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Autore: PuccaChan    04/02/2012    1 recensioni
Ho deciso di modificare questa storia, che inizialmente conteneva un unico capitolo, in una raccolta di ciò che potrebbe passare per la mente dei personaggi di SIH in momenti particolari...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Caspiterina... mi sono appena resa conto che ho dimenticato d'inserire in questa raccolta un ultimo, importantissimo personaggio! ^_*

 


*


Se c’era una cosa che Sorata amava fare più di tutto, quella era starsene tranquillo sul divano a oziare. Batteva perfino il momento dei pasti, anche se di pochissimo. Del resto non è che un gatto abbia molto altro da fare, come lui stesso si rendeva ben conto. Ora che aveva raggiunto la rispettabile età di 10 anni aveva imparato a prendere la vita come veniva, giorno dopo giorno, anche se ogni tanto gli capitava ancora qualcosa d’inaspettato.
Chi andava mai a pensare, ad esempio, che si sarebbe trasferito in una nuova casa e avrebbe conosciuto dei nuovi umani? Inizialmente la cosa lo aveva un po’ preoccupato: lui era affezionato agli spazi che conosceva così bene nella vecchia casa e ormai si era abituato a condividerli con una sola persona, come se la sarebbe cavata in quella nuova situazione? Per fortuna i suoi timori si erano rivelati infondati: non solo la casa gli piaceva molto (era perfino più spaziosa di quella vecchia e quel piccolo divano era proprio comodo, e nessuno aveva avuto da ridire quando lui lo aveva eletto a sua “nuova dimora”), ma aveva preso in simpatia anche i suoi due occupanti. L’uomo alto e biondo chiamato Kirishima non mancava mai di salutarlo con una bella grattata dietro alle orecchie ogni volta che s’incrociavano e di allungargli qualche delizioso bocconcino, a patto però che non ci fosse nessuno che guardava; e in quanto alla graziosa bambina di nome Hiyo, beh… era semplicemente adorabile. Sembrava in perfetta sintonia con lui, quasi come se fosse un po’ “gatta” anche lei; se lui aveva voglia di giocare lei giocava volentieri, se aveva voglia di starsene per conto suo lo lasciava in pace, e soprattutto gli permetteva di dormire nel letto insieme a lei, cosa che a Sorata piaceva moltissimo: adorava rannicchiarsi al calduccio sotto le coperte con Hiyo e sentire le sue morbide e delicate manine che lo coccolavano finché entrambi non si addormentavano.
Ma la cosa più sorprendente per Sorata era il cambiamento avvenuto nel suo padrone, Yokozawa. Ad essere sinceri non aveva un solo padrone, ma ben due: anche Takano lo era, e da molto più tempo di Yokozawa visto che era stato lui a trovarlo quando era ancora un cucciolo. Ormai però era soprattutto Yokozawa che si occupava di lui e, anche se Sorata sarebbe sempre stato grato a Takano di averlo salvato dalla strada, doveva ammettere di essere molto più affezionato a Yokozawa. Voleva davvero un gran bene a quell’uomo sempre serio e incline agli scatti di collera, che però sapeva essere tanto buono con lui. Spesso aveva l’impressione che il suo amico umano fosse profondamente triste e non riusciva a capire perché; forse si sentiva solo, forse lui non gli stava abbastanza vicino? La cosa finiva sempre per rattristare anche Sorata, perché avrebbe tanto voluto tirargli su il morale e non sapeva come fare. Ma da quando si erano trasferiti nella nuova casa Yokozawa si era praticamente trasformato in un’altra persona: adesso rideva molto di più e non aveva affatto l’aria di sentirsi solo. Era bello vederlo così.
Le orecchie di Sorata vibrarono leggermente sentendo lo scatto della porta che si apriva; girò la testa da quella parte e vide Yokozawa che entrava in casa. Kirishima e Hiyo invece non erano ancora tornati (chissà dov’erano andati…).
Lieto che fosse finalmente arrivato qualcuno a tenergli compagnia, anche perché quel languorino allo stomaco lo avvertiva che doveva essere già l’ora di cena, Sorata balzò giù dal divano e andò a strusciarsi ai piedi di Yokozawa per salutarlo.
“Ehi, ciao Sorata. Tutto ok?”
“Meow…”
“Hai fame, eh? Vieni con me, ci penso io.”
Il fatto che Yokozawa riuscisse sempre a capirlo al volo era davvero fantastico. Sorata lo seguì in cucina tutto contento e, non appena lui gli ebbe riempito la ciotola, cominciò subito a mangiare; Yokozawa prese una lattina dal frigo e si sedette su una sedia accanto a lui. “Piano, altrimenti ti strozzi, golosone che non sei altro” gli disse affettuosamente.
Sorata si fermò un secondo e gli lanciò un’occhiata come per dirgli di non preoccuparsi, che tanto lui sapeva il fatto suo. Yokozawa bevve un sorso dalla sua lattina, poi stese una mano e lo accarezzò sulla testa con la punta delle dita per non disturbarlo. Rimasero in silenzio mentre Sorata vuotava la sua ciotola; dopo un po’ Yokozawa gli chiese:“Allora, come ti trovi qui? Credi che ti piacerà?”
Sorata, che aveva già cominciato a ripulirsi il muso, alzò gli occhi su di lui.
“Sai, non ero sicuro che fosse una buona idea. Soprattutto per te.”
Sorata inclinò la testa di lato.
“Ok, anche un po’ per me. Avevo… paura, credo. Forse ti sarai accorto che non mi piacciono molto i cambiamenti, e che la mia vita ultimamente era diventata un casino. E così non sapevo se fosse il momento giusto per farlo… o se potessi veramente farlo.”
Yokozawa fece una pausa, guardando dritto davanti a sé; Sorata ricominciò a fare toeletta, stando bene attento a non perdersi nulla di quello che lui gli diceva.
“Comunque, vuoi sapere una cosa? Credo proprio che saremo felici qui.” Yokozawa tornò a guardarlo e sorrise. “In effetti… io lo sono già.”
“Meow…”
Ah, che peccato che non parlassero la stessa lingua! Sorata aveva una gran voglia di dirgli che aveva capito quell’ultima cosa che aveva detto e che era davvero, davvero felice per lui; ma i gatti non sanno parlare, e gli umani non sanno miagolare. Non poté far altro che strusciare di nuovo la testa contro le sue gambe, e Yokozawa allungò la mano per accarezzarlo ancora. Sorata si godette le sue carezze, sperando che avesse capito, e augurandogli con tutto il cuore che quella felicità non finisse mai.



FINE.



Bene, eccoci alla fine di questa piccola raccolta! Spero vi sia piaciuta! Devo dire un immenso GRAZIE a tutti coloro che l'hanno letta, seguita o commentata... siete fantastici! Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, mi rendete sempre felice! Alla prossima! ^_*

Pucca.

  
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