NO
HAPPY ENDING
This is the hardest story that I’ve
ever told
No hope, or love, or glory
Happy endings gone forever more
I feel as if I feel as if I’m wastin’
And I’m wastin’ everyday
(Mike-happy
ending)
Ti
ricordi di quel qualcosa, una cosa fra le tante,
che si trovava in camera dei tuoi genitori, e che da piccola avevi
l’assoluto
divieto di toccare?
Sarà
stata quella scatola rossa ricamata, al cui
interno era celato il più prezioso dei tesori: la collana di
perle della mamma.
Quella che le vedevi tirare fuori ed indossare solo per le occasioni
speciali.
O
forse saranno state quelle scarpe dorate con il
tacco alto, così belle che tu volevi poterle indossare
soltanto per poterti
sentire…proprio come Cenerentola.
Per
me non è mai stato niente di tutto ciò; Io,
Renesmee Cullen sono cresciuta in una famiglia di vampiri e, quando si
vive per
secoli, le cose di valore perdono importanza. Nessuno mi ha mai vietato
di
giocare con i gioielli di mia madre, tanto più che per lei
non sono mai stati
davvero preziosi così come i suoi vestiti, altra cosa per
cui non ha mai perso
la testa. Il mio oggetto vietato consisteva solo in un piccolo baule di
mogano
nero che giaceva, da sempre, nell’angolo dietro la porta
della camera da letto,
nella casetta del bosco.
Ci
avevo vissuto la mia infanzia forse troppo corta.
E, come ogni bambino, ero attratta irrimediabilmente da quel unico
oggetto
vietato.
Ci
giravo intorno, sfioravo con le mie piccole mani
i bordi e sistemavo le mie barbie preferite proprio lì,
fingendo che quella
fosse la loro casa. Cosa oltremodo ridicola visto che, in camera mia,
possedevo
un intera collezione completa di case per le bambole, con tanto di
piscina e
accessori extra lusso.
Ma
niente da fare, quel baule per me esercitava una
forza di attrazione impossibile da spiegare e altrettanto forte era la
cocciutaggine con cui mia madre mi vietava ogni giorno di aprirlo o di
spiegarmi semplicemente che cosa contenesse.
Adesso
il tempo è passato, non sono più una bambina
e mi ritrovo qui, in ginocchio, davanti a questo baule ed il cuore che
mi batte
forte. Ho il presentimento che forse quel divieto potrebbe valere
ancora, e
forse aprirlo non è la cosa migliore che io possa fare,
forse certe curiosità
dovrebbero rimanere insoddisfatte. Perché mia madre non
l’ha portato via con sé
quando ci siamo trasferiti in Alaska? Potrà mai avere
ripercussioni sulla mia
vita perfetta?
Le
mie mani iniziano a sudare, perché sì, la mia
vita, nonostante sia uno strano essere vivente, un ibrido,
metà vampiro e metà
umana, e legata da un ancora più strano vincolo magico, al
mio fidanzato Jake,
la considero davvero perfetta.
Eppure,
nonostante ciò, so che c’è un motivo se
ora
sono qua di nuovo a Forks. E non è solo
l’imminente matrimonio di mio nonno
Charlie che, dopo anni di frequentazione non proprio clandestina con la
madre
di uno dei nostri migliori amici, Seth Clearwater, ha finalmente deciso
di
venire allo scoperto e vivere appieno quel legame così
inaspettato e forte che
è nato fra loro.
Nonno
e Sue mi hanno sempre fatto un infinita
tenerezza, lui, quel omone burbero e di poche parole, che nelle mani
della
dolce Sue diventa come creta da modellare. Sono così felice
per loro, lo siamo
tutti, tanto che non abbiamo esitato a mollare su due piedi la nostra
nuova
vita a Bethel per correre qua da loro. Il matrimonio sarà
celebrato a La Push,
dove tutti conoscono e condividono il nostro segreto, quindi nessuno si
chiederà davvero come sia possibile che la figlia di Charlie
ed il suo amico Jacob
non siano cambiati di una virgola da quando, quasi otto anni fa, hanno
lasciato
questa piovosa cittadina. E per quando riguarda il resto dei mie
parenti… Sam è
stato irremovibile, avrebbe fatto uno strappo al trattato, ma solo per
mia
madre. Agli altri non sarebbe mai stato concesso di entrare alla
riserva e di
conseguenza di assistere al loro matrimonio.
Perché
non riesco semplicemente a concentrarmi su
questa gioia e su questi giorni di festa invece di far scattare, con le
mie
mani candide e ben curate, la serratura d’ottone di questo
baule, che ancora
non immagino essere il mio vaso di pandora?
In
un attimo sollevo il coperchio, infilo dentro una
mano, e ancora non ho capito che sto per porre fine alla vita serena,
spensierata e maledettamente inconsapevole che ho vissuto fino ad
allora.
Mi
siedo sul pavimento freddo, le mie mani tremano
mentre dispongo il contenuto con ordine intorno a me: un plico di
fotografie,
una t-shirt bianca e consumata con macchie di grasso ancora visibili,
un
piccolo… porta fortuna? O forse…
sì…uno scacciapensieri ed infine un diario,
talmente carico di parole ed oggetti incollati da non restare quasi
più chiuso.
I ricordi della vita umana di mia madre.
Adesso
basta Renesmee, la tua curiosità
è stata soddisfatta, questo è tutto il grande
segreto che tua madre celava. E’
semplicemente la vita che ha deciso di abbandonare per seguire tuo
padre, il
suo grande ed unico amore. Non andare oltre, mi
urla quasi
terrorizzata una parte di me, non c’è
nient’altro che devi sapere.
Eppure un'altra parte vuole ignorare quel richiamo. Afferro il plico di
fotografie, levo l’elastico, lo arrotolo al mio polso ed
inizio a scorrerle una
ad una.
Nella
prima c’è mia madre, in braccio a mio Nonno e
a mia Nonna Reneé, giovani come non li avevo mai visti; e
poi di nuovo mia
madre, questa volta più grande, credo che abbia sei anni.
E’ sulla spiaggia di
First Beach ed ha il visino bianco sporco di sabbia. Sorride, accanto a
lei un
bimbo più piccolo con una palletta in mano che la guarda
quasi incantato… e
sono sicura di conoscerlo.
È
Jake, il mio Jake, ma quello che non riconosco di
lui è proprio lo sguardo. Non ho mai visto sul suo viso
quell’espressione così
innocente e allo stesso tempo consapevole, non ho mai visto quegli
occhi così
dolci così profondi e luminosi. Gli occhi che conosco io non
sono mai stati
illuminati da questa luce.
Continuo
a guardare le foto, adesso il tempo è
passato. Mia madre è più grande con quelli che
devono essere i suoi compagni di
liceo. Non me ne ha mai parlato molto. Sorridono appoggiati ad una
macchina,
nel cortile della scuola. Trovo una foto dei miei zii, Alice e Jasper,
perfetti
e bellissimi, e finalmente di nuovo mia madre e questa volta accanto a
lei mio
padre. C’è qualcosa che stano però, non
è questa l’immagine che ho sempre avuto
di loro: mio padre le cinge il fianco con amore ma è troppa
la differenza fra
loro due. Forse perché lei è ancora umana e lui
è già perfetto nella sua
immortalità?
Prendo
l’ultima foto: è una di quelle diapositive da
foto delle macchinette del centro commerciale. Una fila di quattro. Non
avrei
mai immaginato che mia madre potesse avere una di queste foto, lei
così timida,
come tutti mi hanno sempre detto, stretta nel piccolo spazio di quelle
cabine
quasi claustrofobiche. Il mio cuore accelera la corsa quando metto a
fuoco che
quello vicino a lei è di nuovo Jacob. Il mio cuore si ferma.
L’espressione
del viso di Jacob è la stessa del
bambino sulla spiaggia, anche se gli anni sono passati. Mia madre gli
è seduta
in braccio ed i miei occhi vorrebbero smettere di vedere eppure sono
incollati
a quelle immagini. Le scorrono fameliche… ed è
come se qualcosa mi colpisse con
la forza di mille cubetti di ghiaccio e mi facesse aprire gli occhi su
quello
che ho sempre avuto davanti ma non hai mai visto realmente. Non
è come la foto
con mio padre, qua finalmente mia madre sembra a sua agio e la sua
felicità
appare così genuina che i loro sorrisi fanno male,
perché mai ho visto mia
madre sorridere così.
Nella
prima nessuno dei due guarda la telecamera,
forse non si sono neanche accorti che la foto stava per essere
scattata. Mia
madre ha le guance colorate di rosso, il suo imbarazzo è
tangibile mentre Jake
le sta sistemando una ciocca dietro le orecchie. E poi un altro scatto,
questa
volta sorridono entrambi, più rilassati e poi… la
terza foto, ed è come se la
loro risata uscisse dal tempo, stanno facendo la linguaccia e sembrano
così
giovani… molto più di ora, anche se so che sono
congelati per sempre nella loro
adolescenza ed il loro aspetto fisico non è veramente
cambiato. È la loro
spensieratezza a renderli diversi, una spensieratezza che ora non hanno
più. Ed
infine… la quarta immagine, che mi squarcia il petto.
È come se il mio mondo
venisse capovolto mentre vedo le labbra di Jake posate sulla tempia di
mia
madre e noto gli occhi chiusi di lei sotto quel tocco che so essere
così caldo
e confortante.
Non
capisco, mi porto una mano al petto dove il mio
cuore ormai batte impazzito, ricerco la foto con mio padre e la accosto
a
questi fotogrammi. Le osservo entrambe, cos’è che
mi turba? Non hanno mai
nascosto la loro amicizia. Ho sempre saputo che Jake è stato
ed è ancora il suo
migliore amico. So anche come, in quei momenti in cui mia madre si
corazza
dietro un silenzio impenetrabile, lui sia l’unico che riesca
ad avvicinarla. Ho
sempre creduto che fosse per via di quell’amicizia di vecchia
data. Ma questa
foto sembrano dire altro. Non è amicizia quella nei loro
sguardi, posso notarlo
in quello di Jake, uno sguardo che amo e che credevo di conoscere
così bene. È
completamente diverso da quello che dedica solo a me. Ed è
in questa frazione
di secondo, in cui rivedo con la mente gli occhi del mio Jacob che si
posano su
di me, che decido di andar fino infondo. Prendo il diario di mia madre
ed
inizio a scorrere le pagine, perché so che lì
c’è qualcosa che forse sarebbe
meglio rimasse segreta, ma che io non posso più ignorare: la
verità. E ora so
anche che farà male.
Non
riesco a bloccare il tremore delle mie mani
quando trovo una pagina macchiata dai segni delle lacrime, sotto di
esse riesco
ancora a scorgere il nome di Jacob. Ed è un nome carico di
dolore.
“Jake
mi ha lasciato. E’ la secondo
volta che oggi mi trovo ad usare questa parola, dovrebbe suonare
ridicola,
eppure è l’unica che trovo per dare un senso a
questo dolore che mi sta
uccidendo. Di nuovo.
Io
e Jake abbiamo viaggiato sempre su
una linea di confine così incerta che non mi sembra strano
esprimermi in questa
maniera. Lui si è stancato di me. Lui che ormai è
diventato il mio tutto, la
mia aria, il mio sole, la mia ragione per non lasciarmi andare
e… se n’è
andato. E mi chiedo come farò ora a sopravvivere. Chi
curerà la mia ferita? Chi
riuscirà ancora a far nascere sul mio viso un sorriso?
Perché l’unica cosa
bella che era rimasta nella mia vita inutile è andata via da
me ed io non so
come andare avanti? Com’è stato possibile che il
mio cuore già spezzato
riuscisse a rompersi in pezzi ancora più piccoli? Lo so, ma
ho paura di dirlo.”
Continuo
a leggere e tutta la loro storia prende
forma sotto i miei occhi e nella mia mente. Capisco come lui, il mio
Jake, si
sia preso cura di mia madre quando il dolore per mio padre aveva
minacciato di
sopraffarla, capisco come lui sia diventato importante. Capisco il suo
amore
per lei. Vedo attraverso le parole di mia madre come lui, per mantenere
una
promessa, andò contro tutto e tutti e la rese partecipe del
suo segreto,
capisco con quanta caparbietà lottò per lei.
Quasi non respiro più quando
arrivo a questa pagina.
“Sono
innamorato di te Bella. Bella ti
amo. E voglio che tu scelga me invece che lui.”
Dio,
come ha potuto dirmi queste parole?
Chi gli ha dato il diritto di dirmi che è innamorato di me?
Credevo che fosse
il mio migliore amico. Perché ha voluto rovinare tutto? E
come cavolo ho fatto
a essere così stupida da tirare un pugno ad un licantropo?
Questa dannata mano
mi fa un male insopportabile, mi fa male quasi quanto la testa, a furia
di
pensare a quel bacio che ho rifiutato con tutta me stessa. Non voglio
scrivere
di questo, voglio solo dimenticarlo, perché ho tremato
quando le sue labbra hanno
toccato la mie. Ho tremato, stretta lui, e l’unica cosa che
posso fare è
negare. Negare a me stessa un sentimento che mi lascerebbe lacerata.
L’unica
certezza a cui voglio credere è che odio Jacob
Black”
Se
non fosse quasi una tragedia riderei della personalità
di mia madre che traspare da queste pagine. Riderei di come cerchi di
negare a
se stessa un sentimento che invece a me appare nitido come una giornata
di
sole. Riderei di come abbia cercato con tutte le sue forze di mettere a
tacere
un amore che invece riscaldava ogni cellula del suo corpo. Ed invece di
ridere…
inizio a versare lacrime.
“Due
giorni al mio matrimonio. Fra due
giorni diventerò la signora Cullen. Come dovrebbe sentirsi
una sposa quando
manca così poco alle sue nozze? Nervosa, agitata, felice? Io
so solo che mi
manca Jake.
È
più di un mese che non ho suo notizie.
Starà bene? Perché è andato via? Lo
vedrò ancora?
Ho
bisogno di dirgli addio. Non può
essere l’immagine di lui sofferente, in quel letto troppo
piccolo, mentre gli
spezzo il cuore, l’ultima che ho di lui.
Ho
bisogno ancora di te, Jake. Ho
bisogno ancora di un tuo abbraccio caldo. Ho bisogno della tua presenza
in
queste ultime ore della mia vita che mi restano, perché
spezzando il tuo cuore
ho lacerato anche il mio.
Ti
ho regalato l’ultimo soffio della mia
anima, l’ultimo battito del mio cuore… ma ora ho
bisogno di sentirlo ancora,
ancora un’ ultima volta.”
Oramai
singhiozzo senza ritegno, alla fine l’aveva
fatto. Aveva ammesso di amare Jake. Non posso fare a meno di chiedermi
se mio
padre sapesse questo. Se era consapevole di questo amore che la
spaccava a
metà. Se era al corrente del fatto che, a due giorni dalle
sue nozze, c’era un
unico nome che vagava nella mente di mia madre e non era il suo.
“Ho
convinto Edward ad andare a caccia,
oggi. Lo so, al parto dovrebbe mancare veramente poco, ma da quando
abbiamo
scoperto che cosa serve al bambino sto molto meglio. Volevo solo
qualche ora
per stare da sola e pensare. Ho fatto un sogno stanotte…ed i
sensi di colpa mi
stanno portando alla pazzia. Ho sognato la mia gravidanza ma era tutto
normale,
sembrava tutto così diverso e tutti erano felici,
soprattutto Jake, perché in
grembo portavo suo figlio.
Era
solo un sogno. Ma una parte di me,
una minuscola e fastidiosa parte di me, avrebbe voluto che fosse
realtà. Mi
maledico per questo, perché amo Edward ed il nostro bambino
più di me stessa.
Ma quella parte di me legata a Jake non riesce a non soffrire ancora
per quella
vita che non avremo mai.
Vorrei
solo liberarlo. Vorrei che
andasse via, vorrei che smettesse di sorridermi in quel modo, vorrei
che
smettesse di guardarmi trasmettendomi tutto il suo amore,
perché io non lo
merito. So che lo sto distruggendo di nuovo, ma non riesco a fare a
meno della
sua presenza. Ancora, sempre, comunque. “
Non
c’è più niente dopo questa pagina e non
mi serve
leggere altro. Quello che è avvenuto dopo lo conosco,
è la mia storia. La mia
nascita, la morte di mia madre, l’imprinting.
Imprinting.Ho
sempre accarezzato questa parola nella mia mente, era qualcosa che
forse non
riuscivo a spiegare del tutto ma che consideravo una benedizione. Mi
ero fidata
delle parole che Jake aveva pronunciato dopo il nostro primo bacio.
“La
magia più potente che possa esistere. Quando due
anime gemelle si incontrano per la prima volta, la potenza che nasce da
quel
incontro diventa una forza che li legherà per la vita o nel
nostro caso per
l’eternità”
Ora
non vedo più niente di unico e speciale nel
nostro legame. All’improvviso mi tornano alla mente altre
parole pronunciate da
lui.
“I
tuoi occhi, Nessie. Sono la cosa che amo di più
di te.”
I
miei occhi… lui ama i miei occhi… gli occhi di
mia
madre.
Mia
madre aveva negato l’amore per Jake ma entrambi
erano convinti che in un mondo senza magia e soprannaturale sarebbero
state
anime gemelle. Non eravamo io e Jake ad essere speciali. Lui e mia
madre lo
erano. Io sono solo il suo stupido contentino che il destino beffardo e
crudele
ha deciso di dargli. Io ho gli occhi di mia madre. Io sono
l’unica cosa di lei
che continua a vivere.
Il
mio cuore batte troppo forte ed i miei pensieri
vorticano nella mia testa impazziti, i mei occhi continuano a vedere, a
rivivere ogni bacio, ogni sguardo, ogni carezza di Jake. Ma non
è ancora
abbastanza. La mia mente crudele mi fa vedere anche lei, mia madre. La
vedo
dietro ogni gesto, dietro ogni sospiro. Rivedo il loro amore. Rivedo
quelle
foto e quelle espressioni felici. Rivedo me e lui, mia madre e mio
padre, ma
quei sorrisi non ci sono.
Rivedo
giorni vissuti che non avevano niente di
speciale e che oramai appaiono come tessere fondamentali di un puzzle.
Rivedo
un impercettibile movimento delle ciglia di
mia madre, a cui nessuno dà realmente importanza. Rivedo la
mano di Jake che si
ferma a pochi millimetri dalla sua guancia, la vedo rimanere sospesa
una
frazione di secondo per poi ricadere lungo il suo fianco. Rivedo quel
gesto
negato, non una, ma mille volte. E all’ improvviso mi rendo
conto che non li ho
mai visti sfiorarsi, li vedo cercarsi con gli occhi e distogliere lo
sguardo,
vedo mani avvicinarsi ed allontanarsi, vedo mio padre irrigidirsi e
chiedere a
mia madre a cosa stia pensando quando io e Jake siamo mano nella mano a
guardare uno stupido programma in tv.
Appoggio
la fronte contro il pavimento, cerco così
di bloccare il senso di nausea che ha colpito il mio stomaco.
È la prima volta
che sto male da quando sono nata. Chiudo gli occhi alla ricerca di un
sollievo
anche solo momentaneo, ma lacrime solcano ancora le mie guance. Non so
quanto
tempo rimango qua. Ferma immobile con solo il rumore del pianto.
“Nessie..
amore.. sei qua. Io e tua madre ti
cerchiamo da tutto il pomeriggio.”
Sento
due mani forti afferrarmi per le braccia e
costringermi a rimettermi in piedi. Mantengo gli occhi chiusi, non
voglio
vedere il suo volto. Ma passa il suo dito sotto il mio mento portando
il mio
viso ad incontrare il suo… e so che non posso negarmi.
Perché nonostante tutto,
io lo amo ed ho bisogno di perdermi in lui. Apro gli occhi ed incontro
i suoi,
preoccupati, e mi sembra un maledetto controsenso.
“Che
succede? Stai bene?” Mia madre sopraggiunge
dietro di lui e allora non riesco più a trattenermi. La mia
mano si alza e
prima che lui riesca a capire che cosa succede e abbia il tempo di
bloccarmi,
il mio palmo aperto lo colpisce in pieno viso. Ed il rumore che produce
quello
schiaffo è il rumore della mia anima, delle mie illusioni,
del mio amore puro
per lui che si infrange e si spezza.
Vedo
i suoi occhi sgranarsi per la sorpresa e
accendersi d’ira mentre con il braccio blocca la mia mano
pronta a colpire
ancora.
“Che
cazzo ti prende.. sei impazzita?”
Mi
divincolo da lui con tutte le mie forze, raccolgo
il diario ai miei piedi e glielo lo scaglio addosso.
“Mi
prende questo, Jake. Sai cos’è? È il
suo diario.
È la vostra vita. È la mia vita. La nostra vita.
E’ tutto una bugia.”
Vedo
mia madre sussultare, riflessi incondizionati
di una vita umana che non le appartiene più. Vedo la bocca
di Jake aprirsi e
poi richiudersi, è troppo sconvolto per trovare parole
adatte.
“Perché
non mi avete mai detto niente? Che cosa
credevate? Di poter portare avanti questa farsa per sempre? Cosa
c’è di vero in
noi, Jake? Dimmelo… ho bisogno di sapere chi siamo io e
te.”
“Nessie.
Hai bisogno di calmarti, ora sei sconvolta.
Non c’è niente di così
drammatico…”
“Tu
amavi mia madre. Come faccio a calmarmi? Tu eri
innamorato di lei. E probabilmente non mi amerai mai come hai fatto con
lei.”
“Tesoro…non
è vero – la voce di mia madre – eravamo
giovani, non sapevamo davvero che cosa…”
“Io
darei la mia vita per te, Nessie… non puoi dire
che non ti amo.”
Ma
come fanno a continuare a riempirmi di bugie?
Come fanno a guardarmi negli occhi e a continuare a negare? Chi sono
queste
persone che mi trovo davanti? Sono due estranei. Non possono essere mia
madre e
Jacob. Non possono essere le persone di cui mi fido di più
al mondo.
“Tu
saresti obbligato a dare la mia vita per me… non
avresti altra scelta. Cazzo. È lei la tua scelta, nessuno ti
ha costretto ad
amarla. Nessuno.”
Ricomincio
a piangere, inginocchiandomi a terra. In
automatico porto le mie braccia a cingermi il petto. Ora che anche la
furia mi
ha abbandonato, mi sento svuotata di tutto. Jake e mia madre si
guardano. E io
vorrei scomparire, vorrei correre via e non vedere tutte le parole che
passano
in quello sguardo muto. Ma sono congelata, tremante sul posto.
Entrambi
si avvicinano a me, Jake si inchina e
blocca il mio viso tra sue mani. Posso scorgere la paura nei suoi occhi.
“Nessie
io ti…”
“Cosa,
Jake? Mi ami? È questo che vuoi dirmi? Perché
se è questo per favore non farlo. Non voglio mai
più sentirtelo dire. Mi
ricorderebbe solo di tutte le volte che l’hai detto a lei. E
no, non ti
lascerò. Non potrei neanche se volessi. Perché
anche io ho avuto il mio fottuto
imprinting. E sai quel è? Sai qual è, Jake? Sono
incinta. Sto aspettando il tuo
bambino. Ora sono legata a te per sempre.”
Una
mano si sposta protettiva sul mio ventre ancora
piatto. Alla fine l’ho detto. Il segreto che mi portavo
dentro da qualche
settimana, aspettando il momento giusto, alla fine è venuto
fuori. E non ci
sarà mai più nessun altro momento perfetto.
Osservo
ancora loro, per la prima volta vedo il
volto di Jake diventare pallido. Osservo mia madre immobile, con gli
occhi
attraversati da un ombra. Allora mi alzo in piedi. Punto i miei occhi,
che una
volta erano i suoi, verso di loro. E dico l’unica cosa che in
questo momento mi
sembra avere senso.
“E’questo,
mamma, quello che volevi per tutti noi?
Un eternità di rimpianti? È questo il lieto fine
che avevi tanto cercato? Beh
lascia che ti apra gli occhi, come oggi le tue parole hanno fatto con
me. Non
ci sarà mai nessun lieto fine per noi.”
Ora
posso farlo. Ora scappo via. In un attimo sono
fuori dalla porta. Li lascio lì, da soli. Corro ma so che
tornerò, perché
questa è la nostra condanna.
Tutti
noi, eternamente privati del lieto fine, per
una scelta sbagliata.
If I pretend that nothin’ ever went
wrong, I can get
to my sleep
I can think that we just carried on…
…No hope, no love, no glory,
No Happy Ending.
This is the way that we love,
Like it’s forever
NOTE
AUTRICE
Di
nuovo qui…
Prima
di tutto ringrazio con tutto il cuoreaniasolaryche
ha
betato questa storia e che nella ultime settimana si è
rivelata una preziosissima
amica e consigliera eccezionale. Nonché fantastica
scrittrice.
Non
so come nasca questa shot… so solo che ogni
volta che leggevo le storie post bd chi chiedevo: ma sarà
veramente così?
Davvero vissero per sempre tutti felici e contenti? La mia risposta
è no. Credo
che fra tutti loro ci sia troppo passato per riuscire a voltare pagina
del
tutto.
Questa
è la mia personale versione dei fatti un
po’amara. Non me ne vogliano gli amanti della coppia
Jake/Nessie. Non ho niente
contro di loro.. anzi. Per me è semplicemente una coppia
poco realistica.
Alla
prossima storia.