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Autore: Harry Potterish    04/02/2012    3 recensioni
Pansy Parkinson|Introspettivo|Song-fic
Draco Malfoy era stato il primo che avesse considerato quasi al suo livello, il primo che avesse mai visto come un amico e, magari, qualcosa di più. Draco Malfoy era stato il suo tutto, la sua realtà in tempo di pace e il suo sogno ad occhi aperti in tempo di guerra. [...] A Draco Malfoy aveva dato il suo primo bacio. Con Draco Malfoy era stata la sua prima volta. Draco Malfoy era stato il suo primo amore, perché, al di là di quello che tutti credevano, lei teneva veramente a lui. Draco Malfoy l'aveva aiutata, seppur a suo modo, a superare i momenti difficili. Draco Malfoy l'aveva fatta sentire importante, le aveva dato quelle certezze di cui tanto aveva bisogno e, contemporaneamente, le aveva sgretolate una ad una. [...] Avevi ragione tu, si disse Pansy. Hai sempre avuto ragione tu. I sentimenti fanno schifo, l'amore fa male, ma ti posso garantire che è anche dannatamente bello.
Riflessioni di una ragazza innamorata sulle note di Someone Like You di Adele.
Quinta classificata a pari merito al My Best Story - Only Edit Contest indetto da Luna Ginny Jackson sul forum di EFP.
Vincitrice del premio giuria al My Best Story - Only Edit Contest indetto da Luna Ginny Jackson sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Someone Like You


I heard 
That you're settled down 
That you 
Found a girl 
And you're 
Married now 

 Un rumore fastidioso di tacchi risuonò per la navata della chiesa. Pansy Parkinson non poteva certo definirsi una persona religiosa. Ad essere onesti, in tutta la sua vita non aveva mai realmente creduto in qualcuno, o qualcosa, più grande e potente di lei. Aveva trascorso l'infanzia sotto la protezione di una delle famiglie Purosangue più influenti del paese: era diventata viziata e arrogante e, per quanto ne sapeva, era lei stessa l'unica persona alla quale doveva rendere conto delle proprie azioni. Con il ritorno del Signore Oscuro le cose erano cambiate: aveva scelto, o meglio, era stata costretta a piegarsi alla volontà di un pazzo sanguinario. Non le piaceva quella situazione, non le piaceva l'idea di dover uccidere altre persone per far valere i propri ideali e non perché fosse un atto ingiusto e crudele, ma semplicemente perché, da brava Serpeverde, preferiva che fossero gli altri ad agire al posto suo, in modo da non avere responsabilità sulle spalle. Per questo non aveva mai preso il Marchio Nero, giustificandosi con la scusa che stava aspettando il momento giusto, quello in cui sarebbe stata maggiormente pronta e quindi più utile al suo Signore. La verità era che Pansy voleva un futuro, aveva un disperato bisogno di certezze alle quali potersi aggrappare, bisogno di qualcuno che le garantisse che il suo piccolo mondo del quale lei era regina non sarebbe crollato, e uno stupido tatuaggio sul braccio non avrebbe mai avuto questo potere. Al contrario, sarebbe stato una condanna a vivere per sempre odiata da tutti, sia che avessero vinto, sia che avessero perso la guerra. In mezzo a quella confusione e a quella paura era arrivato Draco. Si conoscevano già da tempo e lei faceva parte della sua gang: molti la credevano la sua ragazza, ma lei sapeva che non era nulla di serio. Quando Potter aveva dichiarato al mondo che Lui era tornato, non poterono certo rifugiarsi dietro alla scusa che erano tutte cazzate, perché loro sapevano, sapevano molto, sapevano troppo. Avevano trascorso tutta l'estate precedente e le vacanze di Pasqua  a sentire i loro padri complottare, mormorare nomi, orari e luoghi di ritrovo: erano giovani, ma non stupidi. I loro genitori sempre così insolitamente felici e allo stesso tempo stressati, che li trascuravano continuamente con la promessa di un futuro migliore che non sarebbe mai arrivato, tutto ciò poteva voler dire una sola cosa. Draco Malfoy era debole come lei, aveva paura come lei, era attratto dal lato oscuro come lei, condivideva quegli ideali come lei, ma era ossessionato dall'idea di non deludere i suoi genitori, di essere all'altezza della situazione e del cognome che portava. A differenza sua, perciò, aveva preso il Marchio, si era esplicitamente schierato con una delle due fazioni e questo gesto, per lei, non era stato un atto di codardia e sottomissione, ma un simbolo di coraggio. Aveva iniziato a venerarlo ancor più di quanto non facesse già prima e lui, che in quel momento necessitava di certezze tanto quanto lei, la assecondò. Quella tra loro diventò una storia seria, per quanto seria possa essere una storia tra due sedicenni frustrati. Più che una relazione d'amore, la loro poteva definirsi la silenziosa ricerca di certezze che il mondo esterno non poteva garantire. E con il tempo, per Pansy, Draco era diventato l'unico in grado di farla andare avanti, l'unico con il quale si immaginava a distanza di una decina di anni, l'unico cui dover rispondere delle proprie azioni. Per Draco, invece, Pansy era rimasta una semplice ancora di salvezza, una ragazza tra le tante, una buona amica casomai, ma nulla di più. Pansy Parkinson non poteva certo definirsi una persona religiosa, tuttavia se qualcuno le avesse chiesto che cosa ci facesse in una chiesa babbana in un giorno di metà luglio, avrebbe detto che era lì perché aveva bisogno di ritrovare la speranza, la sua ancora di salvezza. Aveva bisogno di sentire nuovamente il suo odore, di vedere i luoghi dove lui era stato, di immaginarselo in piedi di fronte all'altare vestito di tutto punto, di guardare quei fiori legati alle panche e pensare che no, non poteva averli scelti lui, perché lui odiava i gigli bianchi e tutti i fiori in generale. Perché se su quell'altare ci fosse stata una persona che lo avesse conosciuto veramente proprio come lei, non avrebbe mai permesso che l'edificio venisse agghindato come una bomboniera. Draco, anche a distanza di anni, aveva bisogno di certezze e di stabilità e queste, a suo parere, non sarebbero arrivate con una donna che gli imponeva i suoi gusti.
"Ha bisogno di qualcosa, signorina?" Il parroco si avvicinò con un'aria gentile a Pansy, ma lei non lo degnò di una risposta e fuggì via. Era stato lui a sposarli poche ora prima, ne era certa. Avrei bisogno che annullasse quel matrimonio, che rendesse me la sposa di Draco Malfoy, disse tra sé e sé.

I heard 
That your dreams came true 
I guess she gave you things 
I didn't give to you.

Astoria Greengrass era una Purosangue più giovane di lei, di loro, di qualche anno. Aveva lunghi capelli lisci castani, gli occhi verdi, non tanto alta, con la pelle lattea. Era l'opposto di Draco, fisicamente e caratterialmente: era una ragazza solare, sicura di sé, che amava la vita, una di quelle con il sorriso sempre stampato sulle labbra, una di quelle che anche nei momenti tristi sapeva ridere, una di quelle che potevi odiare facilmente e, allo stesso tempo, ti sentivi in colpa per questo, perché erano tutt'altro che detestabili. Quando aveva ricevuto la partecipazione di nozze, Pansy aveva deciso fin da subito di non presentarsi: lei aveva raggiunto la sua stabilità grazie a Draco, era riuscita ad affrontare la guerra grazie a Draco, aveva conosciuto l'amore grazie Draco, era stata felice grazie a Draco. Lui le aveva dato tanto e lei lo aveva ricambiato solo con incertezze e paure. Forse era stato lì il suo errore più grande: dare tutto per scontato, pretendere di rimanere la regina anche quando doveva trattare una persona come pari. Forse Astoria era riuscita davvero ad aiutarlo e renderlo felice, pur non conoscendolo, pur non comprendendolo appieno, pur non avendo trascorso anni e anni in sua compagnia a scorrazzare per i corridoi di Hogwarts e a tormentare i Grifondoro. Lei era una brava ragazza, una brava persona e, in fondo, lo meritava.

 

Old friend, why are you so shy? 
It ain't like you to hold back or hide from the light. 

Draco Malfoy era stato il primo che avesse considerato quasi al suo livello, il primo che avesse mai visto come un amico e, magari, qualcosa di più. Draco Malfoy era stato il suo tutto, la sua realtà in tempo di pace e il suo sogno ad occhi aperti in tempo di guerra. Lei voleva vederlo felice, lo voleva veramente, voleva che almeno uno di loro riuscisse ad ottenere quello che entrambi avevano desiderato senza mai confessarlo a voce alta, perché era pericoloso e proibito. Era pericoloso per un Mangiamorte ammettere di voler vedere la fine della guerra arrivare il più presto possibile, anche a costo di perderla. Era proibito per un Mangiamorte ammettere di voler fuggire, di abbandonare il Signore Oscuro per paura e stanchezza. Ora era lì, davanti ai suoi occhi. Si era nascosta con un Incantesimo di Disillusione per riuscire ad entrare inosservata nella Villa dove si sarebbe tenuto il ricevimento: aveva voglia di vederlo sorridere per l'ultima volta e poi scappare e non incontrarlo più, perché sarebbe stato troppo doloroso. Era sempre stata lei quella che si nascondeva, che voleva vivere nell'ombra; lui era quello che, pur essendo un Serpeverde, non si tirava indietro per tenere alto l'onore del suo casato. Non aveva mai capito dove trovasse quella forza: probabilmente il suo segreto era quello di rimanere freddo, di non legarsi veramente a nessuno, e infatti anche nel suo sguardo verso la moglie poteva leggere affetto, ma non amore. Sentì l'Incanto che la proteggeva scivolare via e si nascose dietro ad un albero, aspettando il momento opportuno per smaterializzarsi senza farsi notare, ma lui la vide. La vide e non fece nulla, si voltò semplicemente dall'altra parte, fingendo che tutto quello che era accaduto in passato non contasse più alcunché. Fingendo, o forse, credendolo davvero. 

I hate to turn up out of the blue uninvited, 
But I couldn't stay away, I couldn't fight it, 
I had hoped you'd see my face, 
And that you'd be reminded that for me it isn't over.
 

Era stato più forte di lei, aveva ceduto alla debolezza di vederlo ancora. Si odiava, si odiava profondamente per questo. Dopo l'annuncio del fidanzamento aveva deciso di rifarsi una vita, di non pensare più a lui, di lasciar perdere, e invece ci era ricaduta. Draco Malfoy per lei era come una droga: ne era assuefatta, si era lasciata trascinare in quel vortice pericoloso dove, per un po', si era sentita felice, poi aveva iniziato lentamente ad autodistruggersi. E quando era finita la sua dose, aveva dovuto imparare a farne a meno. Dovuto, ma non voluto, ed era questo a fare la differenza. Si era illusa, all'inizio, che fosse meglio per entrambi chiudere con il passato, che fosse stata una propria scelta, che se fosse rimasta con Draco sarebbe stato come continuare a vivere la guerra giorno dopo giorno, continuare a soffrire e a non avere certezze. Sotto certi aspetti era vero, ma per la maggior parte erano bugie. Aveva deciso di non andare al matrimonio proprio per quello, poi era caduta nella tentazione: voleva vedere chi era quella donna che l'aveva sostituita, voleva capire se lui era felice, voleva assicurarsi che Astoria lo meritasse. Si era voluta nascondere, poiché convinta del fatto che, se lui l'avesse notata, si sarebbe sentito scombussolato, avrebbe capito che non era finita, non realmente, e lei non aveva intenzione di rovinargli il momento. Invece lui, alla fine, si era davvero accorto di lei, ma non era cambiato nulla: era solo una dei tanti invitati, per giunta quella presentatasi senza regalo.

 

You know how the time flies, 
Only yesterday was the time of our lives, 
We were born and raised in a summer haze, 
Bound by the surprise of our glory days.

Era assurdo. Assurdo vederlo sorridere insieme ad un'altra e sorridere veramente, non ghignare. Assurdo vederlo così indifferente nei suoi confronti. Assurdo averlo tanto vicino e, allo stesso tempo, distante. Assurdo pensare che solo pochi anni prima, pensando a questo giorno, tutti avrebbero dato per scontato che ci sarebbe stata lei in quell'abito bianco. Ma dopo ore passate a piangere e a riflettere da sola, Pansy aveva capito che la colpa non era di nessuno dei due. Erano entrambi cresciuti in un ambiente troppo protetto, troppo esclusivo, troppo abituati a ritenersi superiori agli altri e a non mostrare i propri sentimenti. Si erano conosciuti nel momento più sbagliato, o più giusto, a seconda dei punti di vista. Avevano bisogno l'uno dell'altra, dovevano sostenersi, potevano mostrare le loro sofferenze a qualcuno che, ne erano certi, non ne avrebbe fatto parola con nessuno. Ma, così facendo, lei per Draco era diventata una sorta di confidente, di amica, nulla di lontanamente simile a quello che lui era per Pansy. Lei non sarebbe mai stata il suo mondo, ma allora era così accecata dai problemi, dalla paura e da questa ossessione che non poteva certo rendersene conto.

Nothing compares, 
No worries or cares, 
Regrets and mistakes, they're memories made, 
Who would have known how bittersweet this would taste? 


La sensazione allo stomaco era strana. A Draco Malfoy aveva dato il suo primo bacio. Con Draco Malfoy era stata la sua prima volta. Draco Malfoy era stato il suo primo amore, perché, al di là di quello che tutti credevano, lei teneva veramente a lui. Draco Malfoy l'aveva aiutata, seppur a suo modo, a superare i momenti difficili. Draco Malfoy l'aveva fatta sentire importante, le aveva dato quelle certezze di cui tanto aveva bisogno e, contemporaneamente, le aveva sgretolate una ad una. Ripensandoci, con una freddezza che solo la rabbia può dare, Pansy capì che c'era una vena ironica in tutta quella situazione. Era ironico vedere che lei, che aveva trascorso una vita a piegare gli altri sotto di sé, stesse soffrendo per l'unico che fosse riuscito a tenerle testa. Era ironico, o forse, era il normale corso della natura. 

Nevermind, I'll find someone like you, 
I wish nothing but the best for you, too, 
Don't forget me, I beg, 
I remember you said, 
"Sometimes it lasts in love, 
But sometimes it hurts instead." 


Alla fine del banchetto, quando iniziarono a lanciare i fuochi artificiali, si smaterializzò, complice il rumore che avrebbe garantito una sua fuga silenziosa. Lo aveva rivisto, lo aveva amato per l'ultima volta, aveva capito che voleva solo vederlo felice. 
Avevi ragione tu,  si disse Pansy. Hai sempre avuto ragione tu. I sentimenti fanno schifo, l'amore  fa male, ma ti posso garantire che è anche dannatamente bello. Ti amo, ti amo abbastanza da chiederti solo di essere felice con Astoria e di vivere la tua vita appieno. Non potrò avere te, ma troverò qualcuno come te, qualcuno che mi dia certezze e che mi tratti come una regina. E saremo tutti felici.
Ma, in fondo, anche lei in cuor suo sapeva che quel qualcuno non sarebbe mai stato davvero come Draco.

 
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead.

 



Angolo di Harry Potterish
Questa song-fic di cui non vado particolarmente fiera è nata in un momento di follia dopo aver letto una frase della long "Never Let Me Go" di flors99: "Mi odio perché ti amo." L'ho unita alla mia canzone preferita ed è nato... ciò. So che è il genere di storia pesante da leggere, che fa scappare la gente dopo le prime tre righe e bla, bla, bla, però volevo riscattare Pansy e far capire che noi streghe senza cuore, in realtà, abbiamo dei sentimenti, come tutti. Se vi va di lasciarmi una recensione, anche solo per dirmi che è la cosa più brutta che abbiate mai letto, fatelo. Questa volta non lo pretendo, vi ho già rubato abbastanza tempo.
Harry Potterish

 

Edit del 1/03/2012: questa storia si è classificata quinta a pari merito al My Best Story-Only Edit Contest di Luna Ginny Jackson. Ha vinto, inoltre, il premio giuria. Ringrazio infinitamente la giudiciA per il bellissimo giudizio che mi ha lasciato. Per la questione del matrimonio, so che nel Mondo Magico funziona diversamente, ma la Chiesa aveva un che di romantico... Chiamiamola licenza poetica. Comunque, se mi sono affezionata a questa storia lo devo, in parte, a Luna Ginny Jackson e al suo contest. Ecco a voi come sono stata valutata:
 

Harry Potterish con "Someone Like You" 

Grammatica e Lessico 10/10 
Originalità 9/10 
Stile 9/10 
Caratterizzazione dei personaggi 9/10 
Gradimento personale 10/10 
Totale 47/50 

Grammatica e Lessico: Non ci sono errori, non ne hai fatti, e se anche ne hai fatti mi sono sfuggiti. Qui sono rimasta sconvolta, sei davvero brava. 
Originalità: Non ho tolto la fanfiction dai preferiti, e anche se sono imparziale, la tua fanfiction è arrivata comunque con un bel posto in classifica. E' stata una delle ultime che ho valutato perchè era una delle OS più lunghe. La amo, e sarà sempre tra i miei preferiti. Ho un sacco di cose da aggiungere che mi sfuggono.. Ah, si, una. Nel settimo libro la Rowling descrive il tipico matrimonio dei maghi. Se è così per i Weasley, credo che i Malfoy non si abbasserebbero mai a celebrare un matrimonio di tale importanza in una Chiesa Babbana. Non sei stata l'unica a scrivermi di una Chiesa, percui ti perdono (xD), ma mi piacerebbe sapere il motivo di questa cosa. 
Stile: Beh, lo stile. Lo stile è superbo, ti ho odiato quando hai scritto "Questa song-fic di cui non vado particolarmente fiera". Come fai a non andare fiera di una cosa del genere. La canzone, ovviamente, non la conosco (io non conosco canzoni, quindi solo capibile xD), ma amo la song fic che hai fatto . Amo come scrivi, ti basta?! 
Caratterizzazione dei personaggi: Uno dei (tanti) motivi per cui ho amato la tua fanfic è che Pansy non viene descritta come la sgualdrinella di turno ma come una persona con dignità, emozioni e sentimenti, nonostante sia sempre una Serpe convinta. Lo so, sembra una stupidata, ma leggere tutte quelle fanfiction in cui Pansy viene usata e abusata mi rattristisce... Astoria, poi, me la immagino esattamente così come l'hai descritta tu, ovvero l'opposto di Draco (motivo per cui amo le Dramione: sono opposti). 
Gradimento personale: Perdonami, perdonami, ma ho dovuto darti punteggio pieno, perchè la tua fanfiction ha l'onore di essere tra le mie preferite, e ti assicuro che per essere tra le mie preferite devi aver fatto molto. E in effetti "ehweh"... Non ho niente da aggiungere, a parte che amo questa OS, quindi a presto e a risentirci...ah, quasi dimenticavo... se hai dubbi o domande, io sono qui! 
Totale 47/50 

  
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