Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Strega_Mogana    13/09/2006    3 recensioni
Ron e Hermione a confronto prima di leggerla leggete anche le altre one-shot "Ti odio Albus" e "Sarai sempre il mio Severus" questa é il continuo della seconda.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A tutti i lettori che si accingono a leggere questa breve one-shot, vi consiglio di leggere prima “Ti odio Albus” e poi “Sarai sempre il mio Severus” altre due one –shot dove spiego un po’ la situazione e il rapporto tra i vari personaggi altrimenti rischiate di non capirci nulla!
Bene attendo numerosi commenti !(anche per le altre due ^__^)
Buona lettura!
Elena

****

Sono cambiato.
Beh tutti siamo cambiati dal funerale di Silente.
Ma io sono cambiato molto prima.
Da quando ho capito che non potevo conquistarla, da quando ho scoperto che lei aveva un altro.
E l’altro era l’ultima persona che io avrei immaginato.
Lei non era mai stata mia, mi sono illuso che lo fosse un tempo, ma ora mi rendo conto che sono solo il migliore amico, il Ronald che fa lo stupido, che la prende in giro quando, invece, vorrebbe solo dirle quanto l’ama.
Sono sempre stato un amico con cui sfogarsi, un compagno di classe, un confidente per le situazioni più difficili ma niente di più.
Io sono solo Ronald Weasley l’illuso.
Lo stupido.
Il credulone.
L’eterno bambino.
Ma ora sono cambiato.
Ho dovuto cambiare, i creduloni, gli illusi e gli stupidi non vanno bene con la guerra che incombe.
Mi guardo attorno, le pareti ricoperte da carta da parati a fiorellini, i pavimenti lucidi, le porte dritte, ogni mattone al suo posto, non ci sono stanze con strane forme, porte che penzolano da un solo cardine, finestre storte e venti comignoli sul tetto.
Odio questa casa.
La casa perfetta del mio amico perfetto.
A volte ero geloso di Harry, invidiavo per la sua fama, il suo coraggio, la sua forza e anche i suoi soldi.
Come se ci fosse qualcosa da invidiare nella sua vita in precario equilibrio tra la vita e la morte.
Eppure gli sono sempre rimasto vicino, per amicizia ma anche per ricevere un po’ di quella gloria che a lui ha sempre fatto tanto schifo.
A volte mi sento come una sanguisuga che sta attaccata alla sua vittima solo per il suo sangue.
E, forse, sono rimasto accanto a lui solo perché c’era lei.
Credo di averla sempre amata, fin dal primo giorno in cui la vidi sul treno per Hogwarts, solo che non me ne rendevo conto. La sua insopportabile fissazione per i libri e la sua perfezione mi facevano imbestialire, era irritante e mi faceva sentire stupido. Mi sono reso conto d’amarla il secondo anno, quando é stata l’ennesima vittima del Basilisco. E, dopo che mi sono reso conto di quello che provavo, credevo che anche da parte sua ci fosse interesse. Mi sembrava così ovvio ma, anche se rassicurato da questa certezza, non avevo mai avuto il coraggio di dichiararmi.
Che idiota... idiota proprio come un Troll.
Godric’s Hollow é un piccolo paesino, poche case e qualche negozio, il posto ideale per allevare un figlio, soprattutto per due persone segnate da Voldemort. Harry voleva vivere in questa casa almeno fino allo scontro con Lui, avrei preferito Grimmauld Place, qui si respira troppa aria di morte.
Me devo restare assieme al mio amico.
E a lei.
Il nuovo custode é Lupin, l’unico che sa dove siamo ora, l’unico che vede in Hermione un vero cambiamento.
Forse lui lo sa.
Respiro profondamente cercando di scacciare dai miei pensieri un’immagine che mi perseguita da qualche mese, una scena a cui non avrei mai creduto se non l’avessi vistoa con questi occhi.
Questi occhi stanchi che continuano a fissarla.
Non solo io sono cambiato.
Harry é molto più irascibile e spavaldo, non da retta a nessuno, vuole solo vendetta e niente potrà fermarlo.
Hermione é silenziosa, malinconica e spesso vuole restare sola.
Credevo che dopo il funerale si sarebbe sfogata con me, mi avrebbe parlato e io, come sempre, avrei accolto quelle lacrime pregando che l’avvicinassero più a me, sperando che si rendesse conto della cazzata che stava facendo.
Invece nulla.
Credevo che si sarebbe arrabbiata, che avrebbe aperto gli occhi una volta per tutte.
Invece si é rassegnata, credo che viva in un modo tutto suo, una fantasia che non credo si avvererà mai.
Lei é speranzosa.
In cosa ancora non l’ho capito.
E’ doloroso stare così vicino a lei e non poterla toccare, non poterle dire quello che provo, non poterla confortare come vorrei senza imbarazzanti conseguenze. E poi so già che mi infurierei solo al pensiero che lui l’abbia abbracciata, accarezzata, baciata,che l’abbia stretta a se mentre io non posso neppure abbracciarla senza sembrare equivoco.
Non é giusto.
Esco di casa e mi siedo sul dondolo che i genitori di Harry hanno messo sulla piccola veranda. Il cielo é grigio e non può che minacciare acqua, anche se è pieno Agosto qua fuori ci saranno dieci gradi.
Un bel regalino dei Dissenatori.
Mi strofino le mani sulle braccia e mi dondolo un attimo chiudendo gli occhi.
- Fa freddo fuori.
La mia risposta é solo un’alzata di spalle, non apro neppure gli occhi perché so che soffrirei troppo vedendola.
- Da quando siamo qui sei piuttosto silenzioso.
- Allora?
- Non é da te.
In questo momento vorrei solo urlare dietro tutto quello che penso di lei da quando so; mi trattengo conficcandomi le unghie nei palmi delle mani, sospiro e apro finalmente gli occhi. Indossa un paio di jeans chiari e una camicetta nera, sulle spalle ha un golfino azzurro, é pallida e gli occhi rossi e gonfi fanno a pugni con le occhiaie livide.
Non aveva un aspetto così terribile neppure sotto gli esami, piange parecchio da troppo tempo. La mia ira sparisce del tutto davanti a lei in quello stato, sono un’idiota ma non riesco e restare freddo davanti a lei.
In fondo l’amo con tutto il mio cuore.
Mi faccio di lato sul dondolo e l’invito a sedersi, lei accoglie l’invito con un lieve sorriso, si siede e appoggia la nuca sulla mia spalla come faceva un tempo nella sala comune di Grifondoro.
Il suo profumo mi invade i polmoni, i crampi allo stomaco sono quasi insopportabili e il mio cervello mi dice solo di andarmene e finire questa tortura ma non posso separarmi da lei, non ci riesco.
Anche se so che non é mia e mai lo sarà.
- Allora?- mi domanda alzando i suoi occhi sul mio viso che sta per andare a fuoco – Perché sei così silenzioso?
Sospiro tornado a chiudere gli occhi, così solo il suo dolce profumo può darmi il tormento.
- Questa casa non mi piace... c’é odore di morte ed Harry non é lucido. Resta ore seduto sulla sedia. Non facciamo progressi.
- Lasciagli un po’ di tempo... sono certo che si rimetterà in piedi.
- Anche tu non sei più la stessa da quando Silente é morto.
La sento irrigidirsi un attimo, solleva la testa dalla mia spalla e si alza mostrandomi la schiena.
- Tutti siamo cambiati da quando é morto Silente.
Una risatina isterica mi esce dalle labbra.
- Tu sei cambiata molto prima... forse solo io me ne sono accorto.
- Ma cosa dici? – mi domanda fingendosi sorpresa – Io non sono cambiata.
- Sei una pessima attrice Hermione.
Deglutisce a vuoto un paio di volte e poi si volta a fissarmi.
- Non ti preoccupare per me.
- Non prendo ordini da te. – il mio timbro di voce é cambiato all’improvviso, mi sono alzato ed ora la supero di dieci centimetri abbondanti, con gli allenamenti di Quidditch sono il doppio della sua stazza minuta e so per certo di sembrare molto minaccioso in questo momento.
- Tu non puoi capire.
- Cosa non posso capire Hermione? La tua relazione segreta con Piton?
Sgrana gli occhi, impallidisce e fa un passo indietro spalancando la bocca.
- Tu... come... come...
- E’ stato dopo la morte di Sirius. – le spiego con una smorfia – Tu eri strana e credevo che fosse collegato a quello che era successo al Ministero, mi evitavi e non sapevo cosa pensare... una sera non riuscivo a dormire, ho preso il mantello dell’invisibilità di Harry e sono uscito nel parco. Sono andato nel campo di Quidditch, l’unico posto che mi fa riflettere senza problemi. E’ allora che ti ho visto entrare nella Foresta Proibita con lui. – l’ultima parola mi é uscita con un sibilo disgustato.
Ricordo bene quella sera, ero pieno di dubbi ed incertezze su di lei e sul nostro rapporto. Volevo riflettere e sono andato nell’unico posto che mi aiutava a pensare senza sembrare troppo ridicolo. Avevo sentito dei rumori, al sicuro nascosto dal mantello, mi ero avvicinato, credevo che fossero dei Mangiamorte o qualcosa del genere, invece era Hermione che ridacchiava, non ricordo di aver mai visto un sorriso così radioso quando stava con me.
Si teneva per mano con qualcuno ma la notte lo nascondeva completamente.
- Ho capito che era Piton nella foresta, quando si é tolto il mantello nero. All’inizio credevo che fossi sotto qualche strano incantesimo... insomma era Piton! Ma poi...- non riesco ad evitare d’arrossire, sento le mie orecchie rosse come i miei capelli – poi ho capito che non eri sotto l’effetto di un incantesimo.
Arrossisce e fa un altro passo indietro coprendosi gi
- Ci hai spiato?- sibila cattiva – Sei stato lì come un guardone...
Non sento neppure le sue parole... continuo a rivedere quella scena, ormai neppure le ferite che mi sono fato sulla mano possono placare la mia rabbia.
- Con tutti gli uomini che ci sono sulla terra proprio con un traditore schifoso come Piton.
Mi sono ritrovato la guancia infuocata senza neppure accorgermene.
Mi ha tirato uno schiaffo... forse lo meritavo.
- Non osare...- sibilò lei con le lacrime agli occhi – non osare mai più chiamare Severus in quel modo.
- Come dovrei chiamarlo?- le chiedo sarcastico – Un grande amico? Hermione ha ucciso Silente! E’ un assassino!
- NO! – urla tappandosi le orecchie – Non ti voglio neppure ascoltare!
Con un impeto di rabbia le strappo le mani dalle orecchie.
- Invece devi starmi ad ascoltare... ti ha usato la vuoi capire?
- No...- singhiozza chiudendo gli occhi come per impedire alle lacrime di scendere nuovamente – no... io non ci credo...
- Perché non lo vuoi ammettere?
- Perché lo conosco...- sussurra con un filo di voce – io lo conosco... voi no... vedete solo quello che volete e non andate oltre.
- Non c’é nulla oltre Hermione... non c’é ... e prima lo capirai meglio sarà per tutti.
- Bugiardo! – urla liberandosi con uno strattone – Sei solo un bugiardo! – corre in casa, sento la porta della sua camera sbattere e lei che singhiozza.
Dovrei sentirmi un verme per come l’ho tratta, invece sono sollevato per averle detto quello che pensavo da troppo tempo.
L’avevo detto che sono cambiato.

FINE

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Strega_Mogana