedisce di farmi mettere i piedi in testa da chiunque-

-Sei davvero interessante, ora capisco perché Daniele ti provochi sempre: le tue reazioni sono imprevedibili e spiazzanti-

-Ma io credevo di stare antipatica a Daniele!-

-Tu antipatica a lui? No no. Credimi. Sei l'unica che gli abbia suscitato un pò di interesse. Le altre per lui sono troppo senza cervello-

-quella si che era una rivelazione. Forse grazie a Marco iniziavo a capire un po' di più su Daniele, ma ero ancora ben lontana dal risolvere il mio dilemma con lui.

-Forse questo spiega un po' di cose allora- mormorai a me stessa credendo di non essere sentita. Mi sbagliavo. Marco aveva un udito eccezionale. Purtroppo per me.

-Quali cose?- mi chiese infatti un Marco molto incuriosito.

-Eh? Di che parli?- provai a svignarmela.

-Si. Hai appena detto che forse questo spiega un po' di cose. Quindi … quali cose esattamente?-

oh cavoli e capperi! E ora che faccio? Mi sono cacciata in un bel guaio! L'ho detto ad alta voce? Non è proprio giornata... forse se facessi l'innocente ignara allora..

-Ginevra. Lo sai che di me ti puoi fidare vero? Per me sei già un'amica quindi se hai qualche problema che ti turba sarei felice di aiutarti. Ma se non vuoi non sentirti obbligata a dirmelo- mi disse con sguardo sincero.

E chi resisteva a parole tanto dolci? Per di più anche io lo consideravo già un amico e avevo proprio bisogno di sfogarmi con qualcuno. Lui sembrava la persona che faceva al caso mio.

Tentar non nuoce no?

-Ecco... vedi.. il fatto è ...- iniziai tentennando: parlarne era più difficile di quanto pensassi.

-Guarda che non ti mangio mica sai?-

-L'altro giorno quando siamo andati a fare shopping, ti ricordi che Daniele a un certo punto era sparito?-

-Si. Ha detto che si era fermato un attimo ad allacciarsi una scarpa, perché?-

-In verità..- e mi fermai diventando color porpora.

Marco mi guardava perplesso non capendo dove volessi arrivare con il mio discorso e il motivo di tutto quel mio imbarazzo. Ma sapeva ascoltare così si mise ad aspettare pazientemente che io continuassi a parlare.

-Quando mi ha ridato le mie borse mi sono accorta che le sue scarpe non avevano lacci da legare. Quando poi lui ha notato che lo guardavo interrogativa spostando lo sguardo da lui alle scarpe, mi ha salutato in fretta e furia e se n'è andato-

-ok. Questo è strano. Non è da Daniele un comportamento del genere.- mi disse pensieroso -ma immagino ci sia dell'altro vero?-

-Si. … quando ho messo via i vestiti nuovi ho notato che c'era il vestitino rosso che avevo provato nell'ultimo negozio.-

-Quello che ti stava divinamente?-

-Si quello- gli risposi rossa.

-E che c'entra Daniele?- lo guardai fisso negli occhi -non mi dire..-

-Si, proprio così. Nella borsa insieme al vestito c'era anche questo bigliettino- e tirai fuori dalla tasca del cappotto quel pezzettino i carta che era stato in grado da solo di sconvolgermi così tanto la vita. Me lo portavo dietro ovunque ormai.

Marco lo prese e lo lesse. Era sempre più stupito man mano che il tempo passava. Evidentemente neanche lui capiva il motivo di tale gesto da parte del suo amico.

Se non lo capisce lui come posso sperare di riuscirci io da sola? Mica maga sono nata. Uffa!

-È veramente un dilemma questo. Daniele non ha mai fatto una cosa del genere. Nemmeno per le sue ragazze, mancava poco che non pagasse loro neanche il gelato quando uscivano insieme! Figuriamoci un vestito. Era restio anche a dare complimenti, lo faceva solo per farle stare zitte-

-Ora si che ci capisco di più. Grazie- risposi ironica.

-Scusa se non ti sono d'aiuto, ma già è difficile capire cosa passa per la testa a un Daniele normale, se poi inizia anche a comportarsi stranamente … ci sarebbe bisogno di una laurea in psicologia per capirlo- disse dispiaciuto.

-Scusa. Non era mia intenzione attaccarti a quel modo. È che sono frustrata, non ho mai conosciuto qualcuno di più complicato del tuo amico. Le sua azioni mi lasciano spiazzata-

-Tranquilla, non me la sono presa, anche io avrei reagito a quel modo se mi fossi trovato al tuo posto-

Che ragazzo d'oro. Sono contenta di averlo conosciuto.

-Se vuoi posso indagare in segreto quando ritorna-

-Davvero lo faresti? Te ne sarei eternamente riconoscente! Non so neanche come comportarmi quando lo rivedo, per non parlare di come chiedergli del biglietto!-

-Non è un problema. Ti aiuto volentieri. Voglio sapere di più su questa faccenda, mi ha incuriosito-

E così, parlano e ridendo, tornammo a casa.

 

 


 

  
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