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Autore: Katara Hira    03/02/2012    2 recensioni
Una storia che parla di 6 nuovi dei del monte olimpo! Questi sono figli due semidei e ciò fa di loro dei completo. Sono tutti e sei delle specie di orfani e devono sconfiggere il dio Ares che si è impadronito dell'olimpo sconfiggendo e pietrificando i loro nonni dei, e i loro genitori semidei. Nelle loro date di nascita sono presenti numeri primi che li identificano.
spero vi piaccia i personaggi hanno caratteristiche diverse che spesso entrano in contrasto ma con l'arrivo della protagonista, Ludmilla, il gruppo diventerà molto più unito fino ad un finale inaspettato!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusa?

 
Quando Daphne aprì gli occhi osservò per la prima volta bene la sua stanza. Il giorno prima era così stanca che si era buttata nel letto con tutti i vestiti. I raggi dorati di sole filtravano da una finestra completamente in argento con delle tendine verdi. Il suo letto era di platino, aveva la coperta fatta di fili d’argento intrecciati e le lenzuola ed i cuscini erano verdi. Lunghi veli di un verde trasparente con decorazioni in argento ricoprivano le pareti, e affianco alla grande porta di ebano c’era un divano in pelle nera. Vicino, c’era un tavolino di smeraldo con su dei fogli e delle piume d’oca che dovevano essere usate per scrivere. C’erano anche due boccette d’inchiostro anche loro rigorosamente verde e argento.
Si alzò dal letto, davanti a lei c’era un enorme armadio molto antico e si diresse verso di esso per vedere se c’era qualcosa con cui cambiarsi. Lo aprì ma vide che era vuoto, c’era solo un grande specchio fatto con i bordi d’oro. Forse avrebbe dovuto portarsi i vestiti da casa e lo richiuse delusa.
Qualcuno proprio in quel momento bussò alla porta e Daphne andò ad aprire. Fuori, con un vassoio in mano ed un sorriso stampato sulla bocca, c’era Electre- Buongiorno Daphne dormito bene? Nymphodora mi ha detto che ti eri svegliata e ho pensato di portarti la colazione-
-tu mi hai portato…non dovevi!- esclamò Daphne stupefatta
-su dai non fare storie e mangia che è tutto delizioso- e posò il vassoio sul tavolino di smeraldo.
Era vero sul vassoio c’era tutto quello che si potesse desiderare: una cioccolata calda fumante, tre cornetti dall’aspetto succulento, un succo di frutta, dei biscotti e molto altro ancora, c’era addirittura un grappolo d’uva. Electre le spiegò che quello era un regalo di Nymphodora e che l’avrebbe dovuto mangiare per forza se no la sua amica ci sarebbe rimasta male visto che ci aveva messo ben dieci minuti per creare un grappolo così buono.
-ha creato un grappolo d’uva?- disse sorseggiando la cioccolata e facendo attenzione a non bruciarsi la lingua.
- si è uno dei suoi poteri…quelli che ti abbiamo detto ieri non sono tutti sono solo quelli più utili e potenti. Ma vedrai che conoscerai anche gli altri in pochissimo tempo. Ora mangia mentre io ti cerco qualcosa da metterti.-
- oh…- disse addentando il cornetto più morbido e buono di tutta la sua vita- mi dispiace ma nell’armadio non c’è niente, ho già visto io.-
Electre si voltò a guardarla con un sorrisetto- anche gli armadi sono una mia invenzione. Vieni a vedere-
Daphne si alzò dal divanetto su cui era seduta e lasciò il vassoio ancora quasi tutto pieno sul tavolino, poi si diresse verso l’armadio
-Vedi lo specchio? Mettici una mano sopra- Disse Electre.
Daphne fece come le era stato richiesto e improvvisamente lo specchio si attivò e una voce meccanica disse-DNA riconosciuto si prega di posizionarsi dritti davanti allo specchio-
Daphne Guardò sorpresa la sua amica che la incitò a seguire i comandi. Una volta posizionata una luce blu usci dallo specchio e le passò dalla testa ai piedi. –scansione nipote di Afrodite effettuata. Scegliere il tipo di look che si intende indossare.-
Lo specchio divenne come uno schermo, si illuminò e sul suo display comparve un elenco. Electre scelse per lei e cliccò su sportivo. La voce dello specchio continuò – si prega la nipote di Afrodite di posizionarsi nell’armadio e chiudere le ante.-
Daphne ci entrò un po’ timorosa e una volta chiusi gli sportelli uscì di nuovo quella luce che la scannerizzò. Rimase senza guardare per trenta secondi, poi le ante si riaprirono e solo allora si decise a rialzare le palpebre. Davanti a lei c’era Electre che le sorrideva- sei bellissima con i capelli lunghi!-
-Cosa?- disse Daphne girandosi preoccupata verso lo specchio che era ritornato normale. Davanti a lei c’era una persona completamente diversa, una persona che aveva lunghi capelli biondi raccolti in una coda molto alta, grazie ad un fermaglio degli stessi colori del suo arredamento. Aveva alle mani dei guanti di pelle verde, e poi come vestiti aveva un corpetto stretto ma comodo che consentiva i movimenti, un gonnellino e delle specie di leggings tutti e tre verdi con motivi d’argento o argento con motivi di verde. Ma i colori erano sempre quelli.
Daphne rimase a fissare la sua immagine nello specchio per moltissimo tempo. Lei aveva sempre odiato i capelli lunghi e biondi ma in quel momento sentiva che erano gli unici che le si adattavano- grazie per tutto…
-e di che?- e poi Electre la prese per mano trascinandola verso la porta- su andiamo se no facciamo tardi…- poi si fermò di colpo.
-cosa è successo?- chiese preoccupata Daphne
-non hai mangiato l’uva-
-solo questo? Pensavo di peggio-
-se non la mangi Nymphodora ti terrà il muso per mesi…-
Daphne che non era entusiasta all’idea di litigare con qualcuno già al secondo giorno prese il grappolo, ne staccò un chicco e se lo portò alla bocca. Una volta addentato si sentì come in paradiso…era l’uva con il succo più dolce che avesse mai mangiato. Continuò a mettere in bocca un chicco dopo l’altro e dopo un minuto era già finito, tant’è che Daphne fissò il vassoio delusa sperando di trovarci ancora qualcosa.
-sembra che ti sia piaciuto alla fine…- disse Electre
-stai scherzando vero? È la cosa più buona che io abbia mai mangiato…qui è tutto buonissimo- disse ripensando ai cornetti e alla cioccolata calda.
Poi uscirono dalla camera e insieme si avviarono verso il capo di allenamento.
 
Una volta arrivate trovarono le altre tre che si stavano già allenando.
Appena Nymphodora vide Daphne le si avvicinò subito- ti è piaciuto?-
Daphne subito capì a cosa si riferiva e rispose- si è stato a dir poco delizioso-
Con un sorriso di soddisfazione Nymphodora caricò il suo arco e mirò un ostacolo in movimento lontanissimo, tirò un poco la corda e lasciò la presa. La sua freccia finì dritta sul bersaglio che cadde a terra.
Daphne osservò con la faccia stupita la prodezza della sua amica che sembrava considerare ciò che aveva fatto del tutto naturale. Lei, lo sapeva, non ci sarebbe mai riuscita.
Poi l’arciera si rivolse ad Electre- abbiamo già chiamato sibilo e non tarderà a venire.-
-ok –rispose- seguimi Daphne che programmiamo la macchina per la simulazione di battaglia-
-si ma io non sono così brava. Io non riesco….-
-appunto ci alleniamo, per riuscire a fare le cose in cui non siamo brave-
- …o negate- aggiunse Delphina lanciando tre coltelli contemporaneamente verso un bersaglio e colpendo con uno la testa con l’altro la gola e con l’altro il cuore.
Daphne non provò nemmeno a ribattere, lei non sarebbe mai stata capace di fare le cose che facevano loro.
In quel momento arrivò Sibilo e Delphina si girò ad ammirarlo…immerso in quella luce sembrava ancora più splendido del solito.
-Bene incominciamo l’allenamento- esclamò
La mezz’ora successiva fu un inferno per Daphne. Riceveva un sacco di colpi di spada da tutte le parti, erano virtuali, ma non meno dolorosi. L’unico che non  sembrava interessato a colpirla era Sibilo, ma la sua mancanza veniva colmata da Delphina che le aveva tagliato la testa almeno venti volte. Per non parlare del colpo al cuore che le aveva inferto dopo che Sibilo l’aveva aiutata a rialzarsi.
Finalmente arrivò la meritata merenda. Solo lei sembrava stanca, gli altri non avevano nemmeno un capello fuori posto, loro si che erano dei veri dei. Classe, stile, bellezza…rappresentavano ognuna di queste doti, e lei? Che cosa era lei? Era solo una dea da un giorno.
Qualcuno le parlò-su non ti demoralizzare… e scusa-
Si girò a guardare. Delphina le stava chiedendo scusa? Era impossibile, ma stava accadendo sul serio
-scusa?-
-si perdonami se sono stata così antipatica ieri e oggi… mi ero ripromessa di comportarmi meglio ma…- Delphina si sedette accanto a Daphne - sono due secoli che mi piace Sibilo. Due secoli che l’ho osservato solo seduto sul trono con l’oscurità che lo avvolgeva. Due secoli che cerco in tutti i modi di avvicinarmi a lui, di farmi notare… e tu ci riesci in tre secondi. Credevo di fare colpo su di lui riuscendo a sconfiggere, oggi, la dea della profezia, ma sono solo una stupida. Prendermela con te non serve a niente quindi ti chiedo…potrai mai perdonarmi?-
-io perdonare te?- Daphne credeva di stare ancora sognando
-be’ si lo so che sarà difficile, ma potremmo sempre rincominciare da capo… sei molto brava a combattere anche se tu non ci credi. Io il secondo giorno nemmeno mi sognavo di fare le cose che sai fare tu.-
-davvero? Io… certo che ti perdono-
Gli occhi di Delphina si illuminarono- Grazie mille!- poi prese Daphne per mano- su vieni ti insegno qualche trucchetto-
E così passarono il resto della giornata ad allenarsi insieme, mentre gli altri incitavano Daphne a non arrendersi…- si –pensò- non mi arrenderò, ne oggi ne domani. Ares inizia a tremare, la nipote di Afrodite ti scoverà e ti batterà…Nonna ti vendicherò…
  
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