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Autore: oscar1755    13/09/2006    5 recensioni
Se le rose non appassissero in bellezza… un ipotetico diario di Andrè che contiene le sue riflessioni e lo svolgersi di un destino diverso da quello che la grande Ryoko Ikeda ci ha offerto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi descritti sono proprietà dell’autrice Ryoko Ikeda.
Questa fanfiction è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

Premessa

Ho scritto questa ff nel "lontano" 2003 e deve trovarsi da qualche parte in qualche sito… ahimè la mia memoria fa cilecca ed il pc dove tenevo le informazioni è deceduto da tempo, trascinando con sé parte dei miei "ricordi informatici". Ho ritrovato in questi giorni, con mio grande stupore, le copie stampate (di questa e di un’altra ff che vede sempre Oscar come protagonista) sopravvissute miracolosamente alla rivoluzione di un trasloco, e così ho deciso di ricopiarle con calma, apportando alcune modifiche nello stile ma lasciando le storie inalterate, e di pubblicarle qui.
Ringrazio fin da ora coloro che vorranno leggere questa ff.

Capitolo 1

Parigi 1845.
L'aria fresca filtrava dalla finestra rimasta socchiusa e, sollevando le tende bianche e leggere, si diffondeva nella stanza illuminata dalla prima luce del giorno.
Marie Jeanne socchiuse lentamente gli occhi e con un gemito si costrinse ad alzarsi. Si diresse, ancora assonnata, verso lo specchio e si osservò con occhio critico.
I lunghi capelli biondi, l'ovale perfetto del viso, gli occhi azzurri e il fisico esile ed elegante facevano di lei ciò che suo padre aveva definito una ragazza molto bella. Le gote leggermente arrossate e gli occhi brillanti tradivano la sua l'eccitazione; tra una settimana si sarebbe sposata con Paul Rosseau, uno degli uomini più in vista della città.
Si vestì in fretta e si precipitò, correndo, nel salone, dove sua madre la ammonì bonariamente, sottolineando che tali comportamenti non si confacevano ad una signorina della buona società.
Marie Jeanne sorrise con aria birichina e sua madre, Rosalie, fu costretta a capitolare. La figlia, quando lo desiderava, sapeva essere molto convincente.
Bernard e Louis Charles entrarono nel salone, esprimendo chiassosamente la loro gioia, consapevoli che presto avrebbero potuto riabbracciare i cugini Jean Louis e Francois.
Il matrimonio di Marie rappresentava una piacevole occasione per riunire di nuovo tutta la famiglia.
Marie, terminata la colazione, si diresse verso il solaio come spesso faceva.
Si tratteneva per ore in quei locali polverosi, smarrendo la cognizione del tempo, tra cianfrusaglie ed oggetti raffinati, in parte di proprietà della sua famiglia ed in parte acquistati dai nonni e dalla madre.
Ogni volta scopriva qualcosa di nuovo e si divertiva ad immaginare la vita e la personalità degli individui ai quali quegli oggetti erano, un tempo, appartenuti.
Quella mattina decise di esaminare la vecchia libreria, proprio in fondo al solaio, dove centinaia di volumi, riposti senza un criterio particolare, si erano accumulati nel corso del tempo, semplicemente perché, nella biblioteca del palazzo di famiglia non era più possibile collocare un solo libro.
Sfogliò con noncuranza alcuni volumi senza trovare nulla che potesse definire interessante. Si apprestò a scendere, ricordando l’appuntamento con il sarto per la prova del vestito da sposa.
Mentre si alzava, posò lo sguardo su un libro voluminoso e rilegato con un cuoio di ottima fattura. Lo prese tra le mani, osservando lo stemma di un leone a due code che sorregge una spada, impresso a fuoco sulla prima pagina.
Incuriosita, lo aprì e si sorprese ad ammirare l’elegante calligrafia che riempiva diligentemente le pagine ingiallite dal tempo. Cominciò a leggere, incurante dell'appuntamento con il sarto.

Parigi, 13 aprile 1789.
Ieri mi sono arruolato nei soldati della guardia. Alain è stato di parola, la sua intercessione presso il vice comandante mi ha risparmiato tempi lunghi di attesa.
"Sei sicuro di volerti davvero arruolare Andrè?" mi ha chiesto.
Non ho risposto, il mio sguardo eloquente valeva più di qualsiasi parola. Non so come reagirà Oscar quando ne verrà a conoscenza, ma io non potevo fare altro che seguirla. Io sono l’ombra e lei è la luce, il mio destino è già scritto, sono l’unico che è in grado di proteggerla.
La caserma è imponente, ma gli alloggi sono modesti. I miei compagni provengono dalle classi più povere, e la maggior parte di loro si è arruolata perché non aveva di che mangiare. Oscar troverà un ambiente molto diverso da quello a cui era abituata con i soldati di Sua Maestà.
Nella fretta di restare accanto a lei, non ho pensato a mia nonna e sono certo che si arrabbierà. Conto di avvertirla alla prima licenza che potrò permettermi.
Noto, con amarezza, che Parigi non è più la città che vent’anni fa accoglieva festosa la futura regina Maria Antonietta. Ogni giorno la situazione si sta facendo più seria e i disordini, causati dalla fame e dall’esasperazione del popolo, si stanno verificando con maggiore frequenza. Non mi è dato conoscere il destino riservato alla Francia, ma spero che un giorno potremo vivere in un mondo migliore.
Durante l’adunata del mattino, noi soldati della guardia siamo stati informati che fra un paio di giorni avremo un nuovo comandante. Ho udito commenti poco benevoli, e sono certo che Oscar saprà conquistarsi la fiducia di questi uomini così diversi dagli aristocratici che ha comandato fino ad oggi. Il suo carattere forte e determinato la aiuterà a reggere l’urto di questa nuova vita. Le difficoltà hanno sempre rappresentato uno stimolo per lei.

Marie si riscosse improvvisamente, sentendosi chiamare. Aveva completamente dimenticato l’appuntamento con il sarto. Si precipitò trafelata lungo le scale e, arrossata e ansante, raggiunse sua madre che l'attendeva impaziente.
- Non cambierai mai, mi chiedo da chi hai preso questo carattere insofferente alle regole!
La squadrò severamente, poi le sorrise.
- Non c'è dubbio, sei proprio mia figlia.
Marie si sottopose alle numerose prove senza fiatare, concentrata sulle parole di quello strano diario.
Aveva divorato avidamente con gli occhi le poche righe che era riuscita a leggere, prima di essere interrotta. Era sicura che, pagina dopo pagina, la vicenda sarebbe diventata più comprensibile ed i luoghi e le persone avrebbero assunto caratteristiche sempre più nitide, come un dipinto che acquista forma e colore dalle abili mani del pittore.
Molto più tardi, quando ormai, tutti dormivano, Marie riprese in mano quel vecchio diario e continuò la lettura.

Continua

Ho voluto con questa ff “mescolare” gli eventi descritti in terza persona con la visione in prima persona di un ipotetico diario di Andrè. Spero siate comprensivi con questo stile ^__^.

  
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