Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: MartaKim    03/02/2012    2 recensioni
"Chi avrebbe mai immaginato che mi sarei innamorata? Chi avrebbe mai immaginato che avrei desiderato aver un uomo accanto a me? E chi mai avrebbe pensato che quest'uomo fosse una creatura del cielo? Io non lo avrei mai immaginato,ma non avrei nemmeno immaginato di avere un padre padrone dei Cieli."
Ciao a tutti! Sono qui per pubblicare questa mia nuova storia. Il genere è diverso da quella precedente. Questa è una storia D'amore Sovrannaturale. I protagonisti principali sono Roxanne,un'umana come tanti,Andrè un bellissimo ma scontroso Angelo Caduto e Daniel,suo fratello,un Angelo Maledetto pericolosissimo. Sarà un triangolo d'amore pieno di sorprese,dolori,gioie,pianti e tante altre emozioni sia positive che negative. In breve: Roxanne è la figlia dell'Arcangelo più potente,Raphael. Andrè viene mandato per proteggerla dal male. Daniel deve rapirla e consegnarla all'Omega,il signore del male. cosa succederà? Se vi ho incuriosito leggete questa mia storia!! :D
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Comunicazioni e scelte.

Questo per me è il purgatorio. Non è bello come il Paradiso e non è orribile come l’Inferno. Una via di mezzo. Ma per me è davvero brutto vivere qui sulla terra. Se quel giorno di tanto tempo fa non avessi fatto niente,non avessi guardato la terra oggi sarei ancora lì e non sarei stato cacciato del Paradiso. Ora che mi resta? Assolutamente niente,sono un semplice essere umano agl’occhi di tutti,nessuno sa che ero un Angelo custode che,cacciato dal Paradiso,è divenuto un Angelo caduto. Le mie ali? Costrette ad essere sempre ripiegate nella pelle per non farmi vedere dagl’umani. Costretto a dissetare la mia sete di sangue una volta al mese. Ma se solo potessi…
Il rumore di un bussare interruppe i pensieri di Andrè."Si?"
"Andrè sono Stephanie,posso entrare?" Gridò una voce femminile dall’altra parte della porta.
"Entra" rispose asciutto. La porta con un cigolio si apri e sulla soglia apparve Stephanie con i suoi bei boccoli biondi lunghi fin sotto la spalla,un fisico che un umano definirebbe “da urlo”,slanciata,alta e magra. I suoi occhi erano di un azzurro mare di una tonalità più scura dei miei occhi. Di solito il suo volto era rilassato,sorridente,felice. Ma oggi è molto preoccupato. "Qualcosa non va,Stephanie?" chiese lui,con un tono apparentemente tranquillo.
"No,Andrè. È successa una cosa molto strana a Mark.." rispose,lasciando passare una nota di preoccupazione dalla sua voce tremante. Andrè si irrigidì subito. Mark era un altro Angelo caduto come lui e Stephanie,ma era troppo irrequieto. Sempre in cerca di avventure e a volte si metteva in grossi guai. Mark spendeva il suo tempo nelle discoteche ad andare a letto con parecchie donne,anche perché la sua affascinante bellezza glielo permetteva. Alto ,magro e muscoloso, capelli e occhi di un castano chiaro che sapevano ipnotizzarti. Se ti guardava entravi subito in un stato di eccitazione,almeno così era per le umane. Spesso a causa dei suoi modi di fare si era messo in guai grossi da cui Andrè e Stephanie erano riusciti a levarlo grazie a chissà chi.
"Parla." Certo i modi di fare di Andrè erano un po’ maleducati,ma chi lo conosceva bene sapeva che era fatto così e che sapeva essere dolce,educato,amichevole..
"Mark era in giro per la sua solita “nottata di svago”,ma ha dimenticato che oggi era la notte scelta per bere del sangue umano. Mentre era a letto con una donna,il suo istinto ha reagito senza preavviso e quando era sul punto di morderla c’è stato un fascio di luce in tutta la stanza : Gli Angeli consiglieri dell’Arcangelo Raphael sono apparsi all’improvviso,spostando la donna dal letto alle loro braccia. Mark ormai non ragionava più e non ci vedeva più dalla rabbia. Stava per attaccarli per riavere la donna,ma per fortuna,sentendo tutto quel trambusto, sono intervenuta io. Gli Angeli consiglieri ci hanno comunicato che l’Arcangelo Raphael vuole assolutamente vederti. Hanno anche aggiunto che se non andrai…" la sua voce incominciò ad affievolirsi sentendo il ringhio di Andrè. "Comunque vuole vederti ora,cosa facciamo?" chiese riprendendo un tono più o meno disinvolto.
"Niente. NOI niente. Io andrò da Raphael." rispose,gelido Andrè. Era stato Raphael a cacciarlo dal Paradiso,esiliandolo. E ora invece lo rivoleva con se. Questo creava un immensa rabbia in Andrè. Odio profondo per lui.
"Assolutamente no. Vogliamo venire con te. E poi.."aggiunse sfoggiando il suo sorriso più incantevole "senza di noi non puoi andare da nessuna parte come da patto ricordi?"
"E va bene,Stephanie. Verrete pure voi purché ti prenda tu la pena di tenere d’occhio Mark." Dio solo sapeva cosa avrebbe potuto dire di orribilmente pericoloso.
"Affare fatto" disse sogghignando "Quando si parte?" chiese smettendo di sorridere. Evidentemente era molto preoccupata di questa inaspettata convocazione.
"All’istante. Chiama Mark." Anche Andrè era un po’ preoccupato e curioso di sapere il motivo di questa convocazione. Di sicuro non era per chiacchierare del passato. Stephanie uscì dalla stanza per chiamare Mark e Andrè si concentrò sul suo guardaroba per scegliere cosa indossare,non voleva certo fare brutta figura con quelle bellissime persone che lo attendevano.

***

"Mamma mia che traffico! Farò tardissimo a lavoro!" Gridò Roxanne nel suo taxi. Voleva solo far credere di essere una persona normale che si preoccupa di non arrivare in ritardo  a lavoro. A dir la verità,se arrivare tardi fosse servito a farla licenziare,avrebbe fatto ritardo sempre. Lei odiava quel lavoro : lavorava per un giornale di cui nessuno più si interessava. La paga non era granché,ma le servivano soldi per pagare i costi dell’Hotel. Roxanne De Andrè si era trasferita da poco a Londra. Un tempo viveva a Philadelphia,ma,appena avutane l’occasione, aveva preparato i bagagli senza neanche pensarci due volte ed aveva lasciato la città. Roxanne era orfana, viveva in un orfanotrofio proprio a Philadelphia. A 15 anni era stata adottata dalla famiglia De Andrè e con essa aveva vissuto per molti anni,fino ai suoi 23 anni. Certo era molto affezionata a quella famiglia,ma non la sentiva sua perché non erano i suoi veri genitori. Appena si era laureata, aveva trovato posto in questo giornale qui a Londra. Era partita subito lasciando la sua famiglia adottiva sia triste,nel vedere andare via una loro figlia,sia felice e speranzosa per il suo futuro. Ogni mese si metteva in contatto con loro per inventare fatti del suo grandioso lavoro e di quanto la sua vita fosse felice. Come ho detto prima inventava tutto. Il suo lavoro era insulso,tutti scrivevano articoli e lei li correggeva e,poi,firmava contratti. Per non parlare del fatto che,siccome era una ragazza molto carina che portava una quarta di seno ed era molto magra e abbastanza alta, il suo capo cercava sempre di flirtare con lei. Se solo avesse potuto trovare un lavoro migliore…
"Mi scusi,signorina. Ma siamo arrivati" disse il conducente del taxi,interrompendo i suoi pensieri.
"Oh,ma certo. Grazie mille. Ecco a lei i suoi soldi." rispose porgendoli i 20 dollari. Il taxista accennò ad un sorriso e lei rispose con un suo solito e monotono sorriso. Il taxista si incantò a guardarla,come le succedeva spesso. Chissà perché i suoi occhi azzurri chiaro ,il suo fisico,il suo volto e perfino i suoi riccioli castano chiaro,avevano la potenzialità di saper incantare. Ormai ci era abituata quindi non si sentiva più lusingata da quei sguardo,anzi, iniziavano a irritarla. Entrò nel grande portone e salutò i colleghi che,ormai,conosceva. Quando voltava loro le spalle sapeva benissimo che il loro sguardo si spostava dal volto al suo fondoschiena. Salutò la sua collega di ufficio ,Elisabeth, ed entrò nel suo modesto ufficio. Non appena si fu seduta qualcuno bussò alla sua porta. Roxanne sapeva benissimo chi era e ,pur non volendo farlo entrare, disse "Entrate". La porta si aprì e ,come volevasi dimostrare, sulla soglia di essa c’era il suo capo : Butch. Butch non era brutto,anzi ,nonostante fosse già un uomo di mezz’età,  era molto affascinante,ma Roxanne non era interessata a nessun uomo. Era arrivata perfino a pensare di essere dell’altra sponda,ma le piacevano gli uomini,anche se non le interessava nessuno, quindi aveva scartato quest’ipotesi. Il suo capo si fermò sulla soglia,squadrandola per bene soffermandosi sul suo seno. Roxanne si pentì all’stante di aver messo quella maglietta abbastanza scollata. Butch sorrise ed entrò nel suo ufficio sedendosi di fronte  a lei.
"Cosa posso fare per lei,capo?" chiese,gentilmente. Lui accennò un sorriso beffardo e si piegò in avanti,avvicinandosi a lei e guardandola negl’occhi.
"Miss De Andrè,lei sa benissimo cosa voglio da lei." e,dicendo così,abbassò lo sguardo sul suo seno per poi rivolgerle un sorriso provocatorio guardandola in volto. Si soffermò sulle labbra per poi risalire agl’occhi. Quel capo era,irrimediabilmente,un conquistatore nato. Peccato che lui non le interessasse.
"Signore,sa benissimo che non posso soddisfare questo suo interesse." disse, accennando un sorriso. Il capo si allontanò,lentamente, squadrandola un ultima volta ritornando ad avere un sorriso beffardo.
"Oh,suvvia, Miss De Andrè. Almeno mi conceda una cena con lei.  Magari questa sera." disse allungando il sorriso. "Oppure quando vuole lei,signorina."
Roxanne odiava uscire con lui,ma era meglio non provocare il suo capo e accettare qualunque cosa avesse in mente.
"D’accordo,signore. Verrò a cena con lei questa sera. Ma adesso, per favore, mi lasci svolgere il mio lavoro e sposti il suo sedere dal mio ufficio al suo." disse fingendo di provocarlo ulteriormente.
"Ottima scelta,signorina. Vedrà che le piacerà la cena. Ci incontriamo qui alle 20.30. Mi raccomando puntuale. Comunque bel modo di cacciare il suo capo,davvero provocante,signorina. Continui così." E sorridendo un ultima volta,si alzò ed uscì dall’ufficio. Roxanne sospirò. Chissà che razza di serata le aspettava stasera. Doveva stare attenta a non provocarlo molto: quel uomo era un predatore nato.

Ciao a tutti! Questo è il mio primo capitolo! Abbiate pazienza se fa schifo,ma i primi capitoli sono sempre così. Pubblicherò i capitoli piano piano,ma vi prometto che la storia migliorerà e non di poco! Buona lettura,al prossimo capitolo. Recensite <3
Kimmie. :3

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: MartaKim