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Autore: apochan kenshiro    04/02/2012    2 recensioni
Una città completamente diversa, un clima cambiato... Chi sono Michiko e Kaito? Che fine hanno fatto tutti quanti? E perchè il distretto di Nerima-ku è più silenzioso e tranquillo che mai? Una storia particolare, dove la linea del tempo segue un corso unico, dove tutto ciò che è non è, dove l'apparenza inganna, dove la verità porta a tutta un'altra realtà...
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Salve! Questa è la prima volta che pubblico con il mio account sul sito (non avendo avuto prima la connessione, condividevo l'account con una mia amica...), ma non è la prima storia che pubblico... questa volta intendo condurre ben avanti la fanfiction che qui vi presento, che ho cominciato a scrivere da molto tempo, e la quale spero si prefiguri come un grosso "lavoro", diverso dai precedenti... se in "corso d'opera" vorreste recensire i capitoli vi sarei molto grata... (sia recensioni positive che critiche sono più che gradite...)
Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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As time goes by

La prima giornata non era stata così terribile come sembrava: i soliti compagni, i soliti professori, il solito preside … c'era stata solo qualche raccomandazione in più visto l'obiettivo dell'anno, sapientemente correlato da qualche minaccia dell'uso del rasoio, ma poi tutto era come gli anni precedenti. La Ninomiya aveva saltellato tutto il tempo eccitata sul palco, allestito per l'evento nel cortile posteriore; i professori avevo cercato di tenerla a bada, finendo tristemente prosciugati.

Poi erano entrati in classe ed era stata routine: spiegazioni, sonnellini, ramanzine e punizioni, sempre con i sospiri di Akane, che sconsolata scuoteva la testa. Ma lui cosa ci poteva fare? Non era affatto portato per la scuola; non aspettava altro che finire quell'anno e seguire la sua vera passione in tutto e per tutto: le arti marziali.

 

Lui ed Akane stavano percorrendo la strada per arrivare a scuola, con un buon anticipo; la ragazza aveva infatti insistito, risparmiandogli miracolosamente una doccia fredda, che si svegliasse abbastanza presto, per rimediare al suo scivolone del primo giorno. Aveva acconsentito malvolentieri, lamentandosi del calduccio sotto il futon, ma poi aveva ceduto; era raro vedere Akane così calma ed era meglio prenderla in quel modo, anche se la cosa lo inquietava. Un vulcano a riposo è molto più pericoloso di un vulcano già in eruzione: c'è sempre il rischio che scoppi senza preavviso.

Camminavano quindi tranquillamente, parlando del più e del meno, dopo aver portato sul campo neutro della scuola la conversazione; lui annuiva per lo più alle raccomandazioni e lei non lo rimbeccava troppo.

Ranma?”

Uh, sì?”

Il tono di Akane era improvvisamente cambiato, assumendo una sfumatura particolare.

Ora che ci penso, sbaglio o Ukyo non è venuta ieri a scuola?”

Il ragazzo assunse un'aria lievemente pensierosa.

Beh, ora che me lo fai notare è vero ...”

Tu hai idea di dove sia andata?”

Boh, e che ne so?”

Mi sembra strano che non l'abbia detto a te ...”

E io ti dico che non ne ho idea. Non ci pensavo nemmeno … ma che ti prende, Akane?”

La ragazza voltò istintivamente il viso nella direzione opposta a quella di Ranma.

Niente, era per dire, per fare un po' di conversazione ...”

Ah, sì?”

Ranma le era piombato davanti, con un'espressione stupida, finendo a pochi centimetri dal suo volto. Si sentì avvampare e lo scostò malamente.

Finiscila! Guarda, siamo arrivati a scuola, entriamo.”

Aspettami!”

Ed a grandi falcate Akane percorse il cortile, distanziandosi, mentre Ranma le andava dietro improvvisando una corsetta. L'orologio sulla facciata dell'istituto segnava dieci minuti alle nove.

Percorsero di buona lena le scale arrivando alla loro nuova aula, che dava direttamente sul cortile d'ingresso. Sullo stipite della porta si poteva leggere a caratteri cubitali, sulla targhetta sporgente, la scritta “3 – F”.

Entrarono insieme, dopo che Ranma l'ebbe recuperata all'ultimo scalino della rampa del loro piano. Molti volti erano nuovi, ma alcuni erano decisamente familiari.

Ehi, Akane!”

Sayuri sventolando la mano fece un cenno di saluto all'amica.

Sayuri!”

Akane sorpassò la cattedra e la andò a raggiungere. Le due si abbracciarono affettuosamente, non essendosi viste da un po' di tempo.

Hai visto? Anche quest'anno siamo insieme!”

È vero! Ma Iruka dov'è?”

Lo sguardo della studentessa si fece lievemente triste.

Purtroppo la hanno messa nella sezione A. Ma ci vedremo comunque tutte a pranzo, no?”

Akane abbozzò un sorriso.

Beh, è vero, però non sarà come prima … come mai ieri non sei venuta?”

Sono tornata ieri pomeriggio dalla Corea del Sud. Hai presente il programma di lingua?”

Sì ...”

Io, Daisuke, Hiroshi ed altri ragazzi del terzo anno siamo stati a Seoul per uno scambio. Siamo andati al posto di quegli studenti coreani venuti a settembre.”

La ragazza dai capelli corti aggrottò un attimo le sopracciglia.

Quando?”

Non te lo ricordi?”

L'amica rimase un attimo pensierosa. Poi schioccò le dita, facendo sobbalzare Akane.

Ma certo! Ora ricordo! Tu non c'eri quella settimana, dov'eri andata?”

Settembre? Mi sembra che fossi andata a Ryugenzawa ...”

Sayuri spalancò gli occhi.

COSA? Come hai fatto a tornare viva da laggiù? E poi cosa ci sei andata a fare?!”

Ci abita un amico di infanzia … ma tranquilla non è stato niente … Ma tu raccon ...”

Akane non riuscì a continuare la sua frase, che un tonfo secco e delle urla la distrassero.

Si voltò e scosse la testa sconsolata, vedendo l'assurda scenetta che aveva di fronte. Hiroshi e Daisuke si erano praticamente fiondati su Ranma, ma il ragazzo era stato decisamente ingannato dai suoi sensi: li aveva colpiti, ed i due, nel cadere giù, lo avevano trascinato con loro, aggrappandosi alle sue caviglie.

Sempre il solito, eh Ranma?”

I due sghignazzavano con un occhio pesto per uno, mentre il codinato borbottava faccia a terra.

Mi siete proprio mancati ragazzi ...”

Fece con tono decisamente sarcastico il ragazzo con la casacca cinese.

E dai, non te la prendere!”

Fra risate e borbottii si rialzarono, sistemandosi anche i vestiti un po' sgualciti.

Allora, come va Saotome?”

Daisuke, con il suo sorrisetto impertinente si era appoggiato all'amico.

Direi bene ora che non sono più faccia a terra!”

Dai, non ti arrabbiare! Piuttosto, quest'anno sei dei nostri? Dobbiamo assolutamente vincere il campionato interscolastico!”

L'espressione di Ranma si fece improvvisamente sospettosa.

E cosa dovrei fare?”

Beh, ecco … tutto!”

Una vena prese a pulsare ritmicamente sulla fronte del ragazzo, mentre le ragazze, dall'altro lato dell'aula, soffocavano a stento le risate.

Che? Ma vi siete bevuti il cervello per caso?”

E dai, lo sai che sei il nostro asso nella manica! Ti prego Ranma!”

I due ragazzi si erano addirittura inginocchiati ai piedi dell'altro, suscitando le risa aperte degli altri studenti. Ranma sospirò sonoramente sconsolato.

E va bene, ma solo perché so che non mi darete pace ...”

Grande!”

Akane e Sayuri accennarono a reprimere le loro risate, per poi riprendere la loro conversazione.

Da quando Ranma è diventato così paziente, Akane?”

La ragazza spalancò gli occhi.

Che? Ma stai scherzando? A me sembra sempre il solito testone di sempre ...”

Sarà … il vecchio Ranma non avrebbe mai acconsentito così presto alle richieste di quei due ...”

Akane accusò il colpo. Doveva ammetterlo: Ranma dopo l'esperienza della Cina era molto più disteso e paziente in alcune circostanze, forse non così palesemente, ma lo era …

Stava per replicare all'amica che il codinato era il solito baka di sempre, quando una figura si affacciò alla porta dell'aula.

Buon giorno a tutti!”

Ukyo, nella sua uniforme maschile, i lunghi capelli castani raccolti nella coda bassa e con l'immancabile enorme spatola da okonomiyaki, era sulla soglia, con un lieve sorriso stampato in volto. Entrò disinvolta zigzagando fra i banchi per poi mettersi dietro a quello occupato da Ranma. Akane era lì accanto, con Sayuri.

Ciao Akane, come stai?”

La ragazza la squadrò un attimo imbambolata. In tutta quell'usualità c'era qualcosa che non le quadrava. Il volto di Ukyo … era … le sembrava … triste …

Ehi, non mi rispondi?”

Oh, ehm, scusa, bene. E tu?”

Bene grazie.”

Ehi, Ucchan!”

Ranma aveva lasciato alle loro chiacchiere Hiroshi e Daisuke ed aveva raggiunto le tre ragazze. Aveva decisamente trovato il tutto strano: come mai Ucchan non gli era saltata al collo strillando? Non che la cosa gli piacesse, ma il fatto che lo avesse ignorato così bellamente gli sembrava surreale.

Ehi, Ran – chan.”

Ma che fine avevi fatto?”

Akane si riscosse da quella specie di trans.

Già, ce lo stavamo domandando poco fa. Dove sei stata?”

Ukyo chinò un attimo lo sguardo. Non era tanto il come, ma ricordare il perché, quel motivo che ora era proprio davanti ai suoi occhi. Si riscosse dai suoi pensieri, dando una scossa mentale alla sua testa.

Beh, finita la scuola ho ricevuto una lettera di mio padre; voleva sapere come stavo, così ho deciso: glielo avrei detto di persona. Nella lettera mi diceva di essere fermo sulla baia, così lo ho raggiunto. Siamo stati a girare tutta la prefettura ed i paesini di montagna più vicini, preparando okonomiyaki nelle fiere primaverili. È stato bello passare del tempo con lui dopo tanto tempo ...”

La ragazza dai capelli castani alzò lo sguardo verso i suoi interlocutori, a cercare una reazione: Akane aveva un'espressione quasi penosa in volto, mentre Ranma era un blocco di ghiaccio e sudava freddo.

E poi?”

Il codinato intervenne, deglutendo a fatica quel nodo che gli si era formato in gola.

Poi niente … ieri mattina sono tornata, ma ero troppo stanca per venire. Fortunatamente mio padre ha inviato una lettera di scuse al corpo docente ..”

Eh …?”

Il ragazzo non accennava a mollare la sua rigidità. Ukyo intuì la ragione di tale comportamento e sentì quasi le lacrime salirle agli occhi, ma resistette, stringendo nervosamente le mani a pugno.

Akane e Sayuri si scambiarono uno sguardo, avendo scorto il leggero tremolio delle braccia della castana.

Ukyo proruppe allora inaspettatamente in una risata, che di distensivo non aveva niente.

Tranquillo, Ranma, ho spiegato tutto a mio padre … poi con i soldi che ho guadagnato con lo “Ucchan” sono riuscita a regalargli un nuovo chiosco ambulante … Se dovesse rifarsela con qualcuno penso che a temere dovrebbe essere un certo panda ...”

E la ragazza gli fece l'occhiolino, contribuendo a sciogliere leggermente i suoi nervi già in allarme.

Parlarono ancora qualche minuto del più e del meno, poi una ragazzina di un'allegria quasi inopportuna fece il suo ingresso in aula, vestita di un tailleur leopardato decisamente fuori luogo e che le calzava troppo lungo. Si slanciò alla cattedra e salì saltellando sulla sedia.

Buon giorno alunni!!”

La classe ormai piena ammutolì e ciascuno raggiunse il proprio posto a sedere, senza fiatare.

Allora siamo pronti!! Sì!!!!!”

Euforica e con una vocina decisamente acuta, la professoressa Hinako Ninomiya aveva fatto il suo ingresso in aula.

La fronte di Ranma andò a toccare la superficie liscia e fredda del suo banco e la sua bocca emise un mugolio.

E menomale che dovevamo ricominciare bene, eh ...”

Allora prendete il nuovo libro di lingua inglese!”

Era ricominciata la solita routine.

 

Shampoo stava assorta in quella marea di fragili pergamene nella sua camera. Era il paradiso per lei: quello che aveva tentato fino a quel momento era ridicolo, in confronto alle soluzioni che le si paravano di fronte, ma ora non poteva più sbagliare, nemmeno per una misera percentuale: avrebbe cercato la soluzione definitiva.

Scorse ancora quelle che aveva in mano, che riguardavano gli oggetti incantati, finché non arrivò a quella designata. Stava per leggerla, per avere finalmente le sue risposte, quando lo scorrevole fu aperto di colpo.

Shampoo! Shampoo! Dobbiamo aprire il locale!”

Mousse, senza occhiali, urlava a squarciagola, rivolgendosi all'armadio a muro.

L'amazzone, interrotta ed alquanto irritata, afferrò un secchio pieno d'acqua gelata che si era preparata e lo scaraventò contro l'ignaro ragazzo.

Stupido papelo! Si bussa plima di entlale nella camela di una signola!”

Mousse si ritrovò improvvisamente fradicio da capo a piedi, con la tunica ed i pantaloni che gli stavano addosso come un groviglio di indumenti; gli occhiali, che erano posati sul capo, gli ricaddero malamente sul becco. Si scosse, arruffando le piume, e sospirando un tremulo “quack”. Uscì allora a capo chino dalla stanza, portandosi via i suoi vestiti come meglio poteva, afferratili con le ali.

Shampoo si alzò richiudendo di scattò lo scorrevole in legno e carta di riso. Ritornò poi al suo piccolo tavolino, decisamente ingombro. Si sedette nuovamente a gambe incrociate e riprese fra le mani l'oggetto del suo interesse. Finalmente Ranma sarebbe stato suo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qua! Scusate l'ennesimo ritardo, ma, se l'ispirazione non c'è, sono problemi >_< !

Allora, ancora un tassello si è aggiunto: Shampoo ha intenzione di porre fine ai suoi “problemi”, per sempre, e quello che ha sottomano sembra essere terribile. Quale sarà la sua prossima mossa? Ed Ukyo? Cos'è che scombussola così il suo animo? C'entrano forse i nostri? Al prossimo capitolo le risposte ;)

Ringrazio ancora chi mi segue, in questa complicata storia, con particolare riferimento a JuliusCX e 00_sakura_00, che hanno recensito il capitolo precedente, ed a elysa82, che ha inserito la storia fra le sue preferite, grazie a tutti!

See you soon!

p.s. Vi ricordo ancora la mia pagina su facebook, “Noi che scriviamo e leggiamo su efp”.

Sayonara!

  
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