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Autore: Emily27    03/02/2012    5 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VENTICINQUESIMO CAPITOLO

 

 

 

Dopo la cerimonia sposi e invitati si erano recati in un piccolo parco alla periferia di Washington, che per quel giorno JJ e Will avevano riservato in vista della loro festa. Era stato organizzato un rinfresco, e gli invitati potevano accomodarsi nei tavoli sistemati all'ombra di rigogliose piante.
“Sono davvero contenta per te” disse JJ abbracciando Emily, ed era sincera. Si ricordava che tempo prima l'amica le aveva confidato il desiderio di avere qualcuno accanto a sé, e rammentava di aver avuto la sensazione che nei suoi pensieri ci fosse una persona in particolare. Adesso era tutto chiaro. “Te l'avevo detto che anche tu avresti trovato la felicità” le ricordò con un sorriso affettuoso.
“Ho creduto che con Derek fosse impossibile, invece...” disse Emily puntando lo sguardo verso l'uomo che amava, il quale stava arrivando in compagnia dello sposo.
“Devo rapire un momento mia moglie” annunciò Will cingendo la vita di JJ. “Zia Evelyn insiste per darti alcuni consigli sulle faccende domestiche.”
“Zia Evelyn sa che viviamo già insieme e che abbiamo un bambino?” domandò la sposa volgendo gli occhi al cielo.
“Cosa ci vuoi fare, ha novantadue anni...” affermò Will sollevando i palmi, mentre Morgan e Prentiss sorridevano divertiti.
Gli sposi si accomiatarono e Derek abbracciò Emily da dietro all'altezza della vita, posandole un bacio sulla spalla nuda.
“Sai che non riesco a resisterti...?”
“Sì, credo che stanotte tu me l'abbia ampiamente dimostrato” disse lei accarezzandogli le mani che la tenevano stretta. “Anche se non mi dispiacerebbe un'ulteriore conferma...” aggiunse seducente.
“Quando vuoi...” acconsentì Derek sfiorandole il collo con le labbra.
Emily avvertì un brivido e girò la testa indietro per guardarlo, accorgendosi di una presenza alle loro spalle. Si voltarono entrambi e videro Spencer immobile, con un piatto vuoto in una mano e un bicchiere di succo d'arancia nell'altra. Li fissava allibito con la bocca leggermente aperta.
“Io... stavo...” balbettò visibilmente imbarazzato. “Non ho... visto niente. Nessuno lo saprà.” promise facendo per andarsene.
“Ragazzino, lo sanno tutti” lo mise al corrente Derek inducendolo a fermarsi.
“Oh...” mormorò Reid. “Allora... bene.”
Guardò ora l'uno ora l'altra, cercando di far metabolizzare alla sua mente l'idea dei due colleghi come coppia, quella proprio non se la sarebbe mai aspettata. La coppia in questione sorrise divertita nel vedere l'espressione di autentico stupore sul volto del ragazzo e lei gli posò delicatamente una mano sul braccio, mentre Morgan gli scompigliava i capelli.
“Scommetto che ti stavi dirigendo là” cercò di indovinare Emily accennando al piatto che Spencer teneva in mano e al tavolo poco lontano, sul quale giacevano in bella mostra numerosi vassoi colmi di tartine e salatini.
“Sì, in effetti sì...” confermò Reid iniziando a riaversi dalla sorpresa.
“Ti facciamo compagnia” disse Derek.
Raggiunsero il tavolo, Emily prese un piatto e cominciò a riempirlo, subito imitata da Morgan. Spencer bevve il succo d'arancia e appoggiò il bicchiere vuoto sul vassoio di un cameriere di passaggio.
“Quindi ora... state insieme” disse aggrottando la fronte, come se pronunciare tali parole gli servisse a rendere più delineati i contorni di quella nuova realtà.
“Sì Reid, io ed Emily stiamo insieme” ribadì Derek con una sfumatura d'orgoglio nella voce.
“Sorpreso eh...” fece lei strizzando l'occhio.
“In effetti, decisamente” ammise Spencer grattandosi la nuca. “Ma sono contento” affermò con sincerità.
Emily e Derek gli sorrisero, per poi andare verso un tavolo e invitandolo a fare lo stesso.
“Prendi qualcosa da mangiare e vieni a sederti con noi” disse Derek indicando il piatto ancora vuoto del ragazzo.
“Vi raggiungo subito” rispose lui passando in rassegna con lo sguardo il cibo che aveva davanti, indeciso su cosa scegliere.
“Io ti consiglio le tartine al tonno, sono squisite” sentì dire da una voce alle sue spalle. Si voltò e vide la ragazza che gli aveva sorriso in chiesa. Vista da vicino era ancora più carina.
“Allora prenderò quelle...” disse cercando di parlare con un tono naturale.
La ragazza gli sorrise di nuovo e lui si sentì avvampare, quindi rivolse la sua attenzione alle tartine.
“Io sono Mary, un'amica di JJ” si presentò lei tendendogli la mano.
Dopo aver rischiato di far cadere la forchetta dal piatto Reid gliela strinse.
“Io mi chiamo Spencer, sono un suo collega, e anche il suo testimone” spiegò, dandosi subito dello stupido. Era ovvio che tutti avessero capito che lui era il testimone della sposa.
“JJ mi ha parlato di te” fece Mary senza far caso alla sua sortita.
“Davvero?” si stupì piacevolmente Reid. “Immagino ti abbia detto che sono il genio della squadra.”
“Sì, ma non solo...” sostenne lei con dolcezza, facendolo nuovamente arrossire e cambiare discorso.
“Tu cosa fai?”
“Sto per laurearmi in lingue.”
“Complimenti, è stata un'ottima scelta.”
“Lo spero...” disse Mary servendosi alcune tartine al tonno e due uova ripiene.
Spencer osservò queste ultime e attaccò: “Sai che l'apporto calorico di due uova basterebbe a...” Si interruppe, ritenendo che non fosse il caso.
“Come?”
“No, niente...” balbettò Reid mordendosi le labbra.
Mary osservò i delicati lineamenti del suo viso, la cui tendenza ad arrossire le ispirava tenerezza. Quel ragazzo aveva qualcosa che inspiegabilmente l'attraeva.
“JJ aveva ragione...” mormorò parlando più che altro a se stessa.
“Cosa?”
“No... niente” disse lei sorridendo. “Io torno al mio tavolo, magari ci vediamo dopo.”
“Va bene. Mi ha fatto piacere fare la tua conoscenza.”
“Anche a me.”
Mary se ne andò e Spencer la seguì con lo sguardo mentre si allontanava, con la gonna leggera mossa da un debole vento. La ragazza si voltò e lo salutò con la mano, Reid ricambiò avvertendo lo stomaco stringersi e sentendosi prendere la una strana euforia.

 
“Allora la prossima a sposarsi sarà la nostra Penelope” sostenne Emily lanciando un'occhiata al bouquet posato sul tavolo vicino all'amica.
“Veramente mi è capitato fra le mani, è stato un caso” specificò Garcia mentre Kevin annuiva con decisione.
“Dai, il matrimonio non è così male... Guardate come sono felici JJ e Will” disse Derek facendo quasi andare di traverso ad Emily il vino che stava bevendo.
“Ma tu cosa ne sai?” replicò Penelope.
“Hai ragione, domandiamolo a Dave” suggerì Morgan dando di gomito al collega che gli sedeva a fianco.
“Oh sì, il matrimonio è una cosa meravigliosa, è per questa ragione che mi sono sposato per ben tre volte” dichiarò Rossi facendo ridere tutti.
“Io mi sono fermato ad una” disse Hotch in modo allegro, senza ombra di sarcasmo. “David, tu mi batti di gran lunga.”
Dopo un'altra risata generale Emily si rivolse a Spencer: “Tu cosa ne pensi?”
“Io...? Di cosa?” domandò lui cadendo dalle nuvole.
“Ragazzino, dov'eri con la testa? O forse dovrei dire con chi...” disse Derek in tono allusivo.
Reid si sentì in imbarazzo, in quanto le ultime parole del collega avevano suscitato l'interesse degli amici, i quali ora avevano puntato tutti gli occhi su di lui.
Morgan continuò: “Ho notato che hai fatto una conquista. Allora i miei insegnamenti hanno dato i loro frutti.”
“Veramente... ha fatto tutto lei” rivelò Spencer giocherellando con la forchetta, e l'altro sorpreso sollevò un sopracciglio.
“Derek, dovresti saperlo, le donne sono sempre un passo avanti a noi” sostenne David rivolgendo ad Emily un'occhiata eloquente.
“Già...” gli fece eco lei, mentre Morgan con un braccio l'attirava a sé.
“Ok, questa ve la concedo.”
Altre risate si levarono spontanee.
“Porto Jack a fare due passi” disse poi Aaron, in quanto il piccolo stava iniziando a dare segni d'impazienza.
Anche Derek si alzò e lo seguì.
“Hotch, volevo parlarti” esordì.
“Dimmi” lo invitò il suo capo con gentilezza.
“Ora io ed Emily stiamo insieme e non vorrei che questo creasse dei problemi sul piano lavorativo.”
Aaron riflettè un momento prima di esprimersi.
“Beh, sai anche tu che le relazioni fra colleghi non sono molto ben viste all'interno del Bureau, tuttavia sono certo che tu ed Emily saprete mantenere la vostra professionalità.”
“Lo faremo.”
“Vi conosco” disse Hotch annuendo.
“Ma non abbiamo intenzione di nasconderci.”
“Vi conosco...” ripetè Aaron con un mezzo sorriso. “Anche la Strauss sa quanto valete, e se fingerà il contrario penseremo a ricordarglielo.”
“La vecchia iena non mi fa paura” affermò risoluto Derek, il quale smise poi di camminare come fece anche Hotch, intanto che Jack saltellava intorno rincorrendo una farfalla. “A te crea qualche problema? A livello personale intendo...”
“No, stai tranquillo” rispose Aaron apprezzando il suo interessamento.
Derek capì che era sincero e annuì in segno di approvazione.
“Ma per un po' non voglio sentir parlare di matrimoni” ordinò l'altro scherzoso.
Morgan non trattenne una risata.
“Sarà fatto.”
Erano amici, su quello non c'era mai stato alcun dubbio.
In quel momento scorsero poco lontano Nancy che passeggiava con la bambina, Hotch le fece un cenno con la mano e tutti si andarono incontro. Si salutarono, poi Derek pensò bene di dileguarsi.

 
Dopo il taglio della torta gli invitati si spostarono in un angolo del parco, dove era stata allestita una pista da ballo abbellita con decorazioni floreali, a lato della quale era pronta un'orchestrina. JJ e Will aprirono le danze ballando stretti l'uno all'altra al dolce ritmo di un lento, seguiti mano a mano da altre coppie.
Garcia stava tentando di convincere un riluttante Kevin a portarla a ballare, mentre Rossi si godeva divertito la scena seduto ad un tavolo in compagnia di tre avvenenti donne, che parevano contendersi l'interessante profiler.
Attirati dalla musica Jack e Katy erano corsi in mezzo alla pista e tenendosi per mano si erano messi a ballare, suscitando tenerezza nei rispettivi genitori che li stavano guardando.
“Sono adorabili” disse Nancy.
“E' bastato loro stare un pomeriggio insieme e sono diventati inseparabili” constatò Aaron.
“Temo che presto dovrete venire a trovarci a Houston.”
“Guarda che lo prendo come un invito... Jack farebbe i salti di gioia, non ha mai preso l'aereo.”
“Ed io lo prendo come un sì, vi aspetterò.”
Nel tempo trascorso insieme Nancy e Aaron avevano scoperto di stare bene in reciproca compagnia, a conferma dell'istintiva simpatia che avevano provato l'uno nei confronti dell'altra durante il loro primo incontro a Houston. Erano anche passati a darsi del tu.
Sarà un secolo che non ballo un lento” realizzò lei osservando le coppie ballare.
Hotch decise di lanciarsi.
Se ti accontenti di me come ballerino si può rimediare.”
Vediamo cosa sai fare” accettò volentieri Nancy.
Entrarono in pista e presero la classica posizione del ballo, la mano di Aaron che reggeva quella di lei. Mossero i primi passi in silenzio, con gli sguardi che si cercavano per poi sfuggirsi.
Dopo il leggero imbarazzo iniziale Aaron si rilassò, perchè con Nancy si sentiva a proprio agio e la sua vicinanza lo faceva stare incredibilmente bene.
Me la sto cavando, non credi?” le fece notare intanto che compivano un giro a tempo di musica.
Non me l'aspettavo agente Hotchner.”
Allora non mi conosci abbastanza.”
Anche a questo si può rimediare...” disse Nancy in un tono carico di promesse.
Aaron sorrise e la strinse un po' a sé, mentre ballavano lasciandosi cullare dalle dolci note che si diffondevano nell'aria, conquistati dal nascere di un'emozione nuova.

 
Spencer si guardava intorno cercando Mary, diede un'occhiata anche fra le persone che ballavano ma non la vide. Quella ragazza lo aveva davvero colpito e gli sarebbe piaciuto poter incontrarla di nuovo, come Mary aveva ipotizzato quando si erano salutati. Forse l'aveva detto soltanto per dire, anzi, era probabile fosse così. Perchè mai avrebbe dovuto provare interesse proprio per lui?
Uno squillante “ciao” lo destò dalle sue riflessioni, facendolo trasalire. Mary era di nuovo apparsa alle sue spalle.
Ciao” la salutò con il cuore che gli balzava in gola.
Senti...” iniziò lei dondolandosi con le mani dietro la schiena e un'espressione furbesca. “Oltre ad avere un QI di centottantasette e tre lauree sai per caso anche ballare?”
Veramente... non è la mia specialità” rispose Reid intuendo che quello fosse un invito.
Ti insegno io, vieni!”
Mary lo prese per mano e senza mettergli fretta lo condusse verso la pista.
Spencer si lasciò trascinare, perchè se da un lato il doversi dare alle danze lo preoccupava leggermente, dall'altro era felice di poter stare in compagnia di Mary. Quando furono in mezzo alla gente che ballava, sempre tenendolo per mano, lei gli appoggiò l'altra sulla spalla e Spencer in un gesto un po' impacciato le posizionò la sua sulla schiena, sfiorando in parte la pelle lasciata scoperta dalla canottiera e lasciandosi accarezzare dai suoi lunghi capelli.
Mary lo guidò nel ballo e Reid la seguì muovendo passi incerti, dovuti alla sua inesperienza e alla gradevole confusione che gli provocava l'averla così vicina.
Hai visto, non è poi così difficile” disse la ragazza allegramente.
Tu sei un'ottima maestra” fece Spencer, mentre i suoi movimenti si facevano più sciolti e la sua posa più naturale passo dopo passo.
Devo ringraziare Jennifer” se ne uscì Mary ad un certo punto.
Di cosa?”
Perchè si è sposata permettendo così che noi ci incontrassimo” rispose lei con naturalezza facendo scivolare la mano dalla spalla di Reid fino alla sua nuca.
Hai... ragione...” farfugliò Spencer spiazzato da quel gesto e da quelle parole.
Stava ballando con una ragazza stupenda la quale, ora era evidente, provava interesse per lui, facendogli battere forte il cuore. Proprio a Spencer Reid. Sì, era davvero il caso di ringraziare JJ.

 
Emily e Derek passeggiavano tenendosi per mano in un punto appartato del parco, nel tipico atteggiamento di due innamorati. Si diressero verso una panchina all'ombra di un salice piangente, intanto che il sole stava calando. Derek si sedette facendo segno ad Emily di andare a mettersi sulle sue ginocchia. Lei lo accontentò circondandogli le spalle con un braccio, mentre lui con il suo le cingeva i fianchi. Emily gli accarezzò dolcemente una guancia e posò sulle sue labbra un bacio leggero.
Sono felice” mormorò staccandosi appena.
E' stata davvero una fortuna che tu quella sera abbia dimenticato il cellulare sulla mia macchina” sostenne lui passandole una mano fra i capelli.
E se io lo avessi fatto apposta...”
E' così?” domandò Derek sorpreso.
Lei sospirò facendo spallucce con l'aria di chi non conosce la risposta.
Penso che se anche non fosse successo io e te saremmo qui, seduti così su questa panchina in questo preciso istante.”
Sono dello stesso parere” si trovò d'accordo lui. “Perchè sicuramente tu non avresti resistito a lungo al mio fascino.”
Ne sei proprio sicuro?”
Sì...” rispose Derek stringendola a sé mentre lei sorrideva.
In quel momento giunsero fino a loro le note di Crazy love, così si alzarono e Derek l'abbracciò all'altezza della vita, Emily gli mise le braccia al collo appoggiando la testa sulla sua spalla e iniziarono a ballare.
Derek fu pervaso da un'ondata di dolcezza e si sentì felice come non lo era mai stato.
Ti amo...”
Emily sollevò la testa e lo guardò in quegli occhi che esprimevano ciò che anche lei stava provando.
Ti amo anch'io...”
Si baciarono a lungo, perdendosi nella magia di quel momento e del loro amore.
Sai qual'è la verità?” domandò poi lui.
Dimmela.”
Ti ho da sempre trovata irresistibile.”
Non avevo alcun dubbio...”
Con le loro fronti che si toccavano si sorrisero, continuando a ballare lentamente.
D'ora in avanti la loro vita avrebbe assunto un significato diverso, perchè si avevano l'un l'altra. Avrebbero continuato ad essere colleghi, amici, amanti, avrebbero litigato e fatto pace, affrontato problemi e sorriso di gioia, ma prima di tutto sarebbero stati un uomo e una donna che avevano imparato ad amarsi.
Semplicemente, Emily e Derek.

 

 

 
 

L'amore e passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi, io ti dico:
buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia
e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo?
Beh, dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore.

 

 

 FINE

 


(La citazione finale è tratta dal film "Vi presento Joe Black")

 

 

 

 

  
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